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Stalking ai danni di un carabiniere, agente condannato

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BUSSOLENGO – Giancarlo Veneri, vigile urbano di Bussolengo, è stato condannato a due anni di pena per stalking e a 20mila euro di provvisionale per risarcire l’ex comandante dei carabinieri di Bussolengo Roberto Varriale e la moglie.

A darne notizia, il quotidiano on line L’Arena. Veneri riteneva responsabile dei suoi precedenti guai giudiziari il maresciallo Varriale, che svolse le indagini sul suo conto nel 2007 (il vigile urbano è stato processato per favoreggiamento della prostituzione, e condannato in primo grado ma nel 2017 è stato prosciolto per intervenuta prescrizione, ndr).

Due anni di pedinamenti, di appostamenti sotto casa e di passaggi frequenti nella via di residenza dei Varriale, spesso si trovava vicino alla scuola della figlia minore in attesa che il papà andasse a prenderla, deridendolo ogni volta che lo incontrava; mentre la moglie lo trovava nella scuola dove insegna o al supermercato. 
A farlo desistere nemmeno il richiamo del comandante della polizia locale di Bussolengo.

Sindaco contro giudice di pace, multe legittime

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MONTELUPO FIORENTINO – Presa pubblica di posizione del sindaco di Montelupo Fiorentino (Firenze) Paolo Masetti, nei confronti del giudice di pace di Empoli (Firenze) relativamente ai contenziosi legati alle contravvenzioni per eccesso di velocità rilevate da un autovelox collocato lungo la strada statale 67 ‘Tosco Romagnola’.

L’amministrazione municipale, in una nota, spiega che “il problema nasce dall’accoglimento da parte del giudice di pace di Empoli dei ricorsi fatti da alcuni cittadini: la mancanza delle distanze previste dal codice della strada per la collocazione della segnaletica sono all’origine di questa decisione.

In realtà ogni qual volta il Comune è ricorso in appello, il tribunale ordinario di Firenze lo ha accolto, respinto l’opposizione in primo grado e quindi confermato la validità della collocazione del rilevatore di velocità”.

“Mi permetto di invitare il giudice di pace di Empoli a valutare con attenzione gli annullamenti delle sanzioni – ha detto il sindaco Masetti – che hanno come risultato un ritardo nei tempi di riscossione delle multe, un aggravio sul sistema giudiziario e, in ultima analisi, un danno sia all’ente che ai cittadini”.

Congresso Sulpl: la polizia locale deve dipendere dai sindaci

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 RICCIONE – “La Lega non ha le idee ben chiare, in quanto non ha compreso che noi chiediamo un contratto di natura pubblica e non di entrare nella Legge 121. 

La Polizia Locale deve dipendere dai sindaci e non dal Viminale. Questo esecutivo deve smettere di dare ascolto al Ministero dell’interno e non deve permettere alle “manine” di continuare ad intervenire sulle Leggi relative alla Polizia Locale”.

Diretto e fulmineo, Mario Assirelli, segretario generala e Sulpl, in occasione della 23°edizione del convegno nazionale del sindacato degli agenti della polizia locale, svoltosi a Riccione lo scorso fine settimana.

Messaggio forte e chiaro quello inviato al ministro degli Interni Matteo Salvini: giù le mani dalla polizia locale.

Grande la partecipazione alla tre giorni, più di 2000 gli agenti provenienti da tutta Italia.

Corsi di formazione professionale gratuita, formazione sindacali e dibattiti politici hanno registrato il tutto esaurito.

Durante la tavola rotonda,  moderata dal Luca Branda sindaco di Sant’Agata d’Esaro, hanno partecipato il sottosegretario alla Giustizia Morrone, il Consigliere di Palazzo Chigi, nonché assessore alla Sicurezza del Comune di Sesto San Giovanni Claudio D’Amico, l’assessore alla Sicurezza di Monza Federico Arena, la senatrice Mantovani, l’assessore alla Sicurezza di Napoli Carmine Sgambati e l’onorevole Francesca Galizia. 

Nel corso di tutti gli interventi è emerso il  ruolo di protagonista indiscusso della Polizia Locale nell’ambito della sicurezza e la valenza del Sulpl, riconosciuto quale unico interlocutore ideale in quanto “aperto al confronto con tutte le parti politiche e agisce nell’interesse esclusivo della categoria, per il bene della stessa e dei cittadini”.

