Lo scorso venerdì, il Comando della Polizia locale di via Castello d’Amore, ha ricevuto la visita del Primo cittadino di Treviso: Mario Conte. Grazie al recupero di uno stabile, è stato possibile ricavare un ufficio attrezzato per tutte le dotazioni, dove gli operatori gestiscono le operazioni effettuate con i velivoli.
“Allo stato attuale il Nucleo dispone di quattro droni di cui due con termocamera, un automezzo allestito per il trasporto e supporto alla trasmissione in streaming di immagini video prodotte in diretta dagli APR – dichiara Conte – Il Nucleo Piloti Droni opera in sinergia anche con altri organi dello Stato e locali (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Prefettura, ARPAV etc.) per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Grazie all’impegno del Comandante Andrea Gallo, e del Vicecomandante Valenti, da tempo stiamo investendo molto sull’attività formativa del personale della Polizia Locale, divenuto oggi elemento imprescindibile considerato il nuovo ambiente e l’aria, che hanno regole e dinamiche ben precise, in cui ogni agente specializzato è chiamato a svolgere il proprio lavoro” – afferma il primo cittadino.
I risultati ottenuti sono ottimi, i numeri fanno riferimento alle 140 ore di volo e al rilievo di 21 sinistri stradali complessi. Le immagini ottenute dai droni, richieste anche dalla Magistratura, hanno permesso di analizzare le scene dei sinistri e le tracce lasciate al suolo.
“Senza l’osservazione dall’alto certe cose non sarebbe possibile vederle” – asserisce il Comandante Gallo – “Il drone è quindi uno strumento fondamentale sia per la lotta al degrado e all’inquinamento che per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali, oltre che per la ricerca di coltivazioni di droga nelle campagne, per il contrasto ai furti e per motivi di pubblica sicurezza, in accordo con Prefettura e Questura. Insomma, possiamo dire che, anche grazie ad un investimento complessivo che è stato di circa 50mila euro, ad oggi questo Nucleo è una delle punte di diamante della Polizia Locale di Treviso insieme all’Unità Cinofila. Proprio per questo motivo abbiamo fatto richiesta al Ministero di trasformare i nostri droni in velivoli di Stato, così da poter operare più celermente sul territorio”.
In passato, sono stati impiegati anche per il contrasto agli spostamenti non autorizzati nell’ambito delle misure anti Covid, grazie alle immagini dall’alto e ai sensori termici, questi piccoli velivoli possono fornire importanti rilievi fotografici ortogonali anche oltre i 20 metri di altezza, con puntuali e dettagliati video e fotografie che vengono spesso utilizzati per valutare soprattutto i danni ai veicoli e le tracce di frenata sull’asfalto a seguito di sinistri stradali. Ad oggi il Nucleo, che opera in sinergia anche con la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Prefettura e l’ARPAV, dispone di 4 droni (di cui due con termocamera), di 7 operatori con brevetto di volo per ogni condizione meteo e di 1 automezzo allestito per il trasporto e supporto alla trasmissione in streaming di immagini video prodotte in diretta dagli APR.
Per di più, sono state compiute 15 missioni, orientate all’individuazione di coltivazioni illegali di marijuana, invasioni di terreni ed edifici abbandonati. Attraverso l’uso dei droni, si è implementato il controllo del territorio nelle aree verdi e nei pressi degli edifici con precarie condizioni strutturali o con abusi edilizi. Si è registrato, soprattutto, una diminuzione dei furti all’interno delle abitazioni private. L’uso del drone ha anche permesso di svolgere missioni orientate alla ricerca di persone disperse.