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Crotone: tre nonni vigile hanno ricevuto l’investitura ufficiale

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A Crotone pronti a prendere servizio i primi tre nonni vigile. Sono Alessandra Perziano, Antonio Scicchitano e Francesco Riganello che, dopo aver aderito all’invito dell’amministrazione, hanno svolto un periodo di formazione presso il comando di Polizia Locale, a cura del dott. Antonio Federico.

I tre nonni adesso sono pronti a svolgere attività di volontariato a supporto del Comando come, ad esempio, la vigilanza davanti alle scuole cittadine negli orari di entrata e di uscita degli studenti.

A ufficializzare questa nuova figura, lunedì 14 febbraio, sono stati il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, l’assessore Gianni Pitingolo, il comandante della Polizia Locale Francesco Iorno, il presidente della Commissione Consiliare Cultura Fabrizio Meo e la consigliera comunale Antonella Passalacqua.

Proprio su impulso della consigliera Passalacqua, la Commissione ha proposto l’istituzione della figura del “nonno vigile”, iniziativa condivisa dall’amministrazione, che ha emesso l’avviso pubblico destinato a coinvolgere i cittadini nella fascia di età tra i 55 e 75 anni in attività di volontariato a supporto della Polizia Locale.

“Il progetto – si legge in una nota del Comune – ha una duplice valenza: da un lato riaffermare che la terza età non è tempo di rassegnazione ma una stagione della vita in cui si può essere partecipi, da protagonisti, della vita cittadina e dall’altro avere, grazie all’amorevole attenzione dei “nonni vigile”, un aiuto per servizi importanti come la sicurezza dei bambini all’uscita delle scuole”.

Agente di Polizia Locale si toglie la vita dopo il turno di lavoro

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Un agente di Polizia Locale, del comando di Japigia, si è sparato con la pistola d’ordinanza a fine turno. È morto durante il trasporto in ospedale.

L’uomo, in servizio da 12 anni, ha deciso di togliersi la vita. Prima di andar via, ha rivolto l’arma di ordinanza alla tempia e ha premuto il grilletto. Il 48enne è stato tempestivamente soccorso dai colleghi e dal personale del 118 e trasportato presso il Pronto Soccorso del Policlinico di Bari. È spirato poco dopo per le lesioni riportate.

Il Comando di Japigia è sotto shock. In una nota il Comandante esprime il dolore per la perdita “Un tragico lutto ha colpito la Polizia Locale di Bari, un collega ha perso la vita a fine turno nel Comando di Japigia. I soccorsi sono arrivati immediatamente. Trasportato d’urgenza al Policlinico è spirato subito dopo. Informata l’Autorità Giudiziaria e accertamenti in corso della polizia giudiziaria. Lascia increduli tutti i colleghi, affranti dal dolore. Vi preghiamo di condividere con noi il silenzio che avvolge i nostri animi in questo triste momento”.

Le motivazioni del gesto, restano ancora ignote.

Traffico pesante, sfida per il futuro

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L’impatto del traffico pesante sulle infrastrutture stradali e sull’ambiente è un aspetto troppo spesso trascurato. Non perché sia considerato un problema marginale, quanto piuttosto per una sottovalutazione del rischio.

Negli ultimi anni si è affrontato l’argomento solo dopo incidenti di una certa importanza. Poi, terminato il clamore mediatico, si è sempre tornati alla “routine” quotidiana. Ne abbiamo parlato con Paolo Pecorella, Comandante della Polizia Locale di Castiglione del Lago, in provincia di Perugia.

“Pochissimi Comuni si sono dotati, ad esempio, di uno studio finalizzato al completo censimento dei sottopassi”, ci spiega. E ancora, “molti meno hanno un piano per il transito in area urbana di merci pericolose in regime Adr, quasi nessuno ha provveduto a trasmettere ai principali gestori di mappe per navigatori i limiti ponderali o di sagoma di tutte le strade di propria competenza, ancora meno hanno una mappatura dell’inquinamento atmosferico dovuto al traffico pesante. Chiaramente, se a queste carenze si aggiunge un’assenza di controlli, la sicurezza stradale, con buona pace del legislatore, diventa un miraggio”.

Il quadro tracciato da Pecorella è, dunque, allarmante. Diventa fondamentale, dunque, il ruolo della Polizia Locale.

