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Al via il VI PolMeeting della Polizia Locale

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Nella splendida cornice del Castello Svevo di Cosenza si svolge il 17 e 18 ottobre il PolMeeting 2019, uno dei più grandi eventi nazionali di formazione per la Pubblica Amministrazione e la Polizia locale, organizzato da laBconsulenze srl, in collaborazione con enti ed associazioni.
Ricco il programma della sesta edizione del meeting con più di quaranta relatori ed esperti nazionali. Attesi più di 500 partecipanti.
Tra i massimi rappresentati delle associazioni della polizia locale sono presenti, tra gli altri, Silvana Paci, presidente nazionale Anvu, Giuseppe Capuano, presidente Passiamo, Ugo Terracciano Aicis, Antonio Barbato Opl, Domenico Giannetta Pl.
Due giorni intensi, undici sessioni di studio tra tavole rotonde, work-coffee, dibattiti, esposizioni e simulazioni pratiche su: riforma della polizia locale, cantieri stradali, codice della strada, codice degli appalti, circolazione stradale, criminologia, illeciti amministrativi, sicurezza stradale, sicurezza sul lavoro, tributi e tutela ambientale.
In programma proiezioni e sessioni tecniche operative di polizia con simulazioni e lezioni di difesa personale da parte del maestro MGA della Federazione Coni Fijlkam Enzo Failla.
Nel corso della prima giornata si consegnano i premi special POL a rappresentanti della Polizia locale che nell’ultimo anno si sono distinti nella loro attività professionale.
Premio speciale POL Home da parte dell’associazione HOME a un comandante/comando della polizia locale che si è distinto per un’azione di solidarietà
Nel corso della seconda giornata, anche quest’anno spazio ai giovani con il POLSCHOOL, sezione dedicata alla formazione dei ragazzi delle IV e V classi della scuola secondaria di II grado.
Il comitato scientifico di POL ritiene che l’educazione alla cittadinanza sia una componente fondamentale della cultura alla convivenza civile che può essere promossa e valorizzata all’interno dei percorsi scolastici come formazione trasversale e ideale punto di riferimento per tutte le altre discipline.
L’educazione alla sicurezza, alla legalità e alla solidarietà costituisce la filosofia del POLMeeting, ed ogni anno il comitato scientifico di POL ITALIA cerca di individuare e proporre percorsi capaci di stimolare dibattito e riflessioni.
Motivo per cui, oltre alla giornata informativa, POL ITALIA ha organizzato il concorso fotografico “Vivere insieme, condividere una città” destinato agli studenti delle IV e V classi della scuola secondaria di II grado.
Il concorso prevede la realizzazione di una foto catturata in città raffigurante un evento, un gesto, una scena di vita quotidiana capace di trasmettere un messaggio di coscienza civica.
Premiati i tre scatti più incisivi e originali. Al primo istituto scolastico classificato sarà assegnata anche una borsa di studio del valore di 1.000,00 euro.
La scelta di coinvolgere in via privilegiata la scuola, soprattutto gli studenti che si accingono a completare il percorso di studi della scuola secondaria di II grado, è dettata dalla consapevolezza che la scuola rappresenta il luogo dove si costruisce il domani della nostra civiltà, dove si completa e si da forma alla nostra democrazia, dove radicare e far crescere i valori della legalità e della cittadinanza attiva, permettere un pieno sviluppo della persona definendo e mettendo alla prova intelligenza, socialità e creatività.
POL ITALIA è consapevole dell’importanza di imprimere una svolta radicale alle politiche ambientali e per sensibilizzare i ragazzi su questa tema, dona ai 30 studenti degli istituti Fermi, Pezzullo e G. Da Fiore, una borraccia in alluminio e una sacca in materiale biodegradabile ed ecosostenibile.

Sempre in questa giornata è previsto un momento di svago e leggerezza con il mini spettacolo “L’incazzatore personalizzato” del duo comico di Made in Sud formato da Vincenzo Busto e Salvatore Strazzullo, alias Enzo e Sal.
Il POL Meeting per il sesto anno consecutivo si conferma, infine, una vetrina di rilievo per le aziende e le imprese del settore che saranno presenti con ben sedici stand e materiale informativo nell’area espositiva dedicata.
L’evento si svolge con il patrocinio di Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Cosenza, Ordine degli Ingegneri, Ordine dei Geometri, Università della Calabria e Anci. Media partner dell’evento la testata giornalistica multi-canale LaC.

Ugo Terracciano

Comuni e Province senza autovelox sulle superstrade

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di Maurizio Caprino*

Autovelox “col freno tirato” per Comuni e Province. Se passerà il decreto ministeriale sulla ripartizione dei proventi delle multe per eccesso di velocità, non potranno più eseguire controlli sulle strade extraurbane principali e i Comuni dovranno anche rimuovere le postazioni fisse (le più diffuse e “produttive”) che hanno installato sulle strade provinciali, dove potranno solo schierare apparecchi presidiati da pattuglie di vigili. Limiti (stavolta per tutti i corpi di polizia) anche sui controlli della velocità media.

