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Coronavirus, le misure per contenere l’emergenza. Occhio alle fake news

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In vigore da ieri le ulteriori disposizioni adottate con decreto del presidente del Consiglio dei ministri (dPCM) 25 febbraio 2020 per l’attuazione del decreto legge n.6/2020, che introduce misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il nuovo decreto, adottato su proposta del ministro della Salute e sentito, tra gli altri, il ministro dell’Interno, prevede tra le varie misure:

  • il divieto di libero accesso, domenica 1° marzo, su tutto il territorio nazionale, agli istituti e ai luoghi della cultura;
  • la sospensione fino al 15 marzo prossimo di viaggi d’istruzione, iniziative di scambio o gemellaggio, visite guidate e uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;
  • la riammissione, sempre fino al 15 marzo, nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a 5 giorni dietro presentazione di certificato medico;
  • misure sul lavoro agile.

I prefetti assicurano l’esecuzione delle misure su tutto il territorio nazionale, avvalendosi delle Forze di polizia e, se necessario, delle Forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali.

Attenzione alle fake news: cosa possono fare i cittadini
La Polizia di Stato ha segnalato la diffusione tramite social media e chat di messaggi falsi, le cosiddette fake news, sull’andamento dell’emergenza e sulle misure adottate, che generano allarme ingiustificato.

A questo proposito, la Polizia invita i cittadini a non condividere eventuali messaggi di allarme ricevuti e segnalarli tramite il sito della Polizia postale e delle comunicazioni commissariatodips.it.

Per informazioni e aggiornamenti sull’evoluzione della situazione e sulle relative disposizioni sono attivi il numero di pubblica utilità 1500 e i numeri verdi regionali. On line e in rete sono consultabili i siti web e gli account social istituzionali ufficiali.

Getta 700 lattine nell’indifferenziata, multato ristoratore

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TRIESTE – Le Guardie Ambientali della Polizia Locale, mentre stavano effettuando il controllo del territorio nella zona di Barriera, hanno intercettato un uomo che, incurante da quanto previsto dal Regolamento Gestione Rifiuti Urbani, aveva appena smaltito circa 30 casse di lattine di birra (oltre 700 lattine) nei cassonetti dell’indifferenziata, quando poco distante sono posizionati due contenitori per la raccolta del vetro e dell’alluminio.

L’uomo, un privato non titolare di alcuna attività di ristorazione, ha giustificato il gesto affermando che dopo un anno avevo deciso di fare un po’ di pulizia in casa; è stato sanzionato per l’articolo 16 c. 3 lettera a del Regolamento di Gestione Rifiuti Urbani e Pulizia del Territorio che prevede una sanzione da 100 euro.“

Polizia locale, concluso l’esame del nuovo progetto di legge regionale

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VENEZIA – La Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Alessandro Montagnoli (Lega Nord), Vicepresidente Claudio Sinigaglia (Partito Democratico), ha concluso, nella seduta di oggi, l’esame degli articoli del Progetto di legge n. 409, di iniziativa della Giunta regionale, relativo a “Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza”. La Proposta sarà a breve sottoposta all’attenzione della Sesta Commissione consiliare che esprimerà il proprio parere in vista dell’approvazione definitiva del provvedimento legislativo da parte della stessa Prima Commissione, approvazione, quest’ultima, propedeutica all’inserimento dell’argomento all’Ordine del giorno dei lavori d’Aula.

Il Progetto di legge in materia di polizia locale e politiche di sicurezza definisce i principi generali relativi allo svolgimento dei servizi, l’organizzazione territoriale, nonché la valorizzazione della formazione degli operatori di polizia locale.

