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Cosenza : più di tremila multe ai residenti negli ultimi giorni. È bufera sul sistema delle ZTL.

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Centinaia di persone si sono viste recapitare, negli ultimi giorni, a mezzo raccomandata, delle multe salatissime. Le sanzioni superano i 100 euro ma la maggior parte dei sanzionati sono muniti di regolare permesso di transito nelle ZTL,’ regolarmente esposto.

I residenti, ad oggi, non hanno ottenuto alcuna spiegazione dal Comune. Emerge molta preoccupazione tra i multati, soprattutto dalle categorie più fragili, anziani e disabili.

È stato evidenziato anche la difficoltà nel ricevere informazioni dal comandando di Polizia Locale. Per via della normativa Covid, l’accesso al Comando non è consentito al pubblico fino al 31 luglio. Inoltre, a causa della insufficienza di personale, spesso al telefono non risponde nessuno.

Al momento non è stata resa nota nessuna notizia ufficiale in riferimento alle reali cause del disservizio. Secondo indiscrezioni, pare che ci sia un problema nel “ribaltamento” dei dati. Ovvero, nel gergo tecnico si riferisce al versamento da un anno all’altro dei numeri di targa delle automobili munite di parking card e permesso di sosta temporanea in ZTL. Si ipotizza che il bug nel sistema deve essersi verificato tra l’ufficio Mobilità del Comune e la società privata di gestione dei dati.

Dal portale del Comune di Cosenza , dopo un’attenta ricerca si risalire alla Verbatel, rivenditrice del“Servizio e hosting per applicativi in uso al comando della polizia locale 2019-2020”. Nel verbale è indicato che è possibile spedire un’email a [email protected], mentre i ricorsi in autotutela dovranno essere inviati per mezzo pec a: [email protected].

Automobilisti multati dalla Polizia Locale, utilizzavano il pass disabili dei parenti deceduti.

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La Polizia Locale di Cirié, nel torinese, a seguito di alcuni controlli, ha scoperto e multato cinque automobilisti che parcheggiavano nelle aree riservate ai portatori di handicap. Questi utilizzavano il pass concesso ai loro parenti diversamente abili, deceduti da tempo.

I soggetti, tutti residenti a Cirié, si sono discolpati affermando che non erano a conoscenza delle procedure per riconsegnare il pass. Per ognuno di loro è scattato il verbale da 84 euro.

Gli agenti, nei prossimi giorni, incrementeranno i controlli, al fine di scongiurare i furbetti del parcheggio. A breve entrerà in vigore un’anagrafe europea in grado di verificare in tempo reale l’uso e le autorizzazioni dei pass per disabili; sarà dunque più semplice per la polizia locale effettuare i controlli e più complicato per i furbetti eludere la legge.

La Polizia locale denuncia tre persone per diffamazione su Facebook.

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Tre persone residenti a Modica (Ragusa) rispettivamente di 37, 39 e 45 anni, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa, per diffamazione a mezzo social Facebook.

Tutti i soggetti avevano inveito contro il Corpo di Polizia Locale, commentando sotto il post di una donna iscritta nel gruppo Facebook “Sei di Modica se…”, la quale raccontava che il padre 85enne era stato multato ingiustamente per avere abbandonato per strada i rifiuti senza riporli nei rispettivi mastelli.

In risposta al post, uno dei tre uomini definì gli agenti della polizia locale come “giustizieri”, “ignoranti”, “non degni di indossare una divisa…una vergogna”, “.di certi pagliacci che vengono a Marina di Modica e che non conoscono le norme”. Un altro ancora incoraggiava atti violenti nei confronti dei caschi bianchi: “Io l’ho sempre detto che ci sono vigili che meritano schiaffi a due a due fino a diventare dispari”.

Grazie alle indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, si è riusciti a risalire agli autori dei commenti.

Nudisti multati dalla Polizia Locale di Messina

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Nel villaggio di San Saba, una pattuglia della Polizia Locale, Sezione Ambientale – coordinata dall’Isp. Visalli – ha multato due nudisti che stavano prendendo il sole, nascosti tra le montagne di sabbia della nota località balneare. Gli agenti si sono accorti dei soggetti, durante un pattugliamento sulla spiaggia di Capo Rasocolmo, a Piano Torre, accanto alle Montagne di Sabbia di San Saba, meta preferita dagli amanti del nudismo.

