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Multaradar in funzione 24 ore su 24, ma è polemica per la scarsa illuminazione

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VASTO – E’ attivo da gennaio, l’autovelox “Multaradar S580” sulla Statale 16 Adriatica, nei pressi di Punta Penna a Vasto.

Si tratta di un impianto di controllo elettronico della velocità di ultima generazione – si legge – un dispositivo fondamentale che l’amministrazione comunale di Vasto mette a disposizione per la prevenzione degli incidenti stradali. Nel tratto di strada in questione il limite di velocità è di 90 chilometri orari”. Ha dichiarato il comandante di Vasto.

L’autovelox è stato installato al chilometro 511+900 della Adriatica e sarà attivo 24 ore su 24: è protetto da due telecamere, costantemente connesse con il comando, che assicurano una piena videosorveglianza dell’area, in qualunque condizione atmosferica ed in entrambe le corsie di marcia. Si tratta di un impianto alimentato a pannelli solari, pienamente ecocompatibile.  Il limite di velocità consentito è di 90 chilometri orari, ma sono sorte già le prime polemiche legate alla sua presunta non corretta segnalazione di notte. Infatti la postazione, al momento,  non è segnalata con luci a lampeggio nelle ore notturne così come sembrerebbe essere previsto dalla normativa. Ciò implica di fatto che la maggior parte degli automobilisti, che non è al corrente dell’esistenza del sistema di controllo elettronico della velocità, ha più probabilità di incappare in una sanzione. 

A riguardo il presidente del Comitato Protrignina, Antonio Turdò, ha affermato: “La postazione organizzata sulla strada statale n. 16 ricadente nell’agro del comune di Vasto non può in nessun modo essere utilizzato in modo permanete diurno e notturno poiché la segnalazione della postazione con cartelli non luminosi cozza con le disposizioni tuttora valide previste dall’art. 3, comma l, lettera b), del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, che prescrive che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del codice della strada, le cui modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno”. 

“A questo riguardo la norma è – ha spiegato ancora Turdò –  aderente alla postazione medesima altrimenti si verrebbe a creare, nell’orario notturno, una postazione al buio. Ad aggiungere che nel servizio notturno o in orari senza luce corre l’obbligo di segnalare con un lampeggiante la postazione in funzione”.

“Cioè in buona sostanza anche per il senso comune di verifica della legalità della postazione e della sua visibilità, l’organizzazione del servizio effettuato dal Comune di Vasto non è corrispondente in nessun punto al dettato legislativo in materia. Durante i servizi non diurni i pannelli devono essere luminosi. La stessa postazione deve avere – ha concluso Turdò – un segnale luminoso ad intermittenza che indichi un autovelox da remoto in funzione, pur in assenza di segnale stradale che impone limiti di velocità, è necessario un adeguato anticipo che non può essere superiore a 4 km ma nemmeno inferiore ad 1 chilometro e quella postazione non ha nemmeno questo requisito.” Ricordiamo che si tratta di un impianto di ultima generazione alimentato a pannelli solari e pertanto pienamente ecocompatibile, ma soprattutto di un dispositivo fondamentale per la prevenzione degli incidenti stradali”.

Agenti distaccati in Procura

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 VITERBO – Comune e Procura hanno sottoscritto una convenzione per la proroga del distacco funzionale di tre unità di Polizia Locale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Viterbo. 

A firmare l’importante documento, nel mese di dicembre, sono stati il procuratore capo di Viterbo Paolo Auriemma e il dirigente del settore I del Comune di Viterbo Eleonora Magnanimi, alla presenza del sindaco Giovanni Maria Arena. 

“Una proficua collaborazione tra due istituzioni che si rinnova e si consolida. Una convenzione che rappresenta uno dei pochi esempi in Italia – ha spiegato il primo cittadino viterbese -. Una collaborazione che favorisce i rispettivi interessi istituzionali e in particolare la celerità delle indagini, la specializzazione degli inquirenti e l’abbattimento di adempimenti a carico della Polizia Locale”.

