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A Milano Polizia Locale contro le truffe agli anziani

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Nel capoluogo lombardo avviata una campagna informativa. La PL, in collaborazione con il Pool antitruffa della Procura di Milano, la Prefettura e i municipi, ha organizzato un ciclo di incontri nei quartieri. “Sono stati calendarizzati cinque appuntamenti, il primo dei quali si è svolto giovedì 13 aprile presso il Centro ricreativo Sempreverdi di via Val di Bondo”, si legge in una nota del Comune.

I prossimi saranno martedì 18 aprile alle ore 16, presso il Centro anziani di via Aldini, nel Municipio 8. Mercoledì 19 aprile, alle ore 10.15, presso la Fondazione Lu.V.I., in via Ripamonti 428. Mercoledì 3 maggio, presso la Confartigianato di viale Jenner 73, alle ore 16.30. Giovedì 11 maggio, alle ore 15.30, presso la Parrocchia Madre Teresa di Calcutta di via Fratelli Fraschini, organizzato dal Municipio 5.

Durante gli incontri “gli agenti della scuola del Corpo della Polizia locale e del Pool antitruffa – composto sia da ‘ghisa’ sia da personale della Polizia di Stato – racconteranno alcuni casi tipici di truffa di cui sono vittime, in particolare, gli anziani e le anziane, simulando vari scenari per coinvolgere direttamente i partecipanti e spiegare quali comportamenti e precauzioni adottare per difendersi dai reati e come allertare le Forze dell’ordine. Ulteriori appuntamenti saranno fissati nelle prossime settimane”.

Codice della Strada, riforma in arrivo

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Le principali novità dai monopattini ai divieti di sosta

Micromobilità, sicurezza, sosta autoveicoli sono i tre ambiti principali oggetto del nuovo codice della Strada.
Il nuovo regolamento, in elaborazione dai tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, potrebbe presto vedere la luce e diventare pienamente attuativo nel 2024.
Il nuovo CdS riguarderà la circolazione dei monopattini elettrici, sempre più diffusi nelle città italiane ma attualmente senza una vera e propria normativa che ne regolamenti l’uso. In futuro i mezzi di micromobilità potrebbero essere dotati di targa specifica mentre per i conducenti potrebbe essere introdotto l’obbligo del casco.
Saranno revisionate anche le norme in materia di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, si andrà verso un inasprimento delle sanzioni che riguarderanno la patente di guida e la relativa decurtazione dei punti.
Infine, al fine di contrastare le soste selvagge, si lavorerà ad una regolamentazione più incisiva sui divieti di sosta.
Dopo 30 anni, il Codice della Strada sarà oggetto di una vera e propria revisione, l’ultima riforma strutturale è del 1992.
Le modifiche saranno frutto anche della campagna di ascolto del Ministero rivolta alle associazioni e terminata il 10 aprile.
È intenzione del legislatore modificare il Codice della strada seguendo tre principi chiave:

  • Semplicità e brevità,
  • Chiarezza nell’applicazione della legge,
  • Sanzioni giuste ed efficaci

A Venezia confermato il taser per la Polizia Locale

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Il periodo di prova si è concluso il 9 gennaio di quest’anno e l’esito è stato positivo.

La Giunta comunale di Venezia ha licenziato la proposta di deliberazione del Consiglio comunale sulla modifica del Regolamento per la disciplina dell’armamento del Corpo di Polizia Locale. Una modifica che riguarda anche l’utilizzo delle “armi comuni a impulsi elettrici” la cui sperimentazione in città era iniziata l’8 agosto dello scorso anno.

Il periodo di prova è stato positivo. Secondo l’assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce “nelle situazioni in cui da parte degli agenti si è reso necessario estrarre l’arma dalla fondina, la sola vista del taser ha avuto un effetto deterrente e la situazione si è risolta senza doverne fare uso”.