D’Amico ha ribadito come: “Gli agenti della polizia locale devono essere dotati di tutti gli strumenti di difesa e  i diritti di tutele delle forze dell’ordine”. Anche Arena ha sottolineato la necessità di dotare la polizia locale di strumenti di difesa e autotutela nonché dell’accesso a Sdi e Afis.

Anche Francesca Galiza, parlamentare del M5S  si è soffermata sulla capillarità con cui è radicata nei territori la Polizia Locale e questo la rende unica Polizia di prossimità ecco perché la “riforma è urgente”. 

A farle eco, la senatrice Mantovani: nel contratto di Governo sono stati inseriti i punti precisi come l’accesso alle banche dati, la migliore definizione dei compiti della polizia locale, le dotazioni strumentali minime, i tavoli regionali per coordinare la polizia locale e i contratti collettivi. 

“Alcuni aspetti, come le armi a impulsi elettrici e le assunzioni a tempo indeterminato, sono stati introdotti già dal Decreto Sicurezza. Ricordo che  ha specificato la senatrice – è stato predisposto un fondo ministeriale di due milioni per il 2018 e di cinque milioni per il 2019 e il 2020 per assunzioni a tempo determinato nella polizia locale”. 

“Sulla videosorveglianza,  quest’anno arriveranno 10 milioni di euro. Diciassette ne saranno stanziati nel 2020, 27 nel 2021 e 36 nel 2022. In sei mesi di lavoro abbiamo risposto ad annose questioni per le forze dell’ordine. In Prima Commissione  – ha concluso Mantovani – siamo disponibili alle audizioni, una volta conclusa la sperimentazione. Nella legge quadro istituiremo poi meccanismi importanti, come l’estensione delle tutele previste per altri tipi di forze dell’ordine anche alla polizia locale. Così rispondiamo al bisogno di sicurezza dei cittadini, rimuovendo gli ostacoli che intralciano il percorso degli agenti”. 

Di certo il Sulpl starà a vigilare.

Se a tappare le buche e a spargere il sale ci pensa la municipale

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ROMA – L’emergenza buche nel Comune di Roma è un affare della polizia municipale. Strade chiuse, transennate e circolazione in tilt per detriti e macchie d’olio lasciati dopo incidenti stradali. Zero manutenzione e circolazione in tilt.

 A denunciare la situazione, ad dir poco paradossale, è l’Ugl romana. Spesso gli agenti della polizia municipale della Capitale è costretta a tappare da sola le buche stradali con sacchetti di bitume e presa rapida o a spargere il sale sulle strade ghiacciate.

“Tutta colpa di appalti e accordi scaduti con le ditte specializzate nella manutenzione e nella pulizia”. Tuona il sindacato.  «In attesa di nuovi appalti per la manutenzione stradale o dell’improbabile intervento dell’Esercito, già paventato, i colleghi suppliscono di iniziativa propria da una settimana a chiudere buche pericolose o a rimuovere i detriti di incidenti stradali sulla carreggiata o ad asciugare macchie d’olio perse dai veicoli», conferma Sergio Fabrizi, segretario provinciale Ugl polizia locale. «L’Ama – spiega il vigile-sindacalista – non interviene perchè non è previsto dal contratto di servizio con il campidoglio (finchè la giunta 5 Stelle non ha emanato il provvedimento ad hoc, ndr); la Protezione civile soltanto per ingombro della carreggiata, come nei casi di caduta rami. Così per le altre situazioni la palla rimane in mano ai vigili urbani, che non hanno obblighi contrattuali in tal senso ma responsabilità civili e penali in relazione alle funzioni di sicurezza derivanti dalle qualifiche di legge». 

Ma quello che sorprende, visto che la stessa situazione si è verificata nel 2017, è come sia possibile che nessuno si accorga per tempo della scadenza di accordi e appalti prima che subentri una situazione di emergenza. «È la stessa cosa che riguarda la rimozione dei veicoli scaduta da quattro anni oppure gli spaventosi buchi nelle forniture di cancelleria, ricambi auto e moto oppure ancora del vestiario, senza che mai qualche responsabile sia chiamato a risponderne. La misura è colma – conclude Fabrizi -, ora non possiamo accollarci anche responsabilità e mansioni per la copertura delle buche stradali».

