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Multe più frequenti e aumenti 2019. Ecco tutto quello che devi sapere

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Il Codice della Strada prevede una serie di infrazioni. Vediamo insieme le multe più frequenti in cui incorrono gli automobilisti e quali aumenti sono previsti per il 2019.

Multe più frequenti: le infrazioni più comuni sulle strade italiane

Eccesso di velocità, mancato rinnovo della patente, guida in stato di ebbrezza. Sono tante le infrazioni previste dal Codice della Strada che prevedono multe, anche salatissime, e altri provvedimenti amministrativi nei confronti del conducente (ma anche del proprietario del veicolo, nel caso sia stato affidato ad altri). Ecco le multe più frequenti per i conducenti con patente A e B (moto e auto, per intenderci).

Multa per mancata revisione del veicolo

La revisione di auto e moto è prevista dall’art. 80 del Codice della Strada (da questo momento CdS) ed è dunque un obbligo. Si tratta di un accertamento periodico dello stato dell’automobile e delle sue funzioni e del rispetto delle norme vigenti (ad esempio, lo stato dei pneumatici, dei freni, dei dispositivi di illuminazione e segnalazione ecc.).
La sanzione per mancata revisione va da 169 a 679, ma può arrivare quasi ad 8mila euro nel caso in cui il mezzo non abbia superato il processo di revisione ma venga comunque utilizzato su strada.

Multa per guida senza patente

L’art. 116 del CdS recita:

Chiunque conduce veicoli senza aver conseguito la corrispondente patente di guida è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 euro a 30.000 euro (ad eccezione dell’ipotesi di recidiva nel biennio).

Nel caso in cui il conducente non sia il proprietario del mezzo, è prevista un’ulteriore sanzione di 389 euro per quest’ultimo per “incauto affidamento”.

Multa per patente non rinnovata

Mettersi alla guida con la patente scaduta è un’azione punita dall’art. 126 del CdS e comporta il ritiro della patente e una multa da 155 a 624 euro

Multa per guida con un braccio rotto

La guida in mancanza temporanea di requisiti fisici e psichici è regolata dall’art. 115 del CdS.
L’art. 140 del CdS precisa poi che:

il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibili.

La sanzione è pari a 85 euro.

Multa per divieto di sosta

All’art. 157 del CdS incontriamo le prossime tre infrazioni in elenco. Tra le multe più frequenti, infatti, incontriamo:

  • divieto di sosta, con una sanzione di 41 euro;
  • motore acceso durante la sosta, con una sanzione di 218 euro;
  • mancata esibizione del disco orario, ove richiesto, con multa di 41 euro.

Multa per eccesso di velocità

Le multe per eccesso di velocità, regolato dall’art. 142 del CdS, sono tra le più frequenti, dati anche i sistemi di rilevamento elettronico dislocati su tutti i tratti stradali ed autostradali.
In questo caso le multe variano a seconda di quanto si supera il limite di legge, nel dettaglio:

  • fino a 10 km/h in più rispetto al limite: multe da 41 a 168 euro, che vanno da 54,67 a 224 euro se l’infrazione viene rilevata in orario notturno;
  • tra 10 km/h e 40 km/h: multe da 168 a 674 euro, che vanno da 224 a 898,67 euro se l’infrazione viene rilevata in orario notturno;
  • tra 40 km/h e 60 km/h: multe da 527 a 2.108 euro e sospensione della patente da uno a tre mesi, multe che vanno da 702,67 a 2.810,67 euro se l’infrazione viene rilevata in orario notturno;
  • superati i limiti oltre i 60 km/h le multe vanno da 821 a 3.287 euro più la sospensione della patente da sei a dodici mesi, multe che vanno da 1.094,67 a 4.382,67 euro se l’infrazione viene rilevata tra le 22 e le 7.

Multa per guida pericolosa

Un classico esempio di guida pericolosa è rappresentato da una gara di velocità non autorizzata. Si tratta di un’infrazione molto grave regolata dall’art. 9 ter del CdS e comporta una multa di 5mila euro e l’arresto. Insomma ci sono dei risvolti penali.