Il testo sta prendendo in contropiede molti amministratori locali e ora le associazioni degli enti locali, Anci e Upi, si preparano a dare battaglia.

La sorpresa deriva dal fatto che, in teoria, il Dm avrebbe dovuto occuparsi solo della ripartizione dei proventi, dopo che la legge 120/2010 (articolo 25, comma 2, che ha introdotto nell’articolo 142 del Codice della strada il comma 12-bis) aveva imposto l’obbligo di devolverne il 50% all’ente proprietario della strada.

La legge prevedeva un Dm attuativo, che però doveva riguardare anche le modalità di effettuazione dei controlli. Solo che quest’ultima parte è stata “anticipata” nel giugno 2017 (Dm 282), perché sulla ripartizione dei proventi c’erano complicazioni tecniche e resistenze da parte degli enti locali, preoccupati per i loro bilanci.

Ora quindi ci si attendeva che la bozza del nuovo Dm si occupasse solo dei proventi, lasciando inalterate le nuove regole sui controlli. Invece ora arriva una stretta anche su questo fronte e questo indurrà gli enti locali a dare battaglia.

Il primo segnale visibile arriverà in Conferenza Stato Città, dove il Dm dovrà essere esaminato. Nel caso non si trovi un accordo, è possibile che si apra un contenzioso. Basato su due argomentazioni:

viene tolta per decreto ministeriale alle polizie locali la possibilità di controllare la velocità in una parte del loro ambito territoriale, nonostante l’articolo 12 del Codice e le interpretazioni che ne ha dato la Cassazione consentano loro piena operatività (escluse solo le autostrade);

il testo del Dm – da quanto risulta al Sole 24 Ore – non è stato sottoposto all’esame del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Alcuni organi di polizia locale hanno oggi in uso anche sistemi di controllo della velocità media (Tutor e simili). Se anche li avessero installati su strade riconosciute di propria competenza anche dalla bozza del nuovo Dm, spesso dovrebbero smontarli ugualmente perché il testo esclude la possibilità di impiegarli su tratti in cui ci sono «intersezioni» (incroci con altre strade, molto frequenti sulla viabilità ordinaria).

Problemi sulla velocità media potrebbero esserci anche per gli organi di polizia statali: è previsto che i controlli possano essere eseguiti solo su tratte lunghe almeno tre chilometri. Da un lato è un freno agli abusi, ma ci sono situazioni in cui è opportuno anche un controllo su distanze brevi. Per esempio, sotto il tunnel del Monte Bianco (dove il tratto italiano è corto) e sulla Tangenziale di Napoli (dove gli svincoli si susseguono di continuo).

*fonte: il sole24ore

Multe da 51 a 309 euro per chi bestemmia pubblicamente, la legge c’è basta applicarla

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VERONA – «Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquantuno euro a trecentonove euro. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti». È questo il testo dell’articolo 724 del codice penale che il sindaco di Verona, interpellato dal quotidiano L’Arena sull’argomento, ha voluto ricordare, in riferimento alla decisione presa dal primo cittadino di Saonara nel Padovano, Walter Stefan, di applicare una maxi­multa di 400 euro ai bestemmiatori. In realtà, come giustamente ricordato dal sindaco Sboarina, una sanzione per chi insulta le divinità già esiste nell’ordinamento italiano. Fino al 30 dicembre del 1999 l’atto di bestemmiare in pubblico era persino un reato, quindi di rilevanza penale, ma da quella data è stato depenalizzato dal decreto legge 55/1999 all’articolo 57. Quest’ultimo, tuttavia, non ha eliminato tutte le conseguenze in materia di blasfemia, bensì ha spostato il problema sul piano dell’illecito amministrativo. Ciò significa che chiunque bestemmi pubblicamente (la cosa vale anche per i social network), ancora oggi, rischia una sanzione pecuniaria che, per l’appunto, può variare dai 51 ai 309 euro.

«Basta applicare la legge», sostiene quindi il sindaco di Verona Federico Sboarina che non pare dunque condividere fino in fondo l’azione intrapresa dal suo collega padovano, pur rispettandone i presupposti. Quello di bestemmiare è per il primo cittadino scaligero «un atto di enorme grettezza», ma per contrastarne la diffusione esisterebbero già i mezzi necessari. Dello stesso avviso pare essere anche il comandante della polizia locale Luigi Altamura, il quale non ha esitato a ricordare che verbali contro i bestemmiatori a Verona, in passato, già ne son stati compilati. Nulla di nuovo sotto il sole di Saonara, dunque, e cittadini veronesi avvisati: anche senza un provvedimento ad hoc da inserire nel “Regolamento di polizia urbana”, il rischio per chi bestemmia è d’incappare in una bella multa salata. 

fonte: http://www.veronasera.it

PolMeeting2019, dove mangiare

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Il 17 ottobre, tra la sessione mattutina e pomeridiana, sarà possibile pranzare direttamente al Castello Svevo.

