“Basterebbe Arezzo alla gloria d’Italia”

È la celebre definizione che il poeta Giosuè Carducci ha dato della città toscana. A guidare la Polizia Locale è il Comandante Aldo Poponcini.

Il primo regolamento che disciplina l’attività di Polizia Municipale di Arezzo venne approvato con risoluzione del Ministero dell’Interno il 31 maggio 1867, composto da Sette Titoli. Con il passare degli anni cambiano i Regolamenti non solo nella forma italiana, anche nei contenuti. La città trasforma le sue strade sterrate e diventa sempre più urbana con grandi costruzioni pubbliche. La società si trasforma da rurale ad artigianale, poi a industriale.

La Polizia Municipale, come si chiama oggi, è stata sicuramente il filo conduttore di una società che si è trasformata secolarmente. Arezzo è profondamente cambiata nel corso degli anni e il Corpo si è, di volta in volta, adattato al cambiamento, al fine di fornire sempre un servizio improntato su standard di qualità.

Il Comandante Aldo Poponcini dall’inizio del suo mandato ha già realizzato progetti e apportato innovazioni molto importanti, anche se ha ancora grosse ambizioni che vuole realizzare. Progetti che riguarderanno il rinnovamento dei servizi offerti, la strumentazione in dotazione e la figura professionale del personale della Polizia Municipale.

Il primo obiettivo è stato l’acquisto di un autoveicolo adibito a Ufficio mobile, da utilizzare soprattutto in vari punti della città, per servire gli utenti deboli, quali anziani e persone diversamente abili, che così possono, autonomamente, usufruire di tutti i servizi resi dalla Polizia Municipale. Altro impegno è stato migliorare il servizio “Polizia di Prossimità”. Questa speciale figura è stata adeguata alle nuove esigenze dei cittadini:

  • presidio del territorio;
  • azioni di educazione preventiva;
  • soluzione ai problemi proposti dai cittadini;
  • sanzioni dei comportamenti scorretti;
  • approfondimenti per lo studio e la conoscenza dei problemi territoriali;
  • azione continuativa di informazione;
  • mediazione dei conflitti tra i cittadini;
  • intermediazione con i servizi e i referenti della Pubblica Amministrazione;
  • accertamento delle residenze.

Rafforzare le attività di controllo, monitoraggio e sicurezza delle aree più critiche è uno degli scopi principali della PL. A tal fine è stato acquistato un supporto tecnologico, il drone. Non a caso, considerato che il Comandante punta molto sull’innovazione tecnologica. A tal proposito, è stata previstae formata una risorsa interna che si occupa di questa materia specifica.

“L’innovazione tecnologica deve riguardare anche l’Ufficio Sanzioni”, spiega il Comandante. “Questo servizio deve essere tenuto al passo con le nuove procedure hardware e software in modo da migliorare e ridurre i tempi di lavorazione. A tal proposito dovrà analizzare la possibile modifica della procedura dei verbali non pagati passando dalla classica cartella esattoriale all’ingiunzione fiscale.

“Essere un operatore di Polizia Municipale – conclude il Comandante – significa ricoprire un ruolo importante e riconosciuto sul territorio che necessita un continuo aggiornamento. Essere un operatore di Polizia Municipale impone che, le persone impegnate in tale funzione, mettano in atto competenze fondamentali, costituenti una professionalità complessa e socialmente rilevante. In sintesi, essere un poliziotto municipale deve essere uno stile di vita e non semplicemente un lavoro”.

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