Olimpiadi dei corpi di Polizia, per la prima volta in Italia

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SESTO SAN GIOVANNI (MILANO) –  A settembre 2019 la Lombardia ospiterà la terza edizione degli “USIP World Police Games”, le Olimpiadi della Polizia municipale, per la prima volta in un Paese europeo. L’evento vedrà coinvolti circa 800 atleti provenienti da 60 Paesi diversi che si sfideranno nelle seguenti discipline: tiro dinamico/shooting, podismo, nuoto, ciclismo, arti marziali. 

Tra le sedi dell’evento, oltre ai capoluoghi Lodi e Monza, ci sarà anche Sesto San Giovanni che, oltre alle gare di arti marziali al Palasesto, ospiterà la cerimonia di chiusura dell’evento, fa sapere la stessa amministrazione sestese. 

“E’ motivo di orgoglio essere una delle sedi di questa importante manifestazione sportiva – commenta il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano – che intende promuovere e incoraggiare lo sport all’interno di tutte le forze di polizia in tutti i continenti del mondo, approfondendo la conoscenza della cultura dei diversi paesi. L’obiettivo è anche quello di far comprendere, ancora di più, il contributo quotidiano delle forze dell’ordine sul territorio”.

“Vista la rilevanza di questo evento – commenta Maurizio Torresani, Assessore al Marketing Territoriale – abbiamo pensato di aggiungere una serie di iniziative coinvolgendo la nostra Polizia Locale e le altre forze dell’ordine. Sarà una settimana in cui Sesto San Giovanni sarà protagonista nello sport insieme alle forze di polizia. Sesto continua a dimostrare la sua caratura internazionale”. 

Le gare a Sesto San Giovanni partiranno il 22 settembre mentre la chiusura dei giochi si terrà il 25 settembre. A Sesto San Giovanni da domenica 22 settembre a giovedì 26 settembre saranno presentati una serie di eventi correlati alla manifestazione, che coinvolgeranno i cittadini in svariate attività. Ci saranno mostre di veicoli storici, sfilate di pattuglie cinofili e cavalli delle forze di polizia, dimostrazioni di arti marziali e di difesa personale. Saranno inoltre promossi corsi di sicurezza stradale per i ragazzi e verrà organizzata una fiera espositiva di strumentazioni e attrezzature per le forze di polizia oltre a meeting e conferenze legate agli operatori

Clochard ucciso, fermata una 56enne

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ROMA – Rintracciata e fermata dalla polizia locale la donna alla guida dell’auto che lo scorso 7 gennaio a Corso d’Italia, travolse e uccise Nereo Murari, il senza fissa dimora di origine veronese, amato e rispettato da tutto il quartiere. Si tratta di una donna italiana di 56 anni.

La polizia locale del Gruppo Parioli ha rintracciato la donna e si è proceduto al fermo. Nei suoi confronti ci sarebbero “fondati indizi di colpevolezza”.

E’ stato individuato il modello della macchina, una Smart di colore scuro, e il luogo in cui è stata fermata, ossia in via Toscana, poco distante dal punto dell’investimento.

La 56enne è accusata di omicidio stradale, con fuga ed omissione di soccorso. “Ho sentito che qualcosa era finita sull’auto, ma non pensavo fosse una persona”, ha riferito la donna agli inquirenti.

Proventi autovelox, ripartizione spese al lordo delle entrate

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“Gli enti locali che utilizzino i sistemi di rilevazione di velocità, su strade di proprietà di altri, sono obbligati ad accertare la propria metà dei proventi al lordo, salvo il successivo conguaglio in termini di incassi sterilizzato nella fase iniziale dal Fondo crediti di dubbia esigibilità e con deduzione dei soli compensi riversati all’eventuale concessionario. Da questi proventi lordi non possono essere detratte le spese accessorie connesse ai procedimenti di accertamento ed esazione né le spese del personale impiegato nella specifica attività di controllo e di accertamento delle violazioni in caso di gestione diretta”. Queste le conclusioni della Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, nella deliberazione n. 1/2019, in relazione alla contabilizzazione delle entrate da autovelox da parte degli enti locali.