A soli 6 euro sarà possibile degustare il seguente light lunch:

ANTIPASTO

Rustica con prosciutto e formaggio, bocconcini di pan brioche, rotolo di tramezzino, polpette di carne, rustica con broccoli e salsiccia, quiche ai salumi, cuddrurieddri

PRIMO PIATTO

Risotto con zucchine, zafferano e speck

BIBITE

Incluso nel prezzo acqua minerale + 1 ticket per 1 bicchiere di vino oppure per una bibita analcolica.

Caffè  (offerto dal nostro partner Caffé Aiello)

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In alternativa, POL ITALIA consiglia:

LA PROSCIUTTERIA  –Piazza Archi di Ciaccio 23 , 23, 87100, Cosenza, tel. 342 182 6341

BISTROT ANTICA SALUMERIA – Corso Telesio, 31, 87100 Cosenza, tel. 346 671 0066

CALABRIA BELLA – Piazza Duomo, 20, 87100 – Cosenza, tel. 0984 793531

RISTORANTE TINA PICA – Via Rivocati, 104/106, 87100 – Cosenza, tel. 0984 23554 / 380.7553817

L’OSTERIA DEGLI AMICI – Via Trento, 49, 87100 – Cosenza, tel.
0984 795893

TARTUFO NERO – Via Livenza, 87100 – Cosenza, tel. 0984 24511

RIFF FOOD&DRINK – Via Brenta 21, 87100 – Cosenza, tel. 348 583 7806

Criteri e modalità di rimborso delle spese sostenute dai Comuni per la corresponsione al personale della polizia municipale dell’equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio

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CIRCOLARE N. 4/2019
(fonte: ministero dell’Interno)

