Rentri: la nuova procedura di controllo sul trasporto e la gestione dei rifiuti.
Articolo di Fabio Dimita, funzionario direttivo MIT
Il Rentri (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti) è il sistema digitale previsto dall’articolo 188-bis del decreto legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale) e istituito dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) con proprio decreto 4 aprile 2023, n. 59, per controllare la movimentazione e la gestione dei rifiuti in Italia. Gli enti preposti al controllo, non sono solo quelli specializzati, come il Noe dei Carabinieri. Anche tutti gli agenti di polizia giudiziaria possono svolgere accertamenti su strada sul Rentri, al fine di verificare il corretto smaltimento e trasporto. Tutto ciò assicura una maggiore trasparenza nella gestione dei rifiuti e aiuta a prevenire attività illecite.
Il Rentri consente di tracciare in tempo reale i flussi dei rifiuti mediante l’informatizzazione e digitalizzazione dei registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione dei rifiuti (Fir), documenti previsti rispettivamente dagli articoli 190 e 193 del richiamato testo unico ambientale. Il suo obiettivo è prevenire ed eliminare il traffico illecito dei rifiuti, garantendo maggiore trasparenza e semplificando la burocrazia per le imprese. Per attuare pienamente il sistema digitale, il decreto 59/23 (Regolamento Rentri) pone obbligo ai principali operatori della filiera del rifiuto di iscriversi a un Registro elettronico istituito e gestito dal ministero dell’Ambiente.
Chi deve iscriversi?
Sono tenuti all’iscrizione al Rentri i produttori iniziali di rifiuti (con oltre 50 dipendenti, entro il 13 febbraio 2025; con un numero di dipendenti da 10 a 50, entro il 14 agosto 2025; con meno di 10 dipendenti, ma solo per i rifiuti pericolosi, entro il 13 febbraio 2026), imprese ed enti che trasportano rifiuti (entro il 13 febbraio 2025); intermediari e commercianti di rifiuti senza detenzione (come i produttori in base ai dipendenti) e impianti di trattamento, smaltimento e recupero rifiuti (entro il 13 febbraio 2025). L’iscrizione è obbligatoria e viene effettuata sul portale ufficiale www.rentri.gov.it.
COME FUNZIONANO I CONTROLLI?
Sono effettuati digitalmente dagli enti accreditati, che verificano i dati di tracciabilità dei rifiuti in tempo reale. L’accesso avviene attraverso un processo di accreditamento sul portale Rentri e consente di individuare anomalie, errori e possibili illeciti. Gli enti autorizzati ad effettuare controlli sul Rentri sono il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, le forze dell’ordine (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Guardia Costiera, Polizia Locale), Regioni, Province e Città Metropolitane, Agenzia delle dogane, Ispra e Arpa (Agenzie per la Protezione Ambientale) e Camere di Commercio. Questi organismi di controllo possono consultare le informazioni per individuare anomalie, errori di registrazione e possibili illeciti ambientali.
I controlli su strada sono riservati organi di polizia stradale, che procedono alla verifica del formulario d’identificazione dei rifiuti (Fir) che, sino al 13 febbraio 2026 è di natura cartacea e deve essere portato a bordo del mezzo in una copia, secondo il nuovo modello indicato nell’allegato al Regolamento Rentri. Questo nuovo modello è in vigore dal 13 febbraio 2025 e in esso sono riportati i dati dei diversi soggetti della filiera del rifiuto, che gli agenti preposti al controllo possono verificare anche collegandosi con lo stesso portale Rentri o anche con il sito dell’Albo Gestori(www.albonazionalegestoriambientali.it). Dal 13 febbraio 2026, il formulario sarà solo digitale anche se, per facilitare i controlli, l’articolo 7 del regolamento Rentri stabilisce che sarà “accompagnato da una stampa del formulario digitale”. La mancata compilazione del formulario e l’errata o incompleta indicazione dei dati richiesti espongono gli operatori, ciascuno per le informazioni di propria competenza, alle sanzioni previste dall’articolo 258 del citato Testo unico: sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 a 10.000 euro e all’applicazione dell’articolo 483 del codice penale, in caso di trasporto di rifiuti pericolosi (falso commesso da privato in atto pubblico, punito con reclusione sino a 2 anni).
PROCEDURA DI ACCREDITAMENTO
L’accesso ai dati Rentri è riservato agli enti accreditati. La procedura di accreditamento avviene in modo digitale attraverso il portale ufficiale. Prevede alcuni passaggi: registrazione (un responsabile dell’ente accede al portale con Spid/Cns); invio della richiesta (il sistema invia una richiesta di conferma via Pec all’ente); approvazione (il Mase valuta la richiesta e definisce il livello di visibilità dei dati); abilitazione degli utenti (il responsabile può autorizzare altri membri dell’ente ad accedere ai dati).I dati disponibili per i controlli sono divisi in tre sezioni:
Anagrafica: dati sugli operatori iscritti e sui delegati.
Tracciabilità: informazioni sui registri di carico e scarico, formulari di identificazione rifiuti (Fir) e unità locali.
Statistica: report e analisi sui flussi di rifiuti.
I controlli sul Rentri sono fondamentali per la tutela ambientale. Il monitoraggio digitale della tracciabilità dei rifiuti è un passo decisivo per contrastare l’inquinamento e i crimini ambientali. Grazie al Rentri, si riduce il rischio di traffico illecito di rifiuti, le aziende sono più trasparenti nella gestione dei rifiuti, le autorità possono intervenire più rapidamente in caso di irregolarità, si semplificano le procedure di verifica e ispezione. La tracciabilità digitale è un elemento chiave per il futuro della gestione sostenibile dei rifiuti in Italia.