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Riforma, “A me le Guardie”: chi si accontenta gode

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Il sogno della Riforma continua a disturbare le notti delle Guardie Cittadine. Va fatto notare che, a seguito dell’invio delle ormai note proposte di legge dal governo ai vari rappresentanti, non c’è in realtà stato alcun passo avanti: nessuna convocazione ufficiale, nessuna apertura di tavoli di confronto. Nulla. Aspettiamo e speriamo. nel mentre si aspetta, però, il balletto sindacale è ripreso a più non posso, e te pareva, ed assieme ad esso sono fioccate nuove proposte, modifiche ed idee. Oggi A me le Guardie ha avuto sottomano altri due testi “alternativi” a quelli proposti dal governo. Il primo lo abbiamo abbandonato quando siamo arrivati al punto in cui diceva di tenerci sotto contratto con gli enti locali nelle attuali categorie C e D. Il secondo quando abbiamo letto che si dovrebbero creare “distretti provinciali” sotto il controllo della prefettura. 

Ma vogliamo essere un minimo realistici, concreti ed allo stesso tempo tutelarci? Qui si parla di riforma, ma molti sembrano non sapere nemmeno quello che siamo e non vogliono rinunciare a quello che vorrebbero essere. Finché parliamo tra noi va tutto bene, ma se ci si rapporta con il governo ed ancor peggio coi burocrati dei ministeri – che ricordate durano decenni invece dei 5 anni massimo di un qualsiasi esecutivo – bisogna essere soprattutto realistici. 

Ed il primo punto in cui esserlo è che, sebbene ci abbiano tolto prima “urbani” e poi “municipale” per finire col chiamarci “locali”, resteremo sempre Guardie Cittadine. Non esisterà MAI una nuova “Forza di Polizia Statale Locale”, anche perchè sarebbe un ossimoro. Resteremo sotto gli enti locali,  che si potranno magari associare o costringere ad associare, ma non saremo una Polizia dello Stato, e non avremo certe prerogative delle Polizie dello Stato. Possiamo dirlo in 10 lingue e confrontarci con 100 paesi anglosassoni ed americani, ma in Italia non funziona così e per farlo funzionare ci vorrebbe una riforma costituzionalebasata sui desideri di 60mila persone? Anzi, siamo sinceri, al massimo di 30mila di quei 60mila? Dai, per cortesia, teniamo i piedi a terra.

Quel che è necessario è che, facendocene una ragione nell’essere “locali”, questa parola non diventi una limitazione alla nostra dignità di poliziotti. E per non farla diventare tale è necessario che la legge imponga gli strumenti da darci, senza lasciarli alla decisione del Consiglio – dura pure quello massimo 5 anni – ed imponga dei paletti ben precisi al Sindaco nell’usarci come sua milizia personale, nel rispetto della figura e dell’indipendenza del Comandante. Fine. Non possiamo sperare in altro, perchè altrimenti saremmo in Questura. E sappiamo tutti che di cancellarci e spostarci in Questura non ci pensano nemmeno nei loro più reconditi sogni. Per fortuna, dico io.

Altra cosa su cui dobbiamo battere è che, Statale o Locale, la Polizia è Polizia.Quindi dobbiamo avere un nostro comparto, un nostro contratto di tipo pubblicistico ed un nostro ruolo ben definito che chiarisca che le tutele previdenziali e pensionistiche devono essere le stesse per tutti. Anche quelle in cui andremo a perdere – l’Inail- anche quelle che per alcuni di noi generano privilegi – i decentrati : ed attenzione a dirmi “eh ma siamo solo dipendenti comunali”, perchè è un falso problema, lo siamo nella misura in cui “quelli della 121” sono dipendenti statali, eppure la loro legge ce l’hanno.

Ci proviamo a essere alla pari senza copiarci?

