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Nuovo codice della strada, le novità del 2020

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Il 2020 ha portato modifiche al Codice della Strada.

Il Codice della Strada deve sempre essere al passo coi tempi per potersi adattare alle mutevoli esigenze degli automobilisti. 408 articoli, di cui 19 appendici, che regolano la guida dei veicoli, la gestione delle strade, il corretto comportamento da mantenere al volante, nonché gli illeciti, le sanzioni e i provvedimenti amministrativi in caso di infrazioni.

Il Governo si è rimesso a lavoro per ultimare le modifiche che andranno a costituire il Nuovo Codice della Strada. Tra le principali novità troviamo:

  1. I maggiorenni potranno circolare con i ciclomotori 125 in autostrada;
  2. Chi verrà sorpreso alla guida con il cellulare in mano rischia la sospensione della patente da 7 a 30 giorni (da uno a tre mesi nel caso di infrazione recidiva), e una multa da 422 a 1.697 euro;
  3. Per la prima volta saranno «normati» monopattini, skate e hoverboard, e lemoto elettriche potranno andare in autostrada;
  4. Confermata l’abolizione della tassa di possesso per i veicoli storici;
  5. Confermata la cancellazione dell’obbligo degli anabbaglianti di giorno per le auto fuori dai centri abitati;
  6. Sanzioni raddoppiate per chi guida una vettura senza assicurazione;
  7. Il collaudo per i veicoli a cui si agganciano carrelli non sarà più necessario. Per questi sarebbe sufficiente il solo certificato della casa costruttrice;
  8. Possibilità d’immatricolare piccoli trattori da parte di privati, senza partita IVA, purché il mezzo non superi le 6 tonnellate.

Art 117 CdS: Limitazioni nella guida

Le seguenti limitazioni sono riferite principalmente ai neopatentati. Per i primi tre anni dal conseguimento della patente di categoria A2, A, B1 e B non e’ consentito il superamento della velocita’ di 100 km/h per le autostrade e di 90 km/h per le strade extraurbane principali. Inoltre, ai titolari di patente di guida di categoria B, il primo anno dal rilascio non è consentita la guida di autoveicoli aventi una potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t. Per saperene di più vi consigliamo di prendere visione delle regole per neopatentati per capire quali auto possono guidare i neopatentati.

Notifica via PEC

Una delle innovazioni presenti nel nuovo Codice della Strada 2020 riguarda la possibilità di notifica della multa tramite posta elettronica certificata. Il conducente che sia in possesso di un indirizzo PEC si vedrà notificato il verbale di contestazione, direttamente per via telematica.

La data di notifica sarà quella in cui verrà generata la ricevuta di avvenuta consegna, completa del messaggio. La notifica, quindi, si perfeziona in questo momento, anche se l’automobilista non l’ha visualizzata o aperta.

Questo aspetto è di fondamentale importanza in caso di proposizione del ricorso avverso il verbale di contestazione, per evitare che i termini decorrano rendendo impossibile l’impugnazione della multa.

Obbligo di Alt sui rettilinei

Altra novità inserita nel Codice della Strada aggiornato riguarda l’obbligo per la polizia stradale di intimare l’Alt alla vettura che percorre una strada a velocità elevata, qualora l’infrazione si verifichi su un rettilineo.

Questa innovazione è stata introdotta a seguito dell’ordinanza numero 27771 della Corte di Cassazione.

Qualora la polizia stradale non dovesse intimare l’Alt al veicolo, dovrà specificare il motivo in maniera esaustiva, fornendo anche le motivazioni che dovranno essere allegate al verbale di contestazione.

Assistenza legale in caso di alcol test

Un ulteriore modifica presente nel Codice della Strada riguarda la presenza di un legale quando si viene sottoposti ad alcol test.

La sentenza della Corte di Cassazione n. 51284/2017 dispone che la comunicazione della possibilità di assistenza legale non è necessaria quando si esegue l’alcol test, unitamente ad altri esami del sangue per prestare soccorso ad un soggetto ferito in seguito ad incidente, mentre questa assistenza è necessaria quando l’alcol test venga richiesto dalla polizia giudiziaria.

