Legge di Bilancio 2020: chi vince e chi perde. Le Guardie, di nuovo, perdono.

Abbiamo finito il varietà natalizio? Bene. Possiamo tornare seri, concreti e, ovviamente, sconfitti.   

La politica delle ultime settimane è stata dominata dalle discussioni inerenti la “Manovra”, la “legge di Bilancio”, la norma, insomma, che annualmente viene promulgata per dare una linea ben chiara alle spese dello Stato per l’anno successivo e che spesse volte viene usata per inserire vari piccoli obiettivi politici dell’ultimo minuto tramite vari emendamenti attaccati in modo più o meno logico agli obiettivi principali.

I nodi che interessavano ad A me le Guardie erano essenzialmente 4: la possibilità di qualchemiglioramento della condizione contrattuale della Polizia Locale, la parificazione richiesta dai Vigili del Fuoco ai tabellari economici delle Forze di Polizia dello Stato, la questione idonei non vincitori, di cui abbiamo già parlato a suo tempo, ed il destino dei 450 circa idonei della Polizia di Stato ritrovatisi esclusi da una graduatoria in forza di requisiti di accesso entrati in vigore dopo che la graduatoria venisse approvata.

Partiamo dagli idonei colpiti dal famigerato comma 361: impossibilitati ad essere assunti nei posti per i quali avevano tanto investito e studiato, si sono uniti in un comitato online, su facebook, ed hanno iniziato a martellare, letteralmente, ogni post di ogni deputato, ministro e senatore durante l’iter di formazione della legge. Centinaia di messaggi, di mail, un bombardamento social assoluto e continuo, con tanto di testi preparati ad hoc e liste di profili cui inviare mail e messaggi privati. Per qualcuno sono diventati una vera ossessione.  

Ammetto che, per carattere, non ero portato a pensare risolutiva una soluzione simile, anzi, ero convinto fosse il modo migliore per rendersi, agli occhi dei politici, delle vere e proprie fastidiose zanzare da schiacciare per il gusto di farlo. E invece no. Certo, c’è stato chi ha fatto blocchi di massa, ma anche chi ha ascoltato, chi ha letto, chi ha valutato che la protesta fosse legittima, e così facendo il comma 361, non esiste più.

Non esiste il 30% di scorrimento ideato in origine dal Ministro Dadone. Le graduatorie 2018 e 2019 hanno ora valenza triennale con SCORRIMENTO TOTALE, quelle dal 2020 in poi avranno validità biennale con il medesimo SCORRIMENTO TOTALE.  Se siete in una graduatoria 2019 poco dopo i vincitori, sì, l’ente che ha bandito il vostro concorso potrà scorrere la graduatoria DOPO IL PRIMO GENNAIO. Si è tornati alla situazione precedente, con l’unica differenza che le graduatorie dureranno due anni e non più tre. Ricordiamoci che lo scorrimento delle graduatorie, per le amministrazioni, resta comunque una facoltà, non un obbligo.

Questo è comunque un ENORME risultato, anche per le modalità con cui è stato raggiunto, forse prima vittoria arrivata direttamente dalla base, dalle persone.

Bravi agli idonei, sarà un piacere averli a breve come colleghi. 

Così come è enorme il risultato dei Vigili del Fuoco, ottenuto grazie ad una lotta sindacale sicuramente forte, più “istituzionale” rispetto quella portata avanti dagli idonei, nata anche sull’onda della simpatia e vicinanza che tutta la popolazione ha per i Vigili del Fuoco, i migliori, lo dirò sempre, tra tutti noi che indossiamo una divisa. I Vigili del Fuoco hanno ottenuto la parificazione stipendiale alle Forze di Polizia di cui alla legge 121/81, con uno stanziamento annuale in crescendo di qui ai successivi 3 anni.

Viene invece, purtroppo, confermata l’antipatia politica per le Guardie: di qualsiasi tipo. Nulla di pervenuto per gli “ex idonei” della Polizia di Stato, che rimangono nel limbo cui sono precipitati dopo il cambiamento di requisiti di accesso, e anche le Guardie Giurate, nonostante diversi incontri con alcuni esponenti, in particolare della ex maggioranza, : sfruttate, deboli, misconosciute, schiave di contratti ed aziende private mentre di fatto tutelano luoghi ad alto afflusso di pubblico.