Tre agenti del Comando di Polizia Locale, categoria C, continueranno a prestare il loro servizio presso il Tribunale Ordinario di Viterbo fino al 31 dicembre 2020. Si tratta di una proroga, in quanto gli stessi tre agenti operano all’interno del Tribunale già dal 2017.

“Ho molto apprezzato le parole del procuratore Auriemma in merito al lavoro portato avanti in questi anni dai tre agenti in servizio presso la Procura della Repubblica – ha aggiunto il sindaco Arena -. Un operato estremamente favorevole anche per il nostro Comando. La mancanza di un nucleo di ufficiali di Polizia Giudiziaria stabilmente collocato presso la Procura della Repubblica, si tradurrebbe, inevitabilmente, in un complessivo appesantimento dei compiti della stessa Polizia Locale, a cui verrebbero affidate numerose indagini alle quali dovrebbe far fronte, con un impegno molto più gravoso, che finirebbe, di fatto, per distogliere il personale da altri compiti istituzionali e appesantire i carichi di lavoro del Comando”.

Non paga 24 multe e le rimuovono la macchina. Donna fa causa al Comune

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VENTIMIGLIA – Oltre il danno, la beffa per l’amministrazione comunale di Ventimiglia. E’ fissata per mercoledì 9 gennaio l’udienza di comparizione presso il tribunale di Imperia relativa al processo che vede da una parte l’intestataria dell’auto Caterina G., residente in Francia, e dall’altra il Comune di Ventimiglia.

LA STORIA

Nel 2018, gli agenti della polizia locale hanno multato ben 24 volte una la Fiat 500, immatricolata in Francia e di proprietà della donna, perché veniva posteggiata all’interno delle strisce blu senza mai effettuare il pagamento del ticket. Dopo alcuni giorni, visto che l’auto non era ancora stata rimossa dal parcheggio, i vigili di Ventimiglia hanno applicato quanto previsto dal codice della strada per i veicoli immatricolati all’estero che, in casi come quello della Cinquecento, possono essere sottoposti a fermo amministrativo fino a sessanta giorni.

A quel punto, il figlio della proprietaria dell’auto (l’utilizzatore principale del veicolo ) si è presentato presso il comando della polizia locale contestando la rimozione dell’auto.

L’uomo non aveva alcuna intenzione di pagare 500 euro di sanzioni accumulate per il mancato pagamento del ticket del parcheggio.

Dopo alcuni giorni, la polizia locale ha inviato una raccomandata all’indirizzo di Caterina G., spiegando la procedura applicata e avvisandola che, per riavere l’auto dopo i sessanta giorni di fermo, non avrebbe dovuto necessariamente pagare le multe, ma solo gli oneri di custodia e rimozione, così come previsto dalla legge.

Se non dovesse essere ritirata entro un dato termine (non ancora scaduto), saranno avviate le procedure per la demolizione dell’auto.

Per tutta risposta, la signora ha fatto causa al Comune chiedendo 26mila euro come risarcimento danni.

Reato di falso per chi espone la riproduzione del pass invalidi

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ROMA – Fotocopiare il permesso di parcheggio riservato agli invalidi concesso a un parente ed esporlo sul cruscotto della propria auto integra un comportamento tale da configurare il reato di falsità materiale commessa dal privato in autorizzazioni amministrative. 

Proprio per tale reato un uomo, colpevole di aver riprodotto il pass rilasciato alla madre, è stato infatti di recente condannato in via definitiva con la sentenza numero 32366/2018 della Corte di cassazione qui sotto allegata. 

In base all’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza di legittimità, affinché si configuri il reato è necessario che il documento esposto sul proprio cruscotto “abbia l’apparenza e sia utilizzato come originale, non presentandosi come mera riproduzione fotostatica”. 

La vicenda 

Nel caso di specie, nel corso del giudizio di merito era emerso che l’imputato aveva esposto sul cruscotto della propria auto una riproduzione plastificata e a colori del pass originale rilasciato alla madre e non una semplice fotocopia. 

Si è quindi in presenza di tutti gli elementi necessari perché possa dirsi configurato il reato di falsità materiale commessa dal privato in autorizzazioni amministrative, contestato all’imputato e per il quale gli era già stata inflitta una condanna in sede di merito. 

