La Polizia locale di Milano ha sequestrato 610 mila sacchetti di plastica non a norma nel corso di una operazione partita da un controllo al mercato settimanale di via Marco Aurelio. Il trasgressore, un cittadino di origine marocchina di 24 anni, è stato sanzionato per 18.400 euro per aver immesso in commercio sacchetti privi dei requisiti di compostabilità, biodegradabilità e riutilizzabilità e per aver svolto attività commerciale senza autorizzazione. Dopo aver assistito, infatti, alla vendita di sacchetti agli operatori del mercato, gli agenti hanno identificato la persona che li stava cedendo e controllato il furgone che utilizzava per il trasporto e la distribuzione, all’interno del quale è stata rinvenuta una prima tranche di circa 70 mila borse senza etichettatura e loghi che ne indicassero requisiti di legge, denominazione e sede del produttore.
Sacchetti di plastica non in regola, intervento della municipale

Polizia locale, il bilancio di un anno di attività
MAGENTA – Ventuno persone in servizio al comando di Polizia Locale, 1092 interventi eseguiti dalle pattuglie su segnalazione dei cittadini, 505 sopralluoghi effettuati in un anno. Sono solo alcuni dei numeri presentati nel report delle attività svolte dalla Polizia Locale di Magenta nel 2019 presentato in Sala Giunta alla presenza del sindaco Chiara Calati, del vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Simone Gelli e del Comandante di Polizia Locale, Angelo Sallemi. “Gli importanti risultati raggiunti sono frutto di una pianificazione puntuale, ma questo è solo l’inizio di un percorso che ci porterà a dare risposte ai cittadini in maniera sempre più efficace e veloce – ha commentato il sindaco – Il Patto Locale per la Sicurezza rappresenta per noi motivo di orgoglio perché Magenta è diventata un modello da seguire. Continueremo a fare sempre di più – ha infine concluso il primo cittadino – la sicurezza è un obiettivo primario: solo un territorio sicuro è in grado di attrarre commercio, investimenti e generare sviluppo”. “Sono stati due anni e mezzo di lavoro intenso, mai come ora la città ha investito risorse fresche per la sicurezza dei cittadini – ha spiegato Gelli – si tratta di una scelta di campo importante, abbiamo installato 30 nuove telecamere e continuiamo a implementare il sistema di videosorveglianza nei punti sensibili della città come in via Milano e a Ponte Nuovo dove lo scorso anno sono entrati in funzione due varchi. Nel 2019 è stato introdotto il ‘numero veloce’ per contattare il comando – ha ricordato l’assessore – è stato modificato il regolamento di polizia locale, introdotto il Daspo urbano (10 quelli emessi nel 2019), adeguato il parco mezzi con la sostituzione di tre auto, forniti nuovi strumenti come lo spray urticante e investito sulla formazione degli agenti”. Uno spaccato dell’operato del comando di Polizia Locale, all’avanguardia e in grado di lavorare in sinergia con le altre Forze dell’Ordine del territorio, quello presentato dall’amministrazione. “Non dimentichiamo gli interventi come il “Natale sicuro”, le campagne antitruffa e anticontraffazione e le attività all’interno delle scuole per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo oltre che per la formazione dei ragazzi in tema di educazione stradale. Di grande importanza – ha sottolineato il vicesindaco – il Patto Locale per la Sicurezza, che vede Magenta protagonista e la quotidiana collaborazione con carabinieri, polizia e guardia di finanza. Solo lo scorso anno – ha concluso Gelli – abbiamo ricevuto 124 richieste da parte delle altre Forze dell’Ordine di prendere visione delle immagini registrate dal nostro sistema di videosorveglianza, un dato che sottolinea l’importanza di quanto fatto fino ad ora”. Obiettivi importanti quelli raggiunti dagli uomini della Polizia Locale di Magenta che dallo scorso autunno sono sotto il comando di Sallemi. Il comandante ha voluto porre l’attenzione sul lavoro di formazione svolto nelle scuole della città. “Educare i giovani per noi è il più grande investimento per il futuro – ha affermato il comandante – non mi riferisco soltanto all’educazione stradale, ma anche agli interventi per il contrasto alle diverse forme di bullismo. Formare, educare e trasmettere valori sani ai giovani significa avere una società più sana e coesa in futuro”. L’attenzione della polizia locale non è rivolta solo ai più giovani, ma anche agli anziani ai quali è stata rivolta la campagna antitruffa. “Conoscere come si muovono i truffatori può fare la differenza e denunciare è fondamentale”, ha detto Sallemi ricordando anche la collaborazione con il Centro Antiviolenza. “I nostri agenti di Polizia Locale sono sempre presenti sul territorio al servizio dei cittadini e lavoriamo ogni giorno per loro e per rendere onore alla nostra divisa”, ha infine concluso il comandante.
