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Reati alimentari: abrogata la legge 283 del 1962

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E’ di qualche giorno la notizia dell’abrogazione della Legge n. 283/62, pietra miliare dei controlli di igiene alimentare, ad opera del D.Lgs n. 27/2021 che adegua la normativa nazionale al regolamento UE n. 625/2017 sui controlli ufficiali, che diverrà operativo il 26 Marzo 2021.
L’articolo 18, lettera b) del regolamento, infatti, prevede l’abrogazione della Legge 30/04/62 n. 283 sulla disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande << fatte salve le disposizioni di cui agli articoli 7, 10 e 22>>.

Che dire? Un altro pezzo di Italia che funzionava che se ne va!


Per inquadrare meglio il problema, che ad avviso di chi scrive è alquanto serio, si riporta integralmente il testo dell’articolo 18, avente come oggetto “Abrogazioni”, ripreso dalla Gazzetta Ufficiale n. 60 dell’11/03/21.

“1. Sono abrogati i seguenti provvedimenti:

  1. a) regio decreto 20 dicembre 1928, n. 3298, recante approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni;
  2. b) legge 30 aprile 1962, n. 283, recante modifica degli articoli 242, 243, 247, 250 e 262  del  testo  unico  delle  leggi  sanitarie, approvato con regio decreto  27  luglio  1934,    1265:  disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, fatte salve le disposizioni di cui agli articoli 7, 10 e 22;
  3. c) legge  26  febbraio  1963,    441,  recante  modifiche   ed integrazioni alla legge n. 283 del 1962, fatta salva la  disposizione di cui all’articolo 7;
  4. d) decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327, recante regolamento di esecuzione della legge 30 aprile 1962, n. 283, e successive modificazioni, in materia di disciplina igienica  della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande;
  5. e) decreto  legislativo  27  gennaio  1992, 110,   recante attuazione  della  direttiva  89/108/CEE  in  materia   di   alimenti surgelati   destinati all’alimentazione umana, limitatamente all’articolo 10 recante importazione alimenti  surgelati  provenienti da Paesi non appartenenti alla CEE;
  6. f) decreto Presidente della Repubblica 14 luglio  1995,  recante atto di indirizzo e coordinamento alle regioni  e  province  autonome sui criteri uniformi per l’elaborazione dei  programmi  di  controllo ufficiale degli alimenti e bevande;
  7. g) decreto del Ministro della sanita’ 12 gennaio 1996, 119, recante regolamento concernente l’impiego di  sale  alimentare  nelle paste alimentari fresche e secche e nelle paste  alimentari  speciali con o senza ripieno;
  8. h) articolo  8  del  decreto-legge  18  giugno  1986,     282, convertito, con modificazioni, dalla legge 7  agosto  1986,  n.  462, recante misure urgenti in materia di prevenzione e repressione  delle sofisticazioni alimentari;
  9. i) decreto legislativo 3 marzo 1993, n. 123, recante  attuazione della  direttiva  89/397/CEE  relativa  al  controllo  ufficiale  dei prodotti alimentari;
  10. l) articolo 8, comma 16-quater del  decreto-legge  13  settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge  8  novembre 2012, n. 189, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un piu’ alto livello di tutela della salute;
  11. m) decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 156, recante attuazione della direttiva 93/99/CEE, concernente misure supplementari in merito al controllo ufficiale dei prodotti alimentari;
  12. n) decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 123, recante attuazione della direttiva 95/69/CE che fissa le condizioni e le modalità per il  riconoscimento  e  la  registrazione  di  taluni  stabilimenti  e intermediari operanti nel settore dell’alimentazione degli animali;
  13. o) decreto del Presidente della Repubblica 2 novembre  2001,  433, recante
    regolamento  di  attuazione  delle  direttive  96/51/CE, 98/51/CE, 1999/20/CE in
    materia di additivi nell’alimentazione  degli animali;
  14. p) decreto  legislativo  24  febbraio  1997, 45, recante attuazione delle direttive 93/74/CEE, 94/39/CE, 95/9/CE e 95/10/CE in materia  di  alimenti  dietetici  per  animali,  limitatamente   agli articoli 1, 2, 3, comma 1, lettere a) e b), comma 2 e commi 3, 4,  5, 6 e all’allegato II;
  15. q) decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1998,  214, recante regolamento recante norme di attuazione della  direttiva 93/113/CE relativa alla  utilizzazione  ed  alla  commercializzazione degli   enzimi,   dei   microrganismi    e    di    loro    preparati nell’alimentazione degli animali;
  16. r) decreto del Capo del Governo del 20 maggio 1928, recante norme obbligatorie per l’attuazione della legge 23  marzo  1928,    858, contenente disposizioni per la lotta contro le mosche;
  17. s) decreto del Ministro della sanità del 19 giugno 2000, n. 303, recante regolamento di attuazione della direttiva 96/93/CE  relativa alla certificazione di animali e di prodotti di origine animale;
  18. t) articoli 5, 6, 7, 9 e 10, comma 5, decreto legislativo del 17 giugno 2003, n. 223, recante attuazione delle direttive 2000/77/CE  e 2001/46/CE relative all’organizzazione dei  controlli  ufficiali  nel settore dell’alimentazione animale;
  19. u) decreto  del  Ministro  per  l’industria,  il   commercio   e l’artigianato 3 febbraio  1977,  recante  regolamento  di  esecuzione relativo alle varie fasi di conservazione  e  di  commercializzazione delle carni congelate, emanato ai sensi dell’art. 2 del decreto-legge 17 gennaio 1977, n. 3;
  20. v) regio decreto 9 maggio 1929, n. 994, recante approvazione del regolamento sulla vigilanza igienica del latte destinato  al  consumo  “

Note all’art. 18:
              – Per i riferimenti  normativi  del  regio  decreto  20 dicembre 1928, n. 3298, abrogato dal presente  decreto,  si   rimanda nelle note alle premesse.
              – Per i riferimenti normativi  della  legge  30  aprile 1962, n. 283, abrogata dal 
presente  decreto,  si  rimanda   nelle note alle premesse.
              – La legge 26 febbraio 1963, n. 441, recante «Modifiche  ed integrazioni alla legge 30 aprile 1962,  n.  283,  sulla  disciplina igienica della produzione e della vendita  delle sostanze alimentari e  delle  bevande  ed  al  decreto  del Presidente  della  Repubblica  11  agosto  1959,  n.  750»,  abrogata dal presente decreto con l’esclusione dell’art. 7, e’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 98 dell’11 aprile 1963″,.
              – Il decreto del Presidente della Repubblica  26  marzo 1980, n. 327, abrogato  dal presente  decreto,  pubblicato  nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 16 luglio 1980,  recava “Regolamento di esecuzione della legge 30 aprile  1962,  n. 283″, e successive modificazioni, in materia  di  disciplina igienica della produzione e della  vendita  delle  sostanze alimentari e delle bevande.