Un altro problema, vero, è quello delle qualifiche. Ed è tanto inutile sperare di “avere qualifiche illimitate” come ho letto una proposta, quanto concepire che possa funzionare il sistema di “limitate nel tempo e nello spazio”. Perché anche qui si va nel rispetto della nostra dignità professionale, nel nostro essere Guardie e non zucche che allo scadere del turno smettono di sembrare carrozze. Le qualifiche – di Pubblica Sicurezza, Polizia Giudiziaria, Polizia Stradale – piene ed a competenza generale. DEVONO valere senza limitazione temporale ed essere considerate valide per qualsiasi attività iniziata nel territorio che necessiti di approfondimenti al di fuori. Importante, inoltre, che si sia considerati “poliziotti” quando costretti ad agire fuori servizio:  questo si risolve con l’estensione dell’unica qualifica che, per definizione ed anche per costante pronuncia giurisprudenziale non può essere limitata, quella di Pubblica Sicurezza, da cui deve dipendere il porto dell’arma in tutto il territorio – sempre – e l’obbligo di un intervento di soccorso o di polizia quando in flagranza di illecito.

Il vero problema di una legge sulla Polizia Locale è che DEVE far contenti tutti: chi di noi sa di essere un poliziotto, chi non vuole capirlo. Poi deve accontentare i sindaci. Poi i politici. Poi i dirigenti delle Forze Statuali e dei Ministeri.

Per questo la proposta da me redattala settimana scorsa a molti sembra “osare poco”: osa poco perchè vuole essere REALE.

Intanto però chiarisce fin da subito “Forze di Polizia dello Stato e Locali”.

Prevede che le qualifiche di Polizia Giudiziaria siano valide senza limitazioni temporanee, per qualsiasi indagine iniziata nel territorio e per qualsiasi flagranza di reato anche fuori di esso. Questo perchè non più tardi della settimana scorsa una pattuglia, accompagnando un TSO, ha assistito ad un tentato omicidio nel comune a metà tra quello di servizio e quello dove si trovava l’ospedale.

Prevede armamento individuale e di reparto nonché strumenti di autotutela, imponendo alle regioni di legiferare in proposito ma non dando ad alcuno la possibilità di scegliere di eliminare alcuni di essi nonché la corretta formazione, perchè questo può fare la regione, legiferare, non averci in seno, altrimenti saremmo una polizia regionale, ed in Italia non esiste questa volontà. Ma almeno che legiferi come si deve.

Prevede l’obbligo di unioni e convenzioni almeno per garantire la copertura nelle 24 ore. E questo mi sa tanto che a molti da più fastidio che altro. Eppure essere poliziotti passa anche per questo. Anzi, soprattutto per questo.

Prevede la figura dell’ausiliare come responsabile di sosta e viabilità generica.

Prevede l’inserimento nel sistema 112 e la consultazione di tutte le banche date statali. 

Prevede il contratto di diritto pubblico, l’abolizione del precariato di Polizia – di cui nessuna proposta mi pare parlare – e gli stessi istituti esistenti per le Forze Statali. 

Con questo non dico che sono più bravo o che ho scoperto l’acqua calda, ma tento di restare nell’ambito del realismo e delle possibilità concrete di riforma, dando a tutti il contentino, mantenendo l’assetto quanto più simile a quello attuale ed allo stesso tempo dandoci il nostro posto sia a livello professionale che contrattuale che personale e sociale. Non una “questura bis”. Non un accrocchio malfatto di improvvisati in divisa.

fonte: ameleguardie

Sicurezza alimentare, multe per 11mila euro

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PALERMO – Dai controlli compiuti dalla Polizia municipale di Palermo sulla sicurezza alimentare e tutela del consumatore, predisposti dal Comandante Gabriele Marchese, sono state riscontrate diverse violazioni alla normativa vigente con sanzioni per un importo di oltre ad 11.000 euro.

Una discoteca abusiva è stata sequestrata in via Candelai e ad un market di via Salamone Marino, nei pressi della stazione centrale, sono state riscontrate gravi carenze igieniche.

In via Candelai, il titolare di un pub è stato denunciato all’autorità giudiziaria per disturbo della quiete pubblica per emissione, all’esterno del locale, di musica ad alto volume.Gli agenti del Caep, il nucleo controllo attività produttive hanno riscontrato che l’attività di discoteca era abusiva, priva di autorizzazioni; durante il sopralluogo, venivano riscontrate settanta persone che ballavano in spazi angusti: circa 60 metri quadrati di un locale che disponeva di un dispositivo antincendio scaduto da dieci anni.