  1. Premessa
    Con la presente circolare si forniscono istruzioni e si riepilogano gli adempimenti da parte dei
    Comuni in merito alla corresponsione al personale della polizia municipale dell’equo indennizzo e
    del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio.
  2. Riferimenti normativi
    Si riporta la normativa, anche secondaria, che disciplina l’istituto del rimborso ai comuni
    • comma 2-ter, dell’articolo 7 del decreto legge n. 14 del 20 febbraio 2017, convertito
    con modificazioni dalla legge 18 aprile 2017 n.48 (G.U Serie Generale n. 93 del
    21/4/2017) che dispone testualmente: “Al personale della polizia locale si applicano
    gli istituti di equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per causa di
    servizio. Agli oneri derivanti dal primo periodo del presente comma, valutati in
    2.500.000 euro annui a decorrere dall’anno 2017, si provvede mediante corrispondente
    riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di
    cui all’art. 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n.282, convertito, con
    modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n.307. Entro centoventi giorni dalla data
    di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con decreto del
    Ministero dell’Interno
    2
    Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze,
    sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, vengono stabiliti i criteri e le
    modalità di rimborso delle spese sostenute dai comuni per la corresponsione dei
    benefici i cui al presente comma”;
    • comma 2-quater, dell’articolo 7 del decreto legge n.14 del 2017, che testualmente
    recita: “Ai fini degli accertamenti di cui al comma 2-ter, si applicano le disposizioni
    del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2001,
    n.461. Le commissioni che svolgono i predetti accertamenti operano nell’ambito delle
    risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”;
    • comma 2-quinques, decreto legge n. 14 del 2017, che dispone: “Le disposizioni di cui
    al comma 2-ter si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di
    conversione del presente decreto”;
    • comma 2-sexies, articolo 7 del decreto legge n.14 del 2017, che dispone: “Agli oneri
    valutati di cui al comma 2-ter del presente articolo si applica l’art. 17, commi da 12 a
    12-quater, della legge 31 dicembre 2009, n. 196; al verificarsi degli scostamenti di cui
    al citato comma 12, si provvede alla riduzione degli stanziamenti iscritti nello stato di
    previsione del Ministero dell’Interno con le modalità previste dal comma 12-bis. Il
    Ministro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti,
    le occorrenti variazioni di bilancio.”;
    • articolo 4, comma 1, del decreto interministeriale del 4 settembre 2017 del Ministero
    dell’interno di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze (Gazzetta
    Ufficiale n. 211 del 9 settembre 2017) con il quale è approvato il modello “A” per la
    richiesta del contributo erariale in relazione alle spese per equo indennizzo e per
    rimborso delle spese di degenza per causa di servizio
    • articoli 3, comma 1, e 5 comma 1, del decreto interministeriale 4 settembre 2017, che
    stabiliscono: le somme erogate dai comuni per l’elargizione al personale della polizia
    locale dell’equo indennizzo e delle spese di degenza per causa di servizio per eventi,
    verificatisi dal 22 aprile 2017, sono rimborsate a ciascun comune richiedente, sulla
    base delle certificazioni inviate entro il 31 marzo di ogni anno.
    • Parere della Conferenza Stato-città ed autonomie locali nella seduta del 25 luglio 2017
  3. Enti legittimati all’invio della certificazione, termini di presentazione e modalità di
    compilazione.
    Ministero dell’Interno
    3
    Con decreto del Ministro dell’Interno del 4 settembre 2017, di concerto con il Ministro
    dell’Economia e delle Finanze, sono stati stabiliti i criteri, tempi e modalità di rimborso delle spese
    sostenute dai comuni per la corresponsione al personale della polizia locale dell’equo indennizzo e
    del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio.
    Al riguardo si forniscono istruzioni operative per gli eventi verificatisi esclusivamente dal 22
    aprile 2017.
    Preliminarmente si chiarisce che:
    Sono legittimati alla richiesta di rimborsi solo i comuni e l’invio del certificato è obbligatorio
    solo se si intende chiedere il contributo.
    Le richieste da parte dei comuni, modello “A” allegato al decreto interministeriale del 4
    settembre 2017, devono essere inviate con modalità esclusivamente telematica, tramite il Sistema
    certificazioni enti locali (Area Certificati TBEL, altri certificati), accessibile dal sito internet di
    questa Direzione Centrale, alla pagina http://finanzalocale.interno.it/apps/tbel.php/login/verify entro
    le ore 24,00 del 31 marzo 2019, a pena di decadenza, con riferimento alle spese sostenute nell’anno
    precedente.
    Tale modalità, oltre ad essere prevista dalla norma che si applica nella circostanza, è in linea
    con l’attività intrapresa da tempo da questa Direzione Centrale nell’ambito delle disposizioni in
    materia di dematerializzazione delle procedure amministrative della Pubblica Amministrazione che
    prevedono, tra l’altro, la digitalizzazione dei documenti, l’informatizzazione dei processi di
    acquisizione degli atti e la semplificazione dei medesimi processi di acquisizione
    Conseguentemente, le richieste ed altra documentazione eventualmente trasmesse con
    modalità e termini diversi da quelli previsti dal suddetto decreto attuativo non saranno ritenute
    valide ai fini dell’attribuzione del contributo in esame.
    E’ comunque data facoltà ai comuni che avessero necessità di rettificare il dato già trasmesso,
    di formulare, sempre telematicamente entro e non oltre il termine del 31 marzo 2019, una nuova
    richiesta che annulla e sostituisce la precedente. In tale circostanza l’ente dovrà accedere sempre
    alla pagina web http://finanzalocale.interno.it/apps/tbel.php/login/verify alla sezione “Richiesta di
    dati agli Enti” – funzione “Richieste aperte”.
    La certificazione prevede la firma del Segretario e del Responsabile del servizio finanziario.
    Pertanto, prima di compilare ed inviare il pdf, si invita a verificare ed eventualmente censire al
    sistema i soggetti che devono apporre la firma nella sezione “Configurazione Ente” dell’AREA
    CERTIFICATI –TBEL del sito web della Finanza Locale, che, comunque, può anche coincidere, in
    caso di delega, con una figura già presente nella richiamata sezione “Configurazione Ente”. Le
    Ministero dell’Interno
    4
    modalità per effettuare tale configurazione sono le medesime utilizzate già per inserire le figure del
    Responsabile del Servizio Finanziario, del Segretario Comunale/Provinciale, del Revisore
    (ampiamente descritte anche nel manuale utente, cap. 2.2).
    I soggetti chiamati ad apporre la propria firma digitale in calce alla certificazione (Segretario
