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Recanati: Nuovo agente della Polizia locale costretto ad indossare la vecchia divisa

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Il nuovo agente della polizia Locale, in servizio presso il comando di Recanati, provincia di Macerati, continuerà ad utilizzare la vecchia divisa d’ordinanza di un altro comune. Questo è quanto stabilito dall’Amministrazione di Recanati, dopo aver disposto l’assunzione, in pianta organica, di un nuovo vigile giunto in città a seguito di mobilità dal Comune di Piazzola Sul Brenta, provincia di Padova. Gli amministratori recanatesi si sono resi conto che l’uniforme impiegata dalla Polizia Locale della Regione Veneto era molto similare a quella della Regione Marche; per non incidere ulteriormente sul bilancio comunale, è stato deciso di non investire in nuove uniformi ma riciclare, ove possibile, le vecchie o acquistare al 50% divise simili di altri comuni.

Contattato il Comune di provenienza e ottenuta l’autorizzazione, il nuovo agente continuerà ad utilizzare il vestiario che aveva già in dotazione, mentre restituirà quelli non idonei. Per pantaloni, scarpe, berretti, guanti e maglioni si è stabilito che il prezzo scontato del 50% da versare al Comune di Piazzola Sul Brenta sarà di 400 euro circa.

Polizia Locale di Genova primo Comando in Italia ad utilizzare il Bolawrap, il laccio immobilizza- persone

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La Polizia Locale di Genova sarà il primo comando in tutt’Italia a testare l’efficacia del un nuovo strumento in grado di immobilizzare persone pericolose per sé stesse e per gli altri, senza causare loro danni fisici.

Il Bolawrap, non un’arma, ma un dispositivo di contenimento da remoto. È un laccio in kevlar, una fibra sintetica dotata di grande resistenza meccanica alla trazione, che lanciato verso le gambe o il tronco del soggetto garantisce una legatura efficace, che impedisce qualsiasi ulteriore movimento.

Dalla metà del mese di settembre inizierà il periodo di sperimentazione sul campo che coinvolgerà sia agenti del Reparto Sicurezza Urbana sia del Pronto Intervento (la squadra che si occupa anche dei tso). Il personale è stato formato con lezioni teoriche e pratiche dai tecnici dell’azienda che importa i dispositivi, direttamente dagli USA, luogo di produzione.

Il Bolawrap è costituito da due ancorette, collocate alla fine del cavo, che si attaccano agli indumenti, più la persona si dimena più la corda si stringe grazie ai due ganci. Il laccio viene lanciato grazie alla carica di una cartuccia a salve, che garantisce la proiezione del “bola” alla velocità di oltre 150 metri al secondo, a una distanza che varia tra i 3 e i 7 metri. Un laser guida la mira.

L’impiego del Bolawrap consentirà di bloccare con tempestività l’eventuale azione pericolosa del soggetto (se impiega armi da taglio o corpi contundenti) e in altre situazioni, impedirne la fuga se mirato agli arti inferiori.

«L’obiettivo dell’avvio dei test per l’adozione di questo nuovo strumento già in uso negli Stati Uniti – afferma l’assessore comunale alla sicurezza Giorgio Viale – è evitare l’utilizzo del taser che risulta comunque rischioso. Lo scopo del periodo di prova è capire se funziona e se serve alle esigenze di proporzionalità dell’intervento. La politica del Corpo è mantenersi al passo dei più moderni ritrovati tecnologici per aiutare il lavoro degli agenti nel controllo del territorio e, nello stesso tempo, assicurare l’incolumità delle persone».

“Non è un’arma, ma una risorsa in più per i nostri operatori della sicurezza – aggiunge il comandate Gianluca Giurato –. È del tutto evidente come i nostri agenti non possano essere lasciati a gestire scenari complessi privi di idonei strumenti di tutela, propria e altrui. Questa nuova tecnologia è un sistema originale a bassissimo rischio di lesioni per bloccare a distanza soggetti potenzialmente pericolosi. Dopo il periodo di prova ne valuteremo l’efficacia».

Cuneo: è morto l’ex agente di polizia locale che spese la sua vita ad aiutare chi aveva perso tutto dopo alluvioni e terremoti

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È morto questa mattina, il vigile urbano in pensione Francesco Mingione di 71 anni. Da meno di un anno stava lottando contro un tumore.

I colleghi e gli amici della Polizia Locale e della Croce Rossa lo ricordano come un grande uomo. È stato un sindacalista molto attivo per il Silpol (fu uno dei referenti della riforma della polizia locale a livello nazionale) e anche primo ufficiale cerimoniere del gonfalone del capoluogo.