Altre multe frequenti

Vediamo un’ultima carrellata di infrazioni sanzionate dal CdS:

  • multa per guida senza casco, art. 171, 81 euro e fermo del veicolo;
  • multa per guida senza cinture di sicurezza, art. 172, 81 euro e sospensione della patente in caso di recidiva;
  • multa per guida con uso di cellulari, art. 173, 161 euro e sospensione della patente in caso di recidiva;
  • multa per guida senza lenti (con obbligo sulla patente), art. 173, 81 euro;
  • multa per guida in stato di ebbrezza, art. 186, sanzione che dipende dal tasso di alcool nel sangue con un importo minimo di 532 euro e sospensione della patente.

Multe: aumenti 2019

Gli importi che abbiamo indicato finora, dal 1° gennaio 2019 sono stati maggiorati del 2,2%.
Il Ministero della Giustizia, infatti, con decreto 27 dicembre 2018, pubblicato i Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2018, ha aggiornato gli importi delle sanzioni come previsto dall’art. 195 del CdS, che recita:

La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti.

Quindi i nuovi importi minimi delle multe sono i seguenti:

  • mancata revisione del veicolo, 173 euro;
  • guida senza patente, 5.110 euro;
  • patente non rinnovata, 158 euro;
  • guida con un braccio rotto, 87 euro;
  • divieto di sosta, 42 euro;
  • motore acceso durante la sosta, 223 euro;
  • mancata esibizione del disco orario, 42 euro;
  • eccesso di velocità, 42 euro;
  • guida pericolosa, 5.110 euro;
  • guida senza casco, 83 euro;
  • guida senza cinture di sicurezza, 83 euro;
  • guida con uso di cellulari, 165 euro;
  • guida senza lenti (con obbligo sulla patente), 83 euro;
  • guida in stato di ebbrezza, 545 euro.

Michela Calculli

fonte: www.6sicuro.it/

La Polizia Locale sequestra oltre un quintale di frutta e verdura non commestibile

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FOGGIA – Sequestro amministrativo, ai sensi del Codice del Commercio, di oltre un quintale di frutta e verdura non commerciabile e non commestibile in violazione a leggi sanitarie. 

Durante le operazioni di controllo nel mercato settimanale di Via P. Togliatti, è stata accertata la presenza di un ambulante che esercitava vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli senza essere in possesso della prescritta autorizzazione o SCIA di tipo A. 

A seguito dei controlli eseguiti, l’ambulante è stato sanzionato ai sensi della Legge Regionale n.24/2015 “Codice del Commercio” con il sequestro amministrativo dell’autocarro utilizzato per la vendita nonchè degli alimenti esposti. 

L’attività della Polizia Locale è stata condotta unitamente agli ispettori sanitari ASL Foggia che hanno contestato numerose irregolarità igienico sanitarie tra cui la non commerciabilità e non commestibilità dei prodotti in vendita. 

Vista la pericolosità dei prodotti in vendita, definiti non commestibili, è stata disposta la distruzione immediata di tutti gli alimenti sequestrati. 

Nelle operazioni sono state elevate sanzioni per comportamenti in contrasto con il decoro urbano ai sensi del Regolamento di Polizia Urbana. 

Codice della strada: tutte le proposte di modifica

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Diverse sono le proposte di legge di modifica del Codice della Strada presentate dai deputati e riunite dalla Commissione Trasporti della Camera, che ha provveduto a redigere un testo unificato per mettere a confronto le diverse proposte, tra le quali quelle relative ai monopattini elettrici, al limite dei 150 Km orari in autostrada, alle multe per chi utilizza smartphone e tablet alla guida con sospensione immediata della patente, al divieto di fumo, ai nuovi limiti di accesso alle moto su autostrade e superstrade e all’obbligo del casco anche per i ciclisti.

A tal proposito sono iniziate le audizioni in Parlamento, necessarie per la lavorazione su testi di legge che introducono novità di rilievo e che, per quanto qui interessa, seguono modifiche già attuate al Codice della Strada  già nei primi mesi di legislatura come, ad esempio, quelle relative all’introduzione dei sistemi antiabbandono sui seggiolini per i bambini, o quelle relative alla circolazione con vetture aventi targa estera e sui recidivi alla circolazione senza polizza assicurativa rc auto.

Ecco, nel dettaglio, le più rilevanti proposte di modifica?

La proposta di modifica dell’art. 7 Cod. strad., si prefissa di riservare, all’interno dei centri abitati, limitati spazi alla fermata o alla sosta di veicoli condotti da donne in stato di gravidanza e da genitori che trasportano bambini fino al terzo anno di età, muniti di apposito contrassegno.