Per noi Guardie Cittadine la presa in giro è doppia: sono stati riproposti i medesimi emendamenti dell’anno scorso, che prevedevano l’estensione delle qualifiche di Polizia  senza limiti strani di orario o territorio e la parificazione salariale anche nostra alle Forze di Polizia di cui alla citata legge 121, tutti regolarmente cassati o dichiarati inammissibili. Fa ridere perchè l’anno scorso, i medesimi, sono stati presentati da forze allora all’opposizione ed oggi al Governo.

Ci prendono in giro, letteralmente, giocano con noi come il gatto col topo.

Perchè lo fanno? Per colpa nostra. Pensate bene alla nostra situazione: siamo operatori di polizia con un contratto privatistico che permette in sostanza ad ogni comando di farsi un accordo con l’amministrazione per coprire e pagare i turni. Chi lavora in 6 giorni per 6 ore, chi in 6 per 5 ore e 50, chi in 7 ore per 5 giorni. Chi fa serali in ordinario, chi in straordinario, chi in progetto. Chi li paga al mese successivo, chi a 3 mesi, chi l’anno dopo. Chi lavora 12, 18 o 24 ore al giorno. In tutto questo, soprattutto nei comuni con Corpi più grandi e quindi influenti all’interno del loro ente, molti si sono creati dei propri  giardini dell’eden personali o di reparto, che mai andranno a sfaldare per fare un piacere a tutti gli altri. Chi glielo fa fare, a quei comandi che hanno ottenuto condizioni anche migliori delle citate Forze Statali, di rovinare tutto per andare alla pari coi colleghi del paesino X che oggi prendono 1200 euro e lavorano da soli? 

Per quale motivo chi ha ottenuto fondi pensione, strumenti ed equipaggiamenti, dovrebbe volere che tali strumenti andassero a tutti e soprattutto avere un contratto pubblico che, di fatto, nel suo piccolo, gli darebbe condizioni forse meno favorevoli di quello privato attuale?Per tacere di comandanti nominati a simpatie politiche, strapotere amministrativo sull’operato del Corpo di Polizia e tanti altri ingranaggi politici che sono facilmente riversabili sulla categoria, ma anche sfruttabili da pochi furbi che con un contratto pubblicistico perderebbero i loro piccoli feudi? Non più tardi di ieri l’altro mi sono sentito dire da un sindacalista che conviene lottare per il benessere del proprio comune che per quello di tutta la categoria, sottolineando che il benessere di tutti sarebbe probabilmente il malessere dei pochi che lo hanno votato come rappresentante all’interno del suo ente.

 Cosa possono fare quindi le Guardie Cittadine per avere un futuro decente? Poco. Nulla. Purtroppo. Siamo corrosi dalle lotte interne, dal bisogno di sentirsi migliori del collega che abbiamo accanto, funestati da migliaia di macchiette prive di dignità e spina dorsale che si sentono tranquille e realizzate nell’essere lo zerbino del politicante, perfino del cittadino petulante di turno, che osteggiano apertamente qualsiasi attività di polizia in favore di una vita tranquilla e serena a spadroneggiare come un caporale tra veicoli in sosta e banchetti al mercato. 

Siamo schiavi di una mediocrità insita nella categoria, specchio di quella del paese, creata a tavolino per avere una categoria di servi sciocchi cui far fare tutto ciò che rende antipatico il lavoro di polizia in cambio di poche decine di denari – per restare in tema biblico/natalizio – in più rispetto i dipendenti amministrativi del comune e del potere di scacciare suonatori ambulanti, multare venditori di paccottiglie, minacciare parcheggiatori abusivi, pontificare tra auto parcheggiate in doppia fila fuori scuole e pasticcerie. Falliti elevati ad esempi.

 Ma c’è anche una Polizia Locale bella. Quella che ogni giorno riempie con le sue notizie A me le Guardie. Quella che sta formando le nuove leve di Milano. Quella protagonista dei Revolution.Quella che salva vite, che protegge i più deboli, che lavora 24 ore su 24 per soccorrere le vittime di un’alluvione, che dona giustizia alle vittime della strada, che protegge i giovani dallo spaccio e gli anziani dalle truffe, che insegna educazione alla legalità nelle scuole, che garantisce la sicurezza in ogni città, comune e comunità, che da la propria vita per quelle altrui. C’è la nostra Polizia Locale. Ci siamo noi Guardie Cittadine.

Fate in modo che questa Polizia Locale sia quella dominante, ed i riconoscimenti arriveranno da soli.

Fonte: ameleguardie.wordpress.com

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