Le armi comuni a impulsi elettrici, dopo il periodo di sperimentazione, costituiranno dotazione di reparto in una serie di servizi: sicurezza urbana, sicurezza stradale, sicurezza di navigazione, Polizia di prossimità Centro storico e Isole e Polizia di prossimità Città di terraferma.

“Finito il periodo di prova si è resa necessaria una delibera per la modifica dell’armamento del Corpo di Polizia locale che disciplini il taser”, aggiunge l’assessore. “Si tratta di uno strumento che, tra le altre cose, garantisce una maggior sicurezza del nostro personale e svolge un forte ruolo di deterrenza nei confronti dei malintenzionati. Nella fase sperimentale ne erano previsti due in dotazione, a questi noi ne avevamo aggiunti altri due per consentire eventuali sostituzioni. Adesso con la modifica del nuovo regolamento ne verranno acquistati altri”.

Agli agenti del servizio sicurezza urbana, che si occupa del contrasto al crimine di strada, sono state anche consegnate bodycam a uso individuale che si attivano automaticamente nel momento in cui viene estratto il taser e che documentano l’azione. Per ogni operatore abilitato all’utilizzo delle armi ad impulso elettrico sono previste due sedute di addestramento ogni anno.

Nuovo codice della strada, in arrivo l’alcol interlock? L’annuncio del ministro Salvini

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L’alcol interlock potrebbe essere presto realtà.
A lanciare l’indiscrezione lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che a Vinitaly ha annunciato di star lavorando affinché il nuovo codice della strada preveda pene più severe per chi guida ubriaco o sotto effetto di droghe.
Dopotutto, stando ai recenti report, negli ultimi 20 anni gli incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza sono aumentati così come è raddoppiato il numero degli incidenti causato per questo motivo dai giovani tra i 20 e i 24 anni.
Un possibile strumento per ridurre la guida in stato di ebbrezza potrebbe esser l’introduzione dell’alcol interlock.

Chiamato anche ignition interlock device (IID) oppure breath alcohol ignition interlock device (BAIID), è un dispositivo che registra il tasso alcolemico del guidatore di un veicolo a motore, funzionando in modo analogo a un piccolo etilometro e va utilizzato prima di poter avviare il veicolo e che, in caso di superamento di un certo limite, ne impedisce l’accensione o la guida. Il funzionamento del dispositivo richiede che il conducente soffi in un apposito ugello prima di avviare o continuare a utilizzare il veicolo. Se il risultato  della concentrazione di alcol è maggiore di quella prevista dal costruttore del veicolo o dalla legislazione del paese in cui esso viene utilizzato, il dispositivo impedisce l’avvio del mezzo.
L’alcol interlock si trova all’interno dell’abitacolo del veicolo ed è direttamente collegato al sistema di accensione del motore. Il dispositivo ne inibisce l’accensione, fino a quando non viene effettuato un nuovo test che soddisfi i parametri di concentrazione massima di alcool per poter procedere alla guida. A quel punto, il veicolo può essere messo in moto normalmente.

Codice degli Appalti, ecco come cambia dal 1° aprile

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Quattro i principi cardine: semplificazione, digitalizzazione, principio di risultato e fiducia

Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, il codice degli Appalti è entrato in vigore dal 1 aprile, tuttavia le disposizioni acquisiranno efficacia dal 1 luglio 2023.

Se semplificazione e digitalizzazione sono le parole d’ordine del dlgs 36/2023, due sono anche i principi fondamentali alla base del nuovo codice degli Appalti: principio del risultato e principio della fiducia.
Con il primo si persegue l’interesse pubblico primario del codice che riguarda l’affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza; con il secondo si porta avanti l’azione legittima, trasparente e corretta della pubblica amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici.