    e Responsabile del servizio finanziario) assumono diretta e personale responsabilità circa la
    veridicità e l’esattezza dei dati ivi riportati.
    Pertanto, si ribadisce che qualsiasi documentazione trasmessa a corredo della certificazione in
    argomento che comprometta la certezza dei dati riportati comporta la non validità dello stesso.
    Sul sito internet della Finanza Locale, nell’area riservata alla gestione della Trasmissione
    Bilanci Enti Locali TBEL (al quale per altri adempimenti già gli enti accedono attraverso una loro
    utenza assegnata), è stata aggiunta una sezione applicativa, dedicata alla gestione delle certificazioni
    PDF. I modelli informatici hanno già la parte anagrafica precompilata. Si potrà utilizzare il sistema
    di firme digitali P7M (quello utilizzato per i certificati a bilancio). Dopo la spedizione perverrà
    all’ente una e-mail (P.E.C.) di conferma di acquisizione della certificazione da parte di questo
    Ministero che rappresenterà per l’ente il documento comprovante l’invio del modello.
  4. Quantificazione del contributo
    Le somme erogate dai comuni per l’elargizione al personale della polizia locale dell’equo
    indennizzo e delle spese di degenza per causa di servizio, per eventi verificatisi dal 22 aprile 2017,
    sono rimborsate a ciascun comune richiedente, sulla base delle certificazioni inviate.
    Qualora per ciascuna annualità l’importo complessivo da rimborsare ai comuni sia superiore
    all’attuale disponibilità di bilancio, a ciascun ente verrà corrisposto un acconto proporzionale. Il
    saldo spettante a ciascun comune interessato sarà corrisposto dopo il completamento della
    procedure di integrazione delle risorse iscritte sul capitolo dello stato di previsione del Ministero
    dell’interno come previsto dal comma 2-sexies dell’art.7 del citato decreto legge n.14 del 2017.
    Ai fini del corretto accertamento contabile dei contributi assegnati, l’entità degli stessi sarà
    comunicata sul sito web ufficiale della Direzione centrale della finanza locale.
  5. Monitoraggio delle domande di rimborso
    Ai fini della salvaguardia dei saldi di finanza pubblica e del contenimento della spesa entro i
    limiti indicati dall’art. 7, comma 2-ter, questo Ministero effettuerà un’attività di monitoraggio della
    spesa ed eseguirà, anche a campione, verifiche della documentazione relativa alla liquidazione delle
    istanze accolte, presso i comuni che presenteranno un andamento della spesa particolarmente
    Ministero dell’Interno
    5
    elevato, anche avvalendosi, mediante apposite convenzioni, dei servizi ispettivi di finanza pubblica
    dell’Ispettorato generale di finanza del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.
    Ove dal monitoraggio si rilevassero spese non ammissibili al rimborso, questo Ufficio
    provvederà al recupero delle suddette somme, a valere sui trasferimenti a qualsiasi titolo dovuti al
    comune interessato.
  6. Note operative e suggerimenti per i comuni
  • Prima di “scaricare” il certificato, accertarsi o procedere ad aggiornare il lettore di file in
    PDF (utilizzare esclusivamente il software Adobe Reader che deve essere aggiornato almeno alla
    versione 11.0). Il mancato aggiornamento compromette il corretto utilizzo del certificato in PDF;
  • Prima di “scaricare” il certificato, accertarsi o procedere ad aggiornare l’elenco dei soggetti
    firmatari nell’area “configurazione ente”. In particolare, se il legale rappresentante (sindaco per il
    comune o presidente per la provincia) delega ad altro soggetto la firma digitale, ad esempio al
    responsabile finanziario, nell’elenco dei soggetti firmatari il responsabile finanziario deve essere
    censito sia come responsabile finanziario che come rappresentante dell’ente. Se l’aggiornamento
    dell’elenco dei soggetti firmatari viene effettuato dopo l’upload del certificato in PDF arriverà una
    PEC di errore. In tale circostanza procedere a: annullare il certificato “scaricato” tramite la
    procedura presente sul TBEL (ricordarsi di digitare “conferma” nella procedura di richiesta
    annullamento dopo aver sinteticamente indicato il motivo della richiesta di annullamento); attendere
    la PEC di conferma di avvenuto annullamento del certificato (la maggior parte degli errori nel
    censimento delle firme è rappresentato dall’errata digitazione del codice fiscale);
  • Procedere a “scaricare” il certificato;
  • Dopo avere compilato tutti i campi presenti nel documento, digitando il tasto “conferma”
    apparirà un messaggio di invito ad apporre le firme esterne al documento (modalità P7M);
  • Dopo avere apposto le firme digitali, tramite il “TBEL” procedere all’invio del certificato
    (upload) al quale seguirà una PEC di avvenuta ricezione dello stesso da parte della Direzione
    Centrale della Finanza Locale;
  • Nel caso la PEC indichi errori nella certificazione (non corrispondenza firme, non compilato
    in tutte le sue parti (mancano gli “zeri” nei campi dove l’ente non ritiene di dover inserire dati ecc.)
    nella quasi totalità dei casi l’ente ha commesso un errore nell’applicazione delle varie fasi sopra
    indicate. In tale circostanza, procedere all’annullamento del certificato nelle modalità sopra
    descritte e successivamente, prima di effettuare un nuovo download del certificato verificare di
    avere correttamente effettuato tutte le procedure sopra riportate.
    Ministero dell’Interno
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  1. Adempimenti delle Prefetture – Uffici Territoriali Del Governo.
    Ciascuna Prefettura-UTG avrà cura di richiamare l’attenzione dei comuni ricadenti nel
    proprio ambito territoriale di competenza sul contenuto della presente circolare, specificando
    che la stessa, unitamente al modello A è visualizzabile sul sito web ufficiale della Direzione
    Centrale della Finanza Locale. Si avrà cura, inoltre, di corrispondere ai quesiti formulati dai
    comuni raccordandosi, se del caso, anche con la scrivente Direzione Centrale.
    L’eventuale documentazione acquisita da parte delle Prefetture – UTG su supporto cartaceo,
    trasmesso in via ordinaria, via fax, via email, via p.e.c. o a mano va restituita all’ente, con
    contestuale comunicazione che il medesimo certificato non sarà ritenuto legittimo. Copia della
    comunicazione dovrà essere trasmessa per conoscenza allo scrivente ufficio, all’indirizzo: Ministero
    dell’Interno – Dipartimento Affari interni e territoriali – Direzione Centrale della Finanza Locale –
    Ufficio trasferimenti ordinari – Piazza del Viminale 00186 Roma (indirizzo P.E.C.
    [email protected] ).
    Le richieste di chiarimento possono essere inoltrate agli indirizzi mail:
  • Sig.ra Rosanna Ortenzi – [email protected] tel.0646526254
  • Sig.ra Cristina Furbesco – [email protected] tel.0646548872
    Per le eventuali informazioni tecniche circa il corretto utilizzo delle procedure telematiche è
    possibile contattare il Dott. Giancarlo Culini [email protected] tel.0646525268
    Roma, 15 febbraio 2019
    IL DIRETTORE CENTRALE
    (Verde)