Volontario della Croce rossa per anni; con la polizia locale fu in prima linea a sostegno degli sfollati a seguito di molte calamità naturali: dall’alluvione del 1994 nella Granda agli aiuti post-terremoto in Umbria, Molise, Campania.

Nacque a Caserta, il padre, Eugenio, fu comandante della polizia stradale a Cuneo. Dopo alcuni anni nell’Esercito con il grado di sergente maggiore, Mingione entrò nella polizia locale di Bra e poi fu trasferito a Cuneo, dove rimase fino alla pensione, sei anni fa.

I familiari lo ricordano come: «Solare, carismatico, amante della montagna e della compagnia. Nel tempo libero si rifugiava nella sua seconda casa a Demonte: una baita in mezzo ai boschi della valle Stura per stare con gli amici».

Il comandante della polizia locale, Davide Bernardi, esprime vicinanza alla famiglia «La morte dell’amico Francesco è una perdita per noi e per tutta la comunità. Un ispettore che faceva parte del Nucleo di pronto intervento: disponibile verso tutti, capace, professionale, competente».

I funerali di Mingione si svolgeranno giovedì 2 settembre, presso sala San Giovanni in via Roma a Cune, alle 14:30. Successivamente alla cerimonia laica, seguirà la cremazione.

Comandate della Polizia Locale sospeso e indagato per stalking e minacce all’ex fidanzata

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Il comandante della Polizia locale di Sirmione è stato sospeso dall’incarico a seguito dell’inchiesta che lo vede incriminato di stalking e porto abusivo d’arma. La Procura di Brescia ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex fidanzata, costretta da tempo a trasferirsi in Liguria, a causa degli atteggiamenti morbosi del compagno.

I capi di accusa sono molteplici, infatti secondo la testimonianza della donna, nel mese di maggio, il comandante si presentò a casa armato della pistola di ordinanza (circostanza vietata) minacciando di ucciderla e successivamente di togliersi la vita. L’agente avrebbe piazzato un registratore nel frigorifero dell’abitazione della ex, con l’intento di spiarla. Si segnalano, inoltre, i 592 contatti tra messaggi e telefonate, con i quali il poliziotto avrebbe cercato di contattare la ex.

L’ex agente, assistito dall’avvocato Luca Broli, avrà a disposizione circa venti giorni per decidere se sottoporsi ad un interrogatorio o per depositare una memoria scritta.

Riace: Tragico incidente sulla 106. Muore un brigadiere dei Carabinieri, ferito il comandante della Polizia Locale

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Il bilancio del violento scontro si aggrava, muore anche la moglie del carabiniere. La Procura di Locri ha ordinato il sequestro dei tre veicoli.

Reggio Calabria Niente da fare per Giusy Bruzzese, la moglie di Silvestro Romeo, il brigadiere deceduto nel tragico incidente di ieri mattina, sulla statale 106 nei pressi di Riace. La donna era stata ricoverata al Gom di Reggio Calabria subito dopo l’impatto, in condizioni critiche.

I due coniugi vivevano a Roccella ionica, lasciano un figlio di dodici anni.

Ferito in modo serio ma non è in pericolo di vita il comandante della polizia locale di Roccella Jonica, Alfredo Fragomeli, ricoverato presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.

Nello scontro sono rimaste coinvolte un’auto di grossa cilindrata e le due moto guidate rispettivamente dal Carabiniere Silvestro Romeo, brigadiere in servizio nella compagnia di Locri, e dal comandante della Polizia Locale.

Dalle prime indagini condotte dai Carabinieri e dalla Polstrada è emerso che i due centauri, che viaggiavano uno vicino all’altro, si sono violentemente scontrati con un’autovettura; il conducente avrebbe sbarrato la strada alle moto guidate da Fragomeli e Romeo, svoltando all’improvviso.

La Procura di Locri ha ordinato il sequestro dei tre veicoli e l’iscrizione nel registro
degli indagati del conducente dell’auto.

Lecco: Stazioni sicure con la Polizia Locale.

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Il nuovo progetto pilota presentato dal prefetto di Lecco, Castrese De Rosa con l’assessore lombardo Riccardo De Corato che ha stanziato 40mila euro, prevede controlli capillari e mirati lungo la tratta ferroviaria Milano–Lecco.

Studenti, pendolari, controllori e personale ferroviario saranno più sicuri sia in carrozza che in stazione, grazie al servizio di vigilanza che verrà svolto dagli agenti di polizia locale.

“I fondi messi a disposizione servono per pagare gli straordinari agli agenti dei diversi paesi affinché presidino maggiormente le stazioni in collaborazione con gli operatori delle forze dell’ordine – afferma il prefetto – Ho già sollecitato i sindaci affinché favoriscano questo progetto”.