Abuso d’ufficio

Può capitare di trovare un agente che, dopo aver imposto l’Alt all’automobilista, riscontrando una infrazione non grave, lo faccia poi procedere raccomandando di utilizzare maggiore prudenza.

In passato questi casi potevano comportare un’indagine per abuso d’ufficio nei confronti dell’agente perché con il suo comportamento avrebbe generato un vantaggio patrimoniale nei confronti dell’automobilista, mentre a seguito dellasentenza della Cassazione dell’11/10/2017 n° 46788 questa omissione non è configurabile come abuso d’ufficio.

Eliminato obbligo di patente e libretto:

Con le nuove linee guida del CdS 2019, viene eliminato l’obbligo di dover presentare patente e libretto durante un classico controllo. Questo perché d’ora in poi i controlli verranno fatti direttamente via telematica.

Nuovo codice della Strada 2020 ciclisti

Anche i ciclisti vengono inclusi nel Nuovo Codice della Strada 2020:

  • Partiamo dai bambini che saranno obbligati ad avere il casco fino ai 12 anni;
  • I comuni, oltre a poter predisporre le strisce di arresto per i ciclisti davanti a stop e semafori, potranno anche consentire la circolazione degli stessi su corsie preferenziali.

Nuove classi di merito per privati ed aziende

Ulteriore innovazione prevista nel nuovo Codice della Strada riguarda le novità relative alle classi di merito per privati ed aziende.

L’Istituto per la Vigilanza sulla Assicurazioni dovrà stilare un documento con la rilevazione della storia assicurativa e l’assegnazione della classe di CU, anche per le annualità coperte da contratti stipulati con formula a franchigia ed a tariffa fissa, e queste indicazioni verranno applicate anche per le polizze temporanee.

Per le aziende, in caso di mutamento della titolarità del veicolo che comporti il passaggio da una società ad un socio, la classe di CU maturata sul veicolo, viene riconosciuta al nuovo proprietario, anche in caso di sostituzione dell’auto. Sarà inoltre consentito il trasferimento di proprietà di un veicolo tra persone coniugate, o unite civilmente, mentre in precedenza questa possibilità era concessa solamente ai coniugi in comunione di beni.

Qualora il veicolo venisse rubato, il proprietario può conservare la classe di merito attiva prima della perdita di possesso, anche nel caso in cui questo venga ritrovato successivamente. Tale ipotesi si applica anche in caso di mancata vendita.

In caso di auto acquistata in leasing o con noleggio a lungo termine, l’utilizzatore si vedrà riconosciuta la classe di merito anche nell’ipotesi in cui non dovesse riscattare l’auto ed acquistare una vettura nuova.

Nel caso di veicolo intestato a soggetto portatore di handicap, la classe di CU maturata sul veicolo è riconosciuta anche per veicoli acquistati da coloro che hanno abitualmente condotto il veicolo stesso, come ad esempio il coniuge o un familiare.

Reggio arriva il comandante Zucco: “Potenzieremo organico e strumenti tecnologici”

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Si è tenuta presso la sede del Comando di polizia locale a Reggio Calabria, la presentazione del comandante Salvatore Zucco entrato definitivamente nei ruoli comunali e del piano attività previsto per il 2020. Il comandante da oggi a tempo indeterminato, che avrà anche il ruolo di dirigente del settore ambiente ha dichiarato: “Sarò comandante in una delle città più importanti della Calabria, ho scelto Reggio per l’amore di questa professione. Ci sono molte criticità, ho avuto la fortuna di affrontarle prima del mio insediamento a tempo indeterminato, sono qui infatti da maggio, Ho avuto modo di verificare la carenza organica che incide molto sulle performance del corpo a cui l’amministrazione provvederà sopperire. La carenza strumentale verrà colmata da una dotazione che possa rendere giustizia ad un corpo che dovrà essere capofila per l’intera regione. Un esempio è il drone, gli autovelox ed altre strumentazioni tecniche che possano integrare la carenza organica. La tecnologia ci aiuta a presidiare iL territorio”. Alla presentazione ha partecipato il sindaco Giuseppe Falcomatà che ha spiegato: “E’ dai tempi del comandante Minniti che non accadeva qualcosa di simile, abbiamo individuato il comandante attraverso l’articolo 110. Abbiamo lavorato insieme all’assessore Zimbalatti per dare fiducia e certezza al corpo della Polizia Municipale al fine di garantire la programmazione necessaria per dare sicurezza alla cittadinanza”. Dello stesso avviso è l’assessore Zimbalatti che soddisfatto ha sottolineato: “Viene completato un mosaico importante, avere il comandante è aver raggiunto un obiettivo importante che non risolve completamente i problemi del corpo adesso dobbiamo sollecitare per far si che si abbia il giusto organico. Ringrazio il comandante che abbiamo supportato grazie anche alla tecnologia. Faremo una guerra a chi usa il telefonino alla guida ed a chi occuperà le soste dedicate ai portatori di handicap”.

