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Nuove sanzioni per chi circola senza assicurazione RCA

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E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 18/12/2018, n. 293, la LEGGE 17 dicembre 2018, n. 136 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria.

Il provvedimento entra in vigore oggi 19/12/2018. Ecco l’articolo 193 del Cd.S. aggiornato con le modifiche apportate dall’articolo 23 bis del nuovo decreto fiscale.

Art. 193 Obbligo dell’assicurazione di responsabilità civile

1. I veicoli a motore senza guida di rotaie, compreso i filoveicoli e i rimorchi, non possono essere posti in circolazione sulla strada senza la copertura assicurativa a norma delle vigenti disposizioni di legge sulla responsabilita’ civile verso terzi.

2. Chiunque circola senza la copertura dell’assicurazione e’ soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 849 ad euro 3.396. Nei casi indicati dal comma 2-bis, la sanzione amministrativa pecuniaria e’ raddoppiata.

2-bis. Quando lo stesso soggetto sia incorso, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui al comma 2 per almeno due volte, all’ultima infrazione con segue altresi’ la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a due mesi, ai sensi del titolo VI, capo I, sezione II. In tali casi, in deroga a quanto previsto dal comma 4, quando e’ stato effettuato il pagamento della sanzione in misura ridotta ai sensi dell’articolo 202 e corrisposto il premio di assicurazione per almeno sei mesi, il veicolo con il quale e’ stata commessa la violazione non e’ immediatamente restituito ma e’ sottoposto alla sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo per quarantacinque giorni, secondo le disposizioni del titolo VI, capo I, sezione II, decorrenti dal giorno del pagamento della sanzione prevista. La restituzione del veicolo e’ in ogni caso subordinata al pagamento delle spese di prelievo, trasporto e custodia sostenute per il sequestro del veicolo e per il successivo fermo, se ricorrenti, limitatamente al caso in cui il conducente coincide con il proprietario del veicolo.

3. La sanzione amministrativa di cui al comma 2 e’ ridotta alla meta’ quando l’assicurazione del veicolo per la responsabilita’ verso i terzi sia comunque resa operante nei quindici giorni successivi al termine di cui all’art. 1901, secondo comma, del codice civile. La sanzione amministrativa di cui al comma 2 e’ altresi’ ridotta alla meta’ quando l’interessato entro trenta giorni dalla contestazione della violazione, previa autorizzazione dell’organo accertatore, esprime la volonta’ e provvede alla demolizione e alle formalita’ di radiazione del veicolo. In tale caso l’interessato ha la disponibilita’ del veicolo e dei documenti relativi esclusivamente per le operazioni di demolizione e di radiazione del veicolo previo versamento presso l’organo accertatore di una cauzione pari all’importo della sanzione minima edittale previsto dal comma 2. Ad avvenuta demolizione certificata a norma di legge, l’organo accertatore restituisce la cauzione, decurtata dell’importo previsto a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria.

4. Si applica l’articolo 13, comma 3, della legge 24 novembre 1981, n. 689. L’organo accertatore ordina che la circolazione sulla strada del veicolo sia fatta immediatamente cessare e che il veicolo stesso sia in ogni caso prelevato, trasportato e depositato in luogo non soggetto a pubblico passaggio, individuato in via ordinaria dall’organo accertatore o, in caso di particolari condizioni, concordato con il trasgressore. Quando l’interessato effettua il pagamento della sanzione in misura ridotta ai sensi dell’articolo 202, corrisponde il premio di assicurazione per almeno sei mesi e garantisce il pagamento delle spese di prelievo, trasporto e custodia del veicolo sottoposto a sequestro, l’organo di Polizia che ha accertato la violazione dispone la restituzione del veicolo all’avente diritto, dandone comunicazione al prefetto. Quando nei termini previsti non sia stato proposto ricorso e non sia avvenuto il pagamento in misura ridotta, l’ufficio o comando da cui dipende l’organo accertatore invia il verbale al prefetto. Il verbale stesso costituisce titolo esecutivo ai sensi dell’articolo 203, comma 3, e il veicolo e’ confiscato ai sensi dell’articolo 213.

