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Bivacchi abusivi, ronde della polizia municipale

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GENOVA –  Questo fine settimana intervento della polizia locale genovese contro il fenomeno dei bivacchi abusivi e comportamenti incivili nei parchi e giardini pubblici.

Nei giardini Baltimora personale del reparto vivibilità e decoro ha provveduto a identificare e sanzionare un gruppo di giovani che bivaccavano.

Nello specifico si tratta di 4 cittadini italiani, un cittadino rumeno ed uno del mali che sono stati allontanati dai giardini. Uno di loro, dopo l’identificazione di rito in quanto privo di qualsivoglia documento di identità, è stato anche denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale.

Per tutta la settimana prossima sono stati predisposti servizi appositi di controllo che vedranno impegnati già alle prime ore del mattino personale del I Distretto, con quello del reparto vivibilità e decoro supportati dall’autoreparto e da reparto di polizia giudiziaria per eventuali supporti tecnici.

Vigile di prossimità, interrogazione al sindaco

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SIENA – Il consigliere comunale Bruno Valentini (Pd) ha presentato una interrogazione sul vigile di prossimità.

“Premesso – che ad inizio 2018 la precedente Amministrazione aveva già impostato un progetto per i cosiddetti “vigili di prossimità”, ovvero per redistribuire alcuni agenti della Polizia Municipale nei quartieri della città in modo da delegare loro compiti specifici di vigilanza sul territorio ed interlocuzione diretta e continua con la popolazione– che ad oltre sei mesi dall’insediamento della nuova Giunta Comunale, al di là dei meri annunci, non è stato ancora fatto niente di concreto per realizzare il progetto dei vigili di quartiere (o “di prossimità”)– che si è letta sulla stampa locale un’intervista del comandante dell P.M. Cesare Rinaldi che annuncia l’inizio di un nuovo parziale servizio da fine gennaio, circoscritto però ad un solo quartiere di Siena, sostenendo che senza potenziamento permanente dell’organico non si potrà realizzare il progetto per intero, esplicitando la necessità di portare da 70 ad 85 il numero degli addetti della Polizia Municipale– che fra gli obiettivi prioritari del programma di mandato del sindaco De Mossi c’erano: “riorganizzare e potenziare l’organico della Polizia Municipale per essere presenti sul territorio 24h su 24h; istituire un ufficio di sicurezza per la raccolta di denunce e segnalazioni in collaborazione con la vigilanza ed il volontariato civico; verificare il funzionamento dell’illuminazione pubblica, perché questa non renda, se spenta, la vita facile ai delinquenti; incentivare le segnalazioni dei cittadini attraverso l’attivazione di un sevizio di messaggistica, ad esempio con l’applicazione Whatsapp, collegata direttamente alle autorità competenti; istituire il Vigile urbano di quartiere, che possa presidiare il territorio e costituire un punto di riferimento dei cittadini.   – che questi obiettivi sono ancora lontani dall’essere realizzati, mentre continuano purtroppo a verificarsi atti di vandalismo e soprattutto episodi di criminalità diffusa ai danni di famiglie ed attività commerciali Si chiede al Sindaco– come intende procedere per rispettare il programma di mandato sulla sicurezza urbana e per conseguire rapidamente risultati concreti e soprattutto estesi all’intera città sul programma dei vigili di quartiere– se c’è l’intenzione di elevare il comandate della P.M. a dirigente, ruolo gerarchico a cui si dovette rinunciare nel 2013 per la crisi del bilancio comunale, in modo da rafforzare la funzione ed il prestigio della Polizia Municipale, equiparandola agli altri servizi interni al Comune”.

Stefanelli confermato alla guida della polizia municipale di Pisa

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PISA – Michele Stefanelli è stato confermato alla guida della Polizia Municipale di Pisa fino al 31 dicembre 2019. L’incarico potrà poi essere rinnovato fino alla scadenza del mandato del sindaco.

La decisione è stata presa, nei giorni scorsi, dal primo cittadino Michele Conti, al termine di una selezione pubblica per titoli e colloquio per la quale avevano presentato domanda 60 candidati.