I due dovranno pagare 3mila e 300 euro ciascuno ai sensi dell’art. 726 c.p. Depenalizzato dall’art. 3 c. 6 del D. lgs 8/2016, per atti contrari alla pubblica decenza. I controlli degli agenti – si legge nella nota della Polizia Locale – continueranno “per contrastare il fenomeno, al fine di rendere la spiaggia fruibile a tutta la cittadinanza, bambini compresi, interdetta a causa di questi atteggiamenti indecenti”.

La pattuglia, successivamente, ha proseguito i controlli nella zona residenziale, allo scopo di verificare il funzionamento della raccolta differenziata nel borgo marino. In particolare gli agenti controlleranno tutte le abitazioni per regolarizzare chi ancora non ha pagato il tributo dei rifiuti e non si è munito dei relativi mastelli per la raccolta differenziata.

In merito alla questione della multa è intervenuto Rosario Duca, Presidente di Arcigay Messina, il quale ha inviato all’ Assessora Dafne Musolino una richiesta urgente di “convocazione di un tavolo tecnico al fine di trovare una soluzione definitiva e che permetta a chi ama fare naturismo di avere anche a Messina uno spazio di libertà”.

“Una spiaggia che tutti sanno essere naturista  – afferma Rosario Duca – punto di riferimento per turisti che fanno naturismo, presente in tutte le guide turistiche a tema. Un atto di forza che respingiamo, non si può limitare la libera autodeterminazione e non riusciranno certo con multe che peraltro non potevano essere fatte nella proprietà altrui. Auspico una soluzione rapida, perché Messina non può fare l’ennesima figuraccia. Da anni abbiamo chiesto anche alle precedenti amministrazioni di fare un passo di civiltà e dare il diritto a chi ama fare naturismo di avere un tratto di spiaggia dedicata”.

Aggredita agente di Polizia Locale ad Anzio

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Nella mattinata di ieri un’agente della Polizia Locale di Anzio è stata colpita al volto da un conducente di un autocarro. All’uomo era stato impedito di proseguire dopo che la strada, che conduce al porto di Anzio, era stata chiusa per un intervento di messa in sicurezza di un cornicione di un palazzo, da parte dei Vigili del Fuoco.

Il conducente ha cercato dapprima di forzare le transenne con il proprio camion, successivamente è sceso dal veicolo ed ha iniziato ad inveire contro l’agente, colpendola al volto.

La donna è stata portata al pronto soccorso, mentre l’uomo, un 32 enne del luogo, è stato denunciato dalla stessa Polizia Locale di Anzio, per resistenza lesioni minacce a pubblico ufficiale. Sul posto anche il Commissariato di polizia di Anzio per le verifiche del caso.

“Quello accaduto in tarda mattinata ad Anzio è un fatto gravissimo – afferma Antonio D’Agostino, dirigente sindacale CISL Roma Capitale e Rieti – purtroppo l’ennesimo episodio di aggressione ad agenti di Polizia Locale durante il compimento del loro servizio. È inaccettabile che degli agenti che, intenti a chiudere di domenica una strada centrale al fine di tutelare la sicurezza stradale
per chi stava effettuando i lavori, vengano aggrediti, rischiando ancora una volta la loro incolumità. Esprimiamo solidarietà alla collega ferita al volto da un conducente di un furgone che trasportava latticini, che ha rimosso le transenne, a tutto il Comando di Anzio e al comandante Antonio Arancio. Riteniamo inoltre non più procrastinabile una campagna di assunzioni a tempo indeterminato nella Polizia Locale di Anzio, rimasta con un organico del 50% del fabbisogno e ormai quasi allo stremo delle forze”.