4-bis. Salvo che debba essere disposta confisca ai sensi dell’articolo 240 del codice penale, e’ sempre disposta la confisca amministrativa del veicolo intestato al conducente sprovvisto di copertura assicurativa quando sia fatto circolare con documenti assicurativi falsi o contraffatti. Nei confronti di colui che abbia falsificato o contraffatto i documenti assicurativi di cui al precedente periodo e’ sempre disposta la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un anno. Si applicano le disposizioni dell’articolo 213 del presente codice.

4-ter. L’accertamento della mancanza di copertura assicurativa obbligatoria del veicolo puo’ essere effettuato anche mediante il raffronto dei dati relativi alle polizze emesse dalle imprese assicuratrici con quelli provenienti dai dispositivi o apparecchiature di cui alle lettere e), f) e g) del comma 1-bis dell’articolo 201, omologati ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente automatico e gestiti direttamente dagli organi di polizia stradale di cui all’articolo 12, comma 1.

4-quater. Qualora, in base alle risultanze del raffronto dei dati di cui al comma 4-ter, risulti che al momento del rilevamento un veicolo munito di targa di immatricolazione fosse sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria, l’organo di polizia procedente invita il proprietario o altro soggetto obbligato in solido a produrre il certificato di assicurazione obbligatoria, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 180, comma 8.

4-quinquies. La documentazione fotografica prodotta dai dispositivi o apparecchiature di cui al comma 4-ter, costituisce atto di accertamento, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689, in ordine alla circostanza che al momento del rilevamento un determinato veicolo, munito di targa di immatricolazione, stava circolando sulla strada.

Immigrazione, cosa cambia con il decreto sicurezza. Ecco il vademecum del Viminale

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Un dossier del Viminale per spiegare le ragioni e gli obiettivi del decreto sicurezza, in particolare sul fronte immigrazione.

Con il nuovo decreto sicurezza diventato legge, spiega il ministero dell’Interno, “è stato ampliato il novero dei reati che, per la loro gravità o per il particolare allarme sociale che ne deriva,comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale, quali la violenza, l’omicidio, lo spaccio di stupefacenti, il furto, la rapina”. Ad analizzare il dossier l’Adnkronos. 

E già oggi, spiega ancora il dossier, “non può ricevere asilo politico chi costituisce un pericolo per la sicurezza dello Stato o per l’ordine e la sicurezza pubblica, ovvero sia stato condannato con sentenza definitiva per reati di particolare gravità”.

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Per quanto riguarda il diritto di protezione, “è mantenuto fino alla permanenza delle condizioni che ne avevano giustificato il riconoscimento. In tale ottica – sottolinea il dossier – è stata rivista, ai fini della cessazione del beneficio, la posizione di chi rientra nel Paese di origine in cui, in un primo momento, correva rischi per la propria incolumità e dal quale è fuggito”.

Chi rientra nel paese di origine “ove non sussistano seri e comprovati motivi, il rientro stesso contraddice la situazione di pericolo inizialmente riconosciuta o, comunque, la rende non più attuale. Negli ultimi anni sono stati segnalati da parte della Commissione Nazionale per il diritto di asilo frequenti rientri, anche più volte nell’anno, di rifugiati nei Paesi di origine”.

“Da settembre 2017 a metà dell’anno in corso – rileva il Viminale – sono stati monitorati oltre 1.400 casi di rientri da parte di titolari di protezione internazionale”.

Continuano a esistere gli SPRAR, ma cambiano nome diventando SIPROIMI, Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, “in considerazione della più completa e avanzata accoglienza”.

Spiega il dossier: “Viene mantenuta e confermata la sperimentata e proficua modalità di accoglienza integrata che vede i sindaci protagonisti nella proposizione e definizione delle progettualità”. Attualmente “la rete degli enti locali aderenti allo SPRAR è notevolmente cresciuta e, ad oggi, il SIPROIMI conta su 877 progetti finanziati, per 35.881 posti, con 1.825 comuni interessati e con più di 27 mila persone in accoglienza”.