Tra i bianchi e gli indiani: un disco orario per rovinare la vita di una Guardia ed attaccarle tutte. Cambiando, se necessario, la dottrina

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Come spesso succede partiamo da una introduzione storica: dopo il 1860, negli attuali Stati Uniti, il disegno del genocidio e dell’abbattimento sociale, culturale e territoriale dei nativi americani era compiuto. Quello che segue sono conseguenze e massacri di un progetto già finito, contro il quale gli indiani non avevano alcuna possibilità e nei confronti di cui qualsiasi vittoria – il Little Big Horn come tante altre – e qualsiasi ribellione sarebbero state ininfluente nel risultato finale. Un destino ineluttabile contro il quale si poteva solo morire, come Cavallo Pazzo o Victorio ed il 90% dei nativi, venirne fagocitati, diventandone un trofeo da esporre e venendone convertiti, cosa che successe a Geronimo, o essere assassinati mentre ci si ribellava a tutto questo, come il grande Toro Seduto. Un disegno che si basava essenzialmente su una fondamenta: gli indiani non erano esseri umani. Come dopotutto per le potenze coloniali europei non lo erano i neri e gli indigeni dei territori australi.

nativi.jpg
due immagini che racchiudono la fine di un popolo e la crudeltà di un altro

In Italia, con le dovute proporzioni, la Polizia Locale è l’indiano delle Forze di Polizia. Infatti la fondamenta con cui molti si rapportano è che non siamo forza di polizia. Come gli indiani abbiamo le nostre riserve  – i comuni – i nostri rifornimenti avvelenati e insufficienti – il contratto di lavoro – le nostre giacche azzurre – i burocrati ministeriali e i vertici delle Polizie statali –  la nostra storia mistificata e riscritta a ragion veduta  dei vincitori – duemila anni di storia come tutori dell’ordine trasformati in pochi decenni di viabilisti e poco più – ed infine le punizioni per i nostri capi ribelli. Le nostre vittorie, ovvero quei pochi comandi e quelle continue operazioni di alto livello, sono funzionali come quelle dei nativi: a nulla. Anzi, spesso, proprio come le vittorie degli indiani, sono usate per lanciarci contro altro odio e maldicenze – sceriffi, esaltati, ma facessero il loro, fa le multe dai – ed a volte danno origine a vere e proprie rappresaglie per sottolineare chi detiene il vero potere.

alongimeme
Uno sull’altro, a ogni livello, atteggiamenti come questo sono la base per creare il fondo di disprezzo verso di noi.

Nel Nord Milano, venendo ora all’argomento principale dell’articolo, capita che un avvocato abbia parcheggiato senza mettere il tagliando del disco orario e pertanto si sia  trovato una sanzione elevata da una Guardia Cittadina: già male non lo facciano gli ausiliari del traffico, ma andiamo oltre. Il legale ha pensato bene di controllare se anche altre vetture attorno fossero state sanzionate e, accortosi che secondo lui così non era stato, ha raggiunto la collega chiedendole di andare a sanzionare anche quelle. La risposta, unica possibile, è stata che evidentemente al momento del primo controllo i veicoli non  c’erano ed ora, essendo impegnata in una zona successiva, non poteva tornare indietro. Se proprio avesse voluto, il “cittadino indignato” poteva chiamare la centrale e chiedere il passaggio di un’altra pattuglia. Questo succede quando si fanno fare i dischi orari ad un Corpo che ha diecimila competenze invece di assumere il personale preposto a quell’unico ruolo.

Troppo facile e senza conseguenze per la “squaw vigilessa” che ha osato prima sanzionare e poi disobbedire all’ordine del “bianco avvocato”. Bisogna far intervenire le Giacche Blu e lavare nel sangue del diritto l’orgoglio dei sub-poliziotti.