Polizia locale in Calabria, Tansi: tutto da rifare

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In Calabria il 26 gennaio si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale. Uno dei quattro candidati governatori, Carlo Tansi ha lanciato l’allarme sulla situazione della polizia locale annunciando una riforma radicale in caso di elezione.
‹‹Bisogna riorganizzare la politica, ripensarla per le persone e i territori, bisogna ridare un’anima e una sensibilità alla voglia di fare politica, così come penso sia doveroso, tra tutte le altre negatività, rimettere ordine alla polizia locale. La Polizia locale calabrese in questi ultimi anni, infatti, è stata dimenticata dalla giunta regionale›› – scrive in una nota Carlo Tansi, candidato alla presidenza della Regione Calabria.

‹‹Il Consiglio Regionale nel 2018 ha approvato la legge di riforma della Polizia Locale ma, a distanza di oltre un anno, non è ancora attuabile per via della mancata emanazione dei necessari decreti attuativi da parte della giunta Oliverio.

Gli operatori della Polizia Locale, alcuni rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria, incontrati in questi ultimi giorni si sono dichiarati delusi per quanto non fatto in tutti questi anni – continua Tansi. Anche la riforma di legge adottata non è certo quello che gli operatori si aspettavano, perché rispetto a quella previgente, la L. R. 24/1990, non ha apportato nessuna novità, eccetto quella di lasciare la categoria senza una legge regionale di riferimento visto che la nuova legge ha di fatto abrogato quella del 1990››.

‹‹Non è bastato dunque stanziare nel bilancio 2018 e 2019 circa 500.000 euro annui, se poi di queste somme non è stato speso neanche un centesimo.

È sotto gli occhi di tutti lo stato in cui versa la categoria, che dovrebbe essere il punto di riferimento per ogni cittadino sul proprio territorio. Quello che si dovrà fare è tantissimo.

Per questo, in caso di una mia elezione a presidente della Regione Calabria, procederò all’immediata attuazione della legge con l’emanazione dei decreti attuativi, saranno creato all’interno della struttura regionale un dipartimento per la sicurezza locale, direttamente collegato alla presidenza regionale, che svolgerà il compito di predisporre quanto necessario affinché vengano previste in bilancio le somme necessarie a garantire finanziamenti, ai comuni ed alle province, per l’acquisto di attrezzature››.

‹‹Saranno attivate le necessarie procedure affinché i comuni e le province possano avere servizi e corpi di polizia locale efficienti ed efficaci per il controllo del territorio calabrese, adeguatamene formati attraverso corsi di formazione e aggiornamento periodici presso strutture specializzate, con le quali si stipuleranno apposite convenzioni, nell’attesa di poter organizzare anche nella nostra Regione una struttura in grado di garantire, a tutti gli operatori impiegati nei compiti di tutela della sicurezza, corsi di formazioni specifici.

Altro punto del programma è quello di predisporre, con le altre forze di polizia, protocolli di intesa volti a migliorare le condizioni di sicurezza e di contrasto alla criminalità sul territorio calabrese, anche attraverso finanziamenti specifici che potranno essere intercettati nei programmi europei.