Inoltre il sistema di accoglienza “non subirà un ridimensionamento né in termini quantitativi, né qualitativi, anzi si consoliderà ulteriormente come struttura specialistica, dedicata ai percorsi di integrazione e inclusione sociale, volti a consentire a chi rimane in Italia di raggiungere una propria autonomia, e a offrire a chi gode di un permesso di soggiorno per esigenze umanitarie una qualificata assistenza”.

“Nel SIPROIMI – chiarisce il dossier – continueranno ad essere assicurati un complesso di servizi e di attività, con una più strutturata assistenza integrata sul territorio”.

Non solo, “nel SIPROIMI potranno confluire i minori stranieri non accompagnati – in aggiunta ai 2.467 già ospitati – che oggi sono accolti, con molte difficoltà, innanzitutto dai comuni (circa 8.860) e, in via residuale, nei centri di prima accoglienza FAMI (circa 326) o nei centri temporanei attivati dalle prefetture (circa 185)”.

Le nuove norme, sottolinea il dossier, “non hanno apportato modifiche in ordine alla possibilità di permanenza nel sistema della prima accoglienza (CARA, CAS, ecc.) dei titolari di permesso umanitario”.

Inoltre, per aumentare l’attività di prevenzione da attacchi terroristici “viene introdotta un’ulteriore misura di prevenzione che prevede che gli esercenti l’attività di autonoleggio comunichino i dati identificativi dei richiedenti con un congruo anticipo rispetto alla consegna del veicolo così da consentire i necessari controlli alle Forze di polizia; ciò in quanto in diverse città europee sono stati compiuti attacchi terroristici proprio utilizzando veicoli a motore per colpire indiscriminatamente i pedoni, soprattutto in luoghi affollati”.

Non solo. La possibilità per “le Forze di polizia di utilizzare i droni per la prevenzione del terrorismo ed il contrasto della criminalità organizzata ed ambientale è estesa, per la Guardia di Finanza, anche alle attività di polizia economico–finanziaria”.

Si prevede quindi un “aumento del contributo che le società sportive devono riconoscere alle Forze di polizia per l’attività prestata in occasione di manifestazioni, determinato adesso in una percentuale che va dal 5 al 10% dell’incasso contro quella dall’1 al 3% prevista dalla normativa precedente”.

“Per contenere la capacità espansiva delle associazioni mafiose nel delicato snodo degli appalti pubblici, sono state inasprite le sanzioni nei confronti degli appaltatori che ricorrano illecitamente a meccanismi di subappalto. La violazione è diventata un delitto punito con la reclusione da uno a cinque anni e con una multa”. Inoltre, “vengono  aggravate innanzitutto le pene per coloro che occupano abusivamente gli immobili ed introdotte novità per salvaguardare i diritti dei proprietari degli immobili”.

Vengono messi a disposizione “oltre 100 milioni di euro, per i Comuni interessati a realizzare iniziative in materia di sicurezza urbana, e a compiere anche eventuali assunzioni di personale della polizia locale a tempo determinato, possono accedere ad un apposito fondo istituito presso il Ministero dell’Interno con una dotazione iniziale di 2 milioni di euro per il 2018 e di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020″. A disposizione dei Comuni ci saranno “90 milioni di euro in quattro anni per la realizzazione di impianti di videosorveglianza”.

Possibilità per i comandi di incrementare gli organici della polizia municipale

“I Comuni con una popolazione superiore a centomila abitanti e i Comuni capoluogo di provincia potranno sperimentare l’uso del Taser, come le altre Forze di polizia dello Stato. Le Polizie locali dei Comuni – spiega ancora il dossier – con popolazione superiore ai centomila abitanti e, progressivamente, tutti quelli capoluogo di provincia, potranno poi, per la prima volta, avere accesso al CED delle Forze di polizia per la verifica di provvedimenti di ricerca o di rintraccio esistenti nei confronti delle persone controllate”.

Un dossier del Viminale per spiegare le ragioni e gli obiettivi del decreto sicurezza, in particolare sul fronte immigrazione. Con il nuovo decreto sicurezza diventato legge, spiega il ministero dell’Interno, “è stato ampliato il novero dei reati che, per la loro gravità o per il particolare allarme sociale che ne deriva,comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale, quali la violenza, l’omicidio, lo spaccio di stupefacenti, il furto, la rapina”. E già oggi, spiega ancora il dossier, “non può ricevere asilo politico chi costituisce un pericolo per la sicurezza dello Stato o per l’ordine e la sicurezza pubblica, ovvero sia stato condannato con sentenza definitiva per reati di particolare gravità”.

