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Il trasferimento senza nulla osta è illegittimo

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PALERMO – Il trasferimento di un dirigente sindacale della polizia municipale, da un ufficio di una circoscrizione a quello di un’altra, è illegittimo. Questo è quanto riporta il sito PalermoToday:

“La Fp Cgil Palermo ha vinto il ricorso e ottenuto la revoca del provvedimento dai giudici della sezione lavoro del Tribunale. Scoppia la polemica. Dal comando della polizia municipale precisano: “E’ stato un equivoco, probabilmente suscitato in modo strumentale” La vicenda inizia l’estate scorsa, a luglio.

“Il comandante della polizia municipale, senza richiedere il previsto e prescritto nulla osta, trasferisce ­ spiegano dal sindacato ­ il dirigente sindacale della Funzione pubblica Cgil. Il sindacato chiede subito la revoca del provvedimento, facendo appello alle tutele di chi svolge attività sindacale. Ma il provvedimento va ugualmente avanti”.

La Fp Cgil presenta così ricorso per il riconoscimento del comportamento antisindacale, previsto dall’articolo 28 dello statuto dei lavoratori. Ieri il verdetto, che ha dato ragione al sindacato. Da qui la condanna a revocare il provvedimento e a pagare le spese processuali.

“La responsabilità ­ dichiara il segretario generale della Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca ­ è da attribuire esclusivamente al dirigente che, incurante delle norme vigenti e delle richieste di revoca del provvedimento illegittimo fatte dalla Fp Cgil e dalla Rsu, ha ritenuto di andare dritto per la sua strada. In un momento in cui si sono aperti diversi tavoli tematici di confronto in un costruttivo clima di dialogo fra l’amministrazione comunale di Palermo e le organizzazioni sindacali, chiediamo al sindaco Orlando di disporre l’immediata revoca del trasferimento illegittimo e di vigilare affinché comportamenti come quello oggi sanzionato, posti in essere da singoli dirigenti, non incrinino il sistema delle relazioni sindacali”.

I giudici, nella sentenza spiegano perché un dirigente sindacale non può essere trasferito senza il nulla osta dell’organizzazione sindacale di appartenenza: “L’esigenza del nulla osta nasce dalla volontà del legislatore di evitare che l’inclusione del dirigente sindacale in una realtà produttiva diversa ed autonoma impedisca, proprio per la netta separazione fra l’ambiente lavorativo di provenienza e quello di destinazione, ogni contatto con la base e con la realtà produttiva in cui il dirigente ha svolto fino a quel momento la propria attività sindacale. E’ evidente, infatti come la distanza, anche fisica, dal precedente ambiente di lavoro, riduca fortemente la capacità del sindacalista di comprendere e tutelare le istanze dei lavoratori addetti a quell’ambiente lavorativo. Tanto premesso, deve ritenersi che il trasferimento sia potenzialmente idoneo a ridurre la sua capacità di controllo e di partecipazione alla realtà lavorativa di provenienza e, pertanto, avrebbe dovuto essere sottoposto al nulla osta da parte dell’organizzazione sindacale di appartenenza”.

La replica del comandante della polizia municipale “Il dipendente ­ spiegano dal Comando di via Dogali ­ aveva concertato col vice comandante, una assegnazione di servizio presso altra sede, in maniera totalmente autonoma e senza informare il Comando dell’avvenuto accordo che aveva portato all’impiego in sede diversa da quella disposta dal Comandante”. Il trasferimento oggetto di nota (protocollo 56831 del 24.01.2017) a firma del responsabile del Settore Risorse Umane ­ Capo Area dell’epoca che disciplina all’interno dell’ente il trasferimento dei dirigenti sindacali Rsu, inoltre, non sarebbe stata mai impugnata dalle organizzazioni sindacali.