Per quanto attiene l’organizzazione territoriale, il Pdl è volto anche a ridisegnare gli ambiti territoriali ottimali per l’esercizio associato delle funzioni di polizia locale e delle politiche integrate di sicurezza, sulla scorta delle sperimentazioni dei distretti di polizia locale. Ad esempio, al fine di assicurare il coordinamento operativo e l’interoperabilità nella gestione delle funzioni di polizia locale, è prevista la costituzione di presìdi tecnico-operativi nei quali convergono e da cui si diramano i flussi informativi e di comando denominati COD a livello di area distrettuale – Centro Operativo Distrettuale – localizzati presso i comuni capofila del distretto, e a livello di area sovradistrettuale denominati COA – Centro Operativo di Area, localizzati presso i comuni capoluogo. Inoltre, al fine di contribuire alla formazione degli operatori, tra gli elementi di novità contenuti nel Progetto di legge vi è la possibilità che la Giunta regionale promuova l’istituzione di un Centro Regionale di Formazione Professionale o la partecipazione a Centri interregionali di specializzazione sui temi connessi alla funzione della Polizia Locale. Altro elemento di novità, l’istituzione con decreto del Presidente della Giunta regionale della conferenza per la promozione del coordinamento tra servizi di polizia locale, ovvero della Conferenza regionale per la sicurezza presieduta dal Presidente della Giunta o da un assessore da lui delegato, e composta dai Sindaci dei comuni capoluogo di provincia e della città metropolitana e da sei Sindaci designati dal Consiglio delle autonomie locali, in rappresentanza dei Sindaci di Comuni non capoluogo di Provincia.

Via libera unanime, inoltre, al Parere alla Giunta regionale n. 506 che contiene criteri per l’accesso ai contributi relativi ad azioni e progetti di investimento in materia di sicurezza urbana e polizia locale, ai sensi della Legge regionale n. 9/2002. Il relativo bando consente l’accesso a contributi destinati agli enti locali del Veneto, in particolare nell’ambito della gestione associata delle funzioni di polizia locale, in vista di azioni e progetti volti al ripristino della piena funzionalità dei sistemi di videosorveglianza, all’approntamento di sistemi tecnologici di telesorveglianza e all’acquisto di mezzi mobili. Nel 2019 sono stati approvati e finanziati 38 progetti per un totale di un milione e 283mila di euro. Per il 2020 è stato stanziato un milione di euro, di cui 210mila destinati allo scorrimento della precedente graduatoria; al momento, quindi, la somma concretamente disponibile per il corrente anno è di poco inferiore a 800mila euro; è stata prevista la possibilità che nel prossimo futuro il bando venga rifinanziato.

Via libera a maggioranza, senza voti contrari, alla Rendicontazione n. 169 contente la Relazione sulla conformità dell’ordinamento regionale a quello europeo.  In sintesi, la Relazione dà conto del fatto che nel 2019 la Regione del Veneto ha continuato a essere interessata da quattro procedure di infrazione aperte nei confronti dello Stato a seguito della non corretta attuazione della normativa europea a livello nazionale, in particolare sul trattamento delle acque reflue urbane (Procedure nn. 2009/2034 e 2014/2059), sulla cattiva qualità dell’aria (Procedura n. 2014/2147), nonché sulla mancata designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e mancata adozione delle misure di conservazione, con riferimento alla Direttiva Habitat (Procedura n. 2015/2163).

Approvato a maggioranza, senza voti contrari, anche il parere relativo al Progetto di legge “Norme per la disciplina degli interventi regionali di protezione civile” che torna così nella Seconda commissione consiliare in vista del via libera definitivo.

Furgone rubato due anni fa, beccato dalla municipale

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(ANSA) - NAPOLI, 5 dic - Vigili urbani a Napoli

Un furgone con il quale erano state commesse oltre 700 violazioni al Codice della strada in due anni è stato sequestrato dalla Polizia Municipale di Napoli.
    L’ automezzo, un “Fiat Doblò” era inserito nella lista nera della Municipale, ed era stato intestato fraudolentemente, con falsi documenti, ad un residente in provincia di Cosenza, che aveva presentato denuncia ai Carabinieri.
    La Polizia Municipale sta ora cercando di identificare i responsabili della truffa e gli utilizzatori del furgone negli ultimi due anni.

Lutto nella polizia locale, morto il comandante Anselmi

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SANT’ANGELO ROMANO – Lutto a Sant’Angelo Romano, Comune della provincia nord est alle porte di Roma per la perdita del Comandante della Polizia Municipale, Alessandro Anselmi. Lo rende noto manifestando cordoglio e vicinanza ai familiari la Sindaca Martina Domenici. 

“Esprimo a nome mio e di tutta la comunità di Sant’Angelo Romano le più commosse e sentite condoglianze ai familiari del giovane Alessandro Anselmi. Comandante della polizia Locale, marito, padre nonché dirigente serio, preparato e stimato da tutti. La morte di Alessandro è una grave perdita per tutta la comunità e per tutti coloro che, come me, hanno avuto la fortuna di apprezzarne le qualità umane, l’impegno quotidiano nel lavoro e la sua infaticabile operatività, attenta e competente”.