– Il decreto  legislativo  27  gennaio  1992,  n.  110,  recante attuazione della direttiva
89/108/CEE in materia di  alimenti  surgelati  destinati   all’alimentazione   umana,  abrogato dal presente decreto  limitatamente  all’art.  10, recante «Importazione  alimenti  surgelati  provenienti  da Paesi  non  appartenenti  alla  CEE,  è  pubblicato  nella Gazzetta Ufficiale n. 85 dell’11 aprile 2001.
– Il decreto  Presidente  della  Repubblica  14  luglio 1995, abrogato  dal  presente  decreto,  pubblicato  nella  Gazzetta Ufficiale n. 260 del 7 novembre 1995, S.O., recava «Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e  province autonome  sui  criteri  uniformi  per  l’elaborazione   dei programmi di controllo ufficiale degli alimenti e bevande».
              – Il decreto del  Ministro  della  sanità  12  gennaio 1996, n. 119, abrogato  dal 
presente  decreto,  pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 60 del 12  marzo  1996,  recava
 «Regolamento concernente l’impiego di sale alimentare nelle paste alimentari fresche e
secche e nelle paste  alimentari  speciali con o senza ripieno».
              – L’art. 8 del decreto-legge 18 giugno  1986,  n.  282, abrogato dal presente decreto, e’ pubblicato nella Gazzetta  Ufficiale n.  141  del  20  giugno  1986,  convertito,  con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1986, n.  462,  recante  «Misure urgenti in materia  di  prevenzione  e  repressione delle sofisticazioni alimentari», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 185 dell’11 agosto 1986.
              – Per i riferimenti normativi del decreto legislativo 3  marzo 1993, n.  123,  abrogato  dal  presente  decreto,  si rimanda nelle note alle premesse.
              – L’art.  8,  comma  16-quater,  del  decreto-legge  13 settembre 2012, n. 158,
abrogato dal presente  decreto,  e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 214 del 13 settembre 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, recante «Disposizioni urgenti per  promuovere lo sviluppo del Paese mediante  un  piu’  alto  livello  di tutela della salute», pubblicata nella  Gazzetta  Ufficiale  n. 263 del 10 novembre 2012, S.O.
              – Per i riferimenti normativi del  decreto  legislativo 26 maggio 1997, n. 156, abrogato dal presente  decreto,  si  rimanda nelle note alle premesse.
              – Per i riferimenti normativi del  decreto  legislativo  13 aprile 1999, n. 123, abrogato dal presente  decreto,  si  rimanda nelle note alle premesse.
              –  Per  i  riferimenti  normativi   del   decreto   del  Presidente  della  Repubblica  2 novembre  2001,  n.  433, abrogato dal presente decreto, si rimanda nelle  note  alle premesse.
              – Per i riferimenti normativi del  decreto  legislativo 24 febbraio 1997, n. 45, abrogato dal presente decreto,  si  rimanda nelle note alle premesse.
              –  Per  i  riferimenti  normativi   del   decreto   del  Presidente della  Repubblica  10  febbraio  1998,  n.  214, abrogato dal presente decreto, si rimanda nelle  note  alle premesse.
               – Il decreto del Capo del Governo del 20 maggio 1928,  abrogato dal presente
decreto, recava  «Norme  obbligatorie  per  l’attuazione  della  legge  23  marzo  1928,  n.  858, contenente disposizioni per la lotta contro le mosche».
              – Il decreto del Ministro della sanità 19 giugno 2000, n. 303, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 252 del 27 ottobre 2000, abrogato dal presente   decreto, recava «Regolamento di attuazione   della   direttiva   96/93/CE relativa alla certificazione di animali e di prodotti di origine animale».
              – Gli articoli 5, 6, 7, 9 e 10, comma 5, del decreto legislativo 17 giugno 2003, n.  223, recante «Attuazione delle   direttive   2000/77/CE   e   2001/46/CE    relative all’organizzazione dei controlli ufficiali nel settore dell’alimentazione animale», pubblicato nella   Gazzetta Ufficiale n. 194 del 22 agosto 2003, S.O., sono abrogati dal presente decreto.
              – Il decreto del Ministro della salute 3 febbraio 1977, abrogato dal presente decreto, recava «Regolamento di esecuzione relativo alle varie fasi di conservazione e di
commercializzazione delle carni congelate», emanato ai sensi dell’art. 2 del decreto- legge 17 gennaio 1977, n. 3.
              – Per i riferimenti normativi del regio decreto 9 maggio 1929, n. 994, abrogato dal presente decreto, si rimanda nelle note alle premesse.

Se avete avuto la pazienza di leggere l’elenco delle norme abrogate e le relative note, sicuramente converrete sul fatto che si è abbattuto un vero e proprio terremoto sulle normative italiane relative ai controlli alimentari.


Ma le novità non sono finite qui.

Vi è infatti un altro aspetto che pochi hanno considerato, ovvero che l’articolo 18 ha abrogato anche le disposizioni penalistiche previste dagli articolo 5, 6, 12 e 12/bis della L. 283/62!


Infatti, dopo l’ordinario termine di vacatio, si consolideranno gli effetti abolitivi su tutte le
contravvenzioni di pericolo e di danno previste dall’articolo 5 della l. 283/62 che per decenni ha costituito il deterrente , il principale strumento penale di prevenzione e repressione dei reati di natura alimentare a tutela della salute pubblica, precursore dei più gravi reati penali previsti dall’articolo 439 e seguenti del C.P. (che come si ricorderà sono applicabili solo ad eventi lesivi già avvenuti).


Come se non bastasse, da ora in poi, le sanzioni saranno solo amministrative.

Infatti i più ricorrenti fatti colposi di adulterazione di alimenti (impiego di additivi non consentiti, aggiunta di sostanze cancerogene o nocive per la salute, la vendita di alimenti invasi da parassiti, contaminati con salmonella, etc.) saranno perseguibili solo con sanzione amministrativa di poche migliaia di euro!


In sintesi, chi vuole delinquere è come se venisse invitato a nozze!


Ma c’è di più!


L’abolitio criminis riguarderà anche i fatti pregressi, con la cessazione dell’esecuzione di eventuali condanne e degli effetti penali.


E’ da evidenziare che questa “imprevedibile” depenalizzazione riguarda l’intero statuto penale posto a presidio dell’ordine alimentare al fine di tutelare il consumatore.


In particolare duole constatare l’abolizione dell’articolo 5 della Legge n. 283/62, che insieme al successivo articolo 6, che prevedeva le sanzioni, costituivano un muro di protezione dei consumatori per certi versi invalicabile.


Era l’articolo più utilizzato dagli addetti ai controlli alimentari!


Rattrista anche vedere abrogati i successivi articoli 12 e 12/bis.


Il primo, come si ricorderà, vietava l’introduzione di sostanze destinate all’alimentazione non rispondenti ai requisiti di legge, mentre il secondo prevedeva la sanzione accessoria della chiusura della definitiva dello stabilimento o dell’esercizio oltre alla revoca della licenza, dell’autorizzazione o dell’analogo provvedimento amministrativo che consente l’esercizio dell’attività.