L’avvocato ha chiamato quindi i Carabinieri, i quali, spesse volte così impegnati in prioritarie attività di istituto da passare alle nostre centrali interventi a loro richiesti, quella volta avevano casualmente una macchina libera per andare a fare DUE divieti di sosta e relazionare in Procura contro la Guardia Cittadina ribelle che aveva osato non scattare all’ordine del “cittadino”.  Sono molto contento che anche i Carabinieri abbiano deciso di prendere sul serio l’essere alla lettera B dell’articolo 11 del Codice della Strada ed inizino quindi ad occuparsi anche di quello invece di demandarlo a chi si trova alla lettera E (le Polizie Locali).

appiedatoveneto

Dopo la parte grottesca viene quella divertente: vi sono infatti diverse pronunce della Cassazione riguardo la NON sussistenza del reato di Omissione di atti d’ufficio per ciò che non sia un caso di ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità (non penso che la lesa maestà nei confronti di un avvocato vi rientri). A parte questo, le sanzioni amministrative, che ex lege possono essere notificate fino a novanta giorni dalla commissione, ad occhio non rientrano negli atti da compiere senza ritardo, altro elemento essenziale alla configurazione di detto reato.

Nonostante questo, il GIP decide di mandare a giudizio la collega squaw. Subito i giornali titolano “Si rifiutò di fare multe: vigilessa nei guai”.  Ed ecco ben confezionato l’ennesimo caso da dare in pasto ai cittadini- coloni perchè odino ben bene i vigili-indiani e diano così modo agli agenti indiani- sindaci di chiedere un maggior controllo su di essi invece di assecondare le loro richieste di rispetto- riforma.

Qui si torna al parallelismo con gli indiani perché dovete sapere che molte volte le tribù provarono ad andare contro le leggi a loro sfavore fatte dal congresso degli Stati Uniti proprio per vie legali, con dei ricorsi alla Corte Supremapiuttosto che ad altri organi nazionali – emblematico il caso Cherockee contro Georgia, del 1828 –  e sapendo benissimo che avevano ragione gli indiani nel dire che queste normative erano quantomeno anticostituzionali se non direttamente arbitrarie la sentenza fu che non si poteva ragionare con le tribù indiane come se fossero delle Nazioni confinanti e quindi non aveva alcun valore i loro ricorso

dignitameme

Inutile dire che come A me le Guardie seguirò molto da vicino questa faccendae non mancherò di segnalarne gli sviluppi, porgendo per intanto alla collega coinvolta la mia più totale solidarietà: sarà una causa che servirà a capire se siamo uomini e lavoratori con una dignità e soprattutto una gerarchia ed una struttura alle spalle – che richiedono che gli interventi fuori dall’ordine di servizio siano decisi dalla Centrale e non ordinati dal cittadino direttamente all’agente, magari chiamandolo col fischio – oppure delle marionette buffe alle dipendenze del “ehi tu” di turno, diventando quindi strumenti di piccole ripicche e dispetti di quartierino. 

Emblematico che questo caso sia scoppiato, anzi, tornato alla ribalta – il fatto è del 2013, ma il rinvio a giudizio di questi giorni – proprio mentre la Polizia Locale sta combattendo la sua lotta per una riforma della propria figura con vigore e speranze mai viste prima: per chiudere coi parallelismi storici, quandonel 1876 si doveva decidere se trattare gli indiani da persone con dei diritti o da bestie, si mandò un certo Custer in avanscoperta con 500 uomini in un territorio occupato da oltre 6mila nativi ostili al governo USA.

Come è finita lo sappiamo tutti, ma se mi si chiede se sono il tipo di indiano che attende in riserva il proprio destino o combatte per cercare di cambiarlo, la sola risposta che possa dare è HOKA HEY! 

fonte: https://ameleguardie.wordpress.com/

Sicurezza stradale: la Ue comunica le nuove norme per la riduzione degli incidenti