Sempre per quanto attiene alla circolazione delle biciclette, si prevede l’introduzione del comma 10-bis all’art. 40 Cod. strad., il quale prevede che, nelle intersezioni semaforiche delle strade di nuova costruzione ovvero nei casi di rifacimento della segnaletica, ove l’ente proprietario lo ritenga conforme a esigenze di sicurezza, possa essere predisposta a terra una linea di arresto riservata alle biciclette opportunamente avanzata rispetto alla linea di arresto dei veicoli.

La modifica dell’art. 41 Cod. strad., prevede che gli attraversamenti pedonali semaforizzati siano dotati di segnalazioni acustiche o tattili, eventualmente anche abbinate, e strutturate con un tipo di pavimentazione che agevoli l’individuazione delle segnalazioni medesime, al fine di agevolare la mobilità dei soggetti portatori di handicap ed in particolare dei soggetti non vedenti. Secondo quello che dovrebbe essere il nuovo comma 5-bis, gli attraversamenti pedonali non semaforizzati, ove siano accaduti negli ultimi cinque anni incidenti gravi, dovranno essere dotati di appositi segnali luminosi di pericolo e di prescrizione, nonché di sistemi di videosorveglianza, qualora siano situati in prossimità di scuole, presidi sanitari, centri per anziani o uffici particolarmente frequentati da pedoni.

All’interno dell’art. 50 Cod. strad., vengono ricondotti nella nozione di “velocipedi” anche i mezzi elettrici, concepiti per il trasporto di una sola persona di età non inferiore a sedici anni, con bilanciamento assistito ovvero dotati di due ruote in asse, con sistemi e sottosistemi di sicurezza ridondanti che abbiano una velocità massima di 20 Km/h con possibilità di autolimitazione a 6 Km/h.

All’art. 93 Cod. strad., si prevede il divieto, per chi abbia stabilito la residenza o la sede dell’impresa in Italia da oltre 60 giorni, di circolare con un veicolo immatricolato dall’estero, salvo il caso di veicolo concesso in comodato a un soggetto residente in Italia e legato da un rapporto di lavoro o di collaborazione con una impresa costituita in un altro Stato dell’UE o aderente allo Spazio economico europeo abbia stabilito in Italia una sede secondaria o altra sede effettiva, nel rispetto delle regole contenute nel Codice doganale comunitario. Per la violazione della disposizione è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 712 a euro 3.558 oltre alla sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo fino alla regolamentazione.

E’ prevista la modifica dell’art. 142 Cod. strad., relativamente al limite di velocità sulle autostrade, elevato a 150 Km/h, in relazione alle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato.

All’art. 173 Cod. strad., viene esteso il divieto al conducente di utilizzo, durante la marcia, di dispositivi quali smartphone, computer portatili, notebook, tablet ed altri dispositivi analoghi, condotta punita con la sanzione amministrativa da euro 322 ad euro 1.294 (oppure da euro 422 a euro 1.697), oltre la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi e, nel caso di recidiva, con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 644 e euro 2.558 (oppure da euro 319 ad euro 1.276), oltre la sospensione della patente di guida da due a sei mesi.

Si prevede, infine, l’introduzione di un nuovo art. 173-bis alCodice della strada, relativo al divieto di fumare durante la guida.

A Roma 80 mila multe da autovelox nel 2018

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ROMA – “Sicurezza stradale e rispetto delle regole: gli autovelox servono a questo e nel 2018 hanno registrato circa 80mila sanzioni per eccesso di velocità. Questo vuol dire maggior controllo delle arterie più trafficate di Roma, risorse da investire per la manutenzione delle nostre strade e interventi dedicati alla sicurezza”. Così su Fb l’assessore alla Mobilità di Roma Linda Meleo.
    “Il record delle multe emesse dalla Polizia Locale riguarda le strade a maggiore scorrimento come via Cristoforo Colombo, dove i dispositivi hanno fotografato circa 13mila violazioni del limite consentito. Seguono la via del Mare con più di 11mila sanzioni e viale Marco Polo con circa 10mila.
    Nostro obiettivo è aumentare i controlli: per questo a breve arriveranno sette nuovi autovelox di ultimissima generazione.
    Parliamo di strumentazioni in grado di offrire una visuale più ampia sulla carreggiata, in particolare sulle strade a doppia corsia. Un altro strumento per garantire la sicurezza di tutti”, conclude.