 “Spiace rilevare ­ continua il comandante Gabriele Marchese ­ la posizione assunta dal segretario provinciale della organizzazione di categoria, Giovanni Cammuca che, piuttosto che adoperarsi per chiarire l’equivoco, ha ritenuto opportuno, a fronte di relazioni sindacali consolidate, agire in giudizio senza voler assolutamente confrontarsi in via preventiva e risolvere l’equivoco, probabilmente suscitato in modo strumentale. Sicuramente un diverso approccio rispetto alla problematica emersa, avrebbe evitato ogni malinteso del quale mi dispiaccio e chiedo scusa e del quale sicuramente si porrà rimedio, nonostante la indisponibilità del segretario a discutere preventivamente e chiarire ogni equivoco, determinato da posizioni concordate dallo stesso dipendente con il dirigente del servizio di ultima assegnazione”.”

Banconote false, “corso” per l’Ufficio anagrafe

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ROVIGO –  Ufficio Anagrafe e Polizia Locale insieme per smascherare le banconote e documenti falsi.

Nei giorni scorsi, presso gli uffici dell’Anagrafe e Stato Civile del Comune di Rovigo si è svolta la prima giornata di formazione in cui la Polizia Locale di Rovigo – alla presenza del Comandante Tesoro e dell’Agente Evangelista – ha illustrato le tecniche di produzione delle banconote e i moderni sistemi di sicurezza che inserisce la Zecca dello Stato per renderne difficile la falsificazione.

Sono state illustrate le modalità più immediate di riconoscimento delle banconote false: sia quelle che si possono effettuare ad occhio nudo, sia quelle che si avvalgono di semplici strumenti quali il «lentino di ingrandimento» o la lampada a raggi ultravioletti.

In ogni caso la Polizia Locale, nei casi dubbi, ha dato la disponibilità di approfondire l’analisi avvalendosi degli strumenti tecnologici del suo laboratorio scientifico.

Multe sotto casa del sindaco, esposto in Procura

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GENOVA – Un esposto sul caso delle multe nel quartiere genovese di Carignano, dove vive il sindaco di Genova Bucci, è stato depositato in procura dal sindacato autonomo Csa di polizia locale.

L’atto è stato presentato dal segretario regionale Pasqualino Monfrecola.

Secondo l’esposto il sindaco di Genova Marco Bucci sarebbe intervenuto, nella via dove risiede, e avrebbe criticato l’operato degli agenti che stavano multando le auto parcheggiate in divieto.

L’esposto chiede di accertare i fatti e di valutare la sussistenza di eventuali reati.

Polizia locale, oltre 1.300 multe in un anno

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LUCCA – Oltre 1.300 multe elevate nei controlli di un anno sulle strade della Garfagnana, che mettono in luce un aumento delle sanzioni per mancata assicurazione o revisione dei veicoli. Sono soltanto alcuni dei dati del bilancio di un anno di attività per la polizia locale dell’Unione dei Comuni della Garfagnana.

Gianluigi Bernardi, comandante responsabile dell’unità operativa della polizia locale dell’Unione dei Comuni Garfagnana, insieme ai vice comandanti Giulio Cesaretti e Fabrizio Lunardi, ha esposto i dati più significativi relativi all’attività di questo primo anno.

È un bilancio sicuramente positivo quello dell’attività della polizia locale dell’Unione nel 2018, che viene svolta per 14 Comuni che contano circa 120 frazioni, con un’estensione territoriale di circa 500 chilometri quadrati. Numerosi i controlli sull’intero territorio interessato.

In un anno sono stati 1345 i verbali di infrazione alle norme del codice della Strada, con un incremento delle multe per mancanza di assicurazione (31) o revisione (181). Poi si registrano gli interventi contro l’abusivismo in edilizia (34), gli accertamenti di residenza (786), la presenza e il servizio di viabilità in occasione di eventi, gestione mercati, manifestazioni religiose e civili (830) in cui la gestione associata consente di indirizzare un numero di agenti adeguato alla situazione, a cui si aggiungono la rilevazione di incidenti stradali (35), i fermi amministrativi (32), le violazioni accertate (1345), le persone e veicoli controllati (rispettivamente 520 e 865), interventi che rafforzano i programmi specifici per garantire un maggior rispetto delle norme grazie alla presenza delle forze di polizia sul territorio: 327 sono state pattuglie destinate al controllo della velocità dove è maggiore il rischio di sinistri stradali per lo scarso rispetto dei limiti di velocità e più in generale delle regole di prudenza alla guida.