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I l Parlamento Europeo ha votato alcune nuove misure per rendere più sicure le strade della Ue e migliorare la sicurezza stradale. L’obiettivo delle nuove norme è quello di ridurre gli incidenti stradali. Le norme rendono obbligatori alcuni innovativi dispositivi di sicurezza nelle nuove auto. Fra questi ricordiamo il sistema di adattamento intelligente della velocità della nostra auto in relazione al traffico ed ai limiti di velocità stabiliti in vigore su quel tratto stradale. Il sistema consente all’auto di mantenere una distanza di sicurezza dal mezzo che ci precede nel nostro stesso senso si marcia e contemporaneamente è in grado di ‘leggere’ i cartelli stradali con i limiti di velocità imposti. Poi c’è il sistema di rilevazione e avviso della stanchezza del conducente in grado di cogliere i segnali di disattenzione del guidatore che invita a fare una sosta e comunque a fermare l’auto in condizioni di sicurezza. In futuro è previsto che questo sistema sia implementato con l’arresto di emergenza. In pratica l’auto comincerà a decelerare progressivamente fino a far intervenire in automatico il sistema frenante e a far accostare l’auto al margine della carreggiata. Già oggi molte vetture sono dotate del ‘line assist’ un sistema di lettura automatica con telecamera installata nella parte frontale dell’auto, in grado di ‘leggere’ le strisce ed i segnali posti sulla pavimentazione stradale, in grado di rilevare e segnalare il salto di corsia. Per non parlare poi del sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici, in grado di rilevare e stimare i livelli di pressione delle ruote e di avvertire il guidatore in caso di anomalie. E poi ancora: sistema di rilevamento ostacoli anteriore e posteriore, telecamere anche ad infrarossi per vedere di notte e nella nebbia, sistema di frenata di emergenza, sistema di precrash in grado di attivare tutti i sistemi di sicurezza passiva e attiva in caso di imminente pericolo di incidente al fine di tutelare al massimo (ma sempre nei limiti della fisica ovviamente) le persone a bordo del veicolo e per quanto possibile anche quelle degli altri veicoli coinvolti nel sinistro o addirittura dei pedoni con airbag apposta per loro. Le nuove norme diventeranno effettive a partire da maggio 2022 per i nuovi modelli e da maggio 2024 per i modelli esistenti. “Obiettivo delle norme è adeguare la legislazione esistente agli sviluppi tecnologici e alle recenti tendenze sociali, come l’invecchiamento della popolazione, alle nuove fonti di distrazione per i guidatori (soprattutto l’uso dei dispositivi elettronici mentre si guida) e all’aumento del numero di ciclisti e dei pedoni sulle strade europee”. Lo scopo è quello di ridurre drasticamente il numero di incidenti stradali, dal momento che il 95% di questi ultimi dipende da errori di tipo umano. Non dimentichiamo infatti che per quanto la tecnologia possa venirci in aiuto, il fattore umano è sempre in grado di fare la differenza.

Investe una donna e scappa, beccato dalla municipale

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TIONE – Ha urtato una donna facendola finire a terra nel parcheggio di un supermercato, per poi fuggire.

Una automobilista 45enne residente nei dintorni di Tione è stata raggiunta poco dopo dalla polizia locale delle Giudicarie.

Verso le 14.30 nel parcheggio di un supermercato di Tione aveva investito una 62enne, senza poi fermarsi a sincerarsi delle sue condizioni.

La donna travolta è stata trasferita in ospedale sempre a Tione, dove anche l’investitrice è stata portata per essere sottoposta ad accertamenti.

Per l’automobilista pirata ora scatterà la denuncia per omissione di soccorso in incidente stradale.

Alterava il tachigrafo, camionista beccato dalla Polizia locale

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LEGNANO – Alterava il tachigrafo del suo autocarro, il camionista è stato bloccato e sanzionato dalla Polizia locale di Nerviano.

A segnalare l’anomalia al comando della Polizia locale è stata un’officina operante sul territorio: mentre stava infatti riparando un autocarro, il personale si era infatti accorto che il tachimetro (strumento che serve a misurare i tempi di guida e di riposo dell’autista) era stato manomesso. Così sono intervenuti gli agenti, che insieme ai meccanici, sono riusciti a scovare nella cabina del camion un sensore “parallelo” collegato tramite connettori di deviazione all’unità di archiviazione di bordo e attivabile mediante un interruttore nascosto in un vano del cruscotto. Un dispositivo che serviva per alterare i dati di registrazione, facendo credere al tachigrafo che vi era stata attività di riposo così da eludere i controlli delle forze di polizia mentre in realtà il conducente stava guidando. Al termine degli accertamenti, la Polizia locale ha proceduto al sequestro della strumentazione di falsificazione e al ritiro della patente di guida al camionista ai fini della sospensione e al relativo verbale per violazione dell’articolo 179 comma 2 del Codice della strada che prevede una sanzione pecuniaria elevata.

 

“Ringraziamo i titolari dell’officina per la solerte segnalazione – afferma il comandante della Polizia locale di Nerviano Franco Santambrogio – che ha permesso di togliere un potenziale pericolo dalla strada ed esprimo apprezzamento per l’operato dei miei agenti che, ormai da molti anni, sono specializzati nel controllo sui tempi di riposo guida e sull’attività di trasporto merci sia nazionale che internazionale. E’ bene specificare che le alterazioni del tachigrafo, oltre a permettere agli autisti di non rispettare i prescritti periodi di riposo psicofisico necessari per condurre in sicurezza i cosiddetti ‘bisonti della strada’, permettono loro di eludere anche il limitatore di velocità consentendo di spingere i loro camion bel oltre i limiti consentiti per quel tipo di veicolo”.
“Esprimo soddisfazione – aggiunge il sindaco Massimo Cozzi che detiene la delega alla Polizia locale – per questa brillante operazione, che dimostra come la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine sia sempre più importante per migliorare la sicurezza del territorio”.