Ecco in sintesi le principali novità di interesse, per come sintetizzate da un documento diffuso dall’ANCI:

  • Responsabile Unico di Progetto: il RUP diventa il responsabile unico del progetto per le fasi di programmazione, progettazione, affidamento e per l’esecuzione di ciascuna procedura soggetta al codice. È previsto che possa essere nominato tra i dipendenti assunti anche a tempo determinato della stazione appaltante o dell’ente concedente;
  • Subappalto: nel recepire i rilievi della Corte di Giustizia e dalla Commissione UE, è consentito il subappalto senza limiti percentuali e il c.d. subappalto a cascata, permettendo tuttavia ai funzionari pubblici di limitare tali possibilità, proprio in ossequio ai principi di fiducia e risultato, inserendo nel documento di gara motivazioni specifiche;
  • Conflitto di interesse: le stazioni appaltanti adottano misure adeguate per individuare, prevenire e risolvere ogni ipotesi di conflitto di interesse nello svolgimento delle procedure di aggiudicazione ed esecuzione degli appalti e delle concessioni;
  • Opere di interesse locale o statale: nel caso di opere pubbliche di interesse locale o di interesse statale per le quali non è richiesto il parere del CSLP o del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, la stazione appaltante o l’ente concedente trasmette il progetto alle autorità competenti per la VIA;
  • Progettazione in materia di lavori pubblici: sono stati semplificati i livelli di progettazione che diventano due: progetto di fattibilità tecnico-economica e progetto esecutivo;
  • Appalto integrato: è prevista la possibilità di affidare la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato. Tale facoltà non può essere esercitata per gli appalti di opere di manutenzione ordinaria. La norma è efficace dal 1° luglio 2023 e dunque in continuità con la proroga al 30 giugno 2023 della sospensione del divieto di appalto integrato (previsto dall’articolo 59 del decreto legislativo n. 50/2016), già disposta dal dl 77/2021.
  • Affidamento diretto: per servizi e forniture, ivi inclusi servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, la soglia limite è quella di importo inferiore a 140.000.00 euro; negoziata senza bando possibile per importi da 140.000,00 fino a 215.000,00 (750.000,00 per appalti di servizi sociali e assimilati), previa consultazione di almeno 5 operatori economici. Per i lavori, invece, la soglia per affidamenti diretti è fissata ad importi inferiori a 150.000,00 euro. È prevista la procedura negoziata, senza bando, per lavori da 150.000,00 euro fino a 1 mln di euro e da 1 mln di euro fino a 5,382 mln di euro, con numero di operatori da invitare, rispettivamente da 5 a 10. Inoltre, per l’affidamento di lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro e fino 5,382 milioni di euro è fatta salva la possibilità di procedere con gara ad evidenza pubblica senza necessità di motivazione.
  • Revisione prezzi: nelle procedure di affidamento obbligo di inserimento delle clausole di revisione prezzi che si attivano per variazioni del costo dell’opera, della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiori al 5% dell’importo complessivo e operano nella misura dell’80% della variazione stessa, in relazione alle prestazioni da eseguire in maniera prevalente
  • Qualificazione SA e CC: prevista la qualificazione per procedure di importo superiore alle soglie per l’affidamento diretto di forniture e servizi e per importi superiori a 500.000 euro per l’affidamento di lavori. Il sistema di qualificazione entrerà in vigore il 1° gennaio 2024. In sede di prima applicazione, le stazioni appaltanti delle Unioni di comuni, costituite nelle forme previste dall’ordinamento, delle Provincie e delle Città metropolitane, dei Comuni capoluogo di provincia e delle Regioni sono iscritte nell’elenco ANAC delle stazioni appalti qualificate con riserva. Le succitate stazioni appaltanti devono presentare domanda di scrizione con riserva agli elenchi delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza qualificate a partire dal 1° luglio 2023, così da prestare ausilio in favore di altre SA non qualificate. Le stesse, a decorrere dal 1°gennaio 2024 dovranno presentare domanda per l’iscrizione a regime nei medesimi elenchi. L’iscrizione con riserva ha una durata non superiore al 30 giugno 2024. È previsto l’utilizzo di piattaforme digitali come elemento premiante fino al 31 dicembre 2023. Diventa requisito fisso la disponibilità di piattaforme digitali di approvvigionamento dal 1° gennaio 2024
  • Procedura di affidamento SA non qualificate: Le stazioni appaltanti non qualificate consultano, su una apposita sezione del sito istituzionale dell’ANAC, l’elenco delle stazioni appaltanti qualificate e delle centrali di committenza qualificate. In caso di mancata risposta da parte di una SA/CC qualificata, entro 10 gg dalla richiesta effettuata dalla SA non qualificata, tale richiesta si intende accolta. 4 In caso di risposta negativa, la SA non qualificata si rivolge ad ANAC che, entro 15 giorni dalla richiesta, assegna d’ufficio la procedura ad una SA qualificata.

