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Che cosa succede al sindaco di Milano Beppe Sala?

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A Milano arriva l’inverno ma sale la temperatura nei rapporti tra Polizia municipale e il sindaco Beppe Sala.

Nei prossimi giorni una delegazione di “ghisa” si recherà in Consiglio comunale per restituire simbolicamente le armi al sindaco sotto forma di pistole-giocattolo, mentre non da escludere che, se i vigili rifiuteranno di fare l’ormai sistematico straordinario, il capoluogo lombardo subisca tra Natale e Capodanno qualche disagio inaspettato. 

Il rapporto tra i vigili di Milano e gli amministratori della città ha cominciato a complicarsi nel momento in cui i “ghisa” hanno gradualmente assunto funzioni (e responsabilità) che andavano ben al di là della gestione del traffico urbano per divenire garanti dell’ordine pubblico al pari delle tradizionali forze di polizia ( Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria).

In situazioni specifiche infatti anche gli agenti della Polizia Municipale ricoprono incarichi di polizia giudiziaria. In realtà ormai è difficile distinguere il lavoro degli uni da quello degli altri ma, mentre i rischi per gli “operatori della sicurezza” sono comuni, per i vigili le tutele sono diverse e le disparità ingiustificabili. 

In primo luogo il mancato riconoscimento della “causa di servizio” nel caso di scontri a fuoco o altri eventi che mettono in pericolo l’incolumità di un vigile che svolge il proprio lavoro.

Il contratto degli Enti Locali si applica a figure impiegatizie tradizionali, ma si rivela una “gabbia” difficilmente adattabile a funzioni di servizio che hanno assunto nel tempo caratteristiche simili alla sicurezza e all’ordine pubblico.

Per la Polizia Municipale le voci retributive variabili riferite alle condizioni di lavoro, al disagio, al rischio e al grado di responsabilità richiedono una normativa specifica e una contrattazione decentrata.

In questo ambito va affrontata la questione del “badge” che ha acceso il conflitto assieme ad altri aspetti sindacali rivendicativi come nuove assunzioni per limitare il ricorso abnorme allo straordinario, la revoca del taglio al finanziamento del fondo previdenziale integrativo e una polizza infortuni a garanzia di servizi antiterrorismo.

In realtà molti considerano la vicenda del “badge” un falso problema in quanto esisterebbero strumenti altrettanto efficaci per effettuare il controllo delle presenze. 

La stessa amministrazione comunale sostiene che, più che per un’esigenza specifica, ha deciso di introdurlo per uniformarsi alle regole della polizia municipale di altre città.

In ogni caso l’Amministrazione non può ignorare che i vigili urbani sono una specie di “biglietto da visita” della città nel rapporto tra istituzione locale e residenti o visitatori.

Nello stesso tempo c’è un passaggio obbligato di cui gli stessi vigili debbono tenere conto, quello dell’impatto sulla comunità delle forme di lotta della categoria.

E’ proprio la giusta rivendicazione di uno specifico riconoscimento di ruolo e di dignità professionale da parte dei “ghisa” a richiedere loro una grande attenzione ( che va dato atto finora c’è stata) ai diritti dei cittadini in occasione degli scioperi. Ma i problemi sono stati solo rinviati e non risolti. 

Il sindaco Beppe Sala, che legittimamente sta cercando di ritagliarsi un ruolo nazionale di riferimento per la” politica del fare”, dovrebbe in tempi brevi promuovere, coi Sindaci di altre città e con esponenti parlamentari di differenti aree politiche, una iniziativa per riconoscere uno status giuridico specifico alla Polizia locale.

L’operazione non sarebbe nè costosa nè complessa. Anche se la ricerca di un nuovo inquadramento contrattuale è l’obiettivo primario per la Polizia Municipale, non bisogna dimenticare che una parte del malessere tra i vigili di Milano origina dalla sostituzione “atipica” del precedente comandante Antonio Barbato che si è cercato maldestramente di estromettere anche dal nuovo lavoro, esterno alla Polizia Municipale, a cui era stato assegnato.

Recentemente Lega e 5Stelle hanno fatto propri alcuni rilievi critici rivolti dal sindacato al nuovo comandante, del quale hanno persino messo in dubbio che disponga dei requisiti necessari per lo svolgimento del suo attuale ruolo. In questo quadro due considerazioni sollecitano una più approfondita riflessione. 