“Parallelamente a questi fenomeni, nei quali la responsabilità è riconducibile agli enti proprietari delle strutture, occorre riconoscere le responsabilità di alcuni autotrasportatori che, con comportamenti borderline, compromettono la sicurezza stradale prima ancora che delle infrastrutture e dell’ambiente. Il sovraccarico, ad esempio, è una delle cause principali del deterioramento della sede stradale in ragione delle pressioni per centimetro quadrato e nel caso di pioggia, della fessurazione dell’asfalto e del successivo sgretolamento, senza tralasciare la modifica dell’assetto e dell’effetto della frenata del veicolo”, conclude il Comandante Pecorella.

Sfide importanti, che vedono la Polizia Locale in prima linea.

Uno sportello per la Polizia Locale

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Per PolMagazine il dialogo con i lettori è molto importante. Ecco perché sulla rivista dedicata alla Polizia Locale e alla Pubblica Amministrazione, edita da Lob&Partners, è disponibile la rubrica “Uno contro tutti”, il classico “L’esperto risponde”.

È un servizio gratuito per supportare le Amministrazioni locali e i Comandi di Polizia Locale in merito a quesiti di natura giuridica, amministrativa e, in generale, in merito alle disposizioni operative contenute nel Codice della strada.

È possibile inviare dubbi e quesiti sulla corretta applicazione e interpretazione del Codice della strada, in particolar modo per ciò che concerne i Titoli I, II, IV e V. Ogni mese gli esperti della rivista risponderanno a tutte le domande e i quesiti di interesse generale saranno pubblicati su PolMagazine.

È possibile inviare le domande tramite email con un semplice clic sul pulsante “Invia la tua domanda” disponibile qui >> www.pol-italia.it/polmagazine/

Polizia edilizia: quando si blocca una demolizione

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La demolizione di una casa abusiva va portata avanti anche quando al suo interno vivono persone con meno di 18 anni? A questo interrogativo ha dato risposta la Cassazione con una sentenza di pochissime settimane fa, la n. 45971 del 15 dicembre 2021.

“Prima di approfondire la pronuncia degli Ermellini – spiega Luigi De Simone, comandante della Polizia Municipale di Caserta – ricordiamo che l’abuso edilizio consiste nella realizzazione di una costruzione in assenza di idoneo titolo edilizio oppure in difformità dello stesso come, per esempio, la costruzione di un fabbricato di dieci piani rispetto ai cinque autorizzati”.

“Come noto, a seguito dell’accertamento dell’autorità, viene ingiunta al proprietario e al responsabile dell’abuso la rimozione o la demolizione del manufatto abusivo indipendentemente dall’esito del processo penale incardinato per l’abuso edilizio. Se non si provvede al ripristino dello stato dei luoghi nel termine di novanta giorni dall’ingiunzione, il bene e il suolo su cui insiste il manufatto sono acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune, previa trascrizione”.

Tornando al quesito iniziale: la Pubblica Amministrazione può pretendere la demolizione della prima casa abusiva se ci sono figli minorenni? Può privare di un bene primario il responsabile dell’abuso? “Secondo la Corte di Cassazione – spiega a questo proposito De Simone – va respinta l’istanza di chi abita coi figli nell’immobile abusivo, soprattutto se lo stesso non si è attivato per trovare una casa grazie all’edilizia popolare. Per i giudici i problemi di salute e la necessità di mettere un tetto sulla testa dei tre figli minori non possono mettere in discussione la demolizione dell’immobile abusivo. In questo caso ha avuto un importante rilievo anche il fatto che il responsabile sia rimasto inerte per lungo tempo, non rivolgendosi alla Pubblica Amministrazione per ottenere una soluzione abitativa alternativa come l’edilizia popolare”.