“Un’incomprensibile aggressività generata dal non voler rispettare quelle regole del vivere civile che la polizia locale cerca di far applicare su tutto il territorio nazionale – dichiara Michele Marocco, responsabile del Dipartimento Funzioni Locali della CISL FP Roma Capitale e Rieti – Il mancato rispetto delle norme, soprattutto nei confronti delle donne e degli uomini che indossano una divisa, che rappresentano lo Stato ed hanno il compito di far osservare le leggi, non può essere in alcun modo più tollerato e più accettato”

Chat tra agenti della Polizia Locale di Roma: alcuni boicottano il Green Pass: “È come la Stella gialla durante il nazismo”

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Sono molti gli agenti che condividono le parole espresse dal sindacalista romano M.M. e qualcuno dichiara che “sono solo atti amministrativi, hanno la stessa valenza della doppia fila: non c’è obbligo di contravvenzione”.

Sta facendo molto discutere da alcune ore la notizia che riguarda i contenuti di alcune chat private di un gruppo dii vigili urbani di Roma. Sono trapelate frasi dure e immagini shock che paragonano l’obbligatorietà del Green Pass alle leggi emanate durante il Nazismo.

Tra le chat è apparsa una bandiera nazista a tinta verde, in riferimento al colore del certificato, che riporta la scritta “Green pass obbligatorio, lotta perché non accada”. A sostenere il pensiero sono in molti. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, .M.M. un
sindacalista romano afferma con convinzione che fra 10 anni il certificato verde sarà giudicato dalla Storia come la stella gialla della Germania degli anni ’40. “Il paragone con il nazismo è improponibile? Forse sembrerà improponibile oggi, ma quando c’era il nazismo la stessa scienza ti diceva per esempio che l’omosessualità era una malattia e quindi se non ti curavi dovevi metterti la stella gialla. Ora, ottant’anni dopo, la scienza dice cose diverse”. Lo stesso asserisce che le sue dichiarazioni sui social e sulle chat sono a titolo personale, da privato cittadino e non sono pronunciate da vigile o da sindacalista.

Il soggetto continua la sua arringa, affrontando il tema pecuniario delle multe, dichiarando: “Io farò di tutto per non essere destinato ai controlli sul Green pass. Poi stiamo parlando di dpcm, sono solo atti amministrativi, hanno la stessa valenza della
doppia fila: non c’è obbligo di contravvenzione”. E sui suoi colleghi: “Vedrete il tasso di applicazione delle contravvenzioni per il green pass, sarà nullo. E attenzione: non sono mica no-vax, io sono vaccinato, ma non vaccinerò mai i miei figli. Per tutti i minori dovrebbe essere così, non c’è motivo”.

Messina: aggredisce due agenti di polizia e un operatore del 118 durante un Tso

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Due agenti di Polizia Locale e un operatore del 118, nella mattinata di ieri, sono stato aggrediti durante un trattamento sanitario obbligatorio. Uno dei due vigili ha riportato diverse ferite, l’altro è stato trasportato d’urgenza in ospedale dove è gli è stata effettuata una tac e applicati 11 punti di sutura per una profonda ferita alla testa.

Sul posto, vicino il Torrente Trapani, sono accorse altre pattuglie della polizia e polizia locale.

Successivamente alla notizia dell’aggressione, il sindacato di categoria Csa ha indirizzato una lettera al primo cittadino De Luca e all’assessore Musolino: “Taser e bastoni allungabili per la Polizia Locale. Tutto ciò servirebbe per aumentare la sicurezza degli operatori di polizia locale impegnati sul territorio, garantendo così la loro incolumità personale. Gli agenti della Polizia locale di Messina sono in prima linea per garantire la sicurezza, quindi devono poter avere in equipaggiamento i taser e i bastoni distanziatori , per tutelare la loro incolumità personale”.