“La giunta – scrive la Sindaca sulla pagina facebook istituzionale del Comune dei Monti Cornicolani – l’Amministrazione Comunale e tutta la comunità si stringe attorno ai sui cari. Con profondo dolore e tristezza, non mancherò personalmente di tenere viva la sua memoria e di trasferire a quanti verranno l’esempio di Alessandro, una persona per bene”.

Cordoglio per la perdita del Comandante dei vigili urbani è arrivata anche da parte dell‘Associazione Polizia Locale comandi del Lazio: “L’Associazione piange un amico, che solo due mesi fa era con noi alle celebrazioni di San Sebastiano, per la prima volta nella sua veste di Comandante della Polizia Locale di Sant’Angelo romano, pronto e disponibile per dare il suo contributo alla organizzazione dei prossimi eventi. E invece no. Ieri, domenica 23 febbraio, mentre stava allegramente trascorrendo una giornata al carnevale di Cave, per una volta libero dal servizio, insieme alla moglie Lia e ai sue due bambini, Elena ed Edoardo, si è sentito male. I colleghi, suoi amici, lo hanno subito soccorso, e l’ambulanza lo ha trasportato al Pronto soccorso di Palestrina, per poi essere trasferito successivamente al Policlinico Umberto I di Roma, dove la situazione è precipitata, e una emorragia celebrale lo ha portato via ai suoi affetti.

“La notizia, che abbiamo diffuso questa mattina presto qui su facebook e nei vari canali social, ha lasciato tutti increduli. Alessandro, 37 anni, una Laurea in Scienza Politiche e un master in Scienze della Pubblica Amministrazione,è l’emblema del ragazzo che ama il mestiere della Polizia Locale, studia e in pochi anni passa dal grado di agente a quello di Comandante. Lo ricordano bene i colleghi dei comandi dove ha prestato servizio: CaveSan CesareoPiglioColleferro e, ultimo, la nomina a Comandante di Sant’Angelo Romano, avvenuta lo scorso 1 ottobre”.

“Verrà ricordato anche al Comune di Cori, dove per sei mesi nel 2018 ha ricoperto l’incarico di Funzionario responsabile dell’area economico finanziaria. Il Presidente dell’Associazione Polizia Locale Comandi del Lazio, Dario Di Mattia, i Vice Presidenti Antonio D’Agostino e Luisa Moretti, il Direttivo e tutti i soci si stringono al dolore della moglie Lia (anch’essa nostra collega), e dei piccoli Elena ed Edoardo e si uniscono alla comunità di Castel Sant’Angelo Romano“. 

A stringersi attorno al dolore dei familiari del collega anche il Comandante del Corpo della Polizia Locale di Roma Antonio Di Maggio: “Con profondo dolore e tristezza ho appreso la notizia della prematura scomparsa del collega Alessandro Anselmi, Comandante della Polizia Locale di Sant’Angelo Romano, Comune alle porte di Roma. Stroncato da un malore, ieri Alessandro ci ha lasciato a soli 37 anni. Profondamente colpito, desidero esprimere a nome mio e di tutto il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale il più sentito cordoglio e vicinanza ai suoi affetti“. “

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Scout Speed, anche il Giudice di Pace di Bergamo conferma l’obbligo della preventiva segnalazione

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Con la sentenza n. 1049 dell’11 dicembre 2019 il Giudice di Pace di Bergamo ha chiarito che anche l’impiego del dispositivo «Scout Speed» soggiace – laddove finalizzato al controllo del rispetto dei limiti di velocità, anziché all’individuazione degli autoveicoli privi di copertura assicurativa o non sottoposti a revisione periodica – alle stesse regole previste per i rilevamenti eseguiti con strumenti aventi la medesima funzione (si pensi, ad esempio, agli autovelox e ai tele-laser), con conseguente obbligo di preventiva segnalazione, dovendo essere preannunciato ai conducenti con sufficiente anticipo, attraverso l’utilizzo di idonea segnaletica stradale. Il fatto La pronuncia trae origine dall’impugnazione di un verbale di contestazione elevato da un Comando di Polizia Locale nei confronti di un utente della strada a causa del superamento dei limiti di velocità, rilevato mediante l’utilizzo dell’apparecchiatura denominata «Scout Speed».