La prima riguarda il ruolo egemone tra i vigili del sindacato autonomo Sulpm, che ha raccolto attorno a sè un consenso rilevante agendo sinora con senso di responsabilità.

Non è l’unico “caso di successo” a Milano di una organizzazione che non aderisce alle tradizionali centrali confederali Cgil-Cisl e Uil. La seconda il ruolo (positivo) del Prefetto che ha utilizzato la precettazione per differire sciopero e sospensione dello straordinario.

Bisogna prendere atto realisticamente che oggi i prefetti sono le uniche istituzioni in grado di governare gli aspetti patologici del conflitto sociale.

di stertmag.it-Walter Galbursera

Vigile aggredito, Comune si costituisce parte civile

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LANCIANO – Un vigile urbano di Lanciano di 45 anni, è stato aggredito, nei giorni scorsi, a colpi di calci mentre svolgeva il servizio di vigilanza stradale e di sicurezza per l’ingresso dei bambini in una scuola media.

Alle 8:15 un automobilista che ha superato una fila di auto ferme al semaforo rosso, ha cercato di superare l’incrocio nonostante la presenza di pedoni.

Il vigile ha redarguito l’automobilista il quale si è fermato pochi metri dopo ed è sceso aggredendolo a colpi di calci alle gambe e alle braccia, e poi fuggendo.

Il vigile è stato soccorso dai colleghi e accompagnato al pronto soccorso di Lanciano dove è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici.

Il vigile è stato dimesso poco dopo le 12:30 con una prognosi per lesioni agli arti inferiori e superiori.

L’episodio è stato immediatamente stigmatizzato dal maggiore Guglielmo Levante, comandante della Polizia Municipale. Il sindaco, Mario Pupillo, ha già anticipato che si costituirà parte civile.

Ansa

Bassano del Grappa, cambio di guardia ai vertici della polizia locale

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Maurizio Zuliani

BASSANO DEL GRAPPA – Cambio al vertice della polizia locale di Bassano.

Dal primo gennaio Maurizio Zuliani, attuale vice comandante del Corpo intercomunale di polizia locale del bassanese assumerà l’incarico di comandante, rilevando il testimone da Emanuele Ruaro, che va a guidare la polizia municipale di Rovereto.

“Il sindaco Riccardo Poletto – si legge in una nota diffusa oggi dal Comune di Bassano – , sentito il presidente dell’Unione montana Luca Ferrazzoli, formalizzerà l’incarico nei prossimi giorni. In questo modo viene data continuità al lavoro e alle attività in essere del comando senza alcuna discontinuità”.

“Nel ringraziare Emanuele Ruaro per il servizio reso alla città in questi anni – ha poi spiegato il sindaco – abbiamo ritenuto che la figura dell’attuale vice comandante Zuliani dia le migliori garanzie di professionalità, esperienza e conoscenza del comando, per continuare nella direzione che, come amministrazione, abbiamo intrapreso fin dal nostro insediamento. Sono certo che Maurizio Zuliani avrà il supporto e la collaborazione di tutti gli operatori”.

“Intendiamo proseguire nella direzione già intrapresa – ha aggiunto l’assessore alla sicurezza Angelo Vernillo – e confermare tutte le attività già in essere e concludere quelle in agenda”.

“Mi associo ai ringraziamenti del sindaco ad Emanuele Ruaro, che ha saputo interpretare al meglio, con intelligenza, competenza e capacità di dialogo, le indicazioni mie e dell’amministrazione. A Maurizio Zuliani – ha concluso – garantiamo, per il tempo restante alla nostra amministrazione, il massimo sostegno e appoggio”.

Claudio Baglioni, vigile urbano per un giorno

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SANREMO – A dirigere il “traffico” di musicisti verso il teatro Ariston di Sanremo c’è  un vigile urbano d’eccezione: Claudio Baglioni.

Il direttore artistico-presentatore del Festival della Canzone Italia si è “vestito” a tema per girare uno spot Rai, da utilizzare come prono per il Festival. 

Circolazione stradale, ecco le modifiche agli gli articoli 126-bis e 193 CDS

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ROMA – Dal 19.12.2018 è in vigore la legge 17.12.2018 n. 136 (GU 18.12.2018) di conversione del cd “decreto fiscale” (DL n. 11/2018) che ha modificato gli articoli 126-bis e 193 CDS.