GLI STEP

Le nuove regole a burocrazia semplificata saranno operative in tre fasi:
il 1 aprile è prevista la vigenza della norma,
il 1 luglio l’operatività,
il 1° gennaio 2024 la digitalizzazione degli appalti.

In allegato – DLGS 36/2023

Struttura regionale Pl, Caridi e Marano nominati esperti

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Agenti della Polizia municipale eseguono rilievi sul luogo dove hanno perso la vita due persone a bordo di una moto, oggi 29 Maggio 2011. Entrambi erano a bordo del mezzo senza casco ed hanno perso la vita ANSA/CESARE ABBATE/

Sono Nunzio Caridi comandante di Casignana e Rosario Marano comandante della Polizia Provinciale di Cosenza, i due esperti in materia di Polizia Locale scelti dal coordinamento, per garantire supporto tecnico e legislativo alla struttura istituita per coordinare e sviluppare l’attività dell’intero corpo della PL in Calabria.

Comprovate esperienze e inconfutabili competenze nel settore, hanno spinto i coordinatori, secondo la legge regionale 15/ 2018, ad affidare l’incarico, a titolo gratuito, ai due comandanti. Erano presenti il Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, l’assessore Filippo Pietropaolo con il dirigente di settore ed i comandanti di capoluogo della regione.
Una scelta che va nella direzione di rendere finalmente operativa una legge pensata ed approvata per far sì che il ruolo, la formazione e la riorganizzazione della Polizia locale, diventino dei pilastri portanti per gli enti locali calabresi.

Autovelox, la multa è nulla se il rilevatore non è “ben visibile”

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Un autovelox della Polizia Roma Capitale, Roma, 14 maggio 2014. L'autovelox sbarca a Roma per combattere l'alta velocità in città. Da lunedì i primi 7 autovelox monitoreranno, a rotazione, le strade a maggiore rischio di incidenti mortali, dove i limiti da rispettare vanno dai 30 ai 70 chilometri orari. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

A febbraio nuova sentenza della Cassazione: il dispositivo deve essere individuabile oltre che correttamente segnalato

ROMA – Le sanzioni per eccesso di velocità elevate con apparecchi di controllo elettronico posti a bordo strada su veicoli in ‘borghese’ delle Forze dell’Ordine possono essere impugnate e annullate se l’Autovelox, seppure preceduto da cartello che avvisa della sua possibile presenza, non è ben visibile da parte di automobilisti, camionisti o motociclisti.

La nuova interpretazione ‘restrittiva’ delle norme del Codice della Strada, contenuta nell’Ordinanza 4002 dell’8 febbraio della Corte di Cassazione che cassa una sentenza del Tribunale di Vicenza, apre la strada alla possibilità di un gran numero di ricorsi da parte di guidatrici e guidatori multati per eccesso di velocità con apparecchi montati su ‘auto civetta’. Nel pronunciamento, i Giudici chiariscono: “L’articolo 142, co. 6-bis, del Codice della Strada, che dispone che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, va interpretato nel senso che, tanto per le postazioni fisse quanto per quelle mobili, il requisito della preventiva segnalazione della postazione ed il requisito della visibilità della stessa sono distinti ed autonomi e devono essere entrambi soddisfatti ai fini della legittimità della rilevazione della velocità effettuata tramite la postazione”.