L’unico articolo “importante” della L. 283/62 che “si è salvato” è l’articolo 10 che punisce con l’ammenda chiunque produce, vende o mette in commercio sostanze alimentari o carta ed imballaggi destinati a involgere le sostanze stesse od oggetti di uso personale o domestico colorati con colori non autorizzati.


Una considerazione sul “giallo” dell’abrogazione della L. 283/62
La legge di delegazione europea n. 117/2019 aveva fissato agli artt. 11 e 12 i principi e i criteri per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Reg. Ue n. 625/2017 (controlli ufficiali in materia di alimenti e mangimi).

Le principale normative da modificare erano “solo”  il D.Lgs. 193/2007e  il D,Lgs 194/2008. In origine la L. 283/62 non rientrava nelle suddette modifiche.


Successivamente per un “eccesso di zelo” o con “un eccesso di delega” (come asseriscono parecchi giuristi), è stata inserita, in corsa, all’ultimo minuto.


Sembrerebbe, infatti, che il progetto di adeguamento della normativa nazionale al Regolamento UE 625/2017, sottoposto al confronto parlamentare il 2 Novembre 2020, non prevedesse nel testo originario dell’art. 13, l’abrogazione della Legge n. 283/62.


L’abrogazione della L. 283/62 viene inserita, invece, nella formulazione approvata dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 3 dicembre 2020: In quella sede, per quanto noto, la Conferenza aveva altresì richiesto e concordato una revisione degli illeciti amministrativi igienico-sanitari (d.lgs. 193/2007, d.lgs. 190/2006 e altri) ma quest’ultimo emendamento non risulta essere stata approvato dal Consiglio dei ministri del 29 gennaio 2021.

Le conseguenze
L’abolizione dell’articolo 5 e delle altre norme sanzionatorie della L. 283/62 comporteranno, inevitabilmente, un’invasione del mercato di prodotti alimentari in violazione di ogni disciplina preventiva e l’adulterazione di alimenti potrebbe diventare una normalità a discapito della salute dei consumatori.
Per fare un esempio, non costituirà più reato (ex lettera g, art. 5) la vendita di alimenti cui siano stati aggiunti nitrati.
In Italia, nel 2020, sono stati registrati 377.000 nuovi casi di cancro (più di 10.000 unità rispetto all’anno precedente). L’alimentazione, per questa malattia, gioca un ruolo importante e questo, purtroppo la politica italiana non lo ha proprio capito.
Tutti abbiamo letto delle tonnellate di grano canadese sequestrato negli anni dal Corpo Forestale dello Stato (soprattutto prima che venisse sciolto), ma in pochi abbiamo capito l’importanza di quei sequestri.
Con il grano pieno di sostanze tossiche veniva fatto il pane, la pizza o la pasta e i consumatori si avvelenavano ogni giorno, lentamente.
Già era una lotta impari e gli addetti ai controlli avevano comunque armi valide a livello di prevenzione, ora, a meno che a qualche politico torni il senno e rimetta in discussione l’abrogazione della Legge 283/62, coloro che vogliono lucrare sulla salute delle persone avranno la strada spianata, pagando poche migliaia di euro di sanzione.
Si dice che: “pensar male è peccato ma che quasi sempre ci si azzecca!” …Ma dopo più di 40 anni che mi occupo di controlli annonari non posso non pensare che questa abrogazione, inserita all’ultimo minuto, non sia stata commissionata da qualche lobby che ha interesse a “disarmare” gli addetti ai controlli.


Piero Nuciari

Fonte: http://www.pieronuciari.it/wp/reati-alimentari-abrogata-la-legge-283-del-1962/

Incidente stradale: la polizia deve intervenire sempre? (LA LEGGE PER TUTTI – Informazione e consulenza legale)

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Un nostro lettore ha avuto un incidente stradale dal quale però non sono derivati feriti. Subito dopo lo scontro, sono sorte delle contestazioni con l’altro automobilista: nessuno dei due ha infatti voluto riconoscere la propria colpa. I due avrebbero così chiamato la polizia municipale affinché mandasse una pattuglia a fare i rilievi del caso e ad accertare eventuali responsabilità. Ciò nonostante, nessun vigile è accorso. Ci viene pertanto chiesto se, in caso di incidente stradale, la polizia deve intervenire sempre. Ecco come stanno le cose.
In generale, si può dire che tutti gli organi di polizia stradale e polizia municipale sono tenuti a intervenire in caso di sinistro stradale, costituendo questo un loro compito istituzionale. E ciò non solo per accertare eventuali violazioni del Codice della strada da parte degli automobilisti coinvolti e, quindi, elevare le relative contravvenzioni, ma anche e soprattutto per mettere al sicuro la circolazione che potrebbe essere pregiudicata dalla presenza dei veicoli incidentati fermi sulla strada. 
Alla necessità di intervento delle autorità corrisponde anche l’obbligo di effettuare i relativi rilievi che serviranno soprattutto alle assicurazioni per determinare le eventuali responsabilità e liquidare il risarcimento.
Nei fatti, però, si assiste spesso al disinteresse delle forze di polizia nel caso di incidenti senza feriti. Qui, è abituale la giustificazione dell’indisponibilità di pattuglie, impegnate in altre operazioni o, molto spesso, assai lontane dal luogo del sinistro. Sicché, gli automobilisti vengono invitati a sgombrare la sede stradale dalle auto e a scambiarsi i relativi dati delle polizze rc-auto. Si rammenta che la mancata indicazione degli estremi della propria assicurazione in un incidente senza feriti non configura reato ma un semplice illecito amministrativo che produce una banale multa stradale (vedremo a breve che le
cose vanno diversamente nel caso di feriti).
Il cittadino che voglia censurare un tale comportamento della polizia, che non sia accorsa alla chiamata, ha tuttavia le mani legate. E questo perché dovrebbe dimostrare, dinanzi a un eventuale giudice, che la motivazione addotta dalle forze dell’ordine non era veritiera. Il che è già praticamente impossibile alla luce dei dati a disposizione del cittadino. 
A ciò si aggiunge un ulteriore ostacolo: nessun giudice può sindacare la discrezionalità dell’amministratore nel gestire le proprie risorse interne; non può cioè stabilire se è giusto assegnare due o tre pattuglie al traffico e le altre ad altri servizi per l’utenza stradale, come appunto il soccorso in caso di incidente.
Al contrario, però, di quanto avviene nel caso dei sinistri con danni solo a cose, quando invece è in gioco un incidente stradale con feriti le autorità accorrono più o meno puntualmente. Anzi, è obbligo degli automobilisti attendere l’arrivo delle forze dell’ordine e non rimuovere le auto coinvolte, a meno che non ostacolino completamente la circolazione. Chi va via prima dell’arrivo della polizia dovrà rispondere del reato di fuga.