Una nuova Polizia Locale Regionale che, finalmente, vedrà riconosciuto il proprio ruolo e per ritornare ad essere il punto di riferimento della cittadinanza ed il primo soggetto di collegamento e raccordo con la Protezione Civile regionale›› – conclude Tansi.

Montesilvano, Casale nuovo comandante della municipale

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Il sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis,e il segretario generale Angela Erspamer, presidente della commissione per l’incarico a tempo determinato, hanno nominato per i prossimi tre anni Nicolino Casale quale nuovo comandante della polizia locale e l’ingegnere Gianfranco Niccolò nel ruolo di dirigente del settore pianificazione e gestione territoriale.

L’incarico conferito a Casale è di fatto una formalità, dal momento che già da qualche mese l’ufficiale aveva di fatto sostituito Antonella Marsiglia alla guida del comando dei vigili urbani. Per lui, montesilvanese autentico e appassionato di ciclismo, è il coronamento di una carriera iniziata circa 40 anni fa quando, giovanissimo, entrò come stagionale per poi passare effettivo nel giro di poco tempo. Laureato con il massimo dei voti e lode in economia e management, il maresciallo Nicolino Casale è passato di grado ricoprendo anche le funzioni di responsabile dei corsi di educazione stradale nelle scuole e di docente per alcune società di formazione professionale. “

Nominato il nuovo comandante della polizia municipale di Montesilvano: è il maresciallo Casale

Novara, concorso per 18 agenti di polizia locale

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Il Comune di Novara ha indetto un concorso per 18 Agenti di Polizia Municipale. Le risorse saranno assunte a tempo indeterminato e pieno, categoria C (posizione economica C1), per il triennio 2019-2021.

Sarà possibile candidarsi al concorso fino al 23 Gennaio 2020.

REQUISITI Possono partecipare al concorso i candidati in possesso dei requisiti di seguito riassunti: – età non inferiore ad anni 18 e non superiore ai 35 anni compiuti alla data di scadenza del bando; – essere cittadino italiano; – godimento dei diritti civili e politici; – idoneità psico-fisica all’impiego specifico; – diploma di istruzione secondaria superiore o titolo equipollente (per i titoli di studio conseguiti all’estero); – non avere subito condanna a pena detentiva per delitto non colposo o non essere stato sottoposto a misura di prevenzione; – non essere stati espulsi dalle Forze Armate o dai Corpi militarmente organizzati; – assolvimento degli obblighi militari (per i candidati di sesso maschile nati entro il 31.12.1985); – i candidati ammessi a prestare servizio civile in qualità di “obiettori di coscienza” potranno accedere al concorso qualora, decorsi cinque anni dal congedo, abbiano rinunciato allo status di obiettore di coscienza; – patente di guida di categoria B o superiore in corso di validità; – inclusione nell’elettorato politico attivo; – non essere stati destituiti, dispensati o decaduti dall’impiego presso una pubblica amministrazione; – possesso dei requisiti previsti per il conseguimento della qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza; – essere disponibili a prestare servizio in forma armata e alla conduzione di tutti i veicoli e mezzi in dotazione al Comando di Polizia Municipale. Si segnala che per i posti messi a concorso opera la riserva per i volontari delle FF.AA.