Nel diffondere sul Web e commentare gli effetti la decisione degli Ermellini, gli esperti del periodico specializzato All-In Giuridica di SEAC, chiariscono: “Deve essere tenuto in considerazione che la norma del Codice della strada si applica tanto alle postazioni fisse, quanto a quelle mobili, evidenziando che se le postazioni di controllo mobile non sono esonerate dal requisito della preventiva segnalazione (come emerge dalla recente sentenza n. 29595/2021), deve escludersi che le stesse siano esonerate dal requisito della visibilità”. Nel caso oggetto di valutazione da parte degli Ermellini, un automobilista aveva impugnato una sanzione per eccesso di velocità, elevata dalle forze di polizia tramite Autovelox installato su un’auto civetta, in sosta a bordo strada e priva dei colori istituzionali. Sia il Giudice di Pace di Thiene sia il Tribunale di Vicenza avevano respinto il ricorso presentato dall’automobilista (pizzicato a viaggiare a 62 km/h in un tratto con velocità massima a 50 km/h) che, invece, è stato accolto dalla Corte di Cassazione. Nella motivazione della decisione i giudici hanno ricordato come già la circolare del Ministero dell’Interno del 14/08/2009 (la cosiddetta Direttiva Maroni) preveda che “le postazioni di controllo mobili possono essere rese ben individuabili ricorrendo, ove possibile, all’impiego di autoveicoli di servizio con colori istituzionali. In alternativa, quando si ha utilizzato un veicolo di serie nella disponibilità della pubblica amministrazione, la visibilità della postazione può essere garantita con la collocazione sul veicolo o in corrispondenza di esso di un segnale conforme a quello previsto per le postazioni fisse, ovvero facendo uso di un dispositivo supplementare a luce lampeggiante blu di tipo mobile”.

Come sottolineato anche dagli esperti SEAC ALL-In Giuridica, la Corte nell’accogliere il ricorso conferma la validità dell’impostazione ministeriale e chiarisce anche il significato corretto della frase “segnalati e ben visibili” riferita agli autovelox, prevista dal comma 6bis dell’articolo 142 del Codice della Strada.

“La prima disposizione, infatti, tende a garantire che gli automobilisti siano informati della presenza dì una postazione dì controllo della velocità prima di transitare davanti alla stessa, onde orientarne la condotta di guida e preavvertirli del possibile accertamento; la seconda disposizione, per contro, tende a garantire che gli automobilisti siano posti in condizione di individuare la postazione di controllo della velocità quando transitano davanti alla stessa, onde avere contezza del tempo e del luogo della rilevazione”.

(Fonte: Ansa.it)

“Maggiore controllo del territorio, maggiore sicurezza per i cittadini”

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Il comandante Trevisan lancia il POL DAY POLESELLA:

POLESELLA 14/03/2023 – “Il ruolo della Polizia locale non può prescindere da un costante aggiornamento teorico ma soprattutto pratico per fronteggiare ogni situazione in modo pronto e risolutivo”. Con queste parole Silvio Trevisan comandante della Polizia Associata del Medio Polesine sottolinea l’importanza del POL DAY Polesella, l’evento formativo gratuito destinato agli agenti della polizia locale in programma il 30 marzo nella suggestiva Villa Morosini a Polesella.

Il tema della giornata sarà la sicurezza declinata in tutte le sue sfaccettature (IL PROGRAMMA) con particolare accento sulla riforma Cartabia e la mobilità elettrica.