Capri: controlli sulle residenze comodo

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Una nave da crociera passa tra i Faraglioni di Capri in una foto d'archivio. ANSA / GIUSEPPE CATUOGNO

CAPRI (NAPOLI) – La posizione di circa 2000 residenti a Capri e Anacapri è al vaglio delle forze dell’ordine, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale. Nel mirino degli investigatori le abitazioni dei vacanzieri che risultano residenti nei due comuni isolani.
    Sono circa duemila le residenze rilasciate dagli uffici municipali nel corso degli anni oggi al vaglio degli investigatori che intendono verificarne la regolarità visto che appartamenti e ville di proprietà sono quasi sempre vuoti tranne che nei mesi estivi.
    Essere residenti a Capri comporta una serie di vantaggi, dall’esenzione dell’Imu alle agevolazioni per la Tari, allo sconto su aliscafi e trasporti fino a poter sbarcare e circolare con l’auto nelle strade dell’isola, cosa che è vietata ai non residenti.

Traffico rifiuti a Roma, 23 misure cautelari

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ROMA – Ventitre persone accusate a vario titolo di traffico illecito di rifiuti, corruzione, furto aggravato e peculato nell’ambito di indagini sul Centro di raccolta Ama di Mostacciano (Roma) sono state raggiunte martedì mattina da misura cautelare: 13 arresti domiciliari e 10 obblighi di presentazione quotidiana all’autorità giudiziaria.

Le misure cautelari sono state emesse dal Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia e vengono eseguite in queste ore dai Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Roma, da quelli forestali di Roma e Latina e dagli agenti della Polizia locale di Roma Capitale.

“Bene maxioperazione contro traffico illecito dei rifiuti. Ringrazio i Carabinieri, la polizia locale di Roma e la Direzione distrettuale antimafia. Continua lotta contro malaffare e corruzione”, così su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.

fonte: Ansa.it

Polizia locale, sciopero nazionale il 13 maggio

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ROMA – Il consiglio nazionale dell’Ospol-Csa, il sindacato dei vigili urbani, ha deliberato lo sciopero nazionale dei 60mila caschi bianchi per il 13 maggio con una manifestazione a Roma.

Venerdì, infatti, al ministero del Lavoro, è fallito il tentativo di conciliazione con il governo sulle richieste da parte dei rappresentanti di categoria che denunciano – tra l’altro – l’esclusione dagli 80 euro riservati alle forze di polizia statali.

Autovelox “spara multe” bocciato dalla Cassazione

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PRATO –  Le strade urbane di scorrimento, per essere classificate come tali, devono avere requisiti precisi. In particolare: banchina pavimentata a destra e marciapiede. Sono necessari. Non eventuali. Ne consegue che le multe tramite autovelox sono valide solo se i dispositivi di controllo a distanza sono installati su strade che effettivamente presentino tali “caratteristiche minime”.

L’ha ribadito la Cassazione-II sezione (presidente Stefano Petitti, relatore Elisa Picaroni) con due ultime sentenze, la 4090 pubblicata il 12 febbraio e la 4451 pubblicata ieri. La Suprema Corte ha accolto nel primo caso il ricorso di una automobilista multata nel 2011 in viale Leonardo da Vinci, a Prato. Ricorso dei legali Marco Barbaro e Stefania Guercini contro la sentenza del Tribunale di Prato che, il 22 settembre 2014, aveva dato torto alla signora. Come pure, in primo grado, il giudice di pace. La Suprema Corte ha cassato con rinvio ad altro magistrato del Tribunale di Prato, anche per le spese di giudizio. Questo procedimento, come altri, trae origine dal braccio di ferro tra Comune e automobilisti sull’interpretazione del Codice della strada sulla Strada urbana di scorrimento: “Carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia; una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici; banchina pavimentata a destra e marciapiede; eventuali intersezioni a raso semaforizzate”. Il Comune, che nel corso del lungo iter processuale ha ammesso l’assenza di banchina pavimentata e marciapiede in viale da Vinci, e ha ‘oscurato’ gli autovelox, sostiene che il termine ‘eventuale’ sia riferibile anche alla ‘banchina pavimentata e marciapiede’’. Se ci sono, bene. Ma non sono indispensabili. E quindi gli autovelox si possono installare.