È stato inoltre completato, con l’attivazione del punto di Passo delle Radici, il sistema di copertura previsto dal nuovo servizio di videosorveglianza della Valle che contribuirà significativamente al miglioramento degli standard di sicurezza urbana e ordine pubblico per una maggior presenza e controllo del territorio, nonché di scambio con le altre forze di polizia.

Si tratta di una serie di portali sia con funzione deterrente che di individuazione di infrazioni, posizionati sulle principali vie di accesso alla Garfagnana che, attraverso la lettura della targa tramite telecamera, verificano regolarità in termini di assicurazione, revisione, proprietà dell’auto, eventuale furto o sinistro, trasmettendo i dati ad un unico server posto nella sede dell’Unione dei Comuni.

Il servizio di polizia locale raccoglie così indicazioni importantissime per tutte le necessità di sicurezza stradale e pubblica monitorando la Garfagnana e risponde efficientemente al crescente bisogno di sicurezza dei cittadini. “Inoltre – aggiunge il comandante Bernardi – con una comunicazione del ministero dell’interno è stato ufficializzato il pagamento di oltre due miliardi di euro per i Comuni della Toscana proprio in materia di sicurezza e implementazione delle telecamere che consentirà di elevare ulteriormente la presenza dei circuiti nei punti strategici anche in Garfagnana”.

L’Unione Comuni Garfagnana ha provveduto anche all’apertura dell’ufficio amministrativo di polizia locale e a una implementazione dell’organico che dall’1 marzo raggiungerà quota 13 unità.
Il comandante ha espresso al presidente dell’Unione Comuni Garfagnana e a tutti i sindaci dei Comuni partecipanti alla gestione associata un sentito ringraziamento per l’attenzione riservata al servizio e per risorse messe a disposizione.

Da parte del servizio ha garantito l’impegno ad assicurare una maggior presenza degli agenti sul territorio per affrontare le problematiche in termini di prevenzione e collaborazione con i vari servizi dell’Unione e dei Comuni, in un contesto di semplificazione e omogeneizzazione delle procedure di intervento, anche attraverso l’attivazione di nuclei specializzati in attività e materie specifiche.

Prosegue così da parte dell’Unione Comuni Garfagnana il percorso di potenziamento della gestione di polizia municipale e polizia amministrativa locale e l’esercizio associato della funzione svolto per i Comuni componenti e per il comune di Vagli Sotto in convenzione. Anche nel 2018 gli obiettivi strategici si sono concentrati sul miglioramento e l’incremento di efficienza in sicurezza urbana, servizio di polizia di prossimità, in particolare nei piccoli paesi, dove la presenza delle forze di polizia costituisce motivo di sicurezza in particolare per la popolazione anziana.

fonte articolo: luccaindiretta

Assunzioni polizia locale, i bandi fino apertial 27 febbraio

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Diversi comuni lombardi hanno pubblicato bandi con in palio posti da vigili urbani. Selezioni aperte per aspiranti agenti di polizia municipale anche in Abruzzo. Scadenze comprese tra il 18 e il 27 febbraio 

Assunzioni Polizia Municipale 2019: concorsi in Lombardia 

Il comune di Cinisello Balsamo ha indetto un concorso per 10 posti da vigile urbano a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato (categoria C, posizione economica C1). Dei 10 selezionati, 8 verranno assunti già quest’anno mentre i restanti 2 dovranno aspettare l’anno prossimo. Per quanto riguarda i requisiti, necessario l’essere in possesso almeno di un diploma di scuola superiore e della patente di guida di categoria B. Nel caso in cui le domande superino il numero di 50, sarà organizzata una prova pre-selettiva; detto ciò, è prevista una prova scritta – quiz con quesiti a risposta multipla – e un colloquio orale volto ad appurare le competenze tecnico-giuridiche e attitudinali dei candidati. Per fare domanda di partecipazione – da presentare esclusivamente online tramite il sito del comune di Cinisello Balsamo – c’è tempo fino al 27 febbraio. Invece, scade il 24 febbraio il termine per partecipare al concorso indetto dal comune di Magnago, provincia di Milano, per un posto da agente di Polizia Locale a tempo indeterminato. La domanda è da inviare tramite Pec ([email protected]) o tramite raccomandata all’indirizzo del comune. È richiesto il possesso di patente categoria A e B. Ancora prima, giorno 21 febbraio 2019, scade il termine per inoltrare la propria candidatura per il concorso indetto dal comune di Laveno Mombello (Varese) per un posto da istruttore agente di Polizia Locale a tempo indeterminato.