Si è scelto di iniziare dalla provincia di Lecco perché la linea ferroviaria Milano-Lecco è tra le più trafficate di tutta la Lombardia, e quella che ha registrato più episodi di violenza e vandalismo. L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa, quando su un treno locale da Garibaldi per Lecco, all’altezza della fermata di Calolziocorte, un ragazzo del Burkina Faso di 21 anni privo di biglietto, ha aggredito un agente della Polfer di Milano che lo stava controllando. Si è scoperto che il giovane era agli arresti domiciliari.

“Simili episodi sono assolutamente da deplorare e condannare, si tratta di azioni estremamente gravi – spiega il prefetto – L’aggressione dimostra comunque che i controlli sui treni e nelle stazioni vengono effettuati e sono assidui. L’agente è stato colpito con una testata proprio perché ha controllato un passeggero senza biglietto”.

Messina: File infinite per i traghetti, catanese aggredisce agente di Polizia Locale

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Lo scorso sabato un agente della Polizia locale è stato aggredito durante le operazioni del controesodo in viale della Libertà (Messina).

L’assalitore, un catanese esasperato dalle lunghe ore d’attesa per il traghettamento, è sceso dalla sua auto ed ha aggredito con pugni e spintoni il poliziotto in servizio dinanzi all’ingresso dei traghetti privati. L’agente, colto di sorpresa, durante la caduta ha sbattuto testa; soccorso dal collega e dal 118 è stato portato in stato di shock all’ospedale Piemonte. La prognosi è di 15 giorni.

L’uomo, con precedenti penali, è stato fermato e arrestato; verrà sottoposto a processo per direttissima per l’aggressione e per le lesioni procurate.

“Questa O.S  esprime la propria solidarietà ai colleghi della Polizia Municipale mentre espletavano il proprio servizio. Siamo vicini agli agenti Giovanni Villari e Pasquale Merlino che sono stati aggrediti in modo brutale e violento da un automobilista in coda per il traghettamento.”. È quanto scrive in una nota il Segretario Aziendale RSU Comune di Messina.

Quanto è successo “evidenzia tre cose sulle quali eravamo già intervenuti a più riprese:  purtroppo, alla luce dei fatti, che il Corpo di Polizia Municipale non poteva di certo fare a meno dei 46 vigili a tempo determinato a cui l’amministrazione comunale non ha voluto procedere al rinnovo della posizione, visto anche il periodo drammaticamente caldo come quello del contro esodo. Una maggiore aliquota di agenti avrebbe certamente permesso un maggiore controllo sulle operazioni in corso ai traghetti privati, scoraggiando azioni brutali come quella avvenuta. Oltre che garantire un servizio di viabilità più presente su tutto il percorso cittadino interessato dal contro esodo tuttora in corso. In servizio al contro esodo, infatti, è prevista una sola pattuglia notturna, fatto questo che sottolinea ancora di più l’inadeguatezza della turnazione prevista. Gli agenti aggrediti, peraltro, hanno ritardato di smontare dal servizio notturno proprio per garantire la presenza della Polizia Municipale in viale della Libertà”.

Il Corpo di Polizia Municipale di Messina, riprende il comunicato – “necessita di presidi di sicurezza più attuali e concreti di quelli oggi in dotazione. Il taser ed il manganello estensibile d’ordinanza, come in altri corpi di Polizia Locale, avrebbe permesso oggi agli agenti aggrediti se non scoraggiare l’aggressione, di certo di potersi difendere. Più volte abbiamo sottolineato e richiesto tali presidi, restando però lettera morta presso la dirigenza e l’amministrazione comunale”. Inoltre, “il numero di corse garantito dalla compagnia di navigazione privata non è sufficiente a garantire tempi sostenibili per la città, per gli agenti e per gli automobilisti. È necessario che la compagnia privata provveda ad aumentare il numero di corse. “Tutto ciò evidenziato rivolgiamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione ai colleghi aggrediti. Soprattutto vista l’età dell’agente finito in ospedale, Pasquale Merlino 59 anni, che in altre città sarebbe stato destinato ai servizi sedentari e non certamente in strada in uno dei momenti dell’anno più faticosi e delicati. Nella speranza che dopo i fatti gravi di oggi l’amministrazione comunale provveda a quanto da noi più volte evidenziato e richiesto, nei tempi più brevi possibili, a cominciare dalle dotazioni di sicurezza, divenute oggi indispensabili”.

Napoli: controlli della polizia locale nel primo weekend con il green pass

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A Napoli, durante il primo weekend nel quel è scattato l’obbligo di esibire il Green Pass per accedere all’interno dei locali, la polizia locale ha effettuato circa 160 i controlli e solo 6 verbali.

Le ispezioni eseguire dalle forze dell’ordine e dalla polizia locale, si sono concentrate nelle zone di Chiaia, del Vomero e del Centro storico napoletano.