Arezzo, nuova sede della Polizia municipale: ok del Tar

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Nuova sede della Polizia municipale, ecco l’ok del Tar. Giunta approva progetto da oltre 4 milioni „ Anche l’ultimo ricorso è stato respinto dal Tar. Adesso la realizzazione della nuova sede della Polizia Municipale nell’edificio di via Filzi, fortemente voluta dalla giunta Ghinelli, si avvicina. La vicenda va avanti da tempo: era il giugno del 2018 quando la querelle ha preso vita. Sulla vicenda si è già espresso il Consiglio di Stato lo scorso 22 novembre, respingendo la richiesta di sospensiva presentata dalla ditta che non era stata scelta dalla commissione giudicatrice. Mancava il via libera definitivo del Tar, di fronte al quale lo scorso 4 dicembre si è tenuta una udienza sul ricorso dell’azienda secondo la quale il progetto definitivo sarebbe stato incompleto e carente. L’esito è arrivato a ridosso del Capodanno: il tribunale amministrativo regionale ha respinto tale ricorso nel merito. Questo significa che adesso la realizzazione della nuova sede è più vicina. Due offerte per la nuova sede della Polizia Municipale In precedenza il Tar aveva respinto l’istanza cautelare per l’annullamento del provvedimento con cui era stato aggiudicato l’appalto. L’istanza era stata presentata da Subissati Srl. Progetto definitivo approvato dalla Giunta Proprio nelle scorse settimane, la giunta ha approvato il progetto definitivo. Con un atto siglato il 3 dicembre è stato dato l’ok: l’intero progetto ha un importo complessivo di 4 milioni e 236 mila 148 euro “di cui – si legge nell’atto – 2milioni e 736mila 250 euro per lavori e 150mila per oneri della sicurezza ed 1 milione 349mila 898 euro per somme a disposizione, come risultante dal seguente quadro economico”. Il progetto prevede alcune modifiche ritenute “non sostanziali” riguardanti “la ridistribuzione di alcune funzioni negli spazi interni all’edificio; – inoltre, con l’immissione in possesso del bene oggetto dell’intervento e la redazione di un rilievo topografico dell’area interessata e di quelle confinanti, è stata verificata la generale correttezza delle scelte proposte in sede di gara, ad eccezione di piccoli ridimesionamenti del locale destinato ad autorimessa”. E’ previsto inoltre l’ampliamento dell’edificio con la realizzazione di nuovo corpo di fabbrica: un intervento che include anche la sistemazione degli spazi esterni (resede) e la ridistribuzione dei parcheggi pubblici lungo via Filzi. Cambierà dunque fisionomia il palazzo per anni aveva ospitato un asilo e che da tempo era rimasto in disuso.

Nuovo corpo di polizia locale intercomunale

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Firmata a inizio settimana la Convenzione che istituisce il Corpo Intercomunale di Polizia Locale tra i Comuni di Mogliano Veneto, Casier e Preganziol. I sindaci Davide Bortolato per Mogliano Veneto, Paolo Galeano per Preganziol e Renzo Carraretto per Casier hanno firmato l’atto che definisce gli accordi per la gestione in forma associata delle funzioni di Polizia Locale, con l’obiettivo di garantire maggior presidio del territorio e una sicurezza urbana più consistente. Nello specifico, questa unione porterà maggiori servizi ai cittadini, oltre che implementare l’offerta con attività che oggi non esistono o esistono solo in parte. Tra queste, si parla di un turno di sorveglianza serale e la possibilità di accedere a bandi di finanziamento regionali. “Abbiamo rispettato le tempistiche previste e con la firma di oggi si concretizza un progetto a cui abbiamo lavorato in questi mesi che porterà sicuramente risvolti positivi per il territorio”, dichiara il Sindaco di Mogliano Veneto Davide Bortolato. “Questo è l’inizio delle definizioni dei programmi che abbiamo intrapreso come nuova Amministrazione. L’aggregazione rappresenta certamente un beneficio per il cittadino. Noi ci abbiamo sempre creduto e questi sono i primi risultati”, aggiunge Renzo Carraretto Sindaco di Casier. Un iter, questo, che avverrà un po’ alla volta. Intanto nei singoli territori resteranno aperti degli sportelli, così come a Preganziol resterà attivo il Comando distaccato. Pian piano i corpi saranno associati, fino a fondersi completamente entro 30 mesi dalla firma odierna. Obiettivo condiviso anche da Paolo Galeano, Sindaco di Preganziol, che commenta: “Se lavoriamo insieme, lavoriamo meglio. Le potenzialità ci sono tutte quando si lavora in sinergia, anche su bacini più grandi. Noi infatti guardiamo con molto favore a questo allargamento di collaborazione a tre Comuni, soprattutto alla luce delle dinamiche molto simili che li accomunano”. Il piano di zona individua questi tre comuni, più quello di Casale sul Sile, che per il momento non si è ancora pronunciato in merito all’unione. “Le porte restano aperte per Casale”, fanno sapere i Sindaci. La prima manifestazione ufficiale del Corpo Intercomunale di Polizia Locale sarà il prossimo 20 gennaio 2020 in occasione della Festa di San Sebastiano martire patrono della Polizia Locale.