Assunzioni Polizia Municipale 2019: selezione in Provincia di Teramo

Anche il comune di Tortoreto, provincia di Teramo, ha indetto un concorso per agenti di polizia municipale. Nello specifico, la selezione è indirizzata alla formazione di una graduatoria per l’assunzione di un agente di polizia municipale a tempo determinato. Necessario essere in possesso di patente di guida categorie B e A2, oltre che del diploma di scuola superiore. Prevista una prova scritta e un colloquio orale. La propria candidatura va inviata con raccomandata all’indirizzo del comune o tramite Pec ([email protected]) entro il 18 febbraio.

Riforma, “A me le Guardie”: chi si accontenta gode

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Il sogno della Riforma continua a disturbare le notti delle Guardie Cittadine. Va fatto notare che, a seguito dell’invio delle ormai note proposte di legge dal governo ai vari rappresentanti, non c’è in realtà stato alcun passo avanti: nessuna convocazione ufficiale, nessuna apertura di tavoli di confronto. Nulla. Aspettiamo e speriamo. nel mentre si aspetta, però, il balletto sindacale è ripreso a più non posso, e te pareva, ed assieme ad esso sono fioccate nuove proposte, modifiche ed idee. Oggi A me le Guardie ha avuto sottomano altri due testi “alternativi” a quelli proposti dal governo. Il primo lo abbiamo abbandonato quando siamo arrivati al punto in cui diceva di tenerci sotto contratto con gli enti locali nelle attuali categorie C e D. Il secondo quando abbiamo letto che si dovrebbero creare “distretti provinciali” sotto il controllo della prefettura. 

Ma vogliamo essere un minimo realistici, concreti ed allo stesso tempo tutelarci? Qui si parla di riforma, ma molti sembrano non sapere nemmeno quello che siamo e non vogliono rinunciare a quello che vorrebbero essere. Finché parliamo tra noi va tutto bene, ma se ci si rapporta con il governo ed ancor peggio coi burocrati dei ministeri – che ricordate durano decenni invece dei 5 anni massimo di un qualsiasi esecutivo – bisogna essere soprattutto realistici. 

Ed il primo punto in cui esserlo è che, sebbene ci abbiano tolto prima “urbani” e poi “municipale” per finire col chiamarci “locali”, resteremo sempre Guardie Cittadine. Non esisterà MAI una nuova “Forza di Polizia Statale Locale”, anche perchè sarebbe un ossimoro. Resteremo sotto gli enti locali,  che si potranno magari associare o costringere ad associare, ma non saremo una Polizia dello Stato, e non avremo certe prerogative delle Polizie dello Stato. Possiamo dirlo in 10 lingue e confrontarci con 100 paesi anglosassoni ed americani, ma in Italia non funziona così e per farlo funzionare ci vorrebbe una riforma costituzionalebasata sui desideri di 60mila persone? Anzi, siamo sinceri, al massimo di 30mila di quei 60mila? Dai, per cortesia, teniamo i piedi a terra.

Quel che è necessario è che, facendocene una ragione nell’essere “locali”, questa parola non diventi una limitazione alla nostra dignità di poliziotti. E per non farla diventare tale è necessario che la legge imponga gli strumenti da darci, senza lasciarli alla decisione del Consiglio – dura pure quello massimo 5 anni – ed imponga dei paletti ben precisi al Sindaco nell’usarci come sua milizia personale, nel rispetto della figura e dell’indipendenza del Comandante. Fine. Non possiamo sperare in altro, perchè altrimenti saremmo in Questura. E sappiamo tutti che di cancellarci e spostarci in Questura non ci pensano nemmeno nei loro più reconditi sogni. Per fortuna, dico io.