Multe, opposizione accolta se il Prefetto non si costituisce
Se il Prefetto non si costituisce nel giudizio instauratosi a seguito dell’opposizione dell’automobilista l’istanza dell’opponente è accolta e il verbale annullato.
Lo ha chiarito il Giudice di Pace di Avellino nella sentenza n. 260/2020 (qui allegata) pronunciandosi sul ricorso di un conducente, assistito dalla Globoconsumatori Onlus, avverso un verbale di contestazione elevatogli dal Centro Nazionale Accertamento Infrazioni di Roma.
Nel caso di specie è stato rilevato il mancato deposito della documentazione e la scelta di non difendere la legittimità della propria azione amministrativa da parte della Prefettura di Avellino. Grava, infatti, sull’autorità amministrativa l’onere di dimostrare la fondatezza dell’azione amministrativa a seguito delle esplicite censure del ricorrente.
Per il Giudice di pace ne è conseguito che, ove l’amministrazione non adempia l’onere di dimostrare compiutamente l’esistenza di fatti costitutivi dell’illecito, allora l’opposizione dovrà essere accolta.
Nel caso in esame, l’autorità opposta sul quale gravava l’onere di provare la fondatezza dell’azione amministrativa nulla ha dedotto ne provato e, anzi, omettendo sia di costituirsi che di depositare la documentazione richiesta, ha scelto di non difendere nella dialettica processuale la legittimità della propria azione amministrativa.
Guida al telefono, s’inasprisce il codice della strada
Il telefono alla guida è una delle cause più ricorrenti di incidenti stradali, con un tasso percentuale più alto persino dell’eccesso di velocità e della mancata precedenza agli incroci.
Quasi 40.000 incidenti all’anno sono provocati dalla distrazione che comporta l’uso del cellulare alla guida, un comportamento che riduce drasticamente il grado di attenzione del conducente e che si traduce, mediamente, in uno spazio di frenata molto più ampio del normale, con misure paragonabili a quelle tipiche di chi guida in stato di ubriachezza.
Per questo motivo, la Commissione Trasporti della Camera ha recentemente approvato un disegno di legge che prevede l’inasprimento delle sanzioni per chi guida utilizzando telefoni cellulari,smartphone o altri dispositivi elettronici per comunicare a distanza, inviare messaggi o navigare sul web.
LA LEGGE PRIMA
La guida al telefono è attualmente sanzionata dall’art. 173 del codice della strada, che espressamente vieta al conducente di fare uso, durante la marcia, di apparecchi telefonici, a meno che non si utilizzino tecnologie come il viva voce o gli auricolari.
La sanzione attualmente prevista a carico di chi utilizza il telefono alla guida è solo una multa di importo tra 165 e 661 euro. Soltanto in caso di recidiva, entro due anni dalla prima violazione, si applica la sanzione accessoria della sospensione della patente, per un periodo da uno a tre mesi.
LE MODIFICHE
Il testo appena approvato in Commissione Trasporti si prefigge un inasprimento della sanzione.
Se dovesse passare il vaglio delle assemblee di Camera e Senato, il nuovo testo di legge disporrebbe incremento dell’importo della sanzione pecuniaria a carico di chi guida con il cellulare in mano.
I nuovi importi, infatti, sono stati proposti nella misura minima di euro 422 e in un massimo di ben 1.697 euro.