Polizia locale a Roma: più interventi rispetto al 2018, i dati del Sulpl

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Nel 2018 la Polizia Locale aveva gestito 406596 interventi. Nel 2019 questa quota è aumentata fino a 424607 con un aumento quindi di circa 20000 interventi. Ricordiamo che ogni intervento può risolversi in pochi minuti, oppure durare per ore o giornate intere. Fatta questa precisazione evidenziamo come siano circa 54 interventi più al giorno. Se aumento c’è stato è sicuramente imputabile all’incremento delle assunzioni. Ciò non basta per vedere un significativo aumento degli interventi per due semplici motivi. Il primo è che queste assunzioni hanno solamente in parte restituito al Corpo il personale che negli anni precedenti era sceso fino a circa 5500 unità disponibili. Il secondo è la tipologia degli interventi che siamo chiamati ad effettuare che ci ingessa e che analizzeremo su altri dati”. Così il Sulpl Roma – il sindacato capitolino dei caschi bianchi – che ha riportato il lavoro della Polizia locale del 2019. All’interno dei dati, anche la divisione per gruppi: il I Trevi ne ha gestiti il 21% in più rispetto all’anno precedente.

“Esito dei nostri interventi:
inevaso 8909
negativo 56884
passato per competenza 11349
positivo 274395
revocato 73070
Siamo intervenuti in oltre l’80% dei casi.
Il 2% degli interventi rimasti inevasi, perché non avevamo personale da inviare in quanto impegnato per altre esigenze di servizio più gravi ed importanti, lo oseremmo definire quasi fisiologico ed incomprimibile.
L’amministrazione ora dovrebbe puntare sulla rapidità degli interventi per consentire di ridurre anche la percentuale di interventi negativi”.

“Rispetto al 2018 il I gruppo Prati è il Gruppo che in percentuale ha gestito più interventi rispetto all’anno precedente. Un lusinghiero +21%. Di contro il GSSU crollato più o meno della stessa percentuale a causa del tipo degli interventi chiamato ad effettuare. In calo anche il GPIT probabilmente a causa del passaggio delle competenze sulla Colombo verso il X Gruppo Mare”.

“In questo grafico (vedi sopra) analizziamo la tipologia degli interventi:
Soste irregolari 120323
Disposti da dirigenza e fluidificazione 96310
Ausilio Polizia Locale o altri enti 39647
incidenti senza feriti 33863
Controlli Polizia Stradale o manifestazioni 19643
Abusivismo commercio o pubblicità 17175
Danneggiamenti, malfunzionamenti o insidie su strada 14046
Incidenti con feriti o mortale 13366
tutela piazze o fontane o piantonamenti 11824
Olio o buche su strada 10554
Ambiente 9505
Schiamazzi, liti, disturbo quiete 7909
Veicolo abbandonato o rubato 7719
Alberi danneggiati o caduti 5404
Occupazione abusiva o controllo campi nomadi 4805
Animali 3841
Allagamenti 1907
Edilizia e edifici danneggiati 1830
Allarme edificio pubblico o in strada 1771
Incendi o fughe di gas 1527
persone in disagio o degrado 1512″

“Un terzo della attività della Polizia Locale a Roma è destinata al controllo delle soste. Immaginate se solo e soltanto il comune intervenisse con un serio progetto di modifica delle strutture viarie, anche attraverso l’utilizzo dei dissuasori di sosta o videosorveglianza delle aree chiuse al traffico, quante risorse potrebbero liberarsi per Roma per contrastare tutti i fenomeni di degrado urbano che ci circondano”.