Altra cosa su cui dobbiamo battere è che, Statale o Locale, la Polizia è Polizia.Quindi dobbiamo avere un nostro comparto, un nostro contratto di tipo pubblicistico ed un nostro ruolo ben definito che chiarisca che le tutele previdenziali e pensionistiche devono essere le stesse per tutti. Anche quelle in cui andremo a perdere – l’Inail- anche quelle che per alcuni di noi generano privilegi – i decentrati : ed attenzione a dirmi “eh ma siamo solo dipendenti comunali”, perchè è un falso problema, lo siamo nella misura in cui “quelli della 121” sono dipendenti statali, eppure la loro legge ce l’hanno.

Ci proviamo a essere alla pari senza copiarci?

Un altro problema, vero, è quello delle qualifiche. Ed è tanto inutile sperare di “avere qualifiche illimitate” come ho letto una proposta, quanto concepire che possa funzionare il sistema di “limitate nel tempo e nello spazio”. Perché anche qui si va nel rispetto della nostra dignità professionale, nel nostro essere Guardie e non zucche che allo scadere del turno smettono di sembrare carrozze. Le qualifiche – di Pubblica Sicurezza, Polizia Giudiziaria, Polizia Stradale – piene ed a competenza generale. DEVONO valere senza limitazione temporale ed essere considerate valide per qualsiasi attività iniziata nel territorio che necessiti di approfondimenti al di fuori. Importante, inoltre, che si sia considerati “poliziotti” quando costretti ad agire fuori servizio:  questo si risolve con l’estensione dell’unica qualifica che, per definizione ed anche per costante pronuncia giurisprudenziale non può essere limitata, quella di Pubblica Sicurezza, da cui deve dipendere il porto dell’arma in tutto il territorio – sempre – e l’obbligo di un intervento di soccorso o di polizia quando in flagranza di illecito.

Il vero problema di una legge sulla Polizia Locale è che DEVE far contenti tutti: chi di noi sa di essere un poliziotto, chi non vuole capirlo. Poi deve accontentare i sindaci. Poi i politici. Poi i dirigenti delle Forze Statuali e dei Ministeri.

Per questo la proposta da me redattala settimana scorsa a molti sembra “osare poco”: osa poco perchè vuole essere REALE.

Intanto però chiarisce fin da subito “Forze di Polizia dello Stato e Locali”.

Prevede che le qualifiche di Polizia Giudiziaria siano valide senza limitazioni temporanee, per qualsiasi indagine iniziata nel territorio e per qualsiasi flagranza di reato anche fuori di esso. Questo perchè non più tardi della settimana scorsa una pattuglia, accompagnando un TSO, ha assistito ad un tentato omicidio nel comune a metà tra quello di servizio e quello dove si trovava l’ospedale.

Prevede armamento individuale e di reparto nonché strumenti di autotutela, imponendo alle regioni di legiferare in proposito ma non dando ad alcuno la possibilità di scegliere di eliminare alcuni di essi nonché la corretta formazione, perchè questo può fare la regione, legiferare, non averci in seno, altrimenti saremmo una polizia regionale, ed in Italia non esiste questa volontà. Ma almeno che legiferi come si deve.

Prevede l’obbligo di unioni e convenzioni almeno per garantire la copertura nelle 24 ore. E questo mi sa tanto che a molti da più fastidio che altro. Eppure essere poliziotti passa anche per questo. Anzi, soprattutto per questo.

Prevede la figura dell’ausiliare come responsabile di sosta e viabilità generica.

Prevede l’inserimento nel sistema 112 e la consultazione di tutte le banche date statali. 

Prevede il contratto di diritto pubblico, l’abolizione del precariato di Polizia – di cui nessuna proposta mi pare parlare – e gli stessi istituti esistenti per le Forze Statali. 