Polizia municipale di Firenze, la Cgil scrive al sindaco: “Molti problemi”

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FIRENZE – A circa un anno dalla riorganizzazione voluta dal Comandante Casale, i lavoratori della Polizia Municipale traggono un primo bilancio dei risultati: “Una situazione densa di problemi, che crediamo abbia bisogno di essere affrontata senza ritardo. In assenza di risposta e di apertura di un serio confronto al fine di individuare adeguate soluzioni, sarà convocata un’assemblea generale dove verranno decise le ulteriori azioni da compiere”, si legge nella lettera che la Rsu di Palazzo Vecchio ha inviato al sindaco Nardella, all’assessore Gianassi e a Casale stesso. La Fp Cgil Firenze: “I problemi legati alla sicurezza e all’impiego della Polizia municipale sono molteplici e gravi come denunciato dagli stessi vigili urbani, nel documento redatto dalle loro rappresentanze sindacali e consegnato.

La nota della Rsu 

I lavoratori, riuniti in assemblea qualche tempo fa, hanno criticato ”il cambiamento in atto relativamente all’indirizzo dell’attività della Polizia Municipale che pone in primo piano non più la sicurezza della circolazione, il rilievo riguarda le competenze dei sinistri, il rispetto dei regolamenti comunali e delle normative vigenti in materia ambientale, edilizia e commerciale, ma la sicurezza in senso stretto, intesa come controllo delle normative sull’immigrazione, la repressione dell’accattonaggio, lo spaccio di droga ­ si legge nella lettera a Nardella, Gianassi e Casale ­. È stato considerato come ciò comporti l’abbandono di fatto di attività proprie della Polizia Municipale, comunemente svolte e apprezzate, rispetto ad altre istituzionalmente proprie di altre forze dell’ordine, per le quali per i vigili urbani mancano formazione e strumentazione adeguate, con la conseguenza di essere esposti a notevoli rischi”, senza contare i “mezzi vetusti e l’abbigliamento non sostituito da tempo”. Oltre a ciò, “vengono lanciate di volta in volta campagne tematiche sull’argomento di moda: risciò, oppure bus turistici o consumatori di panini in via dei Neri, senza che sia riconoscibile una programmazione organica che individui obiettivi o una prospettiva diretta ad impattare positivamente sulla qualità del vivere a Firenze, si procede per spot e non riuscendo, oltretutto, a capitalizzare neanche a livello di raccolta dati, il lavoro svolto”. Nella lettera, seguono altre osservazioni: intanto, “la non proficua ed equa distribuzione dei carichi di lavoro”, così come “il reparto Infortunistica stradale patisce un pesante sotto organico”. Inoltre, “altro grave elemento da sottolineare è che non è stata data nessun forma di risposta all’indagine sullo stress da lavoro correlato condotta da una società indipendente per conto dell’Amministrazione nel corso del 2016. Indagine che nella Polizia Municipale evidenziava in ben sei gruppi omogenei su dieci un rischio riferito come alto e pertanto classificato dalle linee guida Inail come necessariamente oggetto di immediati interventi. Si è invece aggravato, a partire dalle procedure del precedente Comandante relative al lavoro notturno per arrivare ai presenti atti qui descritti, il rischio specifico, probabilmente in attesa di qualche grave evento sentinella che tutti vogliono scongiurare”. In tutto questo, l’Autoreparto, presentato in più occasioni come uno dei fiori all’occhiello del comando, “lamenta lo svilimento delle proprie professionalità, con un sostanziale disinteresse per la sicurezza stradale, in favore di servizi di mera presenza e visibilità come quelli presso i giardini della Fortezza e della Catena”. Nella lettera c’è anche un allarme sulla Centrale Operativa: “La Centrale Operativa, che dovrebbe essere il cervello del Corpo, sembra del tutto abbandonata a se stessa, senza linee guida credibili e spesso priva di pattuglie in grado di svolgere gli interventi. A titolo esemplificativo, per tutto il Quartiere 1 non è infrequente la presenza di una sola pattuglia per evadere tutti i reclami, con passi carrabili, spazi per disabili ed anche incidenti stradali che spesso sforano i limiti posti dalla carta dei servizi del Corpo. Tutto ciò stride con la scelta di aumentare di una unità il personale del centralino che risponde al cittadino. Risulta pertanto evidente una sperequazione insanabile tra gli interventi in entrata e quelli effettivamente effettuati. Ciò comporta l’inevitabile difficoltà degli operatori di centrale a rispondere ai cittadini che lamentano spesso vivacemente la scarsa presenza o le attese per gli interventi che normalmente venivano evasi e che oggi con la riduzione del personale destinato al pronto intervento non è più possibile fare”.