I locali multati sono stati 2 agenzie di scommesse, 2 bar, 1 ristorante e 1 hamburgheria. Per tutti è scatta la sanzione amministrativa di 400 euro. Inoltre la multa è scattata non solo per il titolare del ristorante ma anche a un cliente trovato privo di Green Pass.
 
”Il controllo – spiega Ciro Esposito, comandante della polizia locale – è finalizzato ad accertare che all’ingresso dei locali i titolari verifichino il possesso del Green Pass da parte della clientela e poi all’interno degli ambienti si effettua anche un controllo a campione tra i tavoli”.
Un bilancio che il comandante Esposito giudica positivo visto il rapporto tra controlli e sanzioni elevate. ”Questi numeri significano che in molti hanno compreso la necessità di rispettare la regola che – rimarca – è una normativa a tutela della salute pubblica e dunque va fatta rispettare perché se vogliamo uscire quanto prima dal tunnel della pandemia è fondamentale che ognuno faccia la sua parte”.

Monopoli: creata app per monitorare l’affollamento in spiaggia

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Tramite l’app sarà possibile” farsi guidare fino ai così da garantire un’esperienza comoda e sicura per chi decide di passare una giornata al mare”.

Il Comune di Monopoli ripropone il progetto presentato la scorsa estate, un’applicazione che monitorerà affollamento in spiaggia e informerà su divieti, notizie ed eventi in programma. Il nome dell’app, sviluppata dalla società Innopa e scaricabile su tutti gli store Ios e Android, è InSpiaggia.
 
Dopo aver scaricato l’applicazione, residenti e turisti potranno monitorare il livello di affollamento nei 35 lidi della costa, grazie alle segnalazioni certificate effettuate dal 15 luglio al 15 settembre con l’aiuto di due associazioni di volontariato, Atlantis 27 e Associazioni Carabinieri. Il monitoraggio verrà integrato anche dalle riprese di un drone, a disposizione dell’associazione Atlantis 27, che dall’alto permetterà anche di segnalare eventuali situazioni di affollamento e mancato rispetto del distanziamento imposto dal Coronavirus.
 
Il monitoraggio sarà attivo inizialmente il venerdì, sabato e nei giorni festivi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, per poi essere effettuato tutti i giorni dal 9 al 19 agosto, sempre negli stessi orari. “Non solo – ribadisce il comandante della polizia locale di Monopoli, Michele Cassano – tra le novità presentate dall’amministrazione per l’app, c’è anche la possibilità di farsi guidare fino ai parcheggi disponibili nelle vicinanze, così da garantire un’esperienza comoda e sicura per chi decide di passare una giornata al mare”. 
 
In spiaggia ci saranno anche delle adeguate segnaletiche che indicheranno i divieti attivi per i bagnanti (tra cui la sosta con caravan o l’abbandono di cicche di sigarette sull’arenile).
“Scansionando con il cellulare gli adesivi presenti sui lidi – continua il comandante Cassano – si potrà visionare un video, realizzato dalla ditta Tekmore con il contributo della Regione Puglia, che comunicherà le regole e le misure per mitigare i rischi da contagio da Covid sulle spiagge”.
“Per il secondo anno consecutivo l’Ordinanza regionale sulla balneazione vieta – riferisce il comandante della Polizia Locale – per questioni legate alla diffusione del Covid, qualsiasi attività commerciale ambulante sul demanio marittimo. Dall’inizio della stagione abbiamo già effettuato una ventina di sequestri di merce per un totale di circa 9mila pezzi”.

Il primo cittadino di Monopoli, Angelo Annese, durante la presentazione del progetto ha affermato che “Il titolo ‘InSpiaggia InSicurezza’ rende perfettamente lo spirito della nostra iniziativa. I dati dello scorso anno ci dicono che migliaia di cittadini hanno scelto le spiagge di Monopoli dopo aver verificato lo stato di affollamento, in maniera davvero responsabile”.

Brescia: cercano di entrare all’interno del distaccamento della Polizia Locale

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Ieri notte, all’incirca intorno all’una e mezza, ignoti, armati di flessibile, hanno segato le tre porte sbarrate del distaccamento della Polizia locale di Brescia, in via San Faustino. Al momento gli inquirenti non hanno stabilito se si tratti di un gesto dimostrativo o di un tentativo di furto.

Stando ad una prima ricostruzione l’azione è avvenuta sotto gli occhi di vari testimoni, ma nessuno di loro ha dato l’allarme. La scoperta è avvenuta alle prime ore della mattina. Sul posto la Scientifica, per i primi rilievi. Elementi importanti, per l’individuazione dei responsabili potrebbero arrivare dai filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona.