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Prelievo del sangue in ospedale dopo incidente stradale, come evitare di rendere nulla la procedura di accertamento.

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Gli organi di polizia devono dare l’avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un avvocato

In merito ai rapporti tra alcoltest e facoltà di farsi assistere da un avvocato, si è spesso pronunciata la giurisprudenza che ha fornito interessanti chiarimenti in merito, anche se permane qualche dubbio ancora irrisolto.

Abbiamo sottoposto la questione al Comandante di Polizia Municipale di Caserta Luigi De Simone.

“Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione ha aggiunto un altro importante tassello con una pronuncia per certi versi “innovativa”. Come è noto, l’organo di polizia stradale, prima di eseguire il controllo alcolemico sul conducente di un veicolo, deve avvisarlo della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia, come previsto dalla legge”. “Per effettuare tale atto urgente e irrepetibile – continua il Comandante – è necessario adottare una serie di garanzie nei confronti del potenziale indagato, conducente di un veicolo con un tasso alcolemico superiore a 0.8 g/l. Tra le garanzie previste vi è, appunto, l’avviso appena citato. La mancanza di tale avvertimento inficia tutto l’accertamento, rendendo, pertanto, nulle le conseguenti sanzioni. La nullità potrà essere fatta valere anche successivamente all’effettuazione del test e fino al momento dell’emissione della sentenza di primo grado a carico del conducente imputato del reato di guida in stato di ebbrezza, ex articolo 186 comma 2 CdS. Si ritiene che l’avviso possa avvenire anche verbalmente, purché sia poi inserito nel corpo del verbale di atti urgenti sulla persona, ex art. 354 cpp. L’annotazione dell’avviso nel corpo del verbale de quo ha fede privilegiata, come sancito da una recente sentenza della Cassazione. Addirittura per gli Ermellini il verbale può essere redatto anche dopo giorni e, se nello stesso si attesta la regolarità degli avvertimenti, la prova contraria potrà essere data solo con la querela di falso, percorso rischioso e tortuoso”.

“Sempre la Cassazione ritiene che, anche quando nel verbale non è presente l’avvertimento, può bastare la deposizione in udienza degli agenti operanti o, addirittura, la semplice indicazione nella comunicazione di notizia di reato redatta dagli stessi che sanerà la mancanza”. Di contro, De Simone ricorda “l’Ordinanza con la quale la Suprema Corte sostiene che la prova dell’avviso è data esclusivamente dalla indicazione nel verbale ex art. 354 cpp. Con la citata Ordinanza, visti gli orientamenti opposti sul punto, sono state interessate le Sezioni Unite. In tale circostanza la Cassazione ha ritenuto che, consentire la testimonianza per sanare la mancata indicazione dell’avvertimento all’indagato nel verbale, va in conflitto con il divieto di testimonianza dell’agente di polizia giudiziaria su dichiarazioni non verbalizzate, principio stabilito dalle Sezioni Unite quasi un ventennio fa”.

Un adempimento importante

“La sentenza che sicuramente stabilisce “innovativamente” la necessità di un nuovo e delicato adempimento per gli operatori di polizia stradale, è quella resa pochi giorni fa e sopra accennata”. Prosegue De Simone affermando che “secondo la Cassazione, gli organi di polizia devono dare l’avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia, non soltanto ove richiedano l’effettuazione di un prelievo ematico presso una struttura sanitaria ai fini dell’accertamento del tasso alcolemico ovvero al di fuori degli ordinari protocolli di pronto soccorso, ma anche quando richiedano che tale accertamento venga effettuato sul prelievo ematico già operato autonomamente da tale struttura a fini di diagnosi e cura. Quindi, al fine di non rendere nulla l’intera procedura di accertamento, sussiste l’obbligo di avviso al conducente coinvolto in un incidente stradale della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia, in relazione al prelievo ematico presso una struttura sanitaria finalizzato all’accertamento del tasso alcolemico, qualora l’esecuzione di tale prelievo non avvenga nell’ambito degli ordinari protocolli sanitari, ma sia autonomamente richiesta dalla polizia giudiziaria per finalità di ricerca della prova”. Infatti – afferma il Comandante “l’unico caso ove l’obbligo non sussiste è quando la polizia giudiziaria si limiti ad acquisire la documentazione dell’analisi. Effettivamente emerge l’indispensabilità dell’intervento delle Sezioni Unite sulla questione. Certamente la soluzione a tutti i problemi, è quella di non omettere di richiamare l’avvertimento all’indagato nel corpo del verbale di operazioni urgenti sulla persona ex artt. 354 cpp, al fine di blindare tutti gli atti consequenziali. A conclusione di tale disamina, appare utile rammentare le sanzioni previste dall’art. 186 comma 2 CdS:

• quando il valore del tasso alcolemico nel sangue è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l, è previsto il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 543 a euro 2.170, con conseguente sospensione della patente di guida da 3 a 6 mesi;

• se il tasso è superiore a 0,8 ma inferiore a 1,5 g/l, scatta il reato di guida in stato di ebbrezza, punito con l’arresto fino a 6 mesi e con l’ammenda da 800 a 3.200 euro. Si applica la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da 6 mesi a 1 anno;

• un tasso superiore a 1,5 g/l comporta l’arresto da 6 mesi a 1 anno e l’ammenda da 1.500 a 6.000 euro; la patente è sospesa per un periodo da 1 a 2 anni; Nei casi in cui il veicolo appartiene a persona estranea alla violazione, il periodo di sospensione della patente di guida è raddoppiato. La patente è revocata in caso di recidiva biennale”.

Su PolMagazine il Comando di Arezzo

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Il Comandante Aldo Poponcini parla dei progetti già realizzati e delle innovazioni molto importanti introdotte.

Arezzo è profondamente cambiata nel corso degli anni e la Polizia Municipale si è, di volta in volta, adattata al cambiamento con l’obiettivo di fornire un servizio improntato su standarddi qualità. È al Comando della città toscana che è dedicata la rubrica “Qui Comandi IO” del numero 9 della rivista PolMagazine.

Dall’inizio del suo mandato, Poponcini ha già realizzato progetti e apportato innovazioni importanti, anche se ha ancora grosse ambizioni che vuole realizzare. Progetti che riguarderanno il rinnovamento dei servizi offerti, la strumentazione in dotazione e la figura professionale del personale della Polizia Municipale.

“Essere un operatore di Polizia Municipale – spiega il Comandante alla redazione di PolMagazine – significa ricoprire un ruolo importante e riconosciuto sul territorio che necessita un continuo aggiornamento. Essere un operatore di Polizia Municipale impone che, le persone impegnate in tale funzione, mettano in atto competenze fondamentali, costituenti una professionalità complessa e socialmente rilevante. In sintesi, essere un poliziotto municipale deve essere uno stile di vita e non semplicemente un lavoro”.

Leggi qui l’articolo completo >> https://www.pol-italia.it/polmagazine/

Accumuli di alghe, che si fa?

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I residui spiaggiati di posidonia sono rifiuti o risorsa ambientale? A chi compete la loro gestione?

In alcuni periodo dell’anno le nostre coste e arenili, a causa del moto ondoso e delle correnti, sovente sono oggetti ad accumuli di Posidonia oceanica. Spesso la presenza di tali accumuli, specie nelle località turistico balneari, è poco gradita ai bagnanti e ad altri fruitori, in particolare quando sono frammisti a rifiuti di origine antropica o, comunque, quando l’innescarsi dei naturali processi di degradazione batterica danno origine a cattivi odori, e come tale, costituisconounfastidio da rimuovere.

Abbiamo sottoposto la questione a Osvaldo Busi, ex Dirigente Comandante PM di Castellammare del Golfo (TP).

Problema per la balneazione

L’accumulo di tali biomasse vegetali spiaggiate, combinandosi con la sabbia, porta alla formazione delle, cosiddette, “banquettes”. Queste strutture lamellari presenti lungo i litorali costieri, svolgono un ruolo importante nella protezione dei litorali dall’erosione, in quanto ostacolano l’azione e l’energia del moto ondoso, contribuendo alla stabilità delle spiagge e della costa. Spesse volte queste “barriere” di piante morte e maleodoranti sulle spiagge limitano notevolmente la idoneità alla balneazione e, pertanto, in questi casi, i comuni costieri ricorrono spesso alla loro rimozione e al conferimento in discarica, per rendere più frequentabili le loro spiagge ai turisti. Tale pratica, però, comporta anche la rimozione di grandi quantità di sabbia che rimane intrappolata nelle “banquettes”, inducendo le amministrazioni locali a successivi interventi di ripascimento delle spiagge e di protezione della costa dall’erosione specie nel periodo invernale quando sono più frequenti le mareggiate.