Ecco la deliberazione della Corte dei Conti

Polizia locale in forma associata, nessuna proroga

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TAGLIO DI PO – Dal primo gennaio scorso, è terminato definitivamente il servizio di polizia locale in forma associata tra i Comuni di Taglio di Po, Ariano nel Polesine e Corbola.

La convenzione del servizio di polizia locale Insula Adriana scaduta, dopo l’ennesima proroga, al 31 dicembre scorso, non è più stata rinnovata per decisione e volontà dell’amministrazione comunale di Taglio di Po.

Il servizio in forma associata era iniziato nel 2008 quando, oltre ai tre Comuni di cui si è detto, vi faceva parte anche il Comune di Porto Tolle; quindi successivamente, quando i Comuni di Taglio di Po, Ariano nel Polesine e Corbola decisero di dar vita all’Unione dei Comuni dell’Isola di Ariano, si vide la fuoriuscita del Comune di Porto Tolle, ovvero nel 2012.

“Quando nell’ambito della Strategia Aree Interne Contratto di Foce Delta del Po, si palesò l’ipotesi di dar vita ad un percorso di aggregazione per gestire il servizio in forma associata tra i sette Comuni interessati – afferma l’assessore alla polizia locale di Taglio di Po, Veronica Pasetto – la convenzione con i Comuni di Ariano nel Polesine e Corbola, che era in scadenza, è stata prorogata per consentire che partisse questo servizio in forma associata tra tutti i Comuni. Oggi la gestione di questo servizio tra tutti i Comuni appare di diÜcile realizzazione, almeno nell’immediato, e pertanto, a fronte della carenza di personale che l’uffcio di polizia locale sconta da anni (tre in tutto compreso il comandante) si è deciso di chiudere definitivamente la convenzione”.

“Aver chiuso la convenzione- prosegue l’assessore Veronica Pasetto – signifca per il Comune di Taglio di Po poter garantire che il nostro comandante Maurizio Finessi dedichi l’intero suo orario di lavoro ordinario alla gestione di questo importante servizio esclusivamente per il nostro Comune, mentre prima doveva garantire la prestazione del servizio nell’orario ordinario di lavoro anche per quelli di Corbola e Ariano nel Polesine. Si lavorerà, quindi, per assicurare una maggior presenza sul territorio dei vigili, esigenza molto sentita anche dai cittadini per garantire un maggior livello di sicurezza ed effcienza nella prestazione dei servizi relativi”.

La convenzione del servizio di polizia locale Insula Adriana scaduta, dopo l’ennesima proroga, al 31 dicembre scorso, non è più stata rinnovata per decisione e volontà dell’amministrazione comunale di Taglio di Po. Il servizio in forma associata era iniziato nel 2008 quando, oltre ai tre Comuni di cui si è detto, vi faceva parte anche il Comune di Porto Tolle; quindi successivamente, quando i Comuni di Taglio di Po, Ariano nel Polesine e Corbola decisero di dar vita all’Unione dei Comuni dell’Isola di Ariano, si vide la fuoriuscita del Comune di Porto Tolle, ovvero nel 2012.

“Quando nell’ambito della Strategia Aree Interne Contratto di Foce Delta del Po, si palesò l’ipotesi di dar vita ad un percorso di aggregazione per gestire il servizio in forma associata tra i sette Comuni interessati – afferma l’assessore alla polizia locale di Taglio di Po, Veronica Pasetto – la convenzione con i Comuni di Ariano nel Polesine e Corbola, che era in scadenza, è stata prorogata per consentire che partisse questo servizio in forma associata tra tutti i Comuni. Oggi la gestione di questo servizio tra tutti i Comuni appare di diÜcile realizzazione, almeno nell’immediato, e pertanto, a fronte della carenza di personale che l’uffcio di polizia locale sconta da anni (tre in tutto compreso il comandante) si è deciso di chiudere defnitivamente la convenzione”.