Fonte: https://www.laleggepertutti.it/458908_incidente-stradale-la-polizia-deve-intervenire-sempre

Roma, torna la storica pedana dei
vigili a piazza Venezia

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Torna in funziona la storica pedana dei vigili urbani a piazza Venezia a Roma, 16 marzo 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

La storica pedana dei vigili urbani in Piazza Venezia, diventata celebre per l’interpretazione di Alberto Sordi nei panni di un vigile, è tornata in funzione.
A causa di alcuni lavori della piazza, la pedana per un anno è stata disattivata. Ora che è di nuovo funzionante, si riappropria del ruolo simbolico che le appartiene, stando al centro della piazza che è un crocevia di romani, turisti, personalità per permettere di far dirigere il traffico al personale della Polizia Locale.

Violenza contro le donne, formare per prevenire

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In Italia ogni 72 ore una donna viene uccisa da un uomo.  Tre casi di femmincidio su quattro sono compiuti da un familiare della vittima; un parente, il partner o l’ex partner. A questa infinita strage si aggiungono – più o meno denunciati –   i maltrattamenti, lo stalking, le pressioni psicologiche che sono tutte violenze di genere.

“Condanna della violenza di genere ma della violenza in genere perché qualunque forma di violenza è criminale”. A dirlo è il presidente nazionale ANVU, Silvana Paci, che ha introdotto i lavori del webinar “Chiamarlo amore non si può” organizzato in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.

“Dobbiamo prendere atto – ha detto Silvana Paci in apertura del suo intervento – che stiamo parlando di un’amara realtà, i cui numeri sono andati crescendo a seguito della forzata convivenza durante il lockdown. Solo lo scorso anno, come si evince da un articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa, abbiamo avuto 91 donne morte.

Nel corpo della Polizia locale ci sono donne e uomini che hanno il preciso obbligo giuridico di intervenire quando gli episodi vengono portati alla luce e, su questo, l’Anvu interviene non solo sulla formazione specifica degli agenti ma anche sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle forze di polizia ad ordinamento locale affinché si lavori tutti nella stessa direzione e la prevenzione divenga una dei fattori chiave per diminuire il dato numerico degli episodi di violenza contro le donne.

“In questo senso – ha dichiarato Paci –, e con questi eventi, la nostra associazione non è solo vicina alla polizia locale ma vuole dimostrare vicinanza e prossimità a tutti i cittadini per rimarcare i principi cardine di una convivenza ordinata e civile. Negli anni abbiamo intrapreso percorsi diversi ed eterogenei su fenomeni gravissimi e spesso sottovalutati come il bullismo e le violenze perpetrati tramite i social network, abbiamo ricordato che vittime di violenza sono non solo le donne ma troppo spesso anche i loro figli bambini, abbiamo sollecitato le istituzioni affinché si proceda d’ufficio alla denuncia nei casi di stalking senza che siano le vittime a dovere sporgere formale querela e questo nonostante le tutele del Codice rosso che ha esteso i termini per la presentazione della denuncia a sei mesi. La polizia locale – è l’auspicio della presidente di Anvu – deve essere sempre più in grado di dare alle vittime di violenza un percorso di tutela e cura che dia alla donna la possibilità di difendersi e di vincere la paura di denunciare il proprio compagno, marito, convivente per timore di ripercussioni. Non ci sono solo violenze di natura fisica ma anche coercizioni psicologiche attraverso cui si vorrebbe offendere la dignità delle donne che lavorano, anche delle donne in divisa ancora oggi troppo spesso apostrofate con insulti sessisti che non hanno alcuna motivazione se non il tentativo di umiliare le donne”.
“L’Anvu – è la conclusione della presidente Paci – è impegnata sul fronte della formazione e della sensibilizzazione volta sia alla prevenzione che alla repressione dei reati nella consapevolezza di quanto sia necessario unire tutta la società civile contro queste assurde e anacronistiche forme di crimini”.


A seguire i qualificati interventi di esperti in materia. Sabrina Camera  (Criminologa – Esperta Ex Art. 80 Ord. Penitenziario) si è soffermata su  “Autori, vittime ed operatori nella violenza di genere”, l’avvocato Antonio Maria La Scala  (Presidente Nazionale Associazione di volontariato Gens Nova), Mentre di  “Lockdown: implicazioni psicosociali nella crisi di coppia e nei casi di violenza domestica. Strumenti di intervento e prevenzione” parlato Laura Volpini  (psicologa Giuridica, Criminologa e Psicoterapeuta. Docente presso “La Sapienza” Università di Roma) e Gianandrea Serafin(Vice Commissario di PL e Criminologo) con  “Vizi privati e pubbliche virtù: violenza domestica e maltrattamenti in famiglia”.


Codice Rosso
Dal 9 agosto 2019 è in vigore “Codice Rosso”, legge 19 luglio 2019, n.69, che ha introdotto nuovi reati e ha perfezionato i meccanismi di tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti che vede coinvolte tutte le forze dell’ordine.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, la Polizia di Stato attraverso una pubblicazione traccia il bilancio dell’applicazione della nuova normativa.

I reati più frequenti.
Dei quattro delitti di nuova introduzione, quello che ha fatto registrare più trasgressioni (1.741 dal 9 agosto 2019 all’8 agosto 2020), spesso sfociate in condotte violente nei confronti delle vittime, è la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare (art. 282-bis cpp) o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (282-ter cpp) o la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare (ar. 384-bis cpp). Le regioni dove si sono registrate più violazioni sono la Sicilia, il Lazio ed il Piemonte. 11 reati in un anno relativi al delitto di costrizione o induzione al matrimonio (art. 558-bis cp), altra figura introdotta dalla legge 69/2019 e volta a contrastare il fenomeno dei cosiddetti matrimoni forzati e delle spose bambine: il 36% delle vittime è risultato minorenne.


Revenge porn.
Il reato di deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso di nuova introduzione (art. 583-quinquies cp) prevede l’ergastolo se dal fatto consegua un omicidio. Dei 56 casi denunciati, il 76% hanno riguardato vittime di sesso maschile e gli autori sono al 92% uomini: segno che tali fattispecie si riferiscono ad ipotesi di reato prima inquadrate nel delitto di lesioni personali gravissime di cui all’art. 583, comma 2, n.4 (abrogato dalla l. 69/2019) e non riconducibili alle dinamiche uomo/donna. Ultimo reato introdotto dalla l. 69/2019 è la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, cosiddetto revenge porn (art. 612-ter cp). Dei 718 reati denunciati, l’81% hanno riguardato vittime di sesso femminile (per l’83% maggiorenni e per l’89% italiane), episodi distribuiti nell’anno con un andamento altalenante e un picco nel mese di maggio con 86 fattispecie. La regione che registra più denunce è la Lombardia, seguita da Sicilia e Campania.

Difficoltà a denunciare durante il lockdown.
Nella pubblicazione presentata si  prosegue con un’analisi dei cosiddetti reati spia, vale a dire di tutti quei delitti che sono indicatori di violenza di genere (come lo stalking, i maltrattamenti in famiglia e le violenze sessuali). Nel periodo gennaio-settembre di quest’anno, confrontato con lo stesso periodo del 2019, si registrano numeri inferiori rispetto a quelli dello scorso anno, che risentono evidentemente anche della difficoltà di denunciare del periodo del lockdown, dove tutte e tre le fattispecie fanno registrare un calo. La fascia d’età più colpita è quella che va da 31 a 44 anni, le vittime sono italiane nell’80% dei casi (81% nel 2019), mentre, tra le vittime straniere, predominano quelle di nazionalità romena, anche in relazione alla maggior presenza sul territorio nazionale. Anche gli autori di tali reati hanno un’età compresa tra 31 e 44 anni (39%), in prevalenza sono italiani (74%) e solo il 2% sono minorenni (1% nel 2019).