Per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica, è stata immediata sospesa l’attività danzante , facendo defluire il pubblico all’’esterno del locale.Sono state sequestrate le apparecchiature musicali e comminate sanzioni al titolare per la mancanza della relazione fonometrica, delle tabelle alcolemiche e dell’apparecchio alcol test, mentre è stato sanzionato il barman addetto alla somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche perché non possedeva l’attestato di alimentarista.

Durante i controlli, onde prevenire momenti di tensione ed assicurare l’ordine pubblico, sono intervenute in supporto due pattuglie che stazionavano all’esterno del locale.

In via Salamone Marino invece, sono state accertate gravi carenze igienico sanitarie delle attrezzature e dei piani di lavoro, destinati alla vendita di alimenti e bevande; il titolare non disponeva del piano di autocontrollo HACCP, un sistema preventivo di controllo degli alimenti finalizzato a garantire la sicurezza igienica e per scongiurare il rischio di infezioni alimentari.

Inoltre, nelle pareti vi erano evidenti presenze di muffe e la pavimentazione, oltre ad essere sudicia per la mancanza di regolare pulizia, presentava vistose lesioni in diversi punti.

fonte: Adnkronos

Mancati pagamenti e carenza di vestiario, i vigili urbani verso lo sciopero

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AGRIGENTO – “Malgrado la proclamazione dello stato di agitazione, a tutt’oggi, non si è avuto alcun riscontro da parte dell’amministrazione comunale”, hanno scritto Giuseppe Milioto, Calogero Ferlisi e Giovanni Vella per Rsu .

Domani, martedì 12 febbraio, dalle 10 alle 12, al comando della polizia municipale di Villaseta, si terrà un’assemblea del personale. Si discuterà dell’intensificazione delle forme di lotta e dell’ipotesi della proclamazione  di una giornata di sciopero;  del mancato pagamento spettanze arretrate 2017-2018; della carenza del personale e mancata fornitura del vestiario. 

Nuovo regolamento per la polizia locale di Roma

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ROMA – Dopo anni spesi a cercare di contrastare i fenomeni di grande o piccolo degrado urbano a colpi di ordinanze il Campidoglio prova ad accelerare sul rinnovo del regolamento di polizia. Perché le ordinanze per loro natura sono temporanee ed appellabili e spesso sono state applicate ai temi più disparati, quando non suscettibili di ilarità tra la popolazione, basti ricordare la multa fino a 500 euro con Gianni Alemanno sindaco per chi mangiava un panino nelle aree di pregio del centro storico.

L’ultima versione del regolamento di polizia è piuttosto datata, risale al novembre del 1946, nei decenni successivi il testo è stato emendato senza però mai venir superato da un nuovo documento. Con sessanta pagine di piene di prescrizioni, divieti e limitazioni la giunta M5s di Virginia Raggi prova a regolamentare le attività in una serie di luoghi e attività – dai locali serali, ai monumenti passando per l’inquinamento acustico – finendo però con il cercare di voler normare aspetti della vita quotidiana difficilmente controllabili.

Ecco allora che nel grande calderone di ciò che sarà vietato fare nella Capitale sono finite norme sugli animali esotici da non condurre nel territorio cittadino, la biancheria intima da non stendere fuori dalle finestre, le aiuole dei parchi da non calpestare, automobili da non lavare alle fontanelle pubbliche e vasi di fiori o piante che non devono sgocciolare acqua dai balconi. Solo per citare alcuni esempi. Senza dimenticare le norme contro chi sale in bus ubriaco o sotto effetto di stupefacenti o addirittura contro chi canta o suona a bordo di autobus* (non in auto come avevamo scritto in un primo momento), tram e metro.

Il testo al momento è al vaglio delle Commissioni capitoline e il M5s conta di portarlo in Assemblea Capitolina per l’approvazione entro febbraio. È stato pensato soprattutto per introdurre strumenti normativi utili alla Polizia Locale per sanzionare comportamenti come l’abusivismo commerciale e le violazioni del decoro. Oppure contro il rovistaggio, tramite l’introduzione del multe per chi trasporta “merci con trolley e carrelli per venderle in aree pubbliche” senza essere provvisto di autorizzazione commerciale. Sono presenti anche divieti di “esibire nudità o assumere comportamenti diretti inequivocabilmente ad offrire prestazioni sessuali”.