 Fonte: Cgil Toscana e Firenze ­ Ufficio stampa

Nuovo regolamento per la polizia locale di Andria

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ANDRIA – Il Corpo di Polizia Locale ha il suo nuovo regolamento organizzativo interno, approvato il 13 febbraio dalla Giunta Municipale, su proposta dell’assessore al ramo, Pierpaolo Matera.

Il regolamento detta – in 54 articoli – una serie di norme alcune delle quali contenenti novità significative: dalla istituzione dell’Unità di Protezione Civile a quella di Polizia Sociale, all’Unità Cinofila, per finire alla decisione di istituire, previa autorizzazione regionale, la Scuola permanente di Formazione della Polizia Municipale con l’ambizione, attraverso collaborazioni e convenzioni con altri Enti e Comuni, di diventare una scuola di formazione utile per tutti i corpi di Polizia Locale della Bat. 

Il regolamento, adottato a seguito della legge regionale 37/2011 che ha stabilito nuove norme in tema di ordinamento della Polizia Locale ed approvato dalla Giunta entro il 31 gennaio, come previsto dal successivo regolamento regionale n. 11/2017, definisce le funzioni del Corpo e le distingue tra funzioni di Polizia locale, Polizia giudiziaria, Polizia di sicurezza; pone obblighi di intervento a carico degli agenti, definisce le attribuzioni e le funzioni di tutto l’organigramma- dal Comandante al Vice Comandante, ai Commissari, agli Ispettori, agli Agenti.

Particolare interessante, quest’ultimo, perché il regolamento regionale n. 11/2017, riclassifica così la denominazione degli appartenenti al Corpo per renderla aderente al dettato della legge regionale 37/2011. 

Vi sono poi norme sulla organizzazione del servizio, la reperibilità, gli strumenti di autotutela, le prove di selezione, l’addestramento fisico e la pratica sportiva, gli obblighi di riservatezza ed il segreto di ufficio, le modalità relative a istanze e reclami, i sistemi di valutazione del personale e così via. 

Il regolamento detta anche norme sullo spirito di corpo, il saluto tra gli appartenenti e verso il cittadino, le caratteristiche delle uniformi, il comportamento da tenere in pubblico, encomi ed elogi. 

Vi è anche, in linea con analoghe prescrizioni in vigore nella Pubblica Amministrazione, una norma che attribuisce al Comandante del Corpo la responsabilità e titolarità delle comunicazioni ed informazioni destinate all’esterno e che vanno diffuse attraverso il solo Ufficio Stampa dell’Ente. Dunque interviste e dichiarazioni ai media devono essere autorizzate dal Comandante. 

“Con questo regolamento organizzativo, che abroga quello adottato nel 2011, definiamo un quadro organico di norme -spiega l’assessore alla Polizia Locale, avv. Pierpaolo Matera- per rendere ancora più moderni ed efficaci gli strumenti a disposizione del Corpo. Il nuovo regolamento ci consente di organizzare al meglio le attività e le funzioni del Corpo di cui abbiamo ammodernato i servizi introducendo altre unità come per la Protezione Civile, la Polizia Sociale, l’Unità Cinofila. Procediamo dunque, con l’ausilio degli agenti e dei quadri del Corpo, a questo grande sforzo di riorganizzazione che passa anche attraverso nuove regole, più aderenti alla realtà quotidiana, ed un rinnovato spirito di squadra e senso di appartenenza”. 

“Adeguare il Regolamento alle esigenze intervenute negli ultimi anni era necessario – spiega il Vice Comandante, dott. Riccardo Zingaro – per rendere il nostro Corpo ancor più funzionale e moderno rispetto alle criticità presenti ed alle richieste dei cittadini. Abbiamo anche svolto una fase di confronto con i sindacati per addivenire alle soluzioni più idonee per il lavoro quotidiano della Polizia Locale”. 

Una volta approvato dalla Regione, il nuovo regolamento consentirà l’accesso a finanziamenti utili per allestire corsi, acquisire strumentazioni  attrezzature, etc.