Di questi 60 ne erano però stati ammessi 32, mentre per gli altri 28 non erano stati riscontrati i requisiti necessari per ricoprire la carica.

Tra i 32 candidati Michele Stefanelli è risultato per la commissione esaminatrice quello più idoneo con un punteggio di 85 punti.

Dietro di lui Stefano Donati (82 punti) e Luigi Giordano (76 punti). Nominato nel 2015 comandante della Polizia Municipale di Pisa dall’allora sindaco, Marco Filippeschi, Stefanelli, 51 anni, laureato in giurisprudenza, era stato precedentemente al vertice della Polizia locale dell’Unione dei Comuni della Valdera e della Municipale di Pontedera.

Dopo aver iniziato la carriera come comandante dei Vigili Urbani di Peccioli, aveva infatti diretto il primo corpo di Polizia locale costituito dai sei comuni dell’Alta Valdera, la prima esperienza di polizia associata in provincia di Pisa.

Tumori in aumento fra i vigili urbani di Ostia

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OSTIA – Fabrizio Santori, esponente della Lega, ha lanciato un allarme a fronte di un aumento dei tumori tra i vigili in servizio presso il X Gruppo Mare della Polizia locale di Ostia: 

“Chiediamo immediatamente un intervento della Asl e del Campidoglio per stabilire quali siano le motivazioni dell’incidenza del numero di tumori tra gli agenti del Comando di Polizia locale del X Mare. Il numero esponenzialmente più alto di malati oncologici di Via Capo delle Armi rispetto alla incidenza statistica romana desta forte preoccupazione, e temiamo non si tratti di mera coincidenza. 

Alcune notizie di stampa ed esposti presentati nel corso dell’ultimo anno, infatti, sembrano puntare il dito, atti alla mano, sulla mancata bonifica di alcune proprietà circostanti il Comando, usate a lungo come discariche del tutto abusive durante i lunghi anni in cui l’intero complesso risultava occupato abusivamente. 

Discariche, va aggiunto, dove venne rilevato il deposito di moltissimi rifiuti qualificati come speciali. Ciononostante, nessuna verifica dell’inquinamento dei terreni né alcuna bonifica effettiva sarebbero state mai eseguite, ed è forte il dubbio di una connessione tra questi rifiuti sedimentati nel corso del tempo ed esposti agli agenti atmosferici, e le neoplasie del personale di Polizia locale. Il luogo di lavoro deve essere tutelato, soprattutto quando riguarda le istituzioni”.

Investe vigile urbano, 20enne rimesso in libertà

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ACERRA –Non si ferma all’alt e investe vigile urbano, ventenne torna in libertà. E’ quanto ha stabilito, nei giorni scorsi, il tribunale di Nola nei confronti di Domenico Basile, di Acerra.

Il magistrato, all’esito dell’udienza direttissima, non ha applicato alcuna misura cautelare.

Sono state infatti accolte le richieste del legale di fiducia del 20enne, mentre il pubblico ministero in udienza aveva chiesto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il ragazzo affronterà da libero, dunque, il processo che avrà inizio il prossimo marzo con rito alternativo.

Nel corso della convalida ha ammesso gli addebiti ed ha chiesto scusa, spiegando di non essersi reso conto della gravità del suo gesto. Sentito anche il vigile urbano ferito, il vicecomandante della Municipale di Acerra Domenico De Sena (nella foto).

In pratica è emerso che il centauro, alla vista del posto di blocco, ha rallentato provando a coprire la targa con il giubbino per eludere ogni sanzione.

Una volta imposto l’alt, però, ha accelerato per scappare urtando l’esponente della Polizia Locale che prima si è adoperato per inseguirlo e successivamente è stato accompagnato in una struttura sanitaria per le escoriazioni e le contusioni riportate.

Multaradar in funzione 24 ore su 24, ma è polemica per la scarsa illuminazione

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VASTO – E’ attivo da gennaio, l’autovelox “Multaradar S580” sulla Statale 16 Adriatica, nei pressi di Punta Penna a Vasto.

Si tratta di un impianto di controllo elettronico della velocità di ultima generazione – si legge – un dispositivo fondamentale che l’amministrazione comunale di Vasto mette a disposizione per la prevenzione degli incidenti stradali. Nel tratto di strada in questione il limite di velocità è di 90 chilometri orari”. Ha dichiarato il comandante di Vasto.