Ecco come è stato modificato il prontuario  delle violazioni alla circolazione stradale a partire dal 19.12.2018

Contrasto allo spaccio di droga, il nuovo ruolo della polizia locale

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ROMA – “Rafforzamento dell’attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti”. Con questa direttiva di fine novembre, il ministero dell’Interno ha voluto intensificare l’azione di prevenzione e contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio nazionale. 

Obiettivo: dare dimostrazione visibile alla cittadinanza anche non esistono luoghi in cui le “azioni illecite possano restare impunite o svolger i senza che lo Stato manifesti la sua capacità di reazione”.

Per perseguire questa finalità il ministero ha inteso predisporre un piano di azione improntato al massimo coordinamento fra le forze di polizia, affiancando a quelle a competenza generale de la Guardia di Finanza anche le stesse polizie locali da destinare in via sistematica alla vigilanza coordinata delle diverse aree individuate. 

Chiamati a supportare tali interventi anche gli enti locali che non si dovranno limitare al solo concorso della Polizia locale.

L’attività di controllo del territorio, dovrà ricomprendere l’adozione, nelle aree più esposte a rischio, delle misure finalizzate alla messa in sicurezza e alla riqualificazione ambientale: da quelle manutentive sulla pubblica illuminazione alla realizzazione di recinzioni o alla predisposizione di servizi di vigilanza all’interno di aree verdi o parchi, dalla realizzazione di impianti di videosorveglianza – sfruttando anche le nuove opportunità che saranno offerte dalla conversione del decreto-legge n. 113 del 2018 – alla promozione di eventi culturali che mirino a favorire momenti di aggregazione e una maggiore vivibilità dei quartieri.

A tal fine, per arginare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti, il ministero propone:

– l’estensione del divieto di accesso in specifiche aree urbane (c.d. DASPO urbano), la cui inosservanza sarà assistita da una specifica sanzione penale;

–  il divieto di accesso negli esercizi pubblici e di stazionamento nelle vicinanze degli stessi per coloro, tra gli altri, che siano stati condannati per reati in materia di stupefacenti; 

–  l’attività di collaborazione con le Forze di polizia che potrà essere prestata dai titolari degli esercizi pubblici e dei locali di pubblico intrattenimento sulla base di specifici accordi stipulati a livello locale; 

–  la regolamentazione degli orari di vendita dei prodotti di gastronomia pronti per il consumo.

Deposito incontrollato dei rifiuti, indagato il padre del vicepremier Di Maio

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Una veduta di parte del terreno di proprietà del padre di Luigi di Maio, Antonio di Maio controllati dalla polizia municipale a Mariglianella (Napoli), 29 Novembre 2018. ANSA/CESARE ABBATE

Antonio Di Maio, padre del vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi, è indagato dalla procura di Nola per deposito incontrollato di rifiuti. Lo scrive oggi il quotidiano Il Mattino.

L’iscrizione è avvenuta a seguito del ritrovamento da parte della polizia municipale nell’appezzamento di terreno attiguo alla vecchia masseria di famiglia nel Comune di Mariglianella (Napoli), di alcuni rifiuti inerti, di alcuni vecchi secchi e di una carriola.

A seguito dell’ispezione dei vigili le aree furono messe sotto sequestro.

L’avvocato Saverio Campana, che assiste Antonio Di Maio, raggiunto telefonicamente spiega di non voler rilasciare dichiarazioni sulla vicenda.

Mobbing, Comune condannato a risarcire vigile urbano

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ISERNIA – La Corte di Appello di Campobasso , con sentenza n. 201/201 ha condannato il Comune di Isernia al risarcimento del danno biologico da mobbing in favore dell’ex ufficiale della polizia municipale del Comune di Isernia, Feliciantonio Di Schiavi, difeso dall’avvocato Carlo Izzi.

«La fine di un incubo e una grande soddisfazione, non tanto per motivazioni personali ma perché a trionfare, questa volta, è stata la legalità».

Con queste  parole l’ex ufficiale della Polizia Municipale di Isernia, Feliciantonio Di Schiavi ha commentato, nel corso di una conferenza stampa, la sentenza della Corte di Appello di Campobasso  con la quale è stato condannato il Comune di Isernia al risarcimento per mobbing in favore del vigile urbano ormai in pensione.

Feliciantonio Di Schiavi

 «La sentenza parla chiaro – ha spiegato Di Schiavi – e fa riferimento alle innumerevoli ed illecite condotte vessatorie, discriminatorie e di rappresaglia sul luogo di lavoro, subite ad opera di Amministratori e dirigenti di fiducia del Sindaco dell’epoca, ossia Gabriele Melogli. Fatti che accadevano con cadenza quotidiana».