Le praterie di posidonia sono tutelate da varie convenzioni internazionali e sono classificate dalla normativa comunitaria Direttiva 92/43/CEE “Direttiva Habitat”, recepita in Italia con il Dpr n. 357 del 1997, quali habitat naturali prioritari, ossia tipi di habitat che rischiano di scomparire e per la cui conservazione la Comunità ha una “responsabilità particolare”.

La Regione Sardegna, ritenendo che i residui della posidonia depositati sulle coste e sugli arenili possano essere considerati rifiuti soltanto in presenza della volontà di disfarsene e considerato che la posidonia spiaggiata è uno strumento di difesa naturale contro l’erosione costiera e come tale deve essere considerata una risorsa riutilizzabile, con la legge n. 1/2020 ha introdotto una specifica disciplina di protezione con un duplice obiettivo: da un lato favorire il turismo e dall’altro autorizzare i Comuni o i gestori concessionari, previa comunicazione alla Regione, a spostare temporaneamente gli accumuli di posidonia in zone idonee dello stesso arenile o, qualora non disponibili, in aree idonee appositamente individuate all’interno del territorio del Comune.

Avverso a questa legge, lo Stato ha proposto ricorso alla Corte Costituzionale, ritenendo da un lato competente sé stesso e dall’altro che i materiali spiaggiati devono essere considerati rifiuti. La Corte, con la sentenza n. 86 del 24 marzo-5 maggio 2021, nel ritenere che la posidonia abbia un impatto importante per la tutela dell’ambiente, ha sancito che la sua regolamentazione rientra nella competenza esclusiva del legislatore statale in materia di “tutela dell’ambiente” e “dell’ecosistema” ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera s), mentre la tutela contenuta nella normativa Regionale della Sardegna in materia di “turismo” può essere esercitata, per quel che riguarda la sua incidenza sulla regolamentazione della posidonia come risorsa ambientale, soltanto quando non risulti in contrasto con la disciplina statale.

In merito alla gestione degli accumuli di posidonia, la Corte Costituzionale ha statuito che è assoggettata, in particolare, alla disciplina dei rifiuti, anche se come precisato dalla stessa – la riconducibilità dei residui della posidonia alla nozione di “rifiuto” non ha quella connotazione negativa associata a tale termine nel linguaggio corrente, ma esprime solo la qualificazione giuridica da cui discende che la gestione di tali accumuli è sottoposta, in particolare, alla disciplina dei rifiuti dettata dalla Parte quarta del D.lgs. n.152 del 2006, in particolare l’art. 183, comma 1, lett. b ter), n. 4, in base al quale i rifiuti “di qualunque natura o provenienza, giacenti (…) sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua”, costituiscono rifiuti urbani, nel cui ambito vi rientra anche la posidonia spiaggiata.

Successivamente, nel 2010, il legislatore con l’art. 39, comma 11, del D.lgs. n. 205, ha introdotto una norma ad hoc in base alla quale la posidonia spiaggiata può essere interrata in situ quando sussistono univoci elementi che fanno ritenere la sua presenza sulla battigia direttamente dipendente da mareggiate o da altre cause comunque naturali, purché ciò avvenga senza trasporto né trattamento, senza incorrere nei reati di deposito incontrollato o di discarica di rifiuti.

Una recente novità, introdotta dall’art. 39 quater del Decreto legge n. 41 del 22 marzo 2021 (“Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19”), convertito nella legge n. 69 del 21 maggio 2021, ha innovato all’articolo 185, comma 1, lettera f), del D.lgs. n. 152 del 2006, escludendo dalla normativa dei rifiuti la posidonia spiaggiata fino al 31 dicembre 2022, “nel caso venga reimmessa nel medesimo ambiente marino o riutilizzata a fini agronomici o in sostituzione di materie prime all’interno di cicli produttivi, mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana. 