“Sono tematiche di grande interesse e attualità. Gli agenti hanno necessità – spiega Trevisan – di avere un approccio formativo più legato all’operatività rispetto alla parte normativa che può essere approfondita in autonomia, per questo motivo è stato scelto il comandante Maurizio Marchi che nei suoi corsi riesce a coniugare entrambi gli aspetti”.

Da quando è alla guida della Polizia Associata del Medio Polesine il controllo del territorio con soluzioni innovative e tecnologiche è diventato il fulcro delle azioni messe in campo dal comandate Trevisan.

“La videosorveglianza è fondamentale – dice – sia per la lotta all’abbandono dei rifiuti sia per il supporto che ci viene richiesto dalle altre forze di polizia. Ed è nostro interesse – prosegue – implementare l’attività per garantire maggiore sicurezza e informazioni sulla viabilità e lo stato del territorio all’interno dei nostri sei comuni (Acquà Polesine, Crespino, Guarda Veneta, Polesella, Pontecchio Polesine, Villanova Marchesana)” .

Particolare interesse è rivolto anche al controllo delle violazioni del codice della stada. “Spesso ci segnalano tratti dove si registrano velocità elevate. In questi casi – illustra il comandante – procediamo prima a fare un controllo del traffico con i radar e poi agiamo con interventi mirati. Per un periodo sul nostro territorio abbiamo avuto un autovelox e a breve installeremo un tutor su una strada dove si è registrata una velocità di 170 chilometri orari”.

L’obiettivo è ridurre al minimo gli incidenti causati dall’alta velocità e garantire il rispetto delle norme e “per farlo è necessario controllare e presidiare il territorio”.

Tra i tanti episodi negativi avvenuti nel corso della sua carriera, nella memoria del comandante Trevisan è rimasta impressa un’aggressione ricevuta nel corso di un controllo ad un mezzo pesante.

“Ultimamente affrontare l’aggressività dei contravventori – chiarisce – è diventato un altro lavoro, pochi giorni fa ho denunciato due persone”. Ed è proprio a seguito di un’aggressione ricevuta qualche anno fa da un autista di un mezzo pesante che il comando si è dotata di Body Cam.

“E’ un ottimo sistema non solo da un punto di vista di controllo e comunicazione ma funziona come deterrente a possibili attacchi violenti”. Chiosa Trevisan.

Nelle prossime settimane, su input della Prefettura, le azioni della Polizia Associata del Medio Polesine saranno rivolte a controllare l’utilizzo delle cinture di sicurezza, a sanzionare guidatori con il telefonino al volante e a implementare i controlli dei requisiti tecnici dei veicoli su strada.

Di questo e molto altro si parlerà al Pol Day di Polesella del 30 marzo. Le iscrizioni sono aperte sino al 28 marzo. (ISCRIZIONE)

CUDE, come cambia la mobilità per i disabili

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La Piattaforma unica per snellire gli spostamenti in auto

Passi in avanti per la Piattaforma Unica Nazionale Informatica per le targhe associate al CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo) realizzata presso il CED Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il sistema consentirà a un cittadino titolare di CUDE di spostarsi con l’automobile in un altro Comune senza dover preventivamente richiedere l’autorizzazione per l’ingresso nelle aree a traffico limitato o l’utilizzo dei parcheggi riservati.

Dopo una prima fase sperimentale iniziata nel maggio 2022 ora si è nella fase di implementazione per l’adesione e l’utilizzo della piattaforma a copertura di tutti i Comuni italiani.

COME FUNZIONA

Per gli agenti della polizia locale l’utilizzo della piattaforma, limitatamente ai comuni di competenza, sarà semplice ed immediata.

La piattaforma CUDE sarà accessibile in qualunque momento e potranno essere verificati stalli o accessi ZTL tramite la verifica in tempo reale di abilitazione della targa sulla piattaforma o accedendo alla banca dati ove si potrà verificare le targhe abilitate in un dato periodo.