Dal predetto verbale, in particolare, si evinceva che gli agenti accertatori non avevano proceduto alla preventiva segnalazione delle operazioni di controllo in atto, in quanto «indicazioni non necessarie, stante l’accertamento di tipo dinamico», ancorché l’art. 142, comma 6-bis del Codice della Strada sia chiaro nell’imporre un obbligo di segnalazione – preventiva e ben visibile – nei confronti di tutte le postazioni di controllo deputate al rilevamento della velocità, siano esse fisse o mobili (cfr. Tribunale Belluno, 12 ottobre 2017, n. 535).

A detta del Comando di Polizia Locale, in particolare, le prescrizioni contenute nel DM 15 agosto 2007 e nel successivo DM 16 giugno 2017, n. 282 (cfr. allegato n. 1, punto 7.3.) – avverso il quale risulta tuttora pendente, dinnanzi alla IIIª sezione del T.A.R. Lazio Roma, un giudizio promosso da alcuni automobilisti multati in Provincia di Rovigo – consentirebbero di escludere l’operatività dell’obbligo di presegnalazione in tutti i casi di utilizzo di strumenti di rilevamento della velocità installati a bordo dei veicoli in dotazione della polizia locale e operanti in modalità dinamica, ovverosia in condizioni di movimento.

La decisione Il Giudice di Pace di Bergamo, di contro, facendo proprie le motivazioni espresse sul punto da altri giudici, ha ritenuto «che anche in caso di accertamento della velocità per mezzo di apparecchio Scout Speed sia necessaria la presegnalazione, come indicato nell’art. 142, comma 6-bis C.d.s., in quanto la valenza di tale fonte normativa è certamente superiore rispetto alla normativa sopra indicata che ha, viceversa, rango e fonte subordinata ad essa».

Tale decisione appare conforme ai principi generali dell’ordinamento e immune da vizi. Le disposizioni contenute nell’art. 142, comma 6-bis del Codice della Strada, difatti, essendo racchiuse all’interno di una fonte normativa di rango primario, non possono in alcun modo essere derogate da disposizioni di rango regolamentare aventi natura di fonti subordinate (in termini cfr. Giudice di Pace di Reggio Emilia, 22 marzo 2017, n. 286; Id., 26 settembre 2016, n. 1138). Da ciò consegue che, nei casi – come quello in esame – di antinomia, il contrasto non può che essere risolto mediante l’impiego del c.d. criterio gerarchico, in base al quale «lex superior derogat legi inferiori».

Conferme in tal senso si ricavano anche dall’art. 4, comma 1 delle Preleggi, secondo cui «i regolamenti non possono contenere disposizioni contrarie alle disposizioni delle leggi».

Alle considerazioni sopra esposte, si aggiungano poi le riflessioni legate: i) alla natura inderogabile della disposizione normativa in esame, quale norma applicabile a tutti i tipi i dispositivi di rilevamento della velocità, siano essi fissi o mobili (in senso conforme cfr. Prontuario delle violazioni alla circolazione stradale in uso presso i comandi di polizia locale; Cassazione Civile, sez. II, 22 giugno 2011, n. 13727; parere reso dal Presidente dell’ANVU – Associazione Polizia Locale d’Italia); ii) alla materiale esigibilità dell’obbligo di preventiva segnalazione anche in presenza di strumenti mobili di rilevamento della velocità, ben potendo il medesimo essere attuato o mediante l’impiego di cartelli stradali (permanenti o temporanei) o attraverso l’utilizzo di dispositivi di segnalazione luminosi installati a bordo degli autoveicoli in dotazione dei comandi di polizia locale.

fonte: ilsole24ore

“Il pedone ha sempre ragione”

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BOLOGNA – “Il pedone ha sempre ragione” è il flash mob lanciato da Salvaiciclisti per mercoledì 26 febbraio: l’appuntamento è dalle 8 alle 9, orario di punta, in piazza di porta San Vitale, dove i pedoni faticano non poco ad attraversare la strada.

“Ci troveremo all’attraversamento ciclopedonale di porta S. Vitale”, spiega l’associazione, “per un’azione dimostrativa: rivendicare il diritto di muoverci in sicurezza nella nostra città e per difendere quello spazio che dovrebbe essere a salvaguardia degli utenti più deboli della strada e che invece, sempre più spesso, diventa teatro di morti e feriti”.