L’autovelox è stato installato al chilometro 511+900 della Adriatica e sarà attivo 24 ore su 24: è protetto da due telecamere, costantemente connesse con il comando, che assicurano una piena videosorveglianza dell’area, in qualunque condizione atmosferica ed in entrambe le corsie di marcia. Si tratta di un impianto alimentato a pannelli solari, pienamente ecocompatibile.  Il limite di velocità consentito è di 90 chilometri orari, ma sono sorte già le prime polemiche legate alla sua presunta non corretta segnalazione di notte. Infatti la postazione, al momento,  non è segnalata con luci a lampeggio nelle ore notturne così come sembrerebbe essere previsto dalla normativa. Ciò implica di fatto che la maggior parte degli automobilisti, che non è al corrente dell’esistenza del sistema di controllo elettronico della velocità, ha più probabilità di incappare in una sanzione. 

A riguardo il presidente del Comitato Protrignina, Antonio Turdò, ha affermato: “La postazione organizzata sulla strada statale n. 16 ricadente nell’agro del comune di Vasto non può in nessun modo essere utilizzato in modo permanete diurno e notturno poiché la segnalazione della postazione con cartelli non luminosi cozza con le disposizioni tuttora valide previste dall’art. 3, comma l, lettera b), del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, che prescrive che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del codice della strada, le cui modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno”. 

“A questo riguardo la norma è – ha spiegato ancora Turdò –  aderente alla postazione medesima altrimenti si verrebbe a creare, nell’orario notturno, una postazione al buio. Ad aggiungere che nel servizio notturno o in orari senza luce corre l’obbligo di segnalare con un lampeggiante la postazione in funzione”.

“Cioè in buona sostanza anche per il senso comune di verifica della legalità della postazione e della sua visibilità, l’organizzazione del servizio effettuato dal Comune di Vasto non è corrispondente in nessun punto al dettato legislativo in materia. Durante i servizi non diurni i pannelli devono essere luminosi. La stessa postazione deve avere – ha concluso Turdò – un segnale luminoso ad intermittenza che indichi un autovelox da remoto in funzione, pur in assenza di segnale stradale che impone limiti di velocità, è necessario un adeguato anticipo che non può essere superiore a 4 km ma nemmeno inferiore ad 1 chilometro e quella postazione non ha nemmeno questo requisito.” Ricordiamo che si tratta di un impianto di ultima generazione alimentato a pannelli solari e pertanto pienamente ecocompatibile, ma soprattutto di un dispositivo fondamentale per la prevenzione degli incidenti stradali”.

Agenti distaccati in Procura

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 VITERBO – Comune e Procura hanno sottoscritto una convenzione per la proroga del distacco funzionale di tre unità di Polizia Locale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Viterbo. 

A firmare l’importante documento, nel mese di dicembre, sono stati il procuratore capo di Viterbo Paolo Auriemma e il dirigente del settore I del Comune di Viterbo Eleonora Magnanimi, alla presenza del sindaco Giovanni Maria Arena. 

“Una proficua collaborazione tra due istituzioni che si rinnova e si consolida. Una convenzione che rappresenta uno dei pochi esempi in Italia – ha spiegato il primo cittadino viterbese -. Una collaborazione che favorisce i rispettivi interessi istituzionali e in particolare la celerità delle indagini, la specializzazione degli inquirenti e l’abbattimento di adempimenti a carico della Polizia Locale”.

Tre agenti del Comando di Polizia Locale, categoria C, continueranno a prestare il loro servizio presso il Tribunale Ordinario di Viterbo fino al 31 dicembre 2020. Si tratta di una proroga, in quanto gli stessi tre agenti operano all’interno del Tribunale già dal 2017.