A confutarla non è valso nemmeno il tentativo dell’uomo di far rilevare che, in realtà, i giudici del merito non avevano adeguatamente considerato le dichiarazioni del testimone di polizia giudiziaria che, nel corso del dibattimento, aveva riferito che il permesso era palesemente contraffatto. Nella sentenza impugnata si afferma infatti chiaramente, con riferimento al pass contraffatto, che “la qualità decettiva è ictu oculi verificabile”.

fonte: studiocataldi.it

Multe, più risorse per i vigili urbani

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BATTIPAGLIA – L’esecutivo della sindaca Francese ha approvato il “Progetto operativo programmatico 2019 per la Polizia Municipale – ex art. 208 del codice della strada”.

In pratica la Giunta ha destinato 30mila euro da erogare ai vigili urbani battipagliesi che si occuperanno maggiormente della sicurezza urbana nel periodo estivo e natalizio.

I 30mila euro, a lordo degli oneri riflessi, verranno recuperati dalle contravvenzioni che saranno elevate nei confronti dei trasgressori del codice della strada.

Sarà compito del comandate della Polizia Municipale, Gerardo Iuliano, di redigere delle schede valutative con apposita determinazione disciplinante, anche, l’aspetto esecutivo dettagliato del progetto. Ventimila Euro saranno destinate per l’estate sicura mentre 10mila per i servizi di sicurezza  nel periodo delle festività natalizie.

Oltre alla valutazione dei servizi da parte del Comandante è prevista anche una contrattazione decentrata con i rappresentanti sindacali del corpo di polizia municipale.

Finti vigili urbani cercano di entrare in abitazioni a Reggio Emilia

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REGGIO EMILIA – Nel week end appena trascorso due persone ancora non identificate e in abiti borghesi hanno bussato alla porta di alcune abitazioni di via Gorizia spacciandosi per “vigili di quartiere” e chiedendo di poter “ispezionare l’abitazione”.

A tal proposito il Comando di Polizia locale di Reggio Emilia rende noto che gli agenti agiscono secondo la legge quando si tratta di effettuare verifiche inerenti alle abitazioni private o di prendere contatto con i cittadini.

Tutti gli agenti operano utilizzando la divisa completa oppure mostrando il tesserino che certifica l’appartenenza al Corpo.

In assenza di tali condizioni il Comando di via Brigata Reggio invita la popolazione, prima di aprire la porta a estranei sedicenti agenti di Polizia locale, a effettuare una preventiva verifica contattando la Centrale operativa di via Brigata Reggio al numero 0522/4000.

Come evitare le truffe “porta a porta”, i consigli della polizia locale

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VIESTE – Il Comando Polizia Locale di Vieste, con una nota a firma del Comandante vicario, Dimauro Gaetano, a seguito di alcuni episodi che si sono verificati in questi giorni di festa, mette in guardia i concittadini contro le potenziali truffe “porta a porta”.

Ecco alcuni consigli che potrebbero rilevarsi di grande utilità.

E’ bene capire che potremmo trovarci davanti falsi promoter o promoter veri che però adottano pratiche commerciali scorrette, finalizzate a trarre in inganno il potenziale cliente.

Come dobbiamo comportarci quando qualcuno suona al nostro campanello e ci propone risparmi sulla bolletta?

1)La prima cosa che dobbiamo fare è chiedere al rappresentante di mostrarci un tesserino identificativo e se vogliamo essere ancora più cauti chiediamo anche di mostrarci il suo documento così possiamo verificare se i dati sul tesserino corrispondono ai dati riportati
documento di riconoscimento;

2)Altra cosa importantissima da sapere è che: non vi fidate di chi vi prospetta la cosa come un cambio obbligatorio , poiché spetta a Voi e soltanto a Voi scegliere se passare ad altro operatore o meno;

3)Non mostriamo le nostre bollette a nessuno!

4)Nessun rappresentante passerà da casa nostra a chiedere il pagamento di bollette!