Non c’è tutela assoluta
La Cassazione, continua il comandante De Simone, pur affermando che, nel dare attuazione all’ordine di demolizione di un immobile abusivo adibito ad abitazione principale, è necessario rispettare la vita privata e familiare, ha ricordato che “il diritto all’abitazione non è tutelato in termini assoluti, ma è contemperato con altri valori di pari rango costituzionale, come l’ordinato sviluppo del territorio e la salvaguardia dell’ambiente”, che giustificano l’esecuzione dell’ordine di demolizione di un immobile abusivo, assumendo prevalenza sulla vita familiare prima citata.
“In questa ottica – sono le conclusioni di De Simone – la persona che vuole bloccare la demolizione dell’immobile abusivo deve indicare le concrete situazioni, reddituali e di salute, che renderebbero ingiustificata la demolizione. Nel caso in esame, l’uomo non solo non aveva indicato la patologia che lo riguardava né quale fosse la sua condizione socio-economica, al di là del numero di figli, ma è emersa la mancata ricerca, per un lungo arco temporale, di una soluzione abitativa alternativa. Quindi i giudici hanno negativamente valutato l’inerzia del proprietario. In sintesi, la demolizione di un immobile abusivo può essere bloccata solo se sussistono comprovate ragioni di salute oppure economiche che impediscono all’interessato di andare a vivere altrove”.

>>> Ulteriori approfondimenti sulle tematiche di attualità del settore sono disponibili su PolMagazine, la rivista dedicata alla Polizia Locale e alla Pubblica Amministrazione disponibile in digitale gratis qui >> www.pol-italia.it/polmagazine/

La Polizia Locale si interroga sul suo futuro

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Nel sistema complessivo di sicurezza non è ipotizzabile un’azione da parte degli operatori di polizia locale, che porti, nell’ambito delle proprie competenze di osservanza dei regolamenti comunali, ad agire come componente autonomo e a pieno titolo di questo sistema. È una delle tante questioni aperte a proposito del ruolo della Polizia Locale, uno dei tanti temi trattati sul nuovo numero di PolMagazine.

La rivista è disponibile GRATIS qui >> www.pol-italia.it/polmagazine

PolMagazine è un organo di informazione specialistica edito da Lob&Partners, dedicato alla Polizia Locale e alla Pubblica Amministrazione.

Tra gli argomenti affrontati questo mese dai prestigiosi collaboratori, segnaliamo, in particolare, l’approfondita analisi di polizia edilizia a cura di Marco Venuti, Donato Sangiorgio e Osvaldo Busi. Per quel che riguarda i temi della circolazione stradale, interventi di Marco Massavelli, Gianluca Fazzolari, Raffaele Chianca e Paolo Pecorella.

Il comando sotto la lente è quello di Napoli. L’approfondimento è curato da Stefania Fanfani con la preziosa collaborazione del comandante Ciro Esposito: 140 ufficiali e 1.233 agenti impegnati in una delle più importanti città italiane.

Spazio anche alle innovazioni tecnologiche del settore. In particolare, la rivista approfondisce l’attività di Kria, il player più importante nel settore del monitoraggio del traffico e ambientale. Da settembre 2021, Kria fa parte del Gruppo laBconsulenze.

Presente in cinque continenti

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C’è un’unica azienda italiana del settore monitoraggio del traffico e ambientale ad aver installato i propri sistemi in cinque continenti, a essere titolare di brevetti internazionali e ad avere il proprio marchio riconosciuto sul mercato per l’unicità della tecnologia impiegata nel rilevamento 3D. Stiamo parlando di Kria, azienda che progetta, sviluppa, produce e commercializza sistemi di riconoscimento basati su tecnologie di acquisizione e riconoscimento automatico delle immagini.

Kria è il player più importante nel settore del monitoraggio del traffico e ambientale. Da settembre 2021 fa parte del Gruppo laBconsulenze.

Nel settore del monitoraggio del traffico i dispositivi T-ID, T-XROAD, T-EXSPEED e l’unità centrale di gestione Event Server soddisfano qualsiasi esigenza di rilevamento e identificazione di veicoli per applicazioni sanzionatorie, statistiche e di sicurezza. Nel settore del monitoraggio ambientale, Kria ha ideato GEO- Surveyor per il rilevamento di cadute massi in tempo reale e il monitoraggio di frane e valanghe.

Da settembre 2021 Kria è entrata a far parte del Gruppo laBconsulenze. Il know how che ha consentito all’azienda di differenziarsi rispetto ai competitor, si è andato a integrare con le professionalità e le esperienze trentennali del Gruppo laBconsulenze, che oggi si propone, dunque, come partner tecnologico unico della Pubblica Amministrazione, attraverso l’offerta di soluzioni integrate a elevato valore aggiunto e spiccato tasso di innovazione.