Con le nuove norme, la sospensione della patente scatterebbe immediatamente, per un periodo da sette giorni a due mesi.
In caso di recidiva al conducente verrebbe comminata anche una nuova sanzione pecuniaria, ancora più pesante: da 644 euro fino a ben 2.588 euro.
In più, chi verrà sanzionato per guida con cellulare subirà la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida; decurtazione cha potrebbe arrivare a 10 punti, in caso di recidiva.
L’UNICO USO CONSENTITO
Parlare al telefono durante la guida è consentito solamente:
- con l’utilizzo di apparecchi a viva voce, che devono essere sincronizzati con lo smartphone prima di mettersi in marcia
- con l’utilizzo di auricolari (ad es. bluetooth) su un solo orecchio
Tutto ciò per non diminuire il livello di attenzione del conducente e per lasciargli il libero utilizzo delle mani per compiere le necessarie manovre di guida.
Legittimo il sequestro cautelare anche in presenza di autorizzazione allo scarico
Secondo la giurisprudenza di legittimità, sentenza n.560 del 10 gennaio 2020 III sez.pen., condotta idonea ad integrare il reato di inquinamento ambientale di cui all’art. 452-bis cod. pen. è tanto quella svolta in assenza delle prescritte autorizzazioni o sulla base di autorizzazioni scadute o palesemente illegittime o comunque non commisurate alla tipologia di attività richiesta, quanto quella posta in essere in violazione di leggi statali o regionali – ancorché non strettamente pertinenti al settore ambientale – ovvero di prescrizioni amministrative. Non va trascurato, sostiene la Corte, che, sempre prestando attenzione al profilo normativo, che, così come espressamente prevede l’art. 29-quattuordecies d.lgs. n. 152 del 2006, il titolare di autorizzazione integrata ambientale può rispondere di un reato se effettua scarichi in difformità delle prescrizioni fissate in tale provvedimento abilitativo o imposte dalla competente autorità. Di conseguenza, può essere legittimamente ritenuta, in considerazione della situazione di fatto rilevata in concreto, e senza che nemmeno ricorra una questione di disapplicazione di provvedimenti amministrativi, la sussistenza o la permanenza del periculum in mora, relativamente alla commissione di reati concernenti l’inquinamento dell’acqua o dell’aria, derivante dalla libera disponibilità di un impianto o di una struttura aziendale anche se questi operino in presenza di autorizzazioni ad effettuare scarichi di acque reflue industriali o emissioni nell’aria.
Perugia, taser per la polizia locale
Agenti della municipale armati di taser, il Comune di Perugia dice sì. È stata approvata con 17 voti a favore, 8 contrari e 3 astensioni dal consiglio comunale la modifica al regolamento comunale per la disciplina dell’armamento del Corpo di Polizia Municipale, finalizzata alla sperimentazione di armi a impulsi elettrici, il cd Taser, proposta dalla Lega.
La modifica, già approvata in I Commissione consiliare, lo scorso 31 gennaio, consiste nell’introduzione nel suddetto regolamento di un nuovo Capo, il VI (Disposizioni ulteriori – Sperimentazione armi ad impulsi elettrici) e un ulteriore articolo, il 21, che recita: “In applicazione delle previsioni dell’art. 19 del Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113, così come convertito dalla Legge 1 dicembre 2018, n. 132, il Corpo di Polizia Locale di Perugia è autorizzato a dotare, in via sperimentale per sei mesi, di un’arma ad impulsi elettrici due operatori aventi la qualifica di pubblica sicurezza; la sperimentazione avrà inizio a conclusione del periodo formativo del personale interessato e sarà formalmente comunicata dal Comandante del Corpo al Sindaco ed al Prefetto; la sperimentazione avrà luogo secondo ulteriori disposizioni normative e successivi atti che verranno adottati”.“
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Multe, entro quando vanno pagate?
E’ obbligo del debitore conservare gli atti che attestino di aver pagato le multe per il Codice della Strada.