Il Sindaco Cateno De Luca, l’Assessore alla Polizia Municipale Dafne Musolino e tutta la giunta comunale, manifestano piena vicinanza e solidarietà ai due agenti coinvolti. “Il servizio di TSO, che è demandato alla Polizia Municipale, è una delle attività che maggiormente espone gli operatori a rischi di aggressioni e difficoltà di vario genere, alle quali la Polizia Municipale di Messina non si è mai sottratta, operando spesso anche in condizioni di disagio e sopperendo, non di rado, alle difficoltà operative del 118 che non sempre riesce ad organizzare il servizio di autoambulanza per il trasporto del paziente. – Continua la nota – Siamo fortemente consapevoli dell’alto grado di professionalità con il quale la Polizia Municipale espleta questo servizio soprattutto con riferimento a quell’intervallo di tempo in cui il paziente è in attesa di essere preso in consegna dalla struttura sanitaria e osservato a tutela della sua stessa salute ed incolumità. In questa delicata fase, che talvolta si protrae anche per ore, gli unici a farsi carico della incolumità del paziente, vigilando affinché non possa recare danno a sé stesso o agli altri, sono gli agenti della Polizia Municipale, ai quali rivolgiamo ancora una volta il pieno apprezzamento per la professionalità con la quale svolgono le loro mansioni quotidiane, con competenza maturata anche da lunghi anni di esperienza, non disgiunta da una profonda umanità”.

Arrestati due agenti della Polizia Locale di Reggio Calabria; altri sette sospesi dalle loro funzioni

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REGGIO CALABRIA – Due agenti della polizia locale sono stati arrestati e posti ai domiciliari, mentre altri sette sono stati sospesi per un anno dall’esercizio del pubblico ufficio. Inoltre è stata sequestrata preventivamente una depositeria giudiziaria autorizzata, iscritta all’Albo Prefettizio. Gli indagati sono accusati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falso ideologico e anche di violenza privata.

Le indagini, eseguite Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e coordinate dalla Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Dott. Giovanni Bombardieri, sono partite dalla denuncia presentata, ad ottobre dello scorso anno, da un cittadino extra–comunitario, venditore ambulante con regolare licenza, il quale aveva riferito ai militari di aver subìto un furto della merce che esponeva in vendita, da parte di due soggetti, risultati poi essere due agenti di Polizia Locale A.M. di 43 anni e C.G. di 46 anni.

Le prime attività investigative, tramite l’acquisizione e l’analisi di video- registrazioni, hanno accertato la veridicità di quanto dichiarato dall’ambulante. È emerso che il venditore era vittima di un’ingiustificata appropriazione della merce esposta da parte di due pubblici ufficiali, nonostante l’esibizione della regolare licenza.

Da un successivo sviluppo delle indagini, condotte dai militari delle Fiamme Gialle, eseguite sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Dott. Gerardo Dominicani e del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Alessia Giorgianni, è affiorato che altri agenti della Polizia Locale di Reggio Calabria (F.D. C.V., S.C., C.M., F.U.F., M.G. e C.P.)sottraessero sistematicamente, nel corso degli ordinari servizi al contrasto dell’abusivismo commerciale, la merce esposta per la vendita da ambulanti extra-comunitari, senza compilare i verbali di sequestro amministrativo o di altri atti, ma pubblicando successivamente, sull’Albo Pretorio del Comune, verbali fittizi di rinvenimento di merce redatti nei confronti di soggetti ignoti.

Secondo gli inquirenti, i due agenti arrestati avrebbero anche messo in piedi un’ organizzazione finalizzata alla ricerca di veicoli da rottamare, acquisire o cannibalizzare, insieme a tre soggetti ai quali sono riconducibili due imprese operanti nel settore del soccorso e della rimozione di veicoli. Tra queste vi è una depositeria giudiziaria autorizzata con l’intento di trarne dei guadagni illeciti.

I due vigili, dopo aver trovato veicoli sprovvisti della necessaria copertura assicurativa, invece di  procedere alla contestazione delle violazioni del caso o alle operazioni di sequestro amministrativo, convincevano i proprietari dei mezzi ad affidarli ai rappresentanti di una delle due imprese, a turno, dietro la minaccia dell’irrogazione di salate sanzioni pecuniarie e a fronte della mancata contestazione delle violazioni. Questi ultimi, in accordo con i due agenti, dietro il pagamento di un corrispettivo in contanti, procedevano alle operazioni di rimozione e di rottamazione.

Da queste operazioni le due imprese traevano grandi vantaggi. Ad esempio una operava nelle vesti di incaricati di pubblico servizio, praticando prezzi di gran lunga superiori a quelli previsti dalla convenzione con il Comune, omettendo, di versare la percentuale dei guadagni a titolo di canone concessorio. L’altra era riconducibile a un soggetto definitivamente condannato per associazione mafiosa.