“L’unione delle competenze nobilita i consolidati rapporti interaziendali fra i soggetti del Gruppo, instaurati in molti anni di fattiva collaborazione nei ruoli di Cliente e Fornitore”, spiega l’ingegner Stefano Arrighetti di Kria, responsabile R&S dell’intero Gruppo. “Questa unione consentirà di accelerare e di ottimizzare i processi tecnico-commerciali a vantaggio della qualità, della completezza e della unicità delle soluzioni offerte alla Pubblica Amministrazione. Fra gli intenti principali c’è quello di portare in Italia soluzioni tecniche di Kria, già proposte e consolidate sui mercati esteri”.

I prodotti di Kria.

T-EXSPEED È il sistema multi-funzionale che misura la velocità dei veicoli utilizzando immagini stereo e tecnologie 3D, rileva transiti bidirezionali e simultanei fino a 230 Km/h.

T-ID È il sistema di lettura targhe noto per la sua affidabilità. Legge con il 100% di riconoscimento certificato dalla prova UNI 10772, rileva veicoli fino a 230Km/h con traiettorie angolate fino a 30° in ogni condizione di luce e ambientale. Identifica tutti i veicoli contemporaneamente presenti nell’inquadratura. Legge le targhe italiane e straniere in tutte le immagini del transito, senza necessità di installare sensori ausiliari.

T-XROAD È l’evoluzione del T-ID e del T-RED. È il più innovativo e completo sistema digitale di rilevazione delle infrazioni al passaggio con il rosso e di identificazione di veicoli tramite lettura della targa.

EVENT SERVER Tutti i prodotti della linea T sono centralizzati sul server multifunzionale Event Server, una piattaforma web per la visualizzazione, l’accertamento e l’export degli eventi, l’analisi statistica dei transiti, la gestione degli allarmi.

GEO SURVEYOR Sistema di monitoraggio e misura installato su versanti montuosi soggetti a caduta massi, valanghe, frane a lento scivolamento. I movimenti rilevati sono inviati in tempo reale via e-mail, con immagini e video. È in grado di effettuare analisi delle deformazioni e dei movimenti nel lungo periodo.

Per saperne di più >> http://kria.biz/

Roma: calci e pugni contro un agente. L’aggressore voleva entrare in metro senza mascherina

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Nella giornata di ieri, presso la stazione Termini, durante le verifiche sul rispetto delle misure anti covid 19, un agente del gruppo Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale) è stato aggredito verbalmente e in seguito fisicamente da un uomo che non voleva indossare il dispositivo di sicurezza.

Inizialmente, gli agenti preposti alla vigilanza hanno fermato il soggetto, privo di DPI, che si stava dirigendo presso l’entrata della stazione, chiedendogli di indossare la mascherina. Ricevuto un netto rifiuto, gli operatori l’hanno invitato ad allontanarsi.

Lo stesso, dopo un paio di minuti è ritornato, inveendo contro gli agenti. Il 48 enne, con precedenti per reati predatori, ha iniziato a sferrare calci e pugni, colpendo e ferendo un agente. Questo è stato prontamente soccorso e accompagnato presso l’ospedale di San Giovanni.

Poco dopo l’aggressione, il sindacato Sulpl ha dichiarato che “Senza strumenti adeguati e tutele giuridiche, i nostri agenti vengono mandati allo sbaraglio come impiegati al macello”

L’uomo, un cittadino italiano, è stato arrestato dagli agenti appartenenti ai gruppi Spe e Gssu, con l’accusa di lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale. Dovrà rispondere anche di oltraggio, minacce e rifiuto di declinare le proprie generalità.

Riscossione all’estero delle sanzioni Cds

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Euten, azienda del Gruppo laBconsulenze, lancia una nuova gamma di servizi innovativi di assistenza al sanzionato straniero, che danno slancio a questa specifica attività a tutto vantaggio degli enti accertatori.

La notificazione e la riscossione delle sanzioni amministrative per violazioni al Codice della strada elevate a carico di cittadini stranieri hanno, da sempre, rappresentato un grosso limite operativo per le forze di polizia. Anche se qualche operatore di mercato garantisce la notificazione delle sanzioni, la fase successiva di gestione del sanzionato ai fini della riscossione, più necessaria e utile, è spesso lasciata al caso.

