Il nuovo regolamento di Polizia Locale sarà votato, martedì 8 giugno, in consiglio comunale a Genova. Tra i tanti veti, gli aspetti più discussi del nuovo regolamento riguardano quelli del codice deontologico ad esempio si precisa il modo di salutare, l’aspetto fisico da tenere (barba e baffi solo curati, poco trucco), viene introdotto il divieto di chiacchierare con cittadini o colleghi, di indossare gioielli che possano ostacolare l’attività lavorativa e piercing visibili.

Il regolamento non veniva aggiornato dal 1956, basti pensare che imponeva agli agenti di saper guidare una bicicletta. L’amministrazione comunale genovese ha fortemente voluto il coinvolgimento delle sigle sindacali per elaborare le nuove norme. Il regolamento che verrà presentato e votato “presenta una lunga serie di differenze tra la stesura odierna e quella precedente, era necessario un aggiornamento, per una serie di trascorsi normativi che bisognava correggere – ha chiarito l’assessore alla Sicurezza Giorgio Viale –viene introdotta per la prima volta la denominazione di polizia locale, mentre nel regolamento precedente si parlava di vigili urbani”.

Le modifiche sostanziali puntano a creare una nuova concezione della polizia. Il nuovo regolamento affronta il tema del porto d’armi e della limitazione della validità al territorio comunale. “Si eliminano alcuni articoli anacronistici come quelli che istituivano la figura del barbiere del corpo– continua l’assessore – e al tempo stesso si introducono alcune strumentazioni neppure immaginabili negli anni Cinquanta come le bodycam, le dashcam, le videocamere installate sulle autovetture, o l’uso di droni”.

Claudio Musicò del Sulpl, sindacato che non è stato presente ai lavori di elaborazione del regolamento, ha dichiarato che: “Quello che viene definito codice deontologico non lo è affatto Chi stabilisce quanto deve essere carico un rossetto o lunga la barba? Il decoro è una prerogativa già stabilita per legge per tutti i dipendenti pubblici. Addirittura si scrive che il saluto deve essere in italiano corretto, questo vuol dire che se si sbaglia un tempo verbale si può andare incontro a provvedimenti disciplinari? “