E poi sanzioni anche per chi si immerge nelle fontane anche solo parzialmente e per i padroni di animali che non portano con loro i sacchetti per la raccolta delle deiezioni canine. Insomma, un mare di regole che i vigili urbani, con 6 mila unità a fronte di una pianta organica che prevederebbe 2 mila agenti in più, dovranno provare a fronteggiare mentre svolgono tutte le altre mansioni a loro assegnate.

Alcuni dei nuovi divieti previsti dal regolamento nel dettaglio

  • Non si potrà salire a bordo dei mezzi pubblici di Roma in stato di ebrezza, o cantare o suonare durante il tragitto su bus tram o metro.
  • All’articolo 6 il testo prevede il divieto di accedere ai mezzi di trasporto “in stato di palese alterazione psico-fisica a seguito di assunzione di bevande alcoliche e/o sostanze stupefacenti o psicotrope” e di “dare luogo ad esecuzioni canore e musicali non autorizzate”.
  • Stretta anche sul trasporto a bordo di mezzi di trasporto che possono risultare pericolosi per la loro forma o dimensione, come le biciclette, fatta sempre salva l’accessibilità dei passeggini per i bambini e dei mezzi per le persone con disabilità.
  • Stop ai lucchetti degli innamorati sui monumenti, le infrastrutture e le panchine.
  • Niente più lenzuola o mutande stese davanti alle finestre.
  • Gli esercizi pubblici di Roma dovranno consentire l’uso dei loro wc ai clienti. 

fonte: agi.it

Sicurezza, Russo: “Non serve l’esercito ma più vigili urbani”

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CASTEL VOLTURNO – “A Castel Volturno per la sicurezza dei cittadini e il controllo del territorio occorre l’ordinario” . Così il sindaco Dimitri Russo che in un video ora racconta le esigenze della cittadina nota alla cronaca   come la capitale della mafia nigeriana. 

Il primo cittadino ribadisce nel videomessaggio: ”Occorrono più vigili urbani, più carabinieri e poliziotti. Occorre quindi potenziare le forze di polizia in pianta stabile che oggi sono sottodimensionate rispetto alle criticità del territorio. L’esercito a Castel Volturno serve a poco o nulla.”

Quota 100, De Magistris: Napoli perderà altri vigili urbani

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NAPOLI – «La coperta non è corta, è cortissima. L’unico dato certo, di fronte alle promesse fatte da altri, di organici che si dovevano rafforzare, e rimaste parole, è che noi siamo riusciti il 31 dicembre 2018 a immettere 53 poliziotti municipali di cui 36 nelle periferie e altri a coprire organici impoveriti ma è una goccia». Queste le parole del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a margine della celebrazione della festa della Polizia municipale. 

Il sindaco ha espresso «preoccupazione» per il provvedimento Quota 100. «Secondo le stime fatte – ha spiegato – da settembre avremo ulteriori contrazioni visto che l’età media dei dipendenti comunali e anche dei poliziotti municipali si alza arrivando attorno ai 60 anni e questo Governo non ci mette nelle condizioni di assumere, non ha eliminato vincoli finanziari e gabbie normative, non ha ridotto il debito storico e intanto elimina la liquidità per i Comuni. Il quadro è preoccupante ma noi non molliamo e cerchiamo a fare il massimo». 

De Magistris ha evidenziato che «spesso i nostri vigili operano in condizioni difficili e svolgono un lavoro egregio con professionalità, competenza e umanità rappresentando sul territorio l’amministrazione».

Decreto sicurezza le modifiche al codice della strada

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FERRARA – “Le  novità in materia di polizia giudiziaria, sicurezza urbana, stranieri e modifiche al codice della stratta introdotte dal nuovo decreto sicurezza”*.

Relatore: comandante Claudio Rimondi (polizia metropolitana di Bologna)

28 marzo ore 15:00/18:00 presso la sala adiacente Parrocchia San Martino Ferrara in piazza Ugo Costa n.32

Corso gratuito per gli iscritti SULPL, contributo di 10 euro per i non iscritti. Adesioni entro il 25/3/2019 da inviare all’indirizzo [email protected]

Lavoro, Sulpl: il Comune “viola la legge”.