Per quanto riguarda il diritto di protezione, “è mantenuto fino alla permanenza delle condizioni che ne avevano giustificato il riconoscimento. In tale ottica – sottolinea il dossier – è stata rivista, ai fini della cessazione del beneficio, la posizione di chi rientra nel Paese di origine in cui, in un primo momento, correva rischi per la propria incolumità e dal quale è fuggito”. Chi rientra nel paese di origine “ove non sussistano seri e comprovati motivi, il rientro stesso contraddice la situazione di pericolo inizialmente riconosciuta o, comunque, la rende non più attuale. Negli ultimi anni sono stati segnalati da parte della Commissione Nazionale per il diritto di asilo frequenti rientri, anche più volte nell’anno, di rifugiati nei Paesi di origine”. “Da settembre 2017 a metà dell’anno in corso – rileva il Viminale – sono stati monitorati oltre 1.400 casi di rientri da parte di titolari di protezione internazionale”.

come le altre Forze di polizia dello Stato. Le Polizie locali dei Comuni – spiega ancora il dossier – con popolazione superiore ai centomila abitanti e, progressivamente, tutti quelli capoluogo di provincia, potranno poi, per la prima volta, avere accesso al CED delle Forze di polizia per la verifica di provvedimenti di ricerca o di rintraccio esistenti nei confronti delle persone controllate”.

Incendiata l’auto di un agente della polizia locale

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MANFREDONIA – Violenta intimidazione ai danni di un agente della polizia municipale di Mafredonia. Ignoti hanno incendiato l’auto di proprietà del vigile urbano.

Dalle indagini si è accertato come il mezzo si stato distrutto non a causa di un corto circuito bensì dall’innesco di un ordigno esplosivo posizionato nella parte anteriore dell’automobile.

“Esprimo la massima solidarietà e vicinanza all’agente per il gesto vile subito e sono sconcertato da quanto accaduto, qualunque possa essere la causa, viste le modalità e anche la giornata e l’orario scelti”, ha commentato il sindaco Angelo Riccardi. 

Non è ancora chiaro, al momento, se l’incendio, indubbiamente doloso, sia legato o meno all’attività del Comando di Polizia Locale. 

Angelo Riccardi, sindaco di Manfredonia


“Mi faccio interprete della preoccupazione dei cittadini sipontini ed auspico che le forze dell’ordine facciano piena luce sull’accaduto, assicurando alla giustizia, al più presto, l’autore di tale azione criminosa”, ha concluso il primo cittadino.

Partorisce il taxi grazie all’aiuto di un agente della polizia locale

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Simona Boscolo (Ansa)

  VENEZIA – Una donna di origini straniere ha dato alla luce il 18 dicembre un bambino all’interno di un taxi a piazzale Roma, a Venezia, grazie all’aiuto di un’agente della polizia municipale.

 L’agente, Simona Boscolo, che stava gestendo la viabilità, ha assistito la neo mamma, alla quale si erano rotte le acque, e ha chiamato il 118. 

La donna si è accomodata all’interno del taxi che li stava portando in ospedale  in attesa dell’arrivo di un’ambulanza. 

La situazione, però, ha richiesto un intervento urgente e per questo Boscolo, guidata dalle indicazioni al telefono dell’operatore del 118, ha aiutato la mamma a partorire un maschietto, del quale si è presa cura fino all’arrivo degli operatori sanitari alcuni minuti più tardi. Sia la madre che il piccolo sono stati successivamente accompagnati all’ospedale e stanno bene.

Simona Boscolo

 “E’un’esperienza che mi resterà per sempre – ha dichiarato l’agente Boscolo -. Soprattutto l’emozione del momento in cui ho avuto il bimbo in mano. La ragazza non parlava italiano ma è stata brava, ha gestito bene la situazione e io mi sono sentita molto vicina a lei”.