Infatti, qualora l’amministrazione dovesse ritenere che il pagamento non si avvenuto, è onere dell’interessato provare di aver soddisfatto la pretesa tramite una prova documentale.
Solo dopo un certo periodo di tempo si è effettivamente al sicuro, pur non avendo nulla da mostrare, in quanto interviene la prescrizione che estingue di fatto la pretesa.
Nel caso delle multe stradali, il termine è di cinque anni e decorre dal giorno in cui è stata commessa la violazione. Lo precisa il Codice della Strada all’art. 209 richiamando l’art. 28 della legge 24 novembre 1981, n. 689.
Tuttavia, non va dimenticato che potrebbe essere intervenuta una interruzione della prescrizione. In sostanza, se durante i cinque anni dalla violazione intervengono altri atti idonei a interromperla (es. notifica cartelle esattoriali, diffide di pagamento inviate con raccomandata o altre richieste scritte di pagamento) il termine di cinque anni tornerà nuovamente a decorrere, daccapo, da tale atto.
Malata di Alzheimer ritrovata da un agente di polizia locale
RAVENNA – E’ stata ritrovata dalla Polizia locale una donna di 74 anni, malata di Alzheimer, che, dopo essere uscita di casa, sabato 8 febbraio verso le 12.30, si era smarrita.
I familiari, dopo averla cercata invano, poco prima delle 15 ne hanno segnalato l’allontanamento alla Polizia locale che, immediatamente, ha attivato le ricerche, fornendo al personale in servizio tutti i dettagli utili al rintraccio.
Pochi minuti dopo, l’anziana veniva individuata da una pattuglia, nei pressi dello stadio, a circa un chilometro dalla sua abitazione.
Il marito, avvisato del ritrovamento, l’ha subito raggiunta per riportarla a casa.
Polizia Locale: il bilancio di un Corpo che cambia
E’ stato presentato questa mattina a Ca’ Farsetti, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro e del comandante della Polizia locale, Marco Agostini, il report 2019 dell’attività del Corpo. All’appuntamento ha preso parte anche la delegazione di corrispondenti e giornalisti della stampa estera, in questi giorni in città per raccogliere dati e informazioni sui grandi temi di Venezia: dall’acqua alta ai flussi turistici, dal decoro alla sicurezza urbana. Ma l’obiettivo della visita è anche un altro: osservare in prima persona come Venezia si sia risollevata dopo l’alta marea eccezionale che ha colpito la città. “La notte del 12 novembre – ha esordito il sindaco nel ringraziare i cronisti presenti e l’associazione Ava che si sta occupando dell’ospitalità – è stata davvero drammatica, è inutile sminuirlo. In questi giorni potrete apprezzare come i veneziani e tutte le persone che lavorano a Venezia abbiano potuto ripristinare i servizi pubblici e gestire i danni subiti. Speriamo di lasciarvi l’idea di una comunità, che sicuramente discute, ma sa affrontare i problemi”.
“I dati e i numeri che illustreremo – ha aggiunto poi Brugnaro – sono un esempio a livello nazionale di quanto la Polizia locale può fare per difendere la città garantendo la convivenza e la vivibilità”.
“Quest’anno – ha spiegato Agostini – il report della Polizia locale è particolarmente importante perché conclude un quinquennio amministrativo molto significativo. Ad inizio mandato il sindaco e l’assessore alla Sicurezza urbana, Giorgio D’Este, hanno condiviso un progetto articolato e complesso di riorganizzazione del Corpo, per renderlo sempre più efficiente, orientato alla sicurezza urbana e al controllo del territorio. In questi cinque anni sono stati riformati il Regolamento speciale del Corpo, il Regolamento dell’armamento con la previsione dell’armamento completo di tutto il personale operativo, ma l’atto più significativo è stato il nuovo Regolamento di Polizia e sicurezza urbana, che ha sostituito il precedente in vigore dall’86. Il nuovo testo regolamentare ha codificato una serie di obblighi comportamentali di rispetto della città, diretti ai residenti ma anche agli ospiti, e introdotto l’ordine di allontanamento, il cosiddetto daspo urbano, irrogato 372 volte in meno di 6 mesi. Lo strumento – ha aggiunto Agostini ricordando l’utilizzo della misura anche nel caso dei turisti che si facevano il caffè ai piedi del Ponte di Rialto, o di quelli che si sono tuffati in Canal Grande – ha un effetto deterrente di grande rilievo. Uno dei risultati ottenuti è che su una delle guide turistiche più note al mondo viene precisato che a Venezia le regole vengono fatte rispettare”.
