Nella mattinata di ieri un’agente della Polizia Locale di Anzio è stata colpita al volto da un conducente di un autocarro. All’uomo era stato impedito di proseguire dopo che la strada, che conduce al porto di Anzio, era stata chiusa per un intervento di messa in sicurezza di un cornicione di un palazzo, da parte dei Vigili del Fuoco.

Il conducente ha cercato dapprima di forzare le transenne con il proprio camion, successivamente è sceso dal veicolo ed ha iniziato ad inveire contro l’agente, colpendola al volto.

La donna è stata portata al pronto soccorso, mentre l’uomo, un 32 enne del luogo, è stato denunciato dalla stessa Polizia Locale di Anzio, per resistenza lesioni minacce a pubblico ufficiale. Sul posto anche il Commissariato di polizia di Anzio per le verifiche del caso.

“Quello accaduto in tarda mattinata ad Anzio è un fatto gravissimo – afferma Antonio D’Agostino, dirigente sindacale CISL Roma Capitale e Rieti – purtroppo l’ennesimo episodio di aggressione ad agenti di Polizia Locale durante il compimento del loro servizio. È inaccettabile che degli agenti che, intenti a chiudere di domenica una strada centrale al fine di tutelare la sicurezza stradale
per chi stava effettuando i lavori, vengano aggrediti, rischiando ancora una volta la loro incolumità. Esprimiamo solidarietà alla collega ferita al volto da un conducente di un furgone che trasportava latticini, che ha rimosso le transenne, a tutto il Comando di Anzio e al comandante Antonio Arancio. Riteniamo inoltre non più procrastinabile una campagna di assunzioni a tempo indeterminato nella Polizia Locale di Anzio, rimasta con un organico del 50% del fabbisogno e ormai quasi allo stremo delle forze”.

“Un’incomprensibile aggressività generata dal non voler rispettare quelle regole del vivere civile che la polizia locale cerca di far applicare su tutto il territorio nazionale – dichiara Michele Marocco, responsabile del Dipartimento Funzioni Locali della CISL FP Roma Capitale e Rieti – Il mancato rispetto delle norme, soprattutto nei confronti delle donne e degli uomini che indossano una divisa, che rappresentano lo Stato ed hanno il compito di far osservare le leggi, non può essere in alcun modo più tollerato e più accettato”