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GENOVA – Il Sulpl di Genova scrive al premier Conte per chiederne l’intervento urgente. Il segretario  Claudio Musicò denuncia la gestione delle attività di Polizia Locale.

Ma ecco cosa scrive il Sulpl: “Da qualche giorno il Decreto del Ministero degli interni n°145 del 4 marzo 1987 viene calpestato da questa amministrazione con il silenzio colpevole dell’Assessore alla Sicurezza e di tutta la Giunta”.

Nello specifico Musicò si riferisce all’utilizzo del personale neo assunto in attività di “sera e notte senza formazione senz’arma d’ordinanza e in solitaria”.

Il sindacato ribadisce di aver più volte fatto presente all’amministrazione la violazione in essere ma di non aver avuto alcuna risposta in merito.

“Sono certo – conclude Musicò nella missiva inviata al premier Conte – che le mie parole non resteranno vane perché rappresentano quelle lavoratrici e quei lavoratori che onorati di indossare una divisa credono nelle istituzioni”.

Cardinale Sepe: “I vigili urbani sono i nostri angeli custodi”

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Napoli 21 ottobre 2017 Cerimonia di consegna del “Premio Sepe” Ph: Stefano Renna

NAPOLI – “I poliziotti municipali sono gli angeli custodi della città perché vigilano e cercano di favorire una migliore qualità di vita per i cittadini di cui c’e’ bisogno”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, in occasione della celebrazione per la festa del Corpo della polizia municipale. Sepe ha sottolineato come i vigili urbani di Napoli “sull’esempio di San Sebastiano, loro protettore, si aprono alla solidarietà verso gli altri e verso i poveri”. Un Corpo, quello della polizia municipale, a cui la normativa vigente affida sempre di più compiti di sicurezza.

“E’ una funzione che svolgiamo con piacere e con competenza – ha evidenziato il comandante della polizia municipale, Ciro Esposito – motivo per cui ci stiamo attrezzando con strumentazioni tecnologiche allo scopo di poter meglio fronteggiare queste sfide. Siamo pronti a fare del nostro meglio per la città”. Entro la primavera – come annunciato – il corpo avrà in dotazione auto nuove dotate di strumentazioni tecnologiche per rilevare infrazioni di automobili attraverso l’impiego di telecamere. Al termine della funzione religiosa, il sindaco Luigi de Magistris, l’assessore Alessandra Clemente e il comandante Esposito hanno conferito riconoscimenti a personale della polizia municipale che, nel corso dell’anno, si e’ contraddistinto nello svolgimento del proprio lavoro. “I poliziotti municipali – ha ricordato l’assessore Clemente – sono figure a servizio della cittadinanza, dei più deboli e a servizio del diritto e delle regole. Siamo impegnati – ha aggiunto – a dare loro più strumenti legati all’organico, con la necessita’ di un concorso, e strumenti di lavoro ma oggi e’ l’occasione per ringraziarli per il lavoro che svolgono in strada e non solo, un lavoro molto difficile e teso a essere al servizio degli altri”. Alla celebrazione hanno partecipato anche il Prefetto, Carmela Pagano, i vertici delle forze dell’ordine, esponenti della magistratura e le famiglie del capitano Bruner e del tenente Cinque che hanno perso la vita il 15 maggio 2015 a Miano e a cui sarà intitolata la caserma del Comando della Polizia municipale.

Sì alla Camera per il dl semplificazione, ecco cosa cambia per la polizia locale

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Con 310 sì, 245 no e un’astensione la Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sull’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto legge semplificazioni. 

Domani dovrebbe arrivare il via libera definitivo.

La novità più saliente che interessa la polizia locale è presente all’articolo 6

SISTRI: Viene soppresso il Sistri, Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, che sarebbe scattato il primo gennaio di quest’anno. Al suo posto arriva il nuovo sistema di tracciabilità, organizzato e gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente. Fino all’entrata in vigore del nuovo strumento è prevista l’applicazione dei meccanismi di tracciabilità tradizionali (registri di carico e scarico, formulari di trasporto e Mud).