A Cagliari la Polizia Locale si riprende la strada

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Attraverso l’aumento del presidio nelle zone sensibili e il potenziamento del Corpo, che di recente ha accolto 34 nuovi agenti. E altri 20 arriveranno entro la fine del 2022.

“C’è un nuovo sceriffo in città”: Guido Calzia approda al Comando del Corpo di Polizia Municipale di Cagliari il primo settembre 2021. Per lui è un ritorno in terra sarda, dopo aver guidato tra il 2009 e il 2019, due importanti comuni del nord dell’isola: prima Porto Torres e poi Alghero. Ora, dopo una parentesi a Roma Capitale, nella quale è stato al comando del X Gruppo Mare di Ostia, inizia una nuova avventura nella città capoluogo.

Il Comandante Calzia ha le idee chiare. Si pone l’obiettivo di dare una nuova immagine alla Polizia Locale, farla crescere grazie a una spinta innovativa, conscio che il suo compito è quello di motivare e trascinare il gruppo in modo da poter raggiungere gli obiettivi insieme alla squadra. Affinché il lavoro in team sia efficace, un ruolo di primo piano è rivestito dalla capacità di motivare il gruppo attraverso l’impiego dei colleghi in attività significative in modo da consentire agli stessi di mettere in campo le loro capacità (idee, esperienze…).

Le regole del lavoro in team sono precise: tutti devono comprendere la finalità, i membri dialogano tra loro, non deve esistere prevaricazione, ma conoscenza del singolo ruolo di ciascuno, anche nei rapporti con le forze dell’ordine presenti sul territorio, l’atmosfera di lavoro deve essere rilassata ma attenta, non deve mai mancare la tutela del compagno di pattuglia.

Gli obiettivi del Comando sono essenzialmente due: aumento del presidio nelle zone sensibili e potenziamento del corpo.

Per quel che riguarda il primo, il tema è l’apertura di un ufficio di presidio a Marina Piccola. Cagliari ha circa otto chilometri di spiaggia cittadina, il frequentatissimo Poetto, che richiede particolare attenzione durante tutto l’anno e, in particolare, durante la stagione estiva. Quindi, si è scelto per la stagione estiva orami alle porte di aumentare il controllo del litorale grazie all’apertura di un presidio fisso a Marina Piccola. Il servizio sarà assicurato, oltre che dal personale attualmente in servizio, anche dall’ausilio di ulteriori 15 agenti stagionali, che verranno assunti per quattro mesi grazie a un finanziamento biennale ottenuto. I controlli riguarderanno il rispetto dell’ordinanza balneare, il rispetto del divieto di fumo e saranno, altresì, tesi a disincentivare possibili abbandoni di rifiuti. I servizi garantiranno un vero servizio di prossimità in quanto saranno espletati mediante l’utilizzo di biciclette. A supporto di queste attività la squadra nautica pattuglierà la costa con il gommone.
Per quel che riguarda il potenziamento del corpo, i numerosi pensionamenti degli ultimi anni hanno di fatto assottigliato l’organico del Corpo e si è quindi reso necessario avviare le procedure concorsuali per rimpinguare i numeri degli operatori sul campo. Obiettivo già raggiunto perché, il 24 marzo, hanno preso servizio 34 nuovi agenti, ai quali se ne aggiungeranno altri venti entro la fine del 2022.

Parola d’ordine formazione specialistica di qualità per la Polizia Locale

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A Nardò, in provincia di Lecce, si è svolto un PolDay dedicato alle ultime novità del Codice della Strada. La giornata di studio è stata promossa dal Gruppo laBconsulenze, specializzato nella fornitura di servizi innovativi alla Pubblica Amministrazione.

Una giornata di studio e approfondimento dedicata al tema “Codice della Strada – Novità e restyling alla luce del Decreto Milleproroghe (L. 15/2022) e delle recenti norme” con la partecipazione di oltre 250 tra Comandanti e agenti di Polizia Locale, amministratori, associazioni di categoria e consulenti della Pubblica Amministrazione.