Spesso gli agenti avvisavano i referenti delle imprese di rimozione, indicandogli tempestivamente il luogo delle operazioni, in modo che al momento della loro attivazione, gli stessi potessero repentinamente giungervi. Tale meccanismo, difatti, costringeva le ignare vittime a versare la somma prevista per il “diritto di chiamata”, la quale è dovuta anche se la rimozione non viene eseguita purché il carroattrezzi giunga entro venti minuti dalla chiamata.

Dalle indagini è emerso che in più occasioni, gli indagati esaminavano il valore di mercato di determinate macchine, individuate nel corso dei loro interventi, a loro volta domandavano ai complici delle imprese di rimozione se i mezzi fossero di loro gradimento, in modo da procedere al sequestro amministrativo o meno. Talvolta l’interesse era orientato verso le singole componenti, alimentando un vero e proprio business sui pezzi di ricambio. Alcuni veicoli venivano cannibalizzati, con asportazione, presso officine “di fiducia” degli indagati.

Al provvedimento cautelare in parola è stata data esecuzione, in data odierna, alle fiamme gialle di effettuare le perquisizioni presso i luoghi rientranti nella disponibilità degli indagati.

Addio multa cartacea. In arrivo 350 tablet per la Polizia Locale di Bologna

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Tablet al posto dei blocchetti cartacei per la Polizia Locale di Bologna. Nei giorni scorsi, il comandante Romano Mignani, durante una seduta di commissione in Comune, riportata dalla Dire, ha informato che “sono stati distribuiti oltre 350 tablet al personale che svolge servizio su strada, e solo gli ultimi assunti non l’hanno ancora avuto”. Ha successivamente aggiunto che nel giro di qualche mese tutti gli agenti avranno la possibilità di servirsi del device per comminare sanzioni.

I tablet sono il primo passo per digitalizzare tutta la procedura amministrativa del settore, ha illustrato Mignani; aggiungendo che: “non vogliamo limitarci a un prodotto pur migliorativo rispetto al blocchetto, ma vorremmo dare a tutto il personale la possibilità di verbalizzare non solo i divieti di sosta, ma anche tutte le violazioni al Codice della strada, ai regolamenti comunali, alle norme regolamentari regionali e statali”.

L’obiettivo è quello di” creare dei verbali con degli atti che siano nativi digitali “e “dotare tutto il personale, indipendentemente dal lavoro che svolge, di strumenti per produrre e firmare digitalmente l’atto, per poi inserirlo nel percorso del flusso di tutti i verbali”.

Loano (Savona), da agenti della polizia locale a istruttori di fitness

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Gli appuntamenti di allenato con la Polizia Locale di Loano sono iniziati ieri pomeriggio. L’’iniziativa vede gli agenti fare da istruttori di fitness presso la palestra di calisthenics del parco Don Leone Grossi. Le sessioni di allenamento sono organizzate su vari livelli e aperte a tutti coloro che vorrebbero avvicinarsi alla pratica sportiva all’aria aperta.

Oltre agli agenti con il brevetto da istruttore, le sessioni saranno eseguite dal cultore di calisthenics, Fabio Nan, già ideatore degli allenamenti all’aria aperta nonché consulente del comando di polizia locale nella scelta della struttura da posizionare all’interno del parco.

L’iniziativa fa parte del progetto di sicurezza “Vivi il Parco”, presentato dall’assessorato alla polizia municipale e dall’assessorato allo sport del Comune di Loano. “Vivi il Parco” si propone di configurare gli spazi pubblici e soprattutto di rivitalizzare i parchi cittadini affinché diventino sempre di più luoghi di socializzazione ed inclusione.

Il calendario degli eventi di “Vivi il parco” verrà affisso alla bacheca del parco Don Leone Grossi e pubblicato sulla pagina web creata appositamente sul sito istituzionale del Comune di Loano (https://comuneloano.it/vivere-il-parco/).

Le associazioni (sportive, culturali e di ogni altro genere) interessate a partecipare all’iniziativa sono invitate a compilare il modulo di adesione disponibile sul sito.