Stalking e violenza domestica.
Quanto ai provvedimenti amministrativi in materia di violenza di genere, nel periodo 1° gennaio-19 novembre 2020, i questori hanno emanato 1.055 ammonimenti per stalking, 956 per violenza domestica e 352 provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. Se il trend è in diminuzione per gli omicidi di donne nel 2019 (111) rispetto al 2018 (141), in linea con la diminuzione generale degli omicidi, una controtendenza si registra nei primi nove mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con un aumento del 7, 3% (88 donne uccise nel 2020 a fronte di 82 del 2019). Stesso trend in aumento se analizziamo le vittime in ambito familiare/affettivo che passano dal 68 a 77 (con un aumento del 13,2%), uccise in prevalenza da partner o ex partner (e solo per il 28% nel 2020 per mano di genitori o figli).

Liti e motivi passionali i moventi più frequenti.
I moventi più frequenti dei femminicidi sono la lite e i motivi passionali. Sia nei primi nove mesi del 2020 che nello stesso periodo del 2019, l’omicida ha fatto in prevalenza uso di un’arma impropria, come un coltello o un utensile da lavoro (martello, cacciavite, ecc.), seguono l’uso di un’arma da fuoco, l’asfissia/soffocamento/strangolamento, le percosse e l’avvelenamento. Come per i reati spia, anche per gli omicidi volontari di donne, la fascia di età più colpita nei primi 9 mesi del 2019 è quella tra i 31 e 44 anni, che è la stessa più frequente anche per gli autori. Mentre nei primi nove mesi del 2020 la fascia più colpita è quella delle donne over 65 che rappresentano il 30% del totale delle vittime. La parte dedicata ai femminicidi si conclude con un breve racconto delle storie riportate dalla cronaca nera di quest’anno, perché venga conservata memoria del dolore che le morti di queste donne (e spesso dei loro figli) provocano in tutta la comunità, oltre che all’interno delle famiglie.


Nuova app in arrivo per le forze di polizia.
Considerato che la Direzione centrale della polizia criminale, guidata dal prefetto Vittorio Rizzi, rappresenta il polo operativo per la cooperazione internazionale di polizia, il report offre anche uno spaccato sulla violenza di genere nell’anno del lockdown, con tendenze registrate in vari Paesi europei ed extraeuropei. La raccolta e il monitoraggio dei dati, indispensabili per tracciare le strategie di prevenzione e contrasto, richiede evidentemente un ampio ricorso alla tecnologia e la pubblicazione si chiude con l’anticipazione di un app, chiamata Scudo, in fase di ultima sperimentazione, di cui saranno dotate tutte le forze di polizia e che consentirà di possedere tutte le informazioni utili sui precedenti interventi effettuati presso il medesimo indirizzo (presenza di minori o di soggetti con malattie psichiatriche o dipendenti da droghe o alcol, disponibilità di armi, lesioni personali subite in passato dalla vittima) e di calibrare così nel modo migliore l’operatività.


“Questo non è amore”.
La campagna permanente di prevenzione “Questo non è amore” e finalizzata a fornire informazioni alle donne in situazione di rischio, è giunta alla quarta edizione. Con il coordinamento nazionale della Direzione Centrale Anticrimine diretta dal Prefetto Francesco Messina, il personale della Polizia di Stato a bordo dei camper dedicati al progetto, ha incontrato negli anni migliaia di persone nelle piazze di italiane fornendo informazioni, aiuto, supporto operativo. Quest’anno le restrizioni Covid non consentono la stessa diffusione capillare sul territorio, ma è stata ugualmente preparata la brochure del progetto e, per facilitare la diffusione in rete degli stessi messaggi di vicinanza della Polizia di Stato, è stato realizzato un video messaggio al quale ha preso parte anche il capo della Polizia – direttore generale della Pubblica sicurezza prefetto Franco Gabrielli.

App YouPol.
Come si ricorderà, infine, dallo scorso lockdown la app YouPol, scaricata negli anni da tantissimi cittadini sui propri smartphone, è stata estesa alle segnalazioni di violenza domestica. Ideata per contrastare bullismo e spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole, l’app è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato. Le segnalazioni sono automaticamente geo-referenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. È inoltre possibile dall’app chiamare direttamente il 113. Tutte le segnalazioni vengono ricevute dalla Sala operativa della Questura competente per territorio. Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di segnalare in forma anonima.

UNO SPORTELLO AD HOC DELLA POLIZIA LOCALE
Durante il lockdown  le violenze domestiche in Italia sono aumentante. I dati del numero verde 1522 hanno evidenziato come tra marzo e giugno le violenze domestiche sono raddoppiate  rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
” La convivenza forzata – denuncia il Sulpl – ha ridotto drasticamente la possibilità da parte delle vittime di chiede aiuto per la costante presenza del partner violento all’interno dell’abitazione.
Ecco perché il Sindacato Unitario lavoratori Polizia Locale ha attivato una mail [email protected]. condividendo il seguente appello: “Se siete in difficoltà a recarvi presso i Comandi, potete utilizzare altri mezzi per chiedere aiuto, rivolgevi alla polizia locale”.

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“Polizia locale e Polizia di Stato, basta discriminazioni”

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Continua la battaglia dell’Anvu in merito alle disparità ancora in essere tra la polizia di Stato e la polizia locale. La presidente Paci ha espresso piena contrarietà  alla circolare emanata dal Capo della Polizia che avrebbe “attraverso la creazione di classi sociali  “classi sociali” verticalmente ordinate,   avrebbe offeso la professionalità, lo status e il ruolo delle polizie locali d’Italia”.

Contestazioni anche per i contenuti dell’audizione del 27 ottobre 2020, “Nel corso della quale si è evidenziato – ha scritto nella nota Silvana Paci –  ancora una volta ed ancora di più, se ancora ve ne fosse bisogno, la grave e ripetuta sottovalutazione e disistima nutrite da talune Istituzioni dello Stato e loro promanazioni, nei confronti della polizia locale”.

“La stessa audizione ha fatto, altresì, riemergere l’esistenza di una diffusa mancanza di riconoscimento e di rispetto nei confronti dei lavoratori appartenenti alla polizia locale d’Italia, che  – sottolinea con forza Paci  – quando servono e fanno comodo si utilizzano sul fronte dell’ordine e della sicurezza pubblica senza troppi problemi, mentre quando si devono loro riconoscere i rispettivi e meritati diritti, si vanno sempre trovando mille scuse o inesistenti motivazioni.