Informazioni complete e puntuali

“All’interno del processo di servizio denominato Overseas abbiamo ideato, a favore del sanzionato, un sistema complessivo di assistenza globale impareggiabile”, spiega Pierluigi Ferraro, Responsabile Commerciale di Euten. “Si è puntato fortemente sulla qualità e completezza dei servizi telematici: l’utente, nella piattaforma web di front-office, ha la possibilità di essere totalmente assistito per soddisfare, 24 ore su 24, tutte le possibili esigenze informative sulle modalità di consultazione e pagamento delle sanzioni, potenziate grazie ai molteplici canali di pagamento telematici disponibili. Ovviamente, restano attivi i tradizionali canali informativi multilingua, certificati ISO 15:838, come il call-center IVR, le Faq e la chat-live già disponibili negli orari di servizio”.

“I livelli di soddisfazione sono riscontrabili sia dai feedback che otteniamo quotidianamente dagli utenti e dai nostri committenti, sia soprattutto dalle performance di incassi che riusciamo a ottenere, che si attestano mediamente, nella sola fase ordinaria, tra il 40 e il 45% delle violazioni notificate”. I risultati potranno essere migliorati ancora attuando le ulteriori fasi di recupero stragiudiziale, legale ed esecutivo, incrementando, così, di un ulteriore 15-20% i dati di buon esito dell’incasso.

“Anche l’Italia – continua Ferraro – ha recepito, con DL 37/2016, l’accordo quadro 2005/2014/ GAI del Consiglio Europeo del 24/02/2005, con cui vengono dettate le regole operative per l’attivazione delle procedure di reciproco riconoscimento delle sanzioni pecuniarie degli stati membri, tese all’esecuzione e al recupero forzoso delle somme non oblate”.

L’attenzione è sempre rivolta al futuro

Euten investe tempo e risorse per un costante aggiornamento normativo, che possa migliorare le procedure previste dal servizio Overseas. L’azienda segue con attenzione l’evoluzione del sistema eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) – Regolamento UE n° 910/2014 sull’identità digitale – che ha l’obiettivo di fornire una base normativa a livello comunitario per i servizi fiduciari e i mezzi di identificazione elettronica degli stati membri, grazie al quale, nel prossimo futuro, potrebbe trovare applicazione degli standard ETSI per i servizi elettronici di recapito certificato REM, attraverso SERC qualificati, per la trasmissione elettronica degli atti prodotti dalle pubbliche amministrazioni comunitarie.

Euten eroga a oltre 100 enti di tutto il territorio nazionale i suoi servizi dedicati alla notifica e al recupero crediti delle sanzioni destinate all’estero. Tra gli enti locali serviti si annoverano capoluoghi importanti, come Arezzo e Taranto, oltre a località con una particolare vocazione turistica come Capaccio Paestum, Golfo Aranci e La Maddalena.

Poliziotti sul piede di guerra per il colore delle ffp2

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Fa molto discutere la lettera di protesta inviata dal SAP, Sindacato autonomo della polizia, al prefetto Lamberto Giannini.

Nella nota si richiede un chiarimento in merito alla fornitura di mascherine ffp2 nelle questure di alcuni comuni del nord e sud Italia. “Non si conoscono le ragioni sottese all’acquisto di mascherine di un colore che dovrebbe apparire prima facie non consono alla nostra Amministrazione”.

I dispositivi di sicurezza di colore rosa, secondo quanto riportato, risultano non conformi ed eccentrici “ la rilevanza delle funzioni svolte dalla Polizia di Stato impone all’Amministrazione di preservare il decoro dei propri operatori, evitando che gli stessi siano comandati a svolgere attività istituzionale con dispositivi di protezione di un colore che risulta eccentrico rispetto all’uniforme”.

Il segretario generale cita la circolare del 29 ottobre 2019 nella quale il Capo della Polizia aveva avvertito tutti gli operatori di non indossare capi non conformi al regolamento, che avrebbero potuto ledere l’immagine dell’Istituzione.

La nota si conclude con la richiesta di un intervento immediato al fine di assicurare che i Poliziotti ritornino a prestare servizio con mascherine conformi con i colori dell’uniforme, evitando dispositivi di altre tinte o “con eventuali decorazioni da ritenere assolutamente inopportuni soprattutto se acquistati e forniti dall’Amministrazione”.

La fornitura di mascherine di un colore diverso dal bianco, azzurro, blu o nero ha suscitato indignazione tra i poliziotti e molto clamore tra i civili, diventando in poche ore un caso nazionale.