“Ho molto apprezzato le parole del procuratore Auriemma in merito al lavoro portato avanti in questi anni dai tre agenti in servizio presso la Procura della Repubblica – ha aggiunto il sindaco Arena -. Un operato estremamente favorevole anche per il nostro Comando. La mancanza di un nucleo di ufficiali di Polizia Giudiziaria stabilmente collocato presso la Procura della Repubblica, si tradurrebbe, inevitabilmente, in un complessivo appesantimento dei compiti della stessa Polizia Locale, a cui verrebbero affidate numerose indagini alle quali dovrebbe far fronte, con un impegno molto più gravoso, che finirebbe, di fatto, per distogliere il personale da altri compiti istituzionali e appesantire i carichi di lavoro del Comando”.

Non paga 24 multe e le rimuovono la macchina. Donna fa causa al Comune

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VENTIMIGLIA – Oltre il danno, la beffa per l’amministrazione comunale di Ventimiglia. E’ fissata per mercoledì 9 gennaio l’udienza di comparizione presso il tribunale di Imperia relativa al processo che vede da una parte l’intestataria dell’auto Caterina G., residente in Francia, e dall’altra il Comune di Ventimiglia.

LA STORIA

Nel 2018, gli agenti della polizia locale hanno multato ben 24 volte una la Fiat 500, immatricolata in Francia e di proprietà della donna, perché veniva posteggiata all’interno delle strisce blu senza mai effettuare il pagamento del ticket. Dopo alcuni giorni, visto che l’auto non era ancora stata rimossa dal parcheggio, i vigili di Ventimiglia hanno applicato quanto previsto dal codice della strada per i veicoli immatricolati all’estero che, in casi come quello della Cinquecento, possono essere sottoposti a fermo amministrativo fino a sessanta giorni.

A quel punto, il figlio della proprietaria dell’auto (l’utilizzatore principale del veicolo ) si è presentato presso il comando della polizia locale contestando la rimozione dell’auto.

L’uomo non aveva alcuna intenzione di pagare 500 euro di sanzioni accumulate per il mancato pagamento del ticket del parcheggio.

Dopo alcuni giorni, la polizia locale ha inviato una raccomandata all’indirizzo di Caterina G., spiegando la procedura applicata e avvisandola che, per riavere l’auto dopo i sessanta giorni di fermo, non avrebbe dovuto necessariamente pagare le multe, ma solo gli oneri di custodia e rimozione, così come previsto dalla legge.

Se non dovesse essere ritirata entro un dato termine (non ancora scaduto), saranno avviate le procedure per la demolizione dell’auto.

Per tutta risposta, la signora ha fatto causa al Comune chiedendo 26mila euro come risarcimento danni.

Reato di falso per chi espone la riproduzione del pass invalidi

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ROMA – Fotocopiare il permesso di parcheggio riservato agli invalidi concesso a un parente ed esporlo sul cruscotto della propria auto integra un comportamento tale da configurare il reato di falsità materiale commessa dal privato in autorizzazioni amministrative. 

Proprio per tale reato un uomo, colpevole di aver riprodotto il pass rilasciato alla madre, è stato infatti di recente condannato in via definitiva con la sentenza numero 32366/2018 della Corte di cassazione qui sotto allegata. 

In base all’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza di legittimità, affinché si configuri il reato è necessario che il documento esposto sul proprio cruscotto “abbia l’apparenza e sia utilizzato come originale, non presentandosi come mera riproduzione fotostatica”. 

La vicenda 

Nel caso di specie, nel corso del giudizio di merito era emerso che l’imputato aveva esposto sul cruscotto della propria auto una riproduzione plastificata e a colori del pass originale rilasciato alla madre e non una semplice fotocopia. 

Si è quindi in presenza di tutti gli elementi necessari perché possa dirsi configurato il reato di falsità materiale commessa dal privato in autorizzazioni amministrative, contestato all’imputato e per il quale gli era già stata inflitta una condanna in sede di merito. 

A confutarla non è valso nemmeno il tentativo dell’uomo di far rilevare che, in realtà, i giudici del merito non avevano adeguatamente considerato le dichiarazioni del testimone di polizia giudiziaria che, nel corso del dibattimento, aveva riferito che il permesso era palesemente contraffatto. Nella sentenza impugnata si afferma infatti chiaramente, con riferimento al pass contraffatto, che “la qualità decettiva è ictu oculi verificabile”.

fonte: studiocataldi.it