“Le soste fanno coppia con i servizi disposti dai Dirigenti dei gruppi, in gran parte sono i “piantonamenti” dei semafori sugli itinerari di fluidificazione. La metà dei nostri interventi è questa: soste e piantonamenti. Per noi ciò è inaccettabile nel secolo scorso figuriamoci in questo. La Polizia Locale deve intervenire a 360° sul territorio e non restare ferma, immobile, anche ad aspettare interventi di altre strutture del comune. Potremo anche assumere altre 1000 unità, aumenteremo anche il numero degli interventi, ma nel 2021 saremo qui a commentare solo interventi di soste irregolari e servizi di fluidificazione agli incroci e girando lo sguardo ci accorgeremo che abbiamo ancora tante auto in malasosta ed un traffico che ci strozza. Tanto lavoro,ma inutile insomma”.

‘Ndrangheta, coinvolto a Vibo il comandante della polizia locale

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 Coinvolto nell’Operazione Rinascita Scott con l’accusa di corruzione anche il comandante della polizia Municipale di Vibo Valentia, Filippo Nesci, nonché dirigente del settore urbanistica dello stesso ente, in quanto, secondo la Dda, indebitamente riceveva, da Giovanni Giamborino, la promessa della elargizione di somme denaro per l’esercizio delle sue funzioni, ossia per il rilascio, in data 18 novembre 2016, del permesso di

costruire relativo ad un immobile nel territorio cittadino.

Ciò è quanto emerso dalla viva voce del Giamborino che in una serie di conversazioni ha fatto espresso riferimento ai soldi che avrebbe dovuto corrispondere al Nesci per ottenere il permesso, lamentandosi della sua richiesta.

Inoltre lo stesso Nesci, per come riferiva il Giamborino a Saverio Piperno in una intercettazione, avrebbe chiesto a Giamborino la disponibilità della sua casa a Forli per stare dieci giorni con la moglie. Sempre Giamborino, parlando con un’altra persona, si lamentava della richiesta di denaro del dirigente del Comune: “La mazzetta mi ha chiesto e gliela devo dare…è un mazzettista…deve sputare il sangue … e purtroppo c’è sempre lui che ancora è giovane … che cinquanta anni ha … e per altri 15 anni a Vibo c’è lui … hai capito?! E lui … il posto suo non glielo toglie nessuno la … comanda sempre i Vigili … non lo possono cacciare mai dai Vigili … dall’Urbanistica lo possono mandare via … dai Vigili no … perché è vincitore di concorso… quanto… gli do per tenerlo buono… per caricarlo sotto… un paio di mila euro… sta facendo le carte tutte veloci… a lampo di pistola… e se non ero io non andavano da nessuna parte… ora Cesare lunedì mi deve dare le carte…”.

Sempre nelle carte dell’inchiesta emerge che Giamborino avesse iniziato ad ottenere la disponibilità del Comandante Nesci (il quale aveva rateizzato, pur non potendolo fare con le modalità concesse, il pagamento degli oneri legati al rilascio del permesso) e che, in cambio gli aveva promesso di accollarsi un debito che il Nesci aveva con tale “Davide” per l’ammontare di 10.000 euro.

Napoli choc, trentamila euro per un posto nella polizia municipale: filmata la tangente

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Interno domestico, tre uomini seduti attorno allo stesso tavolo: due ragazzi (25 anni al massimo), al cospetto di un uomo stempiato e brizzolato, che compare di spalle. Parlano per una ventina di minuti, quanto basta a schiarirsi reciprocamente le idee e a definire un accordo. Quanto basta a un lento, ma calibrato passaggio di denaro. Quello più giovane apre una busta bianca e posa i soldi sul tavolo; mentre quello più anziano li conta e se li mette in tasca; l’altro ragazzo sta a guardare, come se fosse una sorta di tramite tra chi paga e chi riceve. Un sorso d’acqua, una stretta di mano, la comitiva si scioglie, anche se l’uomo che incassa i soldi (ma anche il presunto tramite, amico di chi paga) non sa che tutta la scena è stata registrata. Già, registrata grazie a una telecamera nascosta posta da chi ha messo i soldi sul tavolo. Un video che è finito in Procura, in seguito a una denuncia fatta da chi ha versato una presunta tangente di 5mila euro all’uomo brizzolato.