“Aver chiuso la convenzione- prosegue l’assessore Veronica Pasetto – signifca per il Comune di Taglio di Po poter garantire che il nostro comandante Maurizio Finessi dedichi l’intero suo orario di lavoro ordinario alla gestione di questo importante servizio esclusivamente per il nostro Comune, mentre prima doveva garantire la prestazione del servizio nell’orario ordinario di lavoro anche per quelli di Corbola e Ariano nel Polesine. Si lavorerà, quindi, per assicurare una maggior presenza sul territorio dei vigili, esigenza molto sentita anche dai cittadini per garantire un maggior livello di sicurezza ed efficienza nella prestazione dei servizi relativi”.

Legittimo l’autovelox sull’Adriatica a Cervia

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RAVENNA – Il Tribunale di Ravenna in appello ha dichiarato legittimo l’impianto sanzionatorio relativo agli autovelox di Via Romea Nord (SS 16 Adriatica).

A darne notizia il Comune di Cervia. I vari contenziosi discussi davanti ai Giudici di pace hanno consolidato una giurisprudenza costante a favore del Comune di Cervia, orientamento confermato nei primi tre appelli dal Tribunale Ravennate.

Nella nota del comune si legge: “Le violazioni sono state rilevate dalla Polizia Locale del Comune di Cervia con apparecchiatura fissa Traffiphot IIISR-Photor&V matr. 593-100/60596 om. Min. 4130 del 24.06.2004, dotata di valida taratura LAT e gestita direttamente dalla P.L. di Cervia ai sensi dell’art. 345 c. 4° Reg. Es. CdS, posizionata in Via Romea Nord (SS 16 Adriatica). Per le violazioni di cui trattasi la velocità è stata determinata tenuto contro della riduzione del 5% con minimo di 5 Km/h (art. 345 c. 2 D.P.R. 495/92) comprensiva della tolleranza strumentale stabilita in sede di approvazione dell’apparecchiatura suddetta.” “Il limite è dei 70 km/h, giusta ordinanza adottata da Anas n. 55/98, ente competente sulla strada de quo Le violazioni non venivano contestate immediatamente in quanto l’accertamento è stato effettuato attraverso apparecchiatura di cui all’art. 201 c. 1bis lett. e) C.d.S. su un tratto di strada individuata con Decreto del Prefetto di Ravenna di cui al prot. n. 731/2014/Area III del 16.06.2014, ai sensi dell’art. 4 Legge n. 168/2002 . Tra l’altro tutta la documentazione relativa all’autovelox è consultabile al sito del comune di Cervia, sia relativa all’installazione, taratura e manutenzione dei due velox installati.”

“Anche la cartellonistica apposta è corretta, così come accertato dal Giudice di Pace e dal Tribunale di Ravenna. La postazione descritta deve servire a limitare innanzitutto gli incidenti, frequenti in tale intersezione; con le recentissime sentenze n. 1228/2018 , n. 1244/2018 n. 1280/2018 del Tribunale di Ravenna, che hanno confermato in toto la legittimità della postazione in argomento. Il Comune in primo grado e in appello è stato difeso dall’avvocato del comune Silvia Medini e dalla Polizia locale di Cervia.”

Tutto pronto per San Sebastiano

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CARCARE – Per la prima volta nella storia del Comune di Carcare, quest’anno verrà celebrato San Sebastiano, patrono della polizia municipale in Italia. L’occasione prenderà forma domenica 20 gennaio, quando nella chiesa parrocchiale verrà celebrata la messa delle 11.

Officerà il parroco di Carcare padre Italo Levo, parteciperanno il sindaco Christian De Vecchi e l’amministrazione comunale insieme agli agenti locali del corpo di polizia municipale. L’evento si tiene nell’ottica del “rafforzamento della consapevolezza del ruolo svolto quotidianamente dalle polizie locali nell’esercizio delle loro funzioni e servizi a favore delle comunità cittadine, senza sottovalutare la sensibilità di migliorarne la percezione anche presso l’opinione pubblica”.

Nel merito il sindaco Christian De Vecchi spiega: “Quella di quest’anno sarà una celebrazione dai contenuti sobri, abbiamo concordato con la parrocchia la celebrazione di una funzione religiosa per onorare il servizio svolto negli anni dalla polizia municipale, quale giorno migliore se non quello del patrono del corpo, San Sebastiano. Nel 2020 ci sarà anche occasione per consegnare degli encomi professionali agli agenti che lo meriteranno nell’esercizio del servizio e sarà giornata per promuovere convegni tematici specifici”.