“Ho visto che la testa del bambino stava per uscire – ha raccontato – e poco dopo mi sono ritrovata con il piccolo tra le braccia. Seguendo le istruzioni del personale del Suem ho pulito le vie aeree del bimbo, l’ho avvolto in una coperta e l’ho adagiato sul grembo della mamma”.

Parole di elogio per  Boscolo dall’amministrazione comunale. 

“Per fortuna esistono persone come lei – ha dichiarato il vicesindaco Luciana Colle – che con sangue freddo e professionalità ha saputo gestire una situazione delicata contenendo l’emozione. Persone valide, come tutti gli agenti della polizia municipale o gli operatori sanitari, a cui non dobbiamo mai far mancare il nostro sostegno”.

“Dopo le interruzioni canoniche previste per legge – ha spiegato il comandante Marco Agostini – il contratto di Simona, come quello degli altri agenti assunti a tempo determinato, sarà prorogato per tre anni”.

Stop ai furbetti con le targhe estere

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Stop agli italiani che circolano con targa estera  per evitare di incorrere in sanzioni e risparmiare su superbollo e assicurazione.  

Nel Decreto sicurezza, convertito in legge   dopo il passaggio parlamentare è stata introdotta una norma che vieta, a chi risiede in Italia da oltre 60 giorni di circolare sul territorio nazionale con veicolo di targa estera. 

Sono stati modificati   gli articoli 93 e 132 del Codice della Strada. Nell’art. 93  sono stati inseriti cinque nuovi commi: il primo vieta, a chi è residente in Italia da oltre 60 giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all’estero; il secondo stabilisce alcune deroghe, valide solo nel caso si circoli con a bordo un documento, di data certa, firmato dall’intestatario del veicolo, dal quale risulti “il titolo e la durata della disponibilità”: l’utilizzo di un veicolo con targa estera in leasing o in locazione senza conducente (noleggio) sarà possibile se l’operatore è costituito in un altro Stato Ue o See (Spazio economico europeo) e senza sede secondaria in Italia. 

 Potranno circolare dunque gli automobilisti con auto presa in leasing o a noleggio – a lungo o breve termine – con contratto stipulato con agenzie e operatori esteri che non hanno sedi in Italia.

I contratti sono legittimi, garantiti dal diritto comunitario, e non è prevista alcuna reimmatricolazione per facilitare la notificazione di multe e la riscossione del bollo, considerato anche che spesso si tratta di automobili tassabili col superbollo.

Multe e sanzioni

Per chi viola il nuovo divieto è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una multa di   712 euro, oltre al fermo del veicolo e l’obbligo di immatricolazione in Italia entro 180 giorni, scaduti i quali scatterà la confisca del mezzo

In alternativa, pagata la sanzione, andranno riconsegnate le targhe e i documenti alla Motorizzazione, chiedendo il foglio di via e la targa provvisoria per portare il veicolo all’estero. 

Chi, invece, guida un veicolo in comodato ma a bordo non ha alcun documento che attesti la durata e la disponibilità, dovrà esibire quest’ultimo entro 30 giorni: nel frattempo scatterà il fermo amministrativo. 

Per quanto riguarda le modifiche all’art. 132, infine, è stato aggiunto l’obbligo di rimpatrio del veicolo, consegnando targhe e documenti esteri dopo un anno dall’importazione, qualora non vi sia stata alcuna reimmatricolazione in Italia.

Il decreto sicurezza è legge. Ecco cosa prevede

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Il presidente del Consiglio, Guseppe Conte (S), e il il vice premier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, durante una conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri a palazzo Chigi, Roma, 24 settembre 2018. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA – Il decreto Sicurezza (qui il testo completo) è stato approvato al Senato con 163 sì e 59 no. Alla Camera invece i voti favorevoli sono stati 336 mentre 249 quelli contrari, con Montecitorio che poi il 28 novembre ha approvato il decreto Sicurezza anche alla terza lettura con il provvedimento che così è diventato legge.

Il titolo del decreto legge fa già capire su quali punti si è andati ad agire:Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa.

In totale sono 40 gli articoli che formano il testo. Ecco un sunto dei provvedimenti più importanti e significativi.