“Altrettanto frequenti sono poi i casi in cui la polizia locale viene denigrata, per far sì che – prosegue la Presidente –  gli organismi di volta in volta preposti abbiano un quadro chiaro del fondamentale ruolo di questa Forza di polizia a ordinamento locale, fornendo informazioni non corrispondenti alla realtà dei fatti e non conformi ai dettati legislativi”.

“Negli altri Stati dell’Unione Europea, la polizia locale ha un ruolo importante in materia di ordine pubblico e sicurezza, e i recenti fatti di cronaca    della vicina Francia– ricorda Paci-   lo stanno ampiamente dimostrando.

“La stessa Unione Europea ha richiamato in tal senso l’Italia, invitandola formalmente ad uniformarsi agli altri Paesi aderenti e a cessare le ingiustificate discriminazioni in atto. Ciò  – ha evidenziato la presidente Anvi –  dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto coloro che invece di continuare in questa assurda, insensata e infeconda guerra contro le polizie locali d’Italia, sarebbe meglio che si concentrassero maggiormente sull’importante tema della sicurezza nel nostro Paese, ove più sinergie si coinvolgono migliore sarà il risultato per il Popolo Italiano”.

“Alla Nazione – conclude Paci  –  servono risposte concrete ed effettive e non le solite piccole contumelie di quartiere, scientemente e artatamente sollevate da qualcuno in malafede all’unico scopo di difendere delle ormai ingiustificate posizioni di privilegio sottese a delle organizzazioni che possiamo ormai tranquillamente definire antistoriche e la cui inefficienza appare sempre più evidente.

Covid19, positivo il comandante di Bisceglie

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Bari –  Per l’accertata positività al Covid del comandante è stata interamente sanificata la sede della Polizia locale di Bisceglie (Bat), in Puglia, e “tutto il personale della Polizia locale sarà immediatamente sottoposto a tampone, così come il personale della Ripartizione nella quale era emerso un caso di positività nei giorni scorsi”. Lo comunica su facebook il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, spiegando che attualmente nella città del Nord Barese ci sono 72 persone positive e 102 in quarantena domiciliare. “È evidente – sottolinea – che il virus stia circolando con sempre maggiore incidenza nelle nostre Comunità. La situazione richiede la massima collaborazione collettiva. In gioco c’è la nostra salute e quella delle persone a cui vogliamo bene. Rispettiamo scrupolosamente e rigorosamente le regole”. 

Dibattiti e confronti: successo per la settima edizione di Pol, il meeting della Polizia locale

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È calato il sipario sulla VII edizione del Meeting della Polizia locale organizzato come ogni anno da laBconsulenze in collaborazione con Sibot. Nel suggestivo scenario del teatro Rendano di Cosenza, il 15 e 16 ottobre si è svolta una due giorni di studio, dibattiti e confronti che ha avuto come filo conduttore l’emergenza Covid19.

Dieci le sessioni studio, più di quaranta relatori: all’evento hanno preso parte i massimi rappresentanti della Polizia locale e della Pubblica amministrazione italiana.

La giornata inaugurale – purtroppo segnata dalla tragica scomparsa della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ricordata in avvio di manifestazione con un minuto di silenzio – è stata dedicata ad approfondire, con testimonianze tecniche, professionali ma anche umane, il ruolo svolto dalla polizia locale nei mesi cruciali della pandemia.

Premiato il sindaco di Messina

Di grande impatto è stato l’intervento del sindaco di Messina, Cateno De Luca,premiato con un’opera realizzata dal maestro del vetro calabrese, Silvio Vigliaturo, «per essersi distinto nello svolgimento della sua attività professionale in qualità di sindaco della Città Metropolitana di Messina nell’affrontare con coraggio, determinazione ed alto senso di responsabilità l’emergenza Coronavirus mettendo in campo misure di contenimento eccezionali pur di garantire la sicurezza della propria popolazione».

Un riconoscimento che il primo cittadino ha accolto con grande soddisfazione ed ha voluto condividere «con tutta la città che ha coraggiosamenteseguito le azioni che portavo avanti anche in momenti delicati e in circostanze difficili come la chiusura dello Stretto di Messina».

De Luca ha ricordato poi le iniziative comuni con la presidente Santelli: un esempio è il «passaporto degli innamorati» per facilitare il ricongiungimento delle persone unite da legami affettive durante la pandemia.

«L’ho voluto raccontare – ha concluso De Luca – non solo per ricordare una magnifica donna ma anche per riportare alla nostra memoria quello che è stato il compito dei sindaci e della Polizia locale in un momento in cui nessuno sapeva cosa fare per uscire da quel momento di crisi».

Gli altri premi

Un premio è stato assegnato anche ai presidenti delle associazioni di Polizia localeSilvana Paci (ANVU), Ugo Terracciano (Fondazione ASAPS), Ivano Leo (PL), Giuseppe Gemellaro (MAPLI), Giuseppe Capuano (P.A.SSiamo), Francesco Passaretti (UPLI) e il presidente di OPL, Antonio Barbato, non presente però all’evento.

Sono stati loro a raccontare, insieme ai comandanti di molte Polizie locali, cultori della materia e docenti universitari,il carico di lavoro fisico e lo stato di tensione emotiva con cui gli agenti della polizia locale italiana hanno dovuto gestire il rapporto con i cittadini nelle fasi cruciali della pandemia.

Nel corso della due giorni, sono state approfondite tematiche tecniche dedicate alla sicurezza stradale e ambientale, alle sanzioni amministrative, alle disposizioni introdotte dal decreto Semplificazioni. Sono state affrontate anche le questioni dell’infortunistica stradale, il rilievo dei sinistri e la gestione del falso e della contraffazione nonché l’utilizzo di nuove tecnologie a supporto degli agenti della polizia locale italiana.

Durante lo svolgimento del POL Meeting, il comandante della Municipale di Cerignola, Francesco Delvino – moderatore di molti degli incontri del meeting – ha annunciato la nascitadel periodico Polmagazine, dedicato ai temi di interesse della 

Polizia locale e della web tv laBtv,di cui egli stesso sarà direttore responsabile.

Quest’anno si è deciso di dedicare una sessione speciale all’”Informazione e formazione anti-contagio COVID-19”per dirigenti scolastici, docenti e responsabili della sicurezza Covid nelle scuole. Ilwebinar, per il quale sarà rilasciato un attestato di partecipazione, è stato sviluppato dal professore Ugo Tentolini di Hse manager. Dopo le prime due ore di formazione svolte in sala Quintieri, i docenti presenti avranno la possibilità di seguire da remoto un ulteriore corso di approfondimento della durata di sei ore che consentirà il rilascio di un attestato professionalizzante in materia di sicurezza scolastica, certificato dal Ministero e della validità di cinque anni.

L’educazione alla sicurezza, in ogni sua declinazione, si confermauno dei punti qualificanti del POL Meeting tant’è che, anche per quest’anno, il comitato scientifico di POL ITALIA ha individuato e proposto percorsi capaci di stimolare dibattito e riflessioni anche nel mondo della scuola.

POL Meeting 2020 si conferma una delle principali vetrine nazionali per aziende, associazioni ed enti che vogliono promuovere nuove tecnologie e strumenti progettati per interagire e integrarsi con l’attività della polizia locale.