Un appuntamento formativo importante, che si è svolto lunedì 16 maggio a Nardò, in provincia di Lecce, promosso dal Gruppo laBconsulenze e organizzato da Lob&Partners, agenzia di comunicazione strategica specializzata in formazione ed editoria di settore. Hanno partecipato la Scuola di formazione per la Polizia Locale della Regione Puglia e l’as.com – Associazione Comandanti ed Ufficiali della Polizia Locale della Provincia di Lecce.

In platea anche una folta rappresentanza delle scolaresche di Nardò, interessate in modo particolare alle nuove norme in materia di mobilità sostenibile.

A relazionare sul tema è stato Fabio Dimita, funzionario direttivo del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, mentre la giornata è stata moderata da Cosimo Tarantino, Comandante della Polizia Locale di Nardò e introdotta dai saluti del Comandante della Polizia Locale di Lecce Donato Zacheo, direttore della Scuola di formazione per la Polizia Locale della Regione Puglia e presidente dell’Associazione dei Comandanti e Ufficiali delle Polizie Locali del Salento.

“La formazione è fondamentale per stare al passo con le norme, che cambiano con grande frequenza”, ha detto il Comandante di Nardò nell’introdurre la giornata. “Per la Polizia Locale in modo particolare, considerato che siamo chiamati a confrontarci costantemente con un’utenza che richiede legalità e una piena conoscenza della materia in cui si va a operare”.

“Consideriamo fondamentale la partecipazione a eventi formativi come questo. Nel 2022 ci sono state importanti riforme del Codice della Strada. Anche per noi amministratori è necessario comprendere appieno le nuove normative”, ha detto Sarà D’Ostuni, assessore alla Polizia Locale, ai servizi demografici, alle pari opportunità e all’innovazione tecnologica del Comune di Nardò.

Alla giornata ha partecipato in video anche l’onorevole Maria Soave Alemanno: “Parlare di sicurezza stradale significa parlare di rispetto per la vita, per il prossimo, per le regole del vivere civile”, ha detto nel suo breve saluto.

L’organizzazione di giornate di studio come quella tenuta in Puglia rientra nell’ambito di un più ampio progetto del Gruppo laBconsulenze, che mette al centro la formazione specialistica continua in un settore in costante evoluzione.

Il Gruppo promuove l’informazione e la formazione grazie a un corpo docente composto da specialisti con esperienza pluriennale nel settore di riferimento. I docenti sono in grado di offrire nozioni sulle evoluzioni normative, sulle innovazioni tecnologiche di settore e su aspetti quali la digitalizzazione, le tecnologie a supporto dei processi operativi, i sistemi di gestione e l’efficientamento operativo. L’iter formativo prevede analisi del fabbisogno, redazione del cronoprogramma, lezioni, esercitazioni e verifica dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi attesi.

Per saperne di più >> https://labconsulenze.it/formazione/

Sul nuovo PolMagazine si parla di riscossioni

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Gestione dei proventi derivanti dalle sanzioni elevate ai sensi del Cds: programmazione o improvvisazione?

Il nuovo numero della rivista diretta da Francesco Delvino, dedicata alla Polizia Locale e alla Pubblica Amministrazione, si occupa in copertina di un tema centrale: la corretta gestione delle riscossioni da parte dei Comuni.

Come ogni mese, numerosi gli argomenti analizzati dai prestigiosi collaboratori del magazine. Tra gli altri:
– Omicidio colposo, tasso alcolemico e particolare tenuità del fatto. Analisi di casi reali
– Servizio di noleggio con conducente, quale titolo autorizzativo
– Amianto, rimozione dagli edifici: analisi delle procedure e delle modalità operative
– La pubblicità abusiva è un pericolo per la circolazione stradale
– Sicurezza: il trasporto di sostanze pericolose

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Giuseppe Aiello, Raffaele Chianca, Luigi De Simone, Fabio Dimita, Stefania Fanfani, Gianluca Fazzolari, Francesca Onnis, Paolo Pecorella, Michele Pezzullo e Marco Andrea Seniga.

Scarica gratis PolMagazine numero 7 da qui >>https://bit.ly/3MWvva5

Novità Cds, giornata di formazione a Nardò

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Il prossimo 16 maggio a Nardò, in provincia di Lecce, si terrà un PolDay.