Con questo non dico che sono più bravo o che ho scoperto l’acqua calda, ma tento di restare nell’ambito del realismo e delle possibilità concrete di riforma, dando a tutti il contentino, mantenendo l’assetto quanto più simile a quello attuale ed allo stesso tempo dandoci il nostro posto sia a livello professionale che contrattuale che personale e sociale. Non una “questura bis”. Non un accrocchio malfatto di improvvisati in divisa.

fonte: ameleguardie

Sicurezza alimentare, multe per 11mila euro

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PALERMO – Dai controlli compiuti dalla Polizia municipale di Palermo sulla sicurezza alimentare e tutela del consumatore, predisposti dal Comandante Gabriele Marchese, sono state riscontrate diverse violazioni alla normativa vigente con sanzioni per un importo di oltre ad 11.000 euro.

Una discoteca abusiva è stata sequestrata in via Candelai e ad un market di via Salamone Marino, nei pressi della stazione centrale, sono state riscontrate gravi carenze igieniche.

In via Candelai, il titolare di un pub è stato denunciato all’autorità giudiziaria per disturbo della quiete pubblica per emissione, all’esterno del locale, di musica ad alto volume.Gli agenti del Caep, il nucleo controllo attività produttive hanno riscontrato che l’attività di discoteca era abusiva, priva di autorizzazioni; durante il sopralluogo, venivano riscontrate settanta persone che ballavano in spazi angusti: circa 60 metri quadrati di un locale che disponeva di un dispositivo antincendio scaduto da dieci anni.

Per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica, è stata immediata sospesa l’attività danzante , facendo defluire il pubblico all’’esterno del locale.Sono state sequestrate le apparecchiature musicali e comminate sanzioni al titolare per la mancanza della relazione fonometrica, delle tabelle alcolemiche e dell’apparecchio alcol test, mentre è stato sanzionato il barman addetto alla somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche perché non possedeva l’attestato di alimentarista.

Durante i controlli, onde prevenire momenti di tensione ed assicurare l’ordine pubblico, sono intervenute in supporto due pattuglie che stazionavano all’esterno del locale.

In via Salamone Marino invece, sono state accertate gravi carenze igienico sanitarie delle attrezzature e dei piani di lavoro, destinati alla vendita di alimenti e bevande; il titolare non disponeva del piano di autocontrollo HACCP, un sistema preventivo di controllo degli alimenti finalizzato a garantire la sicurezza igienica e per scongiurare il rischio di infezioni alimentari.

Inoltre, nelle pareti vi erano evidenti presenze di muffe e la pavimentazione, oltre ad essere sudicia per la mancanza di regolare pulizia, presentava vistose lesioni in diversi punti.

fonte: Adnkronos

Mancati pagamenti e carenza di vestiario, i vigili urbani verso lo sciopero

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AGRIGENTO – “Malgrado la proclamazione dello stato di agitazione, a tutt’oggi, non si è avuto alcun riscontro da parte dell’amministrazione comunale”, hanno scritto Giuseppe Milioto, Calogero Ferlisi e Giovanni Vella per Rsu .

Domani, martedì 12 febbraio, dalle 10 alle 12, al comando della polizia municipale di Villaseta, si terrà un’assemblea del personale. Si discuterà dell’intensificazione delle forme di lotta e dell’ipotesi della proclamazione  di una giornata di sciopero;  del mancato pagamento spettanze arretrate 2017-2018; della carenza del personale e mancata fornitura del vestiario. 

Nuovo regolamento per la polizia locale di Roma

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ROMA – Dopo anni spesi a cercare di contrastare i fenomeni di grande o piccolo degrado urbano a colpi di ordinanze il Campidoglio prova ad accelerare sul rinnovo del regolamento di polizia. Perché le ordinanze per loro natura sono temporanee ed appellabili e spesso sono state applicate ai temi più disparati, quando non suscettibili di ilarità tra la popolazione, basti ricordare la multa fino a 500 euro con Gianni Alemanno sindaco per chi mangiava un panino nelle aree di pregio del centro storico.