Sicurezza urbana

  • Piano nazionale sgomberi: vengono stabilite le modalità di ricognizione delle situazioni di occupazione. Entro 60 giorni poi dovranno essere definiti dei piani provinciali per le esecuzioni dei provvedimenti di sgombero, anche mediante l’impiego della Forza Pubblica.
  • Invasione di edifici: verrà punito chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto. Pene più elevate se il fatto è compiuto da più di cinque persone.
  • Stanziamenti a Polizia di Stato e Vigili del Fuoco: per il 2018 saranno messi a disposizione 16 milioni, mentre dal 2019 fino al 2025 la cifra sarà di 50 milioni ogni anno (37,5 milioni alla Polizia di Stato, 12,5 ai Vigili del Fuoco).
  • Taser: sperimentazione del taser estesa anche alla Polizia Locale delle città con più di 100.000 abitanti.
  • Reato blocco stradale: introdotto il reato di blocco stradale, anche occupazione dei binari ferroviari.

Lotta al terrorismo

  • Stretta sul noleggio di tir e furgoni: per prevenire tragici attentati, chi noleggia dovrà comunicare con anticipo a un Centro Elaborazione i dati identificativi del richiedente. Se dopo un raffronto dovessero emergere situazioni di potenziale pericolo, verrà inviata una segnalazione alla Forze dell’Ordine per un controllo.
  • Daspo per i sospettati di terrorismo: creato per le manifestazioni sportive, il Daspo verrebbe esteso anche per chi è sospettato di essere in preparazione di un attentato oppure di fiancheggiare un’organizzazione terroristica.

Lotta alla Mafia

  • Contrasto alle infiltrazioni mafiose: negli enti locali e negli appalti pubblici, se un Prefetto dovesse segnalare delle situazioni anomale o sintomatiche di condotte illecite, è prevista la nomina di un Commissario Straordinario.
  • Sequestro e confisca dei beni: prevista la possibilità che un immobile confiscato alle organizzazione criminali sia dato in affitto “sociale” alle famiglie in condizioni di disagio.

Immigrazione

  • Richiesta di asilo politico: vengono aumentati quel tipo di reati che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico, dopo una condanna in primo grado, portando all’espulsione immediata. I reati in questione sono violenza sessuale, spaccio, furto e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.
  • Abolizione protezione umanitaria: al momento la norma può garantire, in caso di situazioni di emergenza umanitaria, un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri che ne fanno richiesta. Inizialmente si pensava a una abolizione e a una sostituzione con un permesso di soggiorno della durata di un anno per motivi civili o di calamità naturali nei paesi di origine. Alla fine invece si è optato per un “procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale
  • Trattenimento nei centri per il rimpatrio: raddoppiati i tempi da un massimo di 90 giorni a 180 giorni.
  • Revoca della cittadinanza: se una persona viene ritenuta un possibile pericolo per lo Stato, potrebbe scattare la revoca della cittadinanza in caso di condanna in via definitiva per reati legati al terrorismo. In più, una domanda di cittadinanza potrà essere rigettata anche se presentata da chi ha sposato un cittadino o cittadina italiana.
  • Patrocinio gratuito: niente patrocinio gratuito per un migrante se il suo ricorso contro il diniego della protezione umanitaria viene dichiarato inammissibile.
  • Fondi per i rimpatri: stanziati 500.000 euro per il 2018, 1,5 milioni per il 2019 e 500.000 euro per il 2020.
  • Sprar: i piccoli centri che ospitano i migranti, sotto l’egida dei Comuni, non potranno più accogliere i richiedenti asilo ma soltanto minori non accompagnati e chi ha già ricevuto la protezione internazionale.

La polizia municipale di Trieste sarà armata

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TRIESTE – La polizia locale di Trieste sarà armata. Lo ha stabilito il Consiglio comunale che ha approvato con i voti della maggioranza di centrodestra il nuovo regolamento di Polizia Municipale che prevede l’armamento per alcuni servizi.

Al momento le armi saranno in dotazione nel pattugliamento notturno, nei servizi di polizia giudiziaria, in quello antiterrorismo, nel controllo degli edifici e in tutte le fattispecie in cui potrebbe servire a garantire la sicurezza degli operatori.