Il danno da risarcire per tali condotte illecite ammonta ad euro 62.438,00 oltre ad euro 1.742,00 per spese patrimoniali ed euro 9mila per spese legali.

Il legale Izzi chiederà all’attuale amministrazione di attivare l’azione legale di rivalsa nei confronti dei responsabili dell’epoca affinché si possa procedere al risarcimento con il patrimonio personale e non gravando sui cittadini.

Inoltre, Di Schiavi e l’avvocato Izzi hanno preparato anche il deferimento degli stessi alla Corte dei Conti.

Polizia locale, inaugurata la scuola di formazione

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LECCE – Taglio del nastro per la “Scuola Regionale di Polizia Locale”. Inaugurata la sede di formazione permanente per gli operatori di Polizia Locale, anche al di là dei confini regionali, utile per l’accesso ai ruoli, per la qualificazione e l’aggiornamento professionale e per gli avanzamenti di carriera.

Costituita con Delibera della Giunta Regionale nr. 1701 del 26 settembre 2018, in ossequio a quanto previsto dalla Legge Regionale 37/2011 di riforma dell’Ordinamento della Polizia Locale, questa istituzione è un organismo interno posto alle dipendenze della Segreteria generale della Presidenza regionale ed è coordinata dal Dirigente della Sezione “Sicurezza del cittadino, delle politiche per la migrazione e antimafia sociale”.


“L’inaugurazione della sede operativa di Lecce, rappresenta un momento importante per tutte le polizie locali regionali, perché dà, finalmente, concretezza a un’ambizione antica, ma soprattutto perché rappresenta la risposta tanto attesa a un’esigenza reale, quella, cioè, di avere una struttura permanente che offra opportunità qualificate di formazione agli operatori”, ha affermato il Comandante della Polizia Locale di Lecce, Colonnello Donato Zacheo.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, tra gli altri: il Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta; Il Procuratore Generale di Lecce, Vincenzo Maruccia; i procuratori capo di Lecce e Brindisi, Leonardo Leone De Castri e Antonio De Donno; il Procuratore Aggiunto di Lecce, Guglielmo Cataldi; l’Assessore Regionale, Loredana Capone; il Presidente della Provincia, Stefano Minerva e il Sindaco, Carlo Salvemini.

Festivi infrasettimanali, Silpol sulle barricate

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ROMA – Festivi infrasettimanali, come comportarsi? Un’ordinanza (n. 28259/2017) della Corte di Cassazione   ha stabilito che i lavoratori turnisti sono chiamati a rendere la prestazione in via ordinaria anche se coincidente con giornate infrasettimanali festive, senza che ciò comporti l’applicazione di alcuna maggiorazione per lavoro straordinario festivo oppure il riconoscimento del riposo compensativo. 

Un principio che con molta probabilità diventerà norma contrattuale. Una eventualità non gradita da Nello Russo, segretario nazionale Silpol. “Per noi, resta sempre viva quella grande passione di lotta, che  – ha dichiarato Nello Russo – ci vede impegnati e determinati sul fronte della resistenza al potere della politica becera e del burocratismo sfrenato, all’indifferenza legislativa ed alla violenza verbale e materiale; ma anche sul fronte della disobbedienza civile alla pratica di quanti vogliono la polizia locale schiava, subdola, remissiva”.

Il Silpol chiama tutti alla battaglia per contrastare “questa nuova ondata di medioevo politico e culturale,  che vuole cancellare le conquiste dei lavoratori”.

Nello Russo

A questo si aggiunge, denuncia ancora il segretario nazionale Silpol:  “Blocco del turn over, mantenimento del patto di stabilità, scippo delle risorse contrattuali, gravi criticitá della sicurezza del lavoro e delle condizioni della salute dei lavoratori, esclusione dall’elenco dei lavori usuranti ed altro ancora sono elementi oggettivamente sufficienti, per spingerci a saltare gli steccati ed a sottoscrivere una piattaforma unitaria di dura rivendicazione, ancorata ad un progetto contrattuale e normativo serio e concreto, da sostenere fino allo stremo nei luoghi di lavoro e nelle piazze”. 

“È il momento di fare baccano, non di pietire o di elemosinare; è il momento  – ha concluso Russo – di alzare la posta ed il tiro. Altrimenti soccomberemo”. 

(V.E.V.)