Il Comune ha promosso una speciale cerimonia per alzare il velo della “targa centenaria”, che si terrà nel pomeriggio del 10 aprile nel cortile interno del Palazzo di Città in Piazza della Libertà.
La data è stata concordata con Gianfranco Cuttica, Sindaco di Revigliasco, Monica Formaiano, Commissario per il Rafforzamento e le Politiche di Sviluppo della Polizia Locale, Emanuele Locci, Presidente del Consiglio Comunale, e Alberto Bassani, Vice Capo della Polizia Municipale.
Per le questioni di sicurezza relative alle misure preventive anti-Covid, tali misure saranno pienamente rispettate e le attività saranno condotte solo con la partecipazione di rappresentanti delle autorità e degli enti locali.
La cerimonia di premiazione include una serie di interventi istituzionali per rendere l’anniversario del bicentenario rilevante per lo sfondo, l’inaugurazione ufficiale della targa e la benedizione del vescovo di Alessandria mons. Guido Gallese.
Sulla targa è stata incisa la seguente frase:“In occasione del 200° ANNIVERSARIO della istituzione della “Guardia Municipale” deliberata in questo Palazzo di Città per la “conservazione del buon ordine, della pubblica tranquillità e sicurezza dei Cittadini”.
La celebrazione si inserisce tra le attività istituzionali e culturali previste per quest’anno sul tema, e ha ricevuto anche preziosi contributi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
La polizia cittadina ha ricordato che il 10 aprile è stata presa come data di riferimento ufficiale per l’istituzione della sede della polizia della città di Alessandria.
L’origine dell’evento può essere fatta risalire al 1821, quando patrioti guidati da Santorre di Santarosa occuparono la fortezza del Castello di Alessandria e provocarono disordini nel marzo 1821.
Il 9 aprile la città di Alessandria ha valutato la creazione di una guardia cittadina per la sicurezza interna dei rispettivi beni e personale ».
Tuttavia, la cittadinanza approvò una dichiarazione il secondo giorno (10 aprile 1821) e venne a conoscenza di questa risoluzione, definendo le guardie istituite come “comuni” piuttosto che residenti urbani.