“Vogliamo lanciare un messaggio chiaro e diretto: Il pedone ha sempre ragione”. Come? Attraverso l’operazione “Cuscinetti”: “Creeremo una catena umana per garantire l’attraversamento in sicurezza a pedoni e ciclisti. Scenderemo in strada per ricordare le tante vittime di un sistema che considera pedoni e ciclisti come scomodi ostacoli alla circolazione, anziché risorse per il cambiamento verso una mobilità più sostenibile, più sicura, più umana”.

Coronavirsu, l’Ugl: mascherine e guanti per la polizia locale

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CUna lettera al comandante della polizia municipale di Ancona, al sindaco, al consiglio comunale, all’Asur e alla Prefettura. A scrivere è l’ UGL – Polizia Locale Marche, che chiede di conoscere lo stato delle misure di sicurezza legate all’emergenza coronavirus per gli agenti. 

«Alla luce degli sviluppi del “CORONAVIRUS”, e considerato il particolare ruolo espletato dagli Operatori di polizia locale – si legge nel testo- la scrivente organizzazione sindacale chiede se sono state adottate e somministrate tutte le informazioni/formazione nonché  la fornitura dei previsti DPI , come mascherine a filtri FFp3 e guanti  ai sensi del D Lgs 81/08». La missiva è firmata dal segretario regionale, Vincenzo Marino. 

Stessa richiesta anche per la “zona rossa”.

In seguito agli sviluppi delle ultime sul Coronavirus in Lombardia e in Bergamasca, gli agenti della Polizia locale chiedono più sicurezza per i loro interventi sul territorio. Ecco il comunicato diffuso dal sindacato regionale di categoria Sulpl:

I lavoratori devono essere messi nelle migliori condizioni possibili, al fine di svolgere le mansioni richieste garantendone salute e incolumità.
Premesso ciò, senza voler creare allarmismi di alcun tipo, ben consapevoli che allo stato attuale l’attenzione verso il CoronaVirus, denominato 2019-nCoV, indicato come agente causale 
della citata epidemia, è massima, tuttavia, anche in relazione ai recenti fatti di cronaca che denotano la presenza di persone infette sul territorio lombardo, si ritiene sia necessario adottare tutte le misure possibili per prevenire un eventuale contagio e ridurre al minimo il rischio, in rapporto alla tipologia di attività della Polizia Locale e più in generale di ogni dipendente comunale esposto al contatto diretto con il pubblico.

Si richiede, inoltre, di dotare tutti i locali del Comune con accesso al pubblico nonché il Comando e i veicoli d’Istituto della Polizia Locale, di: dispositivi 
di protezione per le mani/guanti in lattice, monouso, trattati con polvere antisudore e di taglia idonea, affinché possano aderire perfettamente alle mani; dispositivi di protezione delle vie 
respiratorie, maschere facciali filtranti monouso, con idoneo contenitore di smaltimento; disponibilità di gel disinfettante.

Si chiede infine di predisporre idonei divisori per le postazioni ove viene ricevuto il pubblico e di mantenere funzionanti e agibili, ove presenti, le docce al fine di garantire la cura e l’igiene della persona al termine del servizio.


 

Coronavirus, occhio alle truffe

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RAVENNA – In arrivo, dopo l’emergenza Coronavirus, anche le prime truffe a domicilio. La Polizia Locale della Bassa Romagna ha infatti diffuso sulla sua pagina Facebook una nota dove informa tutti i cittadini “che non è in corso alcuna attività di controllo sanitario o di altro genere a domicilio.”
E aggiunge: “Non fidatevi di chi chiama o si presenta a domicilio per controlli o verifiche sanitarie di qualsiasi genere, qualora si venisse contattati per iniziative di questo tipo si tratta quasi sicuramente di un tentativo di truffa. Si prega pertanto di segnalarlo al numero emergenze della Polizia Locale 800 072525 o chiamare il 112”.

Coronavirus, l’ordinanza del ministero della salute

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Ordinanza Ministero della salute 21/2/2020 (G.U. 22/2/2020 n. 44)

Ulteriori misure profilattiche contro la diffusione della malattia infettiva COVID-19.

Articolo 1

1. E’ fatto obbligo alle Autorita’ sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19. 
2. E’ fatto obbligo a tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanita’, di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente. 
3. Acquisita la comunicazione di cui al comma 2, l’Autorita’ sanitaria territorialmente competente provvedera’ all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizione ostative, di misure alternative di efficacia equivalente.

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