Per gli agenti che decideranno per l’obiezione di coscienza è previsto il trasferimento ad altri settori. In programma un corso di formazione per tutti.

“Sono soddisfatto di un percorso che, se siamo bravi, si concluderà entro un anno”, ha detto il vicesindaco Paolo Polidori, spiegando che in una prima fase saranno armati 100 vigili.

“È una delibera che recepisce uno dei punti fondamentali del programma di centrodestra per cui siamo stati votati e per cui governiamo. L’armamento risponde alla richiesta di sicurezza dei cittadini”.

Mamme arrestate con 380 kg di hashish

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MILANO – Due donne, sono state arrestate perché coinvolte in un traffico di hashish che ha portato al sequestro di quasi 380 chili di droga da parte degli agenti del Nucleo contrasto sostanze stupefacenti della Polizia Locale di Milano.

Durante un pattugliamento in via Imbonati, gli agenti si sono avvicinati ad una donna che ha cercato di fuggire gettando un panetto di hashish di circa 80 grammi.

E’ stato durante la perquisizione in casa che sono stati trovati 50 involucri di un chilo e trecento grammi di sostanza stupefacente. In casa era presente anche un’altra donna e una bambina di tre anni. Gli agenti hanno sentito dei rumori che provenivano dal solaio.

Qui, seduti su un’enorme quantità di hashish c’erano due bambini di 12 e 11 anni, figli della donna controllata in via Imbonati.

Le due donne arrestate sono una marocchina di 37 anni in regola con il permesso di soggiorno, madre dei due ragazzi di 11 e 12 anni, e una sua connazionale di 23, madre della bambina più piccola.
  

Incendiata auto dei vigili urbano

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Auto incendiate

GENOVA  –  A fuoco nella notte del 15 dicembre a Genova due auto della polizia municipale, un’auto privata e una mota.

E’ accaduto nel posteggio di piazza Ortiz nei pressi dell’edificio che ospita gli uffici della sezione operativa e della squadra di polizia giudiziaria, gli uffici della Dia, la Direzione investigativa antimafia, e la polizia giudiziaria dei vigili del fuoco.

L’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito a una colonnina di ricarica per auto elettriche a cui era collegato un mezzo, che è una delle auto danneggiate.

Sul posto, oltre a due squadre dei vigili del fuoco, sono intervenute le volanti della questura e gli agenti della polizia scientifica per i rilievi del caso e ricostruire con esattezza le cause del rogo.

Sequestrate alcune aree in un terreno del padre del vicepremier Di Maio

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MARIGLIANELLA – Prima le verifiche, poi il sequestro di alcune aree in un terreno del padre di Luigi Di Maio. Una misura presa dopo accertamenti eseguiti dalla Polizia Municipale di Mariglianella, piccolo comune in provincia di Napoli, all’interno di un terreno di proprietà al 50% di Antonio Di Maio, padre del vicepremier e ministro del Lavoro.

Il genitore del ministro, a quanto apprende l’AdnKronos, sarebbe poi stato nominato custode degli stessi terreni di sua proprietà posti sotto sequestro: a notificare l’atto di nomina al geometra Di Maio sarebbe stato il comandante dei vigili, Andrea Manganaci.

Quanto ai rifiuti presenti sul terreno ci sarebbe un frigorifero dismesso, l’unico materiale presente nell’area a richiedere una procedura di smaltimento ad hoc.

Gli agenti che hanno svolto il sopralluogo hanno anche preso le misure su tre immobili presenti all’interno dell’area per le verifiche che saranno svolte dagli uffici comunali: il personale della Municipale è arrivato nel terreno al civico 69 di corso Umberto intorno alle 10 di mattina. Intanto, sulla vicenda, il ministro del Lavoro si dice “assolutamente” tranquillo, parlando a margine della riunione del Consiglio a Bruxelles.

“C’è stato questo sopralluogo della Polizia Municipale di Mariglianella, comune di 7mila anime in provincia di Napoli, in questa campagna di mio padre, dove sono stati posti sotto sequestro alcuni materiali come secchi, bidoni, una carriola, credo, poi dei calcinacci – ha detto il vicepremier -. C’è un telo in plexiglass che si usa per coprire i materiali della campagna o del cantiere”.