I COMMENTI

“Sono sicuro che i sindaci italiani aderiranno in gran numero a una iniziativa che rappresenta un passo avanti nel riconoscimento di un diritto dei nostri concittadini svantaggiati”, ha dichiarato il Presidente dell’ANCI, Antonio Decaro. “Come cerchiamo di fare nelle nostre città con le barriere fisiche, ora vogliamo abbattere una barriera burocratica che ostacola inutilmente gli spostamenti da un Comune all’altro”.

“L’uso della piattaforma da parte di tutti i Comuni garantirà il diritto alla mobilità alle persone con disabilità sull’intero territorio nazionale”, ha sottolineato il Ministro Enrico Giovannini.

Per il Ministro per le Disabilità, Erika Stefani: “Maggiore sarà il numero di adesioni, più sarà l’efficace il progetto, che ha l’obiettivo di facilitare gli spostamenti da un Comune all’altro, evitando al cittadino con disabilità la trafila burocratica per l’ingresso nelle aree a traffico limitato e l’utilizzo dei parcheggi riservati. Esso servirà a ridurre le barriere che si incontrano quotidianamente nella mobilità e siamo convinti che i sindaci italiani dimostreranno grande sensibilità”.

Per saperne di più

LINK

PIATTAFORMA CUDE – INFO OPERATIVE PER I COMUNI https://www.anci.it/wp- content/uploads/Piattaforma-CUDE_Info-Operative-per-i-Comuni-_Gennaio-2023_v2.pdf

NOTA ILLUSTRATIVA – https://www.anci.it/wp-content/uploads/Nota-illustrativa-ANCI-su-CUDE-2023.pdf

PND: adempimenti, opportunità e prospettive

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MONASTIR 10/03/2023 – “La Piattaforma Notifiche Digitali nasce per innovare la comunicazione tra Stato e cittadini, sfruttando le opportunità del digitale per migliorare le possibilità di ricezione, gestione, controllo e conservazione delle comunicazioni a valore legale ricevute dagli enti”. Queste le parole di Pierluigi Ferraro, direttore commerciale del Gruppo laBconsulenze che intervenendo all’evento “Pnd, piattaforma notifiche digitali: adempimenti, opportunità e prospettive” ha illustrato come il PND ha l’obiettivo di semplificare e rendere certa la notifica degli atti verso cittadini e imprese con notevoli vantaggi per la PA.

Più di cento i partecipanti tra agenti, comandanti della polizia locale e rappresentanti degli enti locali all’incontro monotematico promosso dall’ASPOL a Monastir sull’integrazione dei sistemi di gestione delle sanzioni amministrative e il nuovo sistema di notifica degli atti giudiziari (PND) reso possibile grazie ai finanziamenti del PNRR (misura 1.4.5) per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione.

Un sistema di semplificazione e trasformazione della PA che ridurrà la complessità delle procedure di comunicazione migliorandone le performance in termini di esito di notifica, costi e vantaggi per i cittadini, imprese ed enti locali.

Tra i relatori anche Francesca Onnis, comandante della Polizia Locale di Monastir, tra i relatori qualificati Gloriana Cimmino, responsabile PagoPa Spa, Andrea Pastore e Juri Contu rappresentanti della società E-Fil.

“La Piattaforma Notifiche Digitali (PND) è sempre più una realtà e noi del Gruppo Ser.Com – ha concluso Ferraro – abbiamo tutte le competenze e specificità per offrire un servizio ad alto valore aggiunto alla pubblica amministrazione ed essere agenti attivi di questo processo di innovazione”.

Il Gruppo Ser.com, infatti, si rivolge direttamente agli Enti locali offrendo in tempi ridotti un’ampia scelta di pacchetti modulari per tipologia di atti, l’attivazione hub di connessione a condizioni economiche vantaggiose, la fornitura di una dashboard di monitoraggio nonché formazione e assistenza fino al 31/12/2024

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