L’ultima versione del regolamento di polizia è piuttosto datata, risale al novembre del 1946, nei decenni successivi il testo è stato emendato senza però mai venir superato da un nuovo documento. Con sessanta pagine di piene di prescrizioni, divieti e limitazioni la giunta M5s di Virginia Raggi prova a regolamentare le attività in una serie di luoghi e attività – dai locali serali, ai monumenti passando per l’inquinamento acustico – finendo però con il cercare di voler normare aspetti della vita quotidiana difficilmente controllabili.

Ecco allora che nel grande calderone di ciò che sarà vietato fare nella Capitale sono finite norme sugli animali esotici da non condurre nel territorio cittadino, la biancheria intima da non stendere fuori dalle finestre, le aiuole dei parchi da non calpestare, automobili da non lavare alle fontanelle pubbliche e vasi di fiori o piante che non devono sgocciolare acqua dai balconi. Solo per citare alcuni esempi. Senza dimenticare le norme contro chi sale in bus ubriaco o sotto effetto di stupefacenti o addirittura contro chi canta o suona a bordo di autobus* (non in auto come avevamo scritto in un primo momento), tram e metro.

Il testo al momento è al vaglio delle Commissioni capitoline e il M5s conta di portarlo in Assemblea Capitolina per l’approvazione entro febbraio. È stato pensato soprattutto per introdurre strumenti normativi utili alla Polizia Locale per sanzionare comportamenti come l’abusivismo commerciale e le violazioni del decoro. Oppure contro il rovistaggio, tramite l’introduzione del multe per chi trasporta “merci con trolley e carrelli per venderle in aree pubbliche” senza essere provvisto di autorizzazione commerciale. Sono presenti anche divieti di “esibire nudità o assumere comportamenti diretti inequivocabilmente ad offrire prestazioni sessuali”.

E poi sanzioni anche per chi si immerge nelle fontane anche solo parzialmente e per i padroni di animali che non portano con loro i sacchetti per la raccolta delle deiezioni canine. Insomma, un mare di regole che i vigili urbani, con 6 mila unità a fronte di una pianta organica che prevederebbe 2 mila agenti in più, dovranno provare a fronteggiare mentre svolgono tutte le altre mansioni a loro assegnate.

Alcuni dei nuovi divieti previsti dal regolamento nel dettaglio

  • Non si potrà salire a bordo dei mezzi pubblici di Roma in stato di ebrezza, o cantare o suonare durante il tragitto su bus tram o metro.
  • All’articolo 6 il testo prevede il divieto di accedere ai mezzi di trasporto “in stato di palese alterazione psico-fisica a seguito di assunzione di bevande alcoliche e/o sostanze stupefacenti o psicotrope” e di “dare luogo ad esecuzioni canore e musicali non autorizzate”.
  • Stretta anche sul trasporto a bordo di mezzi di trasporto che possono risultare pericolosi per la loro forma o dimensione, come le biciclette, fatta sempre salva l’accessibilità dei passeggini per i bambini e dei mezzi per le persone con disabilità.
  • Stop ai lucchetti degli innamorati sui monumenti, le infrastrutture e le panchine.
  • Niente più lenzuola o mutande stese davanti alle finestre.
  • Gli esercizi pubblici di Roma dovranno consentire l’uso dei loro wc ai clienti. 

fonte: agi.it

Sicurezza, Russo: “Non serve l’esercito ma più vigili urbani”

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CASTEL VOLTURNO – “A Castel Volturno per la sicurezza dei cittadini e il controllo del territorio occorre l’ordinario” . Così il sindaco Dimitri Russo che in un video ora racconta le esigenze della cittadina nota alla cronaca   come la capitale della mafia nigeriana. 

Il primo cittadino ribadisce nel videomessaggio: ”Occorrono più vigili urbani, più carabinieri e poliziotti. Occorre quindi potenziare le forze di polizia in pianta stabile che oggi sono sottodimensionate rispetto alle criticità del territorio. L’esercito a Castel Volturno serve a poco o nulla.”