5)Non dobbiamo avere fretta di firmare contratti. Se non siamo veramente sicuri di quello che stiamo facendo, diciamo che abbiamo bisogno di un po’ di tempo per pensarci. Chiediamo sempre consiglio a chi è più esperto di noi;

6)Preferiamo sempre i canali ufficiali per chiedere informazioni su contratti ed altro;

7)Se abbiamo il sentore che sia in corso una truffa non esitiamo a contattare le Forze di Polizia operanti sul territorio (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Locale).

La Polizia Locale di Vieste sta ponendo particolare attenzione a questo fenomeno, grazie alla preziosissima collaborazione dei cittadini.

Per maggiori informazioni contattare il Comando Polizia Locale di Vieste – tel. 0884708014 – ricordiamo che “la prevenzione è la miglior difesa”

Polizia Locale di Vieste

Tutto pronto per la Befana del vigile

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Tutto è pronto a Rende per la quarta edizione della Befana del Vigile, la manifestazione di solidarietà voluta dall’amministrazione comunale guidata da Marcello Manna.

Il 6 gennaio in piazza San Carlo Borromeo dalle 10 alle 13 sulla classica pedana del vigile, ubicata davanti alla chiesa Borromeo, i cittadini potranno lasciare un dono, mostrare un segno di attenzione verso chi versa in difficoltà economiche.

Potranno essere donati giochi e generi alimentari di prima necessità, che nei giorni successivi saranno poi distribuiti dai vigili urbani alle famiglie rendesi meno abbienti.

La Befana del Vigile è una tradizione ancora viva in molte città del Nord, ma quasi scomparsa altrove ed è stata ripresa dall’amministrazione Manna.

“Voglio ringraziare, a nome di tutta l’amministrazione comunale, la polizia municipale di Rende per l’impegno e la passione con cui ogni anno si dedica alla Befana del Vigile. Abbiamo fortemente voluto riprendere questa tradizione, che era andata persa negli anni, perché siamo convinti che anche attraverso questi gesti di solidarietà, si rinsaldi il legame tra istituzioni e cittadini. Il traffico della solidarietà è cresciuto in queste 4 edizioni – sottolinea ancora il sindaco – siamo sicuri che anche quest’anno i cittadini e le aziende del territorio, sempre molto sensibili ai temi della solidarietà, contribuiranno a rendere indimenticabile questo giornata con la quale chiudiamo le attività delle festività natalizie.”

Furto nel comando della polizia municipale

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CASTROLIBERO – I carabinieri stanno indagando sul furto di circa 5000 euro, che erano conservati in un armadio metallico nel Comando della polizia municipale di Castrolibero (Cosenza).

Il furto sarebbe stato perpetrato prima di Natale e denunciato dal sindaco, Giovanni Greco. I militari stanno visionando le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Sul luogo non sono state rilevate effrazioni.

Petardo ferisce comandante della polizia locale

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ALBANELLA  – Perdita parziale dell’udito, lesione all’inguine ed escoriazioni ad un piede. Questo l’esito dell’incidente avvenuto al comandante dei vigili urbani di Albanella in seguito allo scoppio di un petardo inesploso.  

Durante le operazioni di raccolta dei rifiuti in Piazza Sant’Anna, il luogotenente Luigi Guarracino ha rinvenuto  un petardo inesploso che gli sarebbe scoppiato a distanza ravvicinata ferendolo. 

Il petardo è stato rinvenuto dagli operai comunale. Il comandante della polizia locale si era avvicinato per verificare e improvvisamente si è verificato lo scoppio.   Il comandante è stato trasferito subito in ambulanza all’ospedale di Battipaglia.

Un secondo petardo è stato sempre individuato tra i rifiuti, ma fortunatamente è rimasto inesploso. A notarlo sono stati gli stessi operatori ecologici dopo averlo raccolto. Si tratterebbe di un botto di fabbricazione artigianale pertanto ancora più pericoloso.

Guarracino è stato accompagnato dal sindaco Renato Josca, che, tra l’altro, proprio in occasione del Capodanno, aveva emanato un’apposita ordinanza per vietare l’uso dei botti.

Sull’episodio indagano i carabinieri della locale Stazione, coordinati dalla Compagnia di Agropoli, agl’ordini del cap. Francesco Manna.