Fonte: laCnews

Pol 2020, al teatro Rendano di Cosenza si chiude il meeting della polizia locale

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L’ultima giornata della VII edizione del meeting della polizia locale organizzata da laBconsulenze in collaborazione con Sibot, siè aperta conuna sessione di studio dedicata alla gestione delle sanzioni amministrative. Il dibattito si è articolato lungo i binari di un confronto tecnico di altissimo livello tra il comandante della Municipale di Afragola, Michele Orlando, il comandante di Sant’Antonio Abate, Giuseppe Capuano, il comandante della Polizia locale di Cerignola, Francesco Delvino, il dirigente di settore gestione procedimenti entrate extra-tributarie del Comune di Roma, Pino Napolitano, Ugo Terracciano, presidente fondazione ASAPS, il vicecomandante Polizia locale Nuovo circondario Imolese, Ugo Sergio Auteri, il comandante della Municipale dei Castelli, Girolamo Simonato e l’avvocato Fabio Piccioni, cultore del diritto della circolazione stradale.

Il confronto è stato seguito subito dopo da una tavola rotonda “Sull’organizzazione del servizio di Polizia municipale tra capacità organizzative e gestionali del comandante: autonomia, responsabilità, competenze”. Il momento è stato introdotto da un intervento della presidente nazionale ANVU, Silvana Paci e moderato dalla segretaria nazionale della stessa associazione, Adriana Tarsitano. Spazio poi ad una vera e propria lectio di Angelo Savazzi, docente e cultore della materia.about:blank

In contemporanea, nella sala Quintieri del teatro Rendano, è andato in scena un ulteriore confronto su “La pratica di polizia giudiziaria nel rilievo dei sinistri stradali”. La sessione è stata moderata dal comandante della Municipale di Reggio Calabria, Salvatore Zucco ed ha visto gli interventi di Franco Morizio, membro CdA e responsabile sezione di Polizia locale dall’Accademia italiana di Scienze forensi, Luciano Garofano, generale di brigata dei carabinieri in congedo e già comandante del RIS di Parma, Ugo Terracciano, docente universitario e della criminologa, Deborah Bottino.

Il valore degli interventi e il profilo dei relatori confermano il Polmeeting comeuna delle tappe più importanti e riconosciute sul panorama nazionale nell’ambito dello studio, della formazione e della crescita culturale della Polizia locale italiana.

fonte: laCnew

POL MEETING 2020: A COSENZA, IL SINDACO DI MESSINA DE LUCA RICORDA JOLE SANTELLI E LE INIZIATIVE COMUNI

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Cateno De Luca, sindaco della città Metropolitana di Messina

IL POL MEETING 2020 È STATO INCENTRATO SULL’EMERGENZA COVID E SUL RUOLO DELLA POLIZIA LOCALE; CONTEMPORANEAMENTE È STATA ANNUNCIATA LA NASCITA DEL PERIODICO POLMAGAZINE E DELLA WEBTV LABTV.

È calato il sipario sulla VII edizione del Meeting della Polizia locale organizzato come ogni anno da laBconsulenze in collaborazione con Sibot. Nel suggestivo scenario del teatro Rendano di Cosenza, il 15 e 16 ottobre si è svolta una due giorni di studio, dibattiti e confronti che ha avuto come filo conduttore l’emergenza Covid19.

Dieci le sessioni studio, più di quaranta relatori: all’evento hanno preso parte i massimi rappresentanti della Polizia locale e della Pubblica amministrazione italiana.

La giornata inaugurale – purtroppo segnata dalla tragica scomparsa della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ricordata in avvio di manifestazione con un minuto di silenzio – è stata dedicata ad approfondire, con testimonianze tecniche, professionali ma anche umane, il ruolo svolto dalla polizia locale nei mesi cruciali della pandemia.

Di grande impatto è stato l’intervento del sindaco di Messina, Cateno De Luca, premiato con un’opera realizzata dal maestro del vetro calabrese, Silvio Vigliaturo, “per essersi distinto nello svolgimento della sua attività professionale in qualità di sindaco della Città Metropolitana di Messina nell’affrontare con coraggio, determinazione ed alto senso di responsabilità l’emergenza Coronavirus mettendo in campo misure di contenimento eccezionali pur di garantire la sicurezza della propria popolazione”.

Un riconoscimento che il primo cittadino ha accolto con grande soddisfazione ed ha voluto condividere “con tutta la città che ha coraggiosamente seguito le azioni che portavo avanti anche in momenti delicati e in circostanze difficili come la chiusura dello Stretto di Messina”. De Luca ha ricordato poi le iniziative comuni con la presidente Santelli: un esempio è il “passaporto degli innamorati” per facilitare il ricongiungimento delle persone unite da legami affettive durante la pandemia. “L’ho voluto raccontare – ha concluso De Luca – non solo per ricordare una magnifica donna ma anche per riportare alla nostra memoria quello che è stato il compito dei sindaci e della Polizia locale in un momento in cui nessuno sapeva cosa fare per uscire da quel momento di crisi”.

Un premio è stato assegnato anche ai presidenti delle associazioni di Polizia locale Silvana Paci (ANVU), Ugo Terracciano (Fondazione ASAPS), Ivano Leo (PL), Giuseppe Gemellaro (MAPLI), Giuseppe Capuano (P.A.SSiamo), Francesco Passaretti (UPLI) e il presidente di OPL, Antonio Barbato, non presente però all’evento. Sono stati loro a raccontare, insieme ai comandanti di molte Polizie locali, cultori della materia e docenti universitari, il carico di lavoro fisico e lo stato di tensione emotiva con cui gli agenti della polizia locale italiana hanno dovuto gestire il rapporto con i cittadini nelle fasi cruciali della pandemia.

Nel corso della due giorni, sono state approfondite tematiche tecniche dedicate alla sicurezza stradale e ambientale, alle sanzioni amministrative, alle disposizioni introdotte dal decreto Semplificazioni. Sono state affrontate anche le questioni dell’infortunistica stradale, il rilievo dei sinistri e la gestione del falso e della contraffazione nonché l’utilizzo di nuove tecnologie a supporto degli agenti della polizia locale italiana.

Durante lo svolgimento del POL Meeting, il comandante della Municipale di Cerignola, Francesco Delvino – moderatore di molti degli incontri del meeting – ha annunciato la nascita del periodico Polmagazine, dedicato ai temi di interesse della Polizia locale e della webtv laBtv, di cui egli stesso sarà direttore responsabile.

Quest’anno si è deciso di dedicare una sessione speciale all’”Informazione e formazione anti-contagio COVID-19” per dirigenti scolastici, docenti e responsabili della sicurezza Covid nelle scuole. Il webinar, per il quale sarà rilasciato un attestato di partecipazione, è stato sviluppato dal professore Ugo Tentolini di Hse manager. Dopo le prime due ore di formazione svolte in sala Quintieri, i docenti presenti avranno la possibilità di seguire da remoto un ulteriore corso di approfondimento della durata di sei ore che consentirà il rilascio di un attestato professionalizzante in materia di sicurezza scolastica, certificato dal Ministero e della validità di cinque anni.

L’educazione alla sicurezza, in ogni sua declinazione, si conferma uno dei punti qualificanti del POL Meeting tant’è che, anche per quest’anno, il comitato scientifico di POL ITALIA ha individuato e proposto percorsi capaci di stimolare dibattito e riflessioni anche nel mondo della scuola.

POL Meeting 2020 si conferma una delle principali vetrine nazionali per aziende, associazioni ed enti che vogliono promuovere nuove tecnologie e strumenti progettati per interagire e integrarsi con l’attività della polizia locale.

All’esterno del teatro Rendano è stato allestito uno spazio riservato alle aziende partner dell’evento con stand sull’infortunistica stradale, l’innovazione tecnologica, l’abbigliamento tecnico e le telecomunicazioni chiamato Polvillage. Un microcosmo che ha raccolto, nel pieno rispetto delle normative in materia di contenimento del virus e malgrado l’emergenza sanitaria tuttora in atto e le condizioni meteorologiche non fortunate, una larga e qualificata partecipazione.

Tutto ciò, insieme all’alto valore contenutistico degli interventi e al profilo dei relatori, fanno del POL Meeting una delle tappe più importanti e riconosciute sul panorama nazionale nell’ambito dello studio, della formazione e della crescita culturale della Polizia locale italiana.

Fonte: Arinthanews

Concluso il Pol Meeting 2020: dall’emergenza Covid al ruolo della polizia locale

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È calato il sipario sulla VII edizione del Meeting della Polizia locale organizzato come ogni anno da la Bconsulenze in collaborazione con Sibot. Nel suggestivo scenario del teatro Rendano di Cosenza, il 15 e 16 ottobre si è svolta una due giorni di studio, dibattiti e confronti che ha avuto come filo conduttore l’emergenza Covid19.

Dieci le sessioni studio, più di quaranta relatori: all’evento hanno preso parte i massimi rappresentanti della Polizia locale e della Pubblica amministrazione italiana.

La giornata inaugurale – purtroppo segnata dalla tragica scomparsa della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli (QUI)ricordata in avvio di manifestazione con un minuto di silenzio – è stata dedicata ad approfondire, con testimonianze tecniche, professionali ma anche umane, il ruolo svolto dalla polizia locale nei mesi cruciali della pandemia.

Di grande impatto è stato l’intervento del sindaco di Messina, Cateno De Luca, premiato con un’opera realizzata dal maestro del vetro calabrese, Silvio Vigliaturo, “per essersi distinto nello svolgimento della sua attività professionale in qualità di sindaco della Città Metropolitana di Messina nell’affrontare con coraggio, determinazione ed alto senso di responsabilità l’emergenza Coronavirus mettendo in campo misure di contenimento eccezionali pur di garantire la sicurezza della propria popolazione”.

Un riconoscimento che il primo cittadino ha accolto con grande soddisfazione ed ha voluto condividere “con tutta la città che ha coraggiosamente seguito le azioni che portavo avanti anche in momenti delicati e in circostanze difficili come la chiusura dello Stretto di Messina”. De Luca ha ricordato poi le iniziative comuni con la presidente Santelli: un esempio è il “passaporto degli innamorati” per facilitare il ricongiungimento delle persone unite da legami affettive durante la pandemia.

“L’ho voluto raccontare – ha concluso De Luca – non solo per ricordare una magnifica donna ma anche per riportare alla nostra memoria quello che è stato il compito dei sindaci e della Polizia locale in un momento in cui nessuno sapeva cosa fare per uscire da quel momento di crisi”.

Un premio è stato assegnato anche ai presidenti delle associazioni di Polizia locale Silvana Paci (ANVU), Ugo Terracciano (Fondazione ASAPS), Ivano Leo (PL), Giuseppe Gemellaro (MAPLI), Giuseppe Capuano (P.A.SSiamo), Francesco Passaretti (UPLI) e il presidente di OPL, Antonio Barbato, non presente però all’evento. Sono stati loro a raccontare, insieme ai comandanti di molte Polizie locali, cultori della materia e docenti universitari, il carico di lavoro fisico e lo stato di tensione emotiva con cui gli agenti della polizia locale italiana hanno dovuto gestire il rapporto con i cittadini nelle fasi cruciali della pandemia.

Nel corso della due giorni, sono state approfondite tematiche tecniche dedicate alla sicurezza stradale e ambientale, alle sanzioni amministrative, alle disposizioni introdotte dal decreto Semplificazioni. Sono state affrontate anche le questioni dell’infortunistica stradale, il rilievo dei sinistri e la gestione del falso e della contraffazione nonché l’utilizzo di nuove tecnologie a supporto degli agenti della polizia locale italiana.

Durante lo svolgimento del POL Meeting, il comandante della Municipale di Cerignola, Francesco Delvino – moderatore di molti degli incontri del meeting – ha annunciato la nascita del periodico Polmagazine, dedicato ai temi di interesse della Polizia locale e della webtv laBtv, di cui egli stesso sarà direttore responsabile.

Quest’anno si è deciso di dedicare una sessione speciale all’”Informazione e formazione anti-contagio COVID-19” per dirigenti scolastici, docenti e responsabili della sicurezza Covid nelle scuole. Il webinar, per il quale sarà rilasciato un attestato di partecipazione, è stato sviluppato dal professore Ugo Tentolini di Hse manager. Dopo le prime due ore di formazione svolte in sala Quintieri, i docenti presenti avranno la possibilità di seguire da remoto un ulteriore corso di approfondimento della durata di sei ore che consentirà il rilascio di un attestato professionalizzante in materia di sicurezza scolastica, certificato dal Ministero e della validità di cinque anni.

L’educazione alla sicurezza, in ogni sua declinazione, si conferma uno dei punti qualificanti del POL Meeting tant’è che, anche per quest’anno, il comitato scientifico di POL ITALIA ha individuato e proposto percorsi capaci di stimolare dibattito e riflessioni anche nel mondo della scuola.

POL Meeting 2020 si conferma una delle principali vetrine nazionali per aziende, associazioni ed enti che vogliono promuovere nuove tecnologie e strumenti progettati per interagire e integrarsi con l’attività della polizia locale.

All’esterno del teatro Rendano è stato allestito uno spazio riservato alle aziende partner dell’evento con stand sull’infortunistica stradale, l’innovazione tecnologica, l’abbigliamento tecnico e le telecomunicazioni chiamatoPolvillage. Un microcosmo che ha raccolto, nel pieno rispetto delle normative in materia di contenimento del virus e malgrado l’emergenza sanitaria tuttora in atto e le condizioni meteorologiche non fortunate, una larga e qualificata partecipazione.

Tutto ciò, insieme all’alto valore contenutistico degli interventi e al profilo dei relatori, fanno del POL Meeting una delle tappe più importanti e riconosciute sul panorama nazionale nell’ambito dello studio, della formazione e della crescita culturale della Polizia locale italiana.

fonte: CN24news