Particolare soddisfazione è stata espressa per l’attività di presidio del territorio, attraverso un’articolazione dei servizi 24h su 24, 365 giorni all’anno, da Pellestrina a Tessera, e un potenziamento dell’attività in fascia serale e notturna. I risultati – per i quali l’assessore D’Este ha voluto ringraziare tutto il personale – hanno comportato una contrazione del commercio di merce contraffatta (nel 2014 138 sequestri penali contro i soli 6 dell’anno 2019 ) e un aumento del livello di sicurezza grazie all’attività di contrasto al microspaccio su strada (60 kg di stupefacente sequestrato) e all’antiborseggio in Centro storico. Nel corso del 2019 inoltre l’attività di polizia giudiziaria ha fatto registrare 105 arresti (nel 2014 erano stati 25), mentre le operazioni Oculus e Oculus plus hanno consentito 122 attività di sgombero.
Attenzione è stata dedicata anche alla riorganizzazione del Corpo: 250 nuove assunzioni (entro il 2020 verrà bandito un ulteriore concorso per arrivare complessivamente a 550 operatori) che hanno permesso di sostituire i pensionamenti e ridurre in modo significativo l’età media degli agenti.
Il comandante Agostini ha quindi evidenziato la centralità della Centrale Operativa Telecomunicazioni e Videosorveglianza, “che si è trasformata sempre più nel cuore pulsante della Polizia locale metropolitana supportando oltre agli operatori del Comune di Venezia, i Corpi di Polizia locale di altri 12 Comuni metropolitani attualmente convenzionati e rispondendo a 50.637 chiamate nel 2019”. Sul fronte della Polizia stradale infine, nel corso del 2019 sono state elevate 279.000 verbali per violazione del Codice della Strada rispetto ai 200.000 del 2014 e sono stati gestiti ulteriori 156.000 verbali per conto dei Comuni convenzionati contro 3.900 del 2014. Per quanto riguarda il controllo della navigazione sono stati controllate oltre 180.000 imbarcazioni con l’elevazione di 1.229 violazioni amministrative, con un impegno di 6.405 giornate/uomo in questa tipologia di controlli.
“Abbiamo scelto di armare la Polizia locale e di dotarci di un’unità cinofila – ha concluso il sindaco – per garantire il decoro e la sicurezza della città. Vogliamo far capire come Venezia sia una città aperta e accogliente, che tuttavia deve essere rispettata. In questo senso – ha aggiunto Brugnaro – abbiamo pensato al Contributo di accesso, che sarà operativo dal 1° luglio, per disincentivare il turismo ‘mordi e fuggi’ e invogliare i visitatori a vivere la città per più giorni
Reggio Calabria, il sindaco ringrazia la polizia municipale
Dopo la cerimonia di intitolazione di una via a suor Teresilla, il sindaco Giuseppe Falcomatà si è soffermato con alcuni vigili urbani stagionali per ringraziarli del prezioso contributo che stanno offrendo nell’infondere e trasmettere ordine e sicurezza in città.
“Rappresentate il volto di palazzo San Giorgio tra le strade ed in mezzo alla gente”, ha detto Falcomatà aggiungendo: “L’impegno che state mettendo in campo, risulta prezioso soprattutto per i cittadini che hanno la possibilità di riconoscere in voi un autentico punto di riferimento prossimo ed immediato”.
“Pure in questi ultimi giorni – ha spiegato – la vostra presenza, anche nelle zone più remote del territorio, sta consegnando decoro e disciplina riscontrando apprezzamento e sostegno in quei reggini, la stragrande maggioranza, che interpretano alla perfezione i valori dell’educazione e del senso civico”.