La giornata di studio, promossa dal Gruppo laBconsulenze e organizzata da Lob&Partners, sarà dedicata al tema “Codice della Strada – Novità e restyling alla luce del Decreto Milleproroghe (L. 15/2022) e delle recenti norme”.

Relatore sarà Fabio Dimita, funzionario direttivo del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e Docente della Scuola di formazione per la P.L. Regione Puglia. A moderare la giornata formativa sarà Cosimo Tarantino, Comandante della Polizia Locale di Nardò. I lavori saranno introdotti dai saluti dell’Amministrazione comunale e del Comandante della Polizia Locale di Lecce Donato Zacheo, direttore della Scuola di formazione per la P.L. della Regione Puglia e presidente dell’Associazione dei Comandanti e Ufficiali delle Polizie Locali del Salento.

I PolDay sono giornate di formazione specialistica dedicate alla Polizia Locale e alla Pubblica Amministrazione.

Per partecipare alla giornata di Nardò è sufficiente iscriversi gratis qui >>https://passlab.it/PolDayNardo/

Sul nuovo PolMagazine l’emergenza guerra

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Come gestire il flusso di profughi provenienti dall’Ucraina? Prontuario esclusivo per le forze di polizia.

La rivista “PolMagazine può fare poco per lenire i danni della guerra, ma certamente può ribadire che bisogna tenere accesa la fiamma della speranza e soprattutto stimolare la cultura quale antidoto”.

Lo scrive il direttore Francesco Delvino nel suo editoriale del nuovo numero del periodico dedicato alla Polizia Locale e alla Pubblica Amministrazione, edito da Lob&Partners.

“E per questo che (nel numero 6 in uscita oggi, ndr) abbiamo deciso di inserire nella rubrica ‘Obiettivo su’ un prontuario operativo sulla gestione degli stranieri in Italia (con una appendice dedicata alla popolazione Ucraina) elaborato in esclusiva per noi dai Comandi di Polizia Municipale di Monopoli e Bari”.

Il numero 6 di PolMagazine è disponibile nella sezione POLMAGAZINE di questo sito >>www.pol-italia.it/polmagazine

Le (altre) vittime della guerra

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L’invasione dell’Ucraina e le sue conseguenze hanno ispirato un’analisi sulle violazioni al testo unico degli stranieri.

In occasione del conflitto bellico in corso e del contestuale esodo nel nostro Paese di migliaia di profughi di nazionalità ucraina, si è ritenuto indispensabile redigere – in favore di tutti gli operatori di Polizia operanti sul territorio italiano – un’apposita scheda smart, di facile consultazione, che possa, altresì, garantire la corretta applicazione delle vigenti norme al Testo Unico degli Stranieri.

Il prontuario è a cura di Saverio Petroni, Comandante della Polizia Locale di Monopoli, Michele Palumbo, Comandante della Polizia Locale di Bari e Pietro Pipoli, Sovrintendente della Polizia Locale di Monopoli.

“Con la speranza che sia un utile strumento operativo soprattutto per i colleghi della Polizia Locale, auguro a tutti buon lavoro”, ci ha scritto il Comandante Saverio Petroni nel presentare il prontuario.

Scarica il prontuario in pdf da qui.

Taser in 18 città italiane

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L’arma a impulsi elettrici in dotazione a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza
Da lunedì 14 marzo, in diciotto città italiane, le forze dell’ordine hanno in dotazione il taser, arma a impulsi elettrici in grado di paralizzare temporaneamente i muscoli della persona colpita.


“Un passo importante per ridurre i rischi per l’incolumità del personale impegnato nelle attività di
prevenzione e controllo del territorio”, ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando come “grazie all’adozione del dispositivo, le Forze di polizia saranno in grado di gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di pericolo”.


Dunque, 4.482 armi a impulso elettrico, da metà marzo, sono impiegate dagli equipaggi della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza destinati ai servizi di prevenzione generale e pronto intervento nelle quattordici Città metropolitane e nei capoluoghi di provincia di Caserta, Brindisi, Reggio Emilia e Padova, secondo un